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LE RELAZIONI TRA PREVALENZA E INCIDENZA

Una malattia a lunga durata è più semplice da individuare durante un rilevamento trasversale rispetto ad una malattia a breve durata. La prevalenza dipende dalla durata della malattia e dal tasso d'incidenza. Cioè la prevalenza varia quando:

  • Varia il tasso di incidenza
  • Varia la durata della malattia
  • Variano entrambi.

È possibile calcolare il tasso di incidenza conoscendo la prevalenza solo assumendo cotanti la popolazione, il tasso di incidenza e la prevalenza.

P/(1-P)=IxD

Nel caso in cui P è un valore molto piccolo: P= I x D quidni I = P/D

Questo comporta che:

Due malattie, una di incidenza elevata ma di breve durata, l'altra di bassa incidenza ma di durata elevata, possono avere la stessa prevalenza.

Progressi nella terapia delle malattie che determinano un aumento del periodo di vita, senza però indurre la guarigione, possono aumentare un aumento della prevalenza (si accumulano

continuamente i casi quindi la prevalenza di casi di HIV oggi è molto più elevata della prevalenza di 10 anni fa). È possibile calcolare il tasso di incidenza a partire da misure ripetute di prevalenza. Lo studio dei valori dell'incidenza è utile negli studi causali. Infatti, i valori dell'incidenza stimano direttamente il rischio di sviluppare la malattia in un determinato periodo di tempo. Quindi permettono all'epidemiologo di determinare se la possibilità di sviluppare la malattia differisce nelle varie popolazioni o nei periodi di tempo, in relazione ai fattori causali sospettati. 23 24 25 26 LA MORTALITÀ Le misure di mortalità rappresentano l'analogo delle misure di incidenza dove lo stato rilevato del soggetto è la morte. = numero di animali morti per la malattia nella popolazione in un determinato periodo LETALITÀ Misura la probabilità di morte negli animali malati di quella specifica malattia. Quantisoggetti muoiono su quelliammalati? = Il numero di animali che vanno incontro a morte per laomalattia su tutti gli animali infetti; ESERCIZIO: 100 su 189 diabetici muoiono. Calcola la letalità. 100/189 x 100 (per fare la %) sarà 27 ESERCIZIO: in un focolaio di gastroenterite, 99 persone mangiano insalata, 30 di queste sviluppano gastroenterite, calcola il rischio di malattia tra le persone che hanno mangiato l'insalata. È un incidenza. 30/99 = 30.3% sarà ESERCIZIO: 18 persone di ammalato in differenti ospedali. Se la popolazione è di 100 persone, l'incidenza (cumulativa) è di 18 casi su 1000 quindi = 1,8%. Successivamente si ammalano altre 17 persone in ogni ospedale. L'ospedale conta un numero di pazienti pari a 86; calcolo il TAS = (17/(86-18)) x 100 = 25% al numeratore metto i nuovi casi, al denominatore tolgo i casi vecchi che non possono essere inclusi nella popolazione sana ESERCIZIO: 2100 donne seguite per 4 anni. Dopo il primo anno, nessunariceva una nuova diagnosi ma 100 sono sparite. Dopo un anno la popolazione diventa di 2000. Dopo 2 anni, 1 riceva la diagnosi di malattia e altre 99 vengono perse. Dopo 3 anni, 7 nuove diagnosi e altre 793 perdite. Dopo 4 anni, altri 8 nuovi casi e 392 perdite. (dopo 4 anni restano 700 pazienti) Quindi: Nel primo anno non ci sono casi. Dopo due anni c'è un nuovo caso. Dopo 3 anni abbiamo 7 casi e nell'ultimo anno 8. Calcola il tasso di incidenza nel gruppo assumendo che le persone con nuove diagnosi vengono diagnosticate a metà dell'anno e anche quelle perse vengono perse a metà dell'anno. Contribuiscono per metà al denominatore. Vedi sul quadernino CAMPIONAMENTO - POPOLAZIONE: un complesso di individui (o aggregati di individui) classificabili secondo uno o più criteri omogenei (residenza, indirizzo produttivo, struttura genetica, ecc) - CAMPIONE: un sottoinsieme della popolazione usato per raccogliere informazioni sulla

DEFINIZIONI:

  • POPOLAZIONE TARGET: popolazione di cui è richiesta l'informazione (popolazione a rischio)
  • POPOLAZIONE STUDIATA: è la popolazione della quale verrà estratto il campione da studiare. È costituita da unità elementari indivisibili
  • STRATO: insieme delle unità elementari raggruppate per caratteristiche comuni. Strati della popolazione studiata. (nella popolazione di cani possiamo considerare età, razza, taglia, stratificazione geografica distinguendo province o regioni)
  • UNITÀ CAMPIONARIA: rappresenta l'oggetto del campionamento, è un'unità quindi può essere rappresentata dai singoli individui o dalle singole confezioni di uova. Gruppo di animali nel quale la trasmissione e la persistenza dell'infezione assumono rilevanza epidemiologica. Nel caso di malattie infettive è utile che unità campionaria e unità epidemiologica
coincidano. L'unità campionaria può essere rappresentata da: - I singoli animali - gli allevamenti - le regioni L'obiettivo del campionamento è fornire una stima senza errore della variabile che si vuole misurare nella popolazione. Gli errori sono sempre presenti. Gli errori pregiudiziali (che non possono essere compensati aumentando la grandezza del campione) che si possono commettere sono: 1. legati al settore in cui si procede al campionamento 2. legati al grado di conoscenza della popolazione (lista incompleta, informazioni obsolete) 3. la procedura di campionamento non è casuale Per progettare un campione occorre definire: - gli OBIETTIVI del campionamento (che devono essere definiti in precedenza, espliciti, definiti con precisione e chiaramente e devono essere raggiungibili). La definizione degli obiettivi nel caso di un campionamento deve essere molto più precisa rispetto ad un censimento perché la definizione qualitativa e

La quantità del campione è strettamente dipendente dagli obiettivi scelti;

la POPOLAZIONE TARGET, popolazione bersaglio del campionamento. I criteri di ammissione dipendono strettamente dagli obiettivi prefissati cioè i criteri secondo i quali ciascun individuo può o non può far parte del campione dipendono strettamente dagli obiettivi prefissati;

il TIPO di campionamento;

le DIMENSIONI del campione;

il MOMENTO del campionamento. (Dipende dall'obiettivo del campionamento, dal tipo di studio scelto e dalla FENOLOGIA dell'evento studiato, a sua volta in relazione a biologia dell'ospite, biologia del parassita e tempi zootecnici. Se voglio fare una stima di una malattia stagionale, chiaramente scelgo la stagione in cui questa malattia sarà presente).

Diversi i tipi di campionamento:

CAMPIONAMENTO SEMPLICE:

o lista di tutti gli animali e selezione mediante numeri casuali dei soggetti del campione.

Può essere fatto anche fatto

usando tabelle di numeri casuali o randomizzazioni al computer. BISOGNA CONOSCERE ESATTAMENTE LA GRANDEZZA DELLA POPOLAZIONE CAMPIONAMENTO CASUALE: Si definisce un passo di campionamento k=N/n, dove N è la dimensione della popolazione target e n è la dimensione del campione che si vuole ottenere. Si estrae un animale ogni K. Il primo animale si sceglie a caso tra 1 e K. CAMPIONAMENTO SISTEMATICO: Si ottiene dividendo la popolazione in strati e da ognuno di questi si selezionano le unità campionarie con il metodo casuale o sistematico. Il numero delle unità campionarie per ciascuno strato può essere o meno proporzionale all'entità dello strato rispetto alla popolazione. Le misure scelte come strati (età, sesso, razza, origine geografica, ampiezza dell'allevamento) devono essere rilevanti per l'indagine. CAMPIONAMENTO STRATIFICATO: Quando gli strati sono definiti secondo la collocazione geografica (stratificazione geografica) (nazioni, regioni, paesi). Siuna caratteristica specifica c. Successo/fallimento di un evento 2. PER MISURARE VARIABILI CONTINUE a. Valori numerici come peso, altezza, temperatura, ecc. Per quanto riguarda il CAMPIONAMENTO CASUALE, questo può essere effettuato utilizzando diversi metodi come: - Campionamento casuale semplice: ogni unità ha la stessa probabilità di essere selezionata - Campionamento casuale stratificato: la popolazione viene suddivisa in gruppi omogenei e viene selezionato un campione casuale da ciascun gruppo - Campionamento casuale per grappoli: la popolazione viene suddivisa in gruppi o grappoli e viene selezionato un campione casuale di grappoli, seguito dalla selezione casuale di unità all'interno di ciascun grappolo Infine, è importante tenere conto dell'errore campionario, che è l'errore che si verifica a causa della selezione di un campione invece di studiare l'intera popolazione. Questo errore può essere ridotto aumentando la dimensione del campione o utilizzando metodi di campionamento più accurati.sostanze proibite2. PER MISURARE VARIABILI CONTINUE a. Quantità di mercurio assunta con la dieta b. Presenza di residui di antibiotici IN OGNI CASO, AVREMO COMUQNUE DEGLI ERRORI. Gli errori si distinguono in ERRORI CASUALI. È la divergenza, dovuta solamente al caso, tra un'osservazione effettuata su un campione ed il vero valore nella popolazione da cui è stato estratto il campione. 30 Porta a una mancata precisione nei risultati ottenuti. Ripetendo il campionamento o la misurazione l'errore varierà ogni volta. BIAS o DISTORSIONE. È un qualunque errore sistematico effettuato nel corso della progettazione, conduzione o analisi di uno studio epidemiologico che rendono i risultati non validi. BIAS DI SELEZIONE. Le unità che costituiscono la popolazione hanno probabilità diverse di essere selezionate per entrare a far parte del campione BIAS DI MISURAZIONE. Animali malati vengono classificati come negativi oppure animali sani.vengono classificati come positivi. Dipende dalle caratteristiche di sensibilità e specificità del test impiegato. BIAS DA INTERVISTE. Le opinioni dell'intervistatore o di chi ha redatto le domande del questionario determinano una scarsa accuratezza dei dati raccolti. BIAS CRONOLOGICI. Perdita di unità campionarie. STUDI OSSERVAZIONALI Gli studi osservazionali sono utilizzati per IDENTIFICARE I FATTORI DI RISCHIO e STIMARE GLI EFFETTI DEI COMPONENTI CHE CAUSANO LA MALATTIA. Si basano sul confronto di gruppi di individui rispetto alla comparsa della malattia e ai fattori di rischio ipotizzati. Esistono diverse tipologie di studi: STUDI TRASVERSALI in cui si ha la selezione di n soggetti da una popolazione e la determinazione per ognuno della presenza/assenza contemporanea della malattia e dei fattori di rischio ipotizzati. La selezione degli animali è fatta.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
40 pagine
2 download
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher unite.appunti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Epidemiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Francesco Cristina Esmeralda.