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QUANDO DEVE ESSERE PRESENTATA LA DICHIARAZIONE
In base all’art.2 DPR 322/1998, la dichiarazione deve essere presentata con periodicità annuale,
questa riflette la natura del tributo. Per ciascun periodo di imposta, normalmente anno solare, è
prevista la presentazione di una dichiarazione. I termini sono relativamente fissi, abbiamo
essenzialmente due tipologie di termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi, anche
se puntualmente vengono prorogati:
1) 30 giugno, previsto per la presentazione delle dichiarazioni di parte delle persone fisiche
che non aderiscono alla possibilità di presentare la dichiarazione in via telematica. Quindi le
dichiarazioni cartacee devono essere presentate entro il 30 giugno dell’anno successivo a
quello in cui si chiude il periodo d’imposta. Per esempio: la dichiarazione dell’anno 2015
deve essere presentata entro il 30/06/2016.
2) I contribuenti che, invece, presentano la dichiarazione in via telematica la devono
dell’anno successivo a quello in cui si chiude
presentare entro il 30 settembre il periodo di
imposta. Questo è anche il termine entro il quale gli altri soggetti diversi dalle persone
fisiche devono presentare la dichiarazione. Il legislatore ha stabilito che la dichiarazione
delle imprese debba essere presentata entro l’ultimo giorno del nono mese successivo a
quello di chiusura del periodo di imposta.
Attenzione che le dichiarazioni presentate dopo la scadenza del termine sono assoggettate ad un
doppio regime:
a. se la dichiarazione è presentata fuori termine ma entro 90 giorni dalla scadenza del
termine, questa si considera valida. Il contribuente è assoggettato ad una sanzione ma la
dichiarazione è comunque valida.
b. Se la dichiarazione, invece, viene presentata oltre il 90° giorno della scadenza del termine,
questa si considera omessa, con tutte le conseguenze accertative e sanzionatorie tipiche
delle omesse dichiarazioni. La presentazione della dichiarazione oltre i 90 giorni è
doppiamente grave per il contribuente perché si considera omessa e quindi ne derivano
dell’omissione, ma l’amministrazione finanziaria può comunque fare
tutte le conseguenze
leva sulla dichiarazione per pretendere le imposte che eventualmente derivano da quella
dichiarazione. Quindi è una dichiarazione che a favore del contribuente non vale niente ma
dell’amministrazione vale.
a favore
QUAL E’ LA NATURA DELLE DICHIARAZIONI FISCALI
In passato ci si è interrogati sulla natura giuridica della natura fiscale: qualcuno riteneva che fosse
atto negoziale e qualcuno la riteneva una dichiarazione di scienza. Questa seconda tesi è quella
che viene riconosciuta, in modo pacifico, alla dichiarazione. DICHIARAZIONE DEI REDDITI=
DICHIARAZIONE DI SCIENZA, dichiarazione di conoscenza. Questo significa che con la
dichiarazione il contribuente si limita a comunicare dei fatti/dati alla amministrazione finanziaria. In
alcuni casi nella dichiarazione dei redditi il contribuente è chiamato anche ad esercitare delle
opzioni:
per esempio, il contribuente può essere chiamato a versare le imposte sulla plusvalenza, in
dichiarazione la possibilità di optare se pagare le imposte in un unico esercizio o se pagare le
imposte rateizzate in più esercizio.
Attribuire la natura di dichiarazione di scienza è importate perché
La conseguenza più importante è che questa dichiarazione, in quanto dichiarazione di scienza,
deve essere considerata rettificabile/ritrattabile in modo molto ampio. Il contribuente quando redige
la dichiarazione può commettere degli errori, può incorrere in omissioni: poiché la dichiarazione ha
natura di scienza, il contribuente ha una illimitata possibilità di rettifica della dichiarazione.
Illimitata: il contribuente ha la possibilità di rettificare la dichiarazione e ripresentarla in maniera
corretta.
Questa però soggiace a limiti di natura temporale. Limiti diversi a seconda del risultato che il
contribuente ottiene dalla rettifica:
più lunghi per la rettifica che porta a risultati favorevoli per l’amministrazione
-termini
-termini più brevi per la rettifica che porta a risultati favorevoli per il contribuente
Nel primo caso il termine per correggere la dichiarazione è molto lungo. Il contribuente può
correggere e ripresentare la dichiarazione entro il 31 dicembre del 4° anno successivo a quello in
cui è stata presentata la dichiarazione oggetto di integrazione. Termine molto lungo perché
corrisponde al termine entro il quale l’amministrazione finanziaria può procedere all’accertamento
di quella dichiarazione. Oltre quel termine neppure il fisco può controllare la dichiarazione.
successivo per effettuare l’integrazione. Però nel caso in
Tutti potrebbero dire aspetto il 4° anno
cui si presenti dichiarazione integrativa con debito maggiore verso il fisco resta ferma la
irrogazione delle sanzioni a carico del contribuente: questo può presentare dichiarazione
integrativa però è destinatario di sanzioni.
Se il contribuente è comunque assoggettato a sanzioni perché presentare dichiarazione
integrativa?
Al contribuente che presenta dichiarazione integrativa è concesso di usufruire del
RAVVEDIMENTO OPEROSO che consente di versare il maggior importo dovuto sulla base della
dichiarazione integrativa, fruendo di agevolazioni. Se si è scoperti dall’amministrazione finanziaria
si subiscono sanzioni in misura piena, se è il contribuente che dichiara l’errore si può usufruire del
ravvedimento operoso.
Ravvedimento operoso art.13 decreto 472/1997 , prevede una diversa gradazione delle
sanzioni a seconda del momento in cui il contribuente presenta la dichiarazione integrativa. Prima
l’abbattimento
è presentata dichiarazione integrativa, maggiore sarà delle sanzioni di cui il
contribuente potrà fruire.
È previsto che le sanzioni vengono abbattute ad 1/10, 1/9, 1/8, 1/7, 1/6 o 1/5 del minimo a seconda
del momento in cui il contribuente regolarizza la propria posizione:
Abbattimento massimo regolarizzazione lampo
regolarizzazione quando l’amministrazione ha già scovato l’errore da
Abbattimento minimo
parte del contribuente.
Sconto diminuisce man mano che ci si avvicina al termine massimo di presentazione della
dichiarazione integrativa.
Se la dichiarazione integrativa porta ad un aumento del debito verso l’amministrazione finanziaria
ed è presentata entro un anno dalla presentazione della dichiarazione, si ha l’abbattimento di 1/5
delle sanzioni. in cui diminuisce il debito verso l’amministrazione la
Se il contribuente presenta una dichiarazione
situazione è delicata: se il contribuente ha commesso un errore che ha portato al versamento di
troppe imposte, questo è in credito verso l’amministrazione. Questo procedimento è seguito
dall’amministrazione. Il legislatore ha stabilito che il contribuente debba agire
attentamente
secondo due binari distinti:
Situazione in cui il contribuente si accorge rapidamente dell’errore. Art. 2 comma 8-bis
1) contribuente si avvede dell’errore
decreto n° 322, stabilisce che nel caso in cui il entro il
termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello della
dichiarazione in cui è avvenuto l’errore, questo può presentare dichiarazione integrativa a
suo favore che sostituisce la precedente. Procedura più snella. La dichiarazione integrativa
sostituisce in toto la precedente. Il maggior credito sarà utilizzabile nella nuova
dichiarazione a favore del contribuente, attraverso le procedure di compensazione. Così ho
corretto la dichiarazione e il credito lo posso già spendere verso il fisco attraverso il sistema
della compensazione.
Se invece si accorge dell’errore dopo lo scadere del termine di presentazione della
2) dichiarazione dell’anno successivo, il contribuente può seguire una procedura più
complessa (per via dei tempi più lunghi): procedura di rimborso. Art. 38 DPR 602/1973.
Contribuente può chiedere il rimborso delle maggiori imposte versate entro 48 mesi dalla
data del versamento.
Ricordare: Dichiarazione altamente rettificabile.
Strettamente connesso al tema della dichiarazione, c’è il tema dei CONTROLLI
AUTOMATIZZATI E FORMALI.
CONTROLLI AUTOMATIZZATI: Art.36-bis DPR n 600 e, in materia di IVA, art. 54-bis DPR n
633
CONTROLLI FORMALI: art. 36-ter DPR n 600
Proprio attraverso il meccanismo di acquisizione telematica delle dichiarazioni,
l’amministrazione finanziaria ha potuto strutturare un controllo di primo livello che viene
effettuato su tutte le dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti. Non tutte vengono
materialmente da un funzionario dell’amministrazione, questo non può accadere
controllate
perché sono tantissime ed è materialmente impensabile che ciò avvenga.
Controlli automatizzati l’intervento
Esiste un tipo di controllo effettuato su tutte le dichiarazioni, perché non prevede
umano, prevede solamente un controllo da parte dei funzionari ma è essenzialmente effettuato
in modo automatizzato/informatizzato. È dato da una serie di controlli che l’amministrazione
finanziaria può attuare semplicemente verificando i dati contenuti nella dichiarazione e
incrociandoli con altri dati in possesso dall’amministrazione finanziaria, nel suo anagrafe
tributario.
Art.36-bis
Quando la dichiarazione entra nel sistema telematico dell’amministrazione, questa può fare
tutti i controlli a livello informatizzato. Quando emergono delle anomalie da questi controlli, gli
errori vengono corretti da parte dell’amministrazione finanziaria. Procedura straordinaria,
eccezionale, effettuata solo nei casi indicati dal legislatore nell’art.36-bis.
Le somme che vanno a compensare gli errori vengono richieste con una procedura
particolarmente snella: l’amministrazione corregge la dichiarazione del contribuente e invia allo
in cui comunica l’esito del controllo
stesso un avviso bonario al contribuente e consente a
questo di correggere l’errore, di versare le maggiori imposte che derivano dal controllo.
A volte il controllo ha esito favorevole per il contribuente. In questo caso l’amministrazione
comunica al contribuente l’esito del controllo e della maggior somma versata dallo stesso e
nella dichiarazione successiva il contribuente dovrà riportare il maggior credito derivante dalla
correzione derivante dall’amministrazione.
Secondo il legislatore l’esito del controllo automatizzato si considera autonomamente
dichiarato dal contr