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1.3 MECCANISMO D'AZIONE DEL COMPLESSO PIRUVATO DEIDROGENASI: PIRUVATO DECARBOSSILASI (E1)
1. Decarbossilazione del piruvato che resta sotto forma di idrossietile legato allatiamina pirofosfato: Questa prima tappa è la più lenta, ed è anche il punto in cui il complesso PDH esercita la specificità di substrato.
1) Il protone del C2 viene sottratto da un residuo basico dell'enzima E1; ciò è possibile perché la tiamina pirofosfato ha la porzione reattiva nell'anello tiazolico, che possiede un atomo di azoto carico positivamente che rende l'atomo di C2 dell'anello molto acido, perciò esso tende a perdere facilmente il protone convertendosi in una forma anionica, in grado di trasportare gruppi idrossietile.
2) La tiamina pirofosfato in forma anionica (carbanione) fa un attacco nucleofilo sul gruppo carbonilico del piruvato, formando un intermedio tetraedrico;
3) La carica positiva sull'anello tiazolico fa da
attrattore di elettroni, perciò c'è un spostamento di elettroni verso di essa che permette il rilascio di anidride carbonica (=decarbossilazione) e si forma idrossietil-tiamina-pirofosfato, una struttura stabilizzata per risonanza. Quindi l'atomo C1 del piruvato viene lasciato sotto forma di CO e l'atomo C2 del piruvato (dove lì ha lo stato di ossidazione di un'aldeide) rimane legato alla TPP come gruppo idrossietilico. (E1, reazione 1)
Trasferimento del gruppo idrossietile dalla tiamina pirofosfato alla lipoammide:
- L'idrossietile legato alla tiamina attacca il ponte disulfuro del lipoammide (il coenzima di E2), riducendolo, e si ha la formazione di un intermedio;
- Si ha sottrazione di un protone da parte di un residuo basico dell'enzima che comporta trasferimento di elettroni verso la tiamina pirofosfato, che viene quindi liberata, mentre l'unità bicarboniosa resta legata alla lipoammide sotto forma di acetile (il
gruppoidrossietile si è ossidato convertendosi in acetile). (E1, reazione 2)
DIIDROLIPOIL TRANSACETILASI (E2):
3. Trasferimento del gruppo acetile dalla diidrolipoammide al coenzima-A performare acetil-CoA:
Si ha un processo di transesterificazione, ovvero il gruppo acetile viene trasferito sul CoA, quindi il legame tioestere tra acetile e diidrolipoammide diventa legame tioestere tra acetile e CoA.
Si forma quindi acetil-CoA e l'acido lipoico resta in forma ridotta, come diidrolipoammide. (E2, reazione 3)
DIIDROLIPOIL DEIDROGENASI (E3):
4. Rigenerazione della forma ossidata del lipoammide ad opera del FAD:
Dalla tappa 3 si erano formati acetil-CoA e l'acido lipoico in forma ridotta, come diidrolipoammide, ma se questo restasse così, l'enzima non potrebbe più funzionare, quindi è necessario che la diidrolipoammide venga ossidata: la E3 catalizza il trasferimento di due atomi di H dal gruppo lipoilico ridotto al FAD che si riduce a FADH.
così il2lipoammide si ossida.5. Ossidazione del FADH a FAD:2Affinché il ciclo catalitico possa rinnovarsi, il FADH deve essere riossidato a FAD, e per fare2 +ciò, sempre sull'E3, il FADH trasferisce uno ione idruro al NAD , formando NADH.21.4 REGOLAZIONE DEL COMPLESSO PIRUVATO DEIDROGENASI: (*)La regolazione del complesso multienzimatico della piruvato deidrogenasi influisce sul ciclo diKrebs, perché fornisce le unità di acetile che servono per portare avanti l'intera viametabolica.Questo complesso è soggetto a due tipi di regolazione:Regolazione di tipo allosterico: ciò che influenza l'attività dell'enzima non sono tanto i livelli assoluti dei metaboliti attivatori e inibitori ma i loro rapporti:Acetil-CoA/CoA: se tale rapporto è alto (alta carica energetica) si ha inibizione di E2,o se è basso se ne ha l'attivazione.Inibitore di E2: acetil-CoA Attivatore di E2: CoA +NADH/NAD :se tale rapporto è alto (alta carica energetica) si ha inibizione di E3, se è basso si ha attivazione.
Inibitore di E3: NADH• +
Attivatore di E3: NAD•
ATP/AMP: se tale rapporto è alto (alta carica energetica) si ha inibizione di E3, se è basso si ha attivazione.
Inibitore di E3: ATP•
Attivatore di E3: AMP;
una attivazione da parte di AMP trova la logica nel fatto che uno dei compiti del ciclo di Krebs è produrre NADH, che, trasferendo i suoi elettroni all'ossigeno, determina poi la formazione di un gradiente protonico attraverso la membrana mitocondriale interna che viene sfruttato per produrre ATP. Il ciclo porta quindi indirettamente alla formazione di ATP, perciò quando aumentano i livelli di AMP il ciclo di Krebs deve essere attivato.
Regolazione mediante modificazione covalente: che si realizza sulla componente E1 del complesso, a livello di un residuo di serina, ed è catalizzata da una chinasi specifica per la piruvato
deidrogenasi. Il complesso multienzimatico della piruvato deidrogenasi, oltre a E1, E2 ed E3, contiene due proteine regolatrici la cui sola funzione è quella di modulare l'attività del complesso andando a fosforilare e defosforilare un residuo di serina situato in E1; questi enzimi sono: fosforilazione Piruvato deidrogenasi chinasi: la serina di E1 determinandone l'inattivazione. Anche la chinasi è soggetta ad un processo di modulazione: Inibitori: piruvato (quindi in presenza di alte concentrazioni di piruvato, la piruvato deidrogenasi è attiva) Attivatori: NADH, acetil-CoA e ATP (che inibiscono la piruvato deidrogenasi anche direttamente) defosforilazione Piruvato deidrogenasi fosfatasi: il residuo di serina di E1, riportandolo alla forma attiva defosforilata. Anche la fosfatasi è soggetta ad un processo di modulazione: Inibita dal NADH 2+ Attivata dal Ca: i livelli intracellulari di calcio aumentano in risposta allo stimolo ad una maggiore produzione di.ATP; il caso tipico è quello della contrazione muscolare: perché avvenga la contrazione, è necessario un aumento della concentrazione del Ca2+, che attiva la fosfatasi, che defosforila la piruvato deidrogenasi attivandola, quindi aumenta la produzione di acetilCoA che entra nel ciclo di Krebs, determinando un aumento nella produzione di ATP che serve al muscolo per potersi contrarre (l'ATP è necessario per l'attacco della testa della miosina sull'actina). Il Ca2+ va a legarsi alla tropina che determina un cambiamento conformazionale dellatropomiosina, che scopre i siti di legame della miosina (consuma ATP) sull'actina.
2. CICLO DI KREBS (o dell'acido citrico): Il ciclo di Krebs è una via metabolica ciclica composta da 8 reazioni (di cui tre irreversibili: 1, 3e 4) effettuata da organismi aerobici per generare energia attraverso l'ossidazione di acetil-CoA (proveniente dal catabolismo di carboidrati, grassi e proteine) a
Dell'enzima si forma come primo prodotto l'intermedio tioestere citril-CoA che va incontro a una tappa di idrolisi, producendo CoA e citrato, poi rilasciati dal sito attivo. Il CoA liberato viene riciclato e può partecipare alla decarbossilazione ossidativa di un'altra molecola di piruvato.
La formazione dell'intermedio tioestere citril-CoA risolve il problema della scarsa reattività del gruppo metilico dell'acetil-CoA: il carbonile dell'ossalacetato agisce da centro elettrofilo che viene poi attaccato dal C metilico dell'acetil-CoA in una condensazione di Claisen.
L'idrolisi del citril-CoA a elevata energia rende la reazione di scissione fortemente esoergonica; il ΔG° molto negativo (-35,3 KJ/mol) è essenziale per il funzionamento del ciclo, perché la concentrazione di ossalacetato è molto bassa.
Meccanismo:
- L'enzima citrato sintasi ha un meccanismo d'azione ordinato a due
substrati: il primosubstrato a legarsi è l'ossalacetato, e quando esso si lega, il dominio flessibile diciascuna subunità va incontro ad una marcata variazione conformazionale, creando unsito di legame per l'Acetil-CoA (esempio di adattamento indotto).
2. Formazione dell'intermedio enolato: condensazione di Claisen
3. Formazione dell'intermedio tioestere citril-CoA (citroil-CoA)
4. Idrolisi citril-CoA
2. Deidratazione (2a) e reidratazione (2b) (isomerizzazione del citrato a isocitrato):
L'enzima aconitasi (o aconitato idratasi, che è una liasi) catalizza l'isomerizzazionereversibile del citrato in isocitrato.
Aconitasi:
E' una proteina moonlighting (= cioè una proteina che svolge più funzioni nella cellula): contiene un centro Fe-S che gli conferisce due ruoli:
- L'aconitasi è un enzima: il centro Fe-S agisce sia nel legame del substrato con il sitoattivo, che nell'aggiunta o rimozione catalitica
dell'acqua;- L'aconitasi è un regolatore della sintesi proteica: nelle cellule in cui la cc di ferro è bassa, l'aconitasi perde il suo centro Fe-S e acquisisce un ruolo nella regolazione dell'omeostasi del ferro (pag 658).
Meccanismo: avviene in 2 processi:
2a Deidratazione: viene eliminata acqua, con formazione di un legame doppio nell'intermedio cis-aconitato (= acido tricarbossilico) che non viene rilasciato dall'enzima.
2b Idratazione: si ha l'introduzione di una molecola d'acqua con formazione di isocitrato.
Tale aggiunta di una molecola d'acqua al doppio legame del cis-aconitato può avvenire in due modi diversi:
- uno porta al citrato (cioè si torna indietro)
- e l'altro porta all'isocitrato (la reazione va avanti); anche se la reazione all'equilibrio contiene meno del 1