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ANALISI DOCUMENTALE (REPORT, ANALISI) METODOLOGIE QUANTITATIVE (SURVEY, RICERCHE
INTERVISTE AD INTERNI DI MERCATO, ANALISI CAMPIONARIE)
(MARKETING, SALES, CUSTOMER SERVICES)
Individuare le domande da sottoporre alle buyer personas. Domande generiche
forniranno risposte generiche. Le domande più sono precise, più sono vincenti.
Può essere interessante interfacciarsi realmente con la buyer persona
stessa. Questo può aiutare a mettere in luce quali sono i driver di scelta nel
consumatore e quindi gli elementi strategici da comunicare. Es: non c’è nessun
valore aggiunto nel comunicare che un detersivo per lavatrice pulisca, c’è
valore invece ad esempio nel comunicare il profumo di un detersivo perché è
ciò che una donna ricerca quando apre la lavatrice – non tanto il pulito che è
dato per scontato.
Non si possono avere risposte a tutte le domande, il profilo della buyer persona
si alimenta nel tempo. La costruzione di una buyer personas è un’attività
posizionamento
in continuo divenire. Questo perché può cambiare il
consumatori, contesto
dell’azienda, possono cambiare i il in cui gli stessi sono
influenzatori.
inseriti, possono cambiare gli È importante non fermarsi alla
prima elaborazione, ma interrogarsi di continuo se effettivamente quello
identificato è il target reale e, nel caso non lo fosse, provvedere a una modifica.
Compilare il buyer personas template.
Dove trovare informazioni aggiuntive? Industry blog, linkedin profile, forum,
strumenti di lead intelligence.
Una volta che il profilo della Personas è stato delineato è necessario metterlo in
value proposition
relazione con la offerta dall’impresa. Questa attività, da
svolgere con il Value Proposition Canvas, consente di evidenziare la capacità
aziendale di fornire risposte utili e concrete sia ai vantaggi ricercati che alle
difficoltà sperimentate dalla Personas.
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Il Value Proposition Canvas
L’impresa crea un valore per i suoi clienti. Il valore offerto tuttavia, è davvero
tale solo quando è riconosciuto dai clienti (vantaggi e riduttori di difficoltà).
allineare
Un’impresa ha quindi la necessità di la propria offerta di valore AI
bisogni del target di riferimento: questo allineamento prende il nome di FIT
COMUNICATIVO. consente di rappresentare in unico schema
Il Value Proposition Canvas
visuale tutti gli elementi di come una specifica offerta di valore sia in grado di
rispondere a specifici bisogni del target.
(A) Per la realizzazione del Value Proposition Canvas, data una Personas,
occorre per prima cosa selezionare tutti gli aspetti che rientrano nella categoria
i benefici che la Personas si aspetta di
VANTAGGI da PERSEGUIRE, ovvero
perseguire accedendo ai prodotti e ai servizi offerti dall’impresa*.
(4) diverse tipologie di vantaggi:
- vantaggi NECESSARI: vantaggi strumentali al corretto funzionamento di
un bene e/o servizio;
- vantaggi ATTESI: vantaggi che, seppur considerati necessari, potrebbero
non verificarsi;
- vantaggi DESIDERATI: vantaggi che vanno oltre le normali aspettative nel
confronto del prodotto/servizio, ma che comunque la persona potrebbe
avere;
- vantaggi INATTESI: vantaggi che superano le aspettative dei potenziali
acquirenti.
(B) La seconda fase prevede invece la selezione degli elementi riconducibili alle
DIFFICOLTA’ da RISOLVERE, ovvero tutto ciò che è o crea un problema al
target prima, dopo e durante il tentantivo di raggiungere un obiettivo*.
(3) diverse tipologie di difficoltà da risolvere:
- ESITI NON DESIDERATI (funzionali – sociali – emotivi)
- OSTACOLI
- RISCHI
*Sia i vantaggi che le difficoltà dovrebbero essere declinati in un linguaggio
estremamente concreto in modo da aiutare la messa a fuoco dei messaggi
comunicativi.
(C) Dopo aver messo a fuoco vantaggi e difficoltà, è necessario creare il FIT
COMUNICATIVO associando ciascun elemento sopra individuato con i fattori
critici di successo emersi dalla formulazione del Business Canvas Comunicativo.
Così facendo verranno messe in luce le aree in cui la proposta di valore
dell’impresa incontra i bisogni della Personas (ossia quando i prodotti e i servizi
offerti sono in grado di fornire risposte concrete ai vantaggi attesi e alle
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difficoltà temute), ma anche quelle aree in cui l’impresa è più debole e che
deve sviluppare per soddisfare il target di riferimento.
(3) Principali vantaggi derivanti dall’utilizzo del Value Proposition Canvas:
trait d’union
(1) eccellente strumento di allineamento, di strumenti e
metodi di analisi differenti: consente di unire i concetti emersi dall’utilizzo
del Business Model Canvas Comunicativo con il profilo delle Personas;
(2) aiuta a mettere a fuoco il valore generato dall’impresa, e nel caso,
capire come ristrutturare la proposta di valore in modo che sia in linea con i
vantaggi ricercati e le difficoltà temute dal target;
(3) utilizza il linguaggio visuale che rende immediati e semplici concetti a
volte complessi e impliciti da trasferire.
La fase dell’allineamento delle fonti di valore interne all’impresa ha permesso
di raccogliere tutti gli elementi e le informazioni utili per orientare la
comunicazione aziendale. La fase successiva della pianificazione sposta il focus
dall’interno all’esterno dell’impresa per verificare che i fattori critici di successo
comunicativi siano realmente in linea con le caratteristiche dell’ambiente
esterno.
17
Capitolo 7
2 – Allineamento strategico dei processi comunicativi
L’obiettivo di questa fase è quello di tradurre la strategia aziendale in una
strategia per i canali digitali mediante la definizione di un modello di
posizionamento comunicativo. l’atto di progettare e tradurre sul piano
POSIZIONAMENTO (Kotler) =
operativo l’offerta di un’impresa in modo che la sua rappresentazione
(immagine) occupi un posto ben definito nelle menti dei consumatori del
segmento obiettivo. Il fine ultimo quindi, è quello di collocare le marche
rendendole uniche e preferibili rispetto ai
aziendali nelle menti dei consumatori
consumatori.
1 – ANALISI dei trend dell’ambiente esterno
2 – DEFINIZIONE di una matrice di posizionamento comunicativa
3 – DEFINIZIONE di una content strategy
Analisi dei trend dell’ambiente esterno
L’allineamento strategico dei processi comunicativi prevede una fase
preliminare dedicata all’analisi dei trend digitali e comunicativi relativi alla
digital transformation che possono avere un impatto sui fattori critici di
successo di un’impresa / sul settore di riferimento del brand.
Conoscere e, se possibile, anticipare le evoluzioni del mercato risulta cruciale
oceani blu
per individuare potenziali (spazi di mercato incontrastati) e per
raggiungere un posizionamento distintivo sui canali digitali.
Definizione di una matrice di posizionamento comunicativo
MATRICE DI POSIZIONAMENTO COMUNICATIVO = modello che consente di
alienare i messaggi chiave da comunicare con gli obiettivi strategici
dell’impresa nell’ottica di delineare una strategia tempificata e sostenibile
per calibrare fin da subito gli sforzi in termini di investimenti per la
comunicazione d’impresa.
18 A L L I N E A M E N T O S T R A T E G I C O D E I P R O C E S S I C O M U N I C A T I V I
#2 - M ATR ICE DI P O SIZIO N A M E N TO
L ’o b i e t t i vo d e l l a m at ri c e d i p o si z i o n am en t o è q u e l l o d i d e l i n e a r e u n a s t r a t e g i a t em p i fi c a t a e so st en i b i l e
p e r c a l i b r a r e si n d a su b i t o g l i sf o r z i i n t e r m i n i d i i nvest i m en t i c o m u n i c at i vi .
La matrice di posizionam
permette di orientare gli
investimenti aziendali lun
tre direzioni: il consolidam
di quanto esistente,
l’estensione dell’attuale e
cambiamento radicale. L
scomposizione degli obie
di posizionamento in que
tre differenti fasi consente
stabilire un ordine di prio
nei messaggi da comunic
quindi di tempificare la
strategia di comunicazion
Il sistema di riferimento per lo sviluppo di una matrice di posizionamento
comunicativo è formato da due assi cartesiani perpendicolari che si
incrociano all’origine. Ciascun asse rappresenta una variabile di
posizionamento che passa da un’intensità minima a un’intensità massima
man mano che ci si allontana dall’origine degli assi cartesiani. La bisettrice
del modello invece, rappresenta la direttrice di sviluppo, ossia una guida che
deve interessare in modo trasversale tutti gli elementi disposti all’interno della
matrice. La bisettrice inoltre, divide il piano in due aree: quella superiore, che
troverà allocati i fattori critici di successo aziendali prevalentemente collegati
alla variabile di posizionamento A e quella inferiore, in cui i fattori critici di
successo saranno prevalentemente collegati alla variabile di posizionamento B.
La matrice di posizionamento permette di orientare gli investimenti aziendali
lungo (3) direzioni o fasi: il consolidamento di quanto esistente, l’estensione
dell’attuale e il cambiamento radicale.
(1) La prima fase è rappresentata da una fase di posizionamento finalizzata
al CONSOLIDAMENTO di ciò che l’impresa è già sul mercato o di ciò
che, in caso di start up, si presume sia più veloce e semplice da far
comprendere dal target di riferimento.
Si posizioneranno quindi in questa sezione della matrice tutti quei fattori
critici di successo che il mercato già attribuisce all’impresa o che non
richiedono ingenti sforzi per essere associati all’impresa stessa.
Questo tipo di posizionamento risponde alla necessità di consolidare presso
il target di riferimento un posizionamento di valore stabile in grado di
alimentare l’attuale base di fiducia e l’attuale livello di consumo,
presupposto per comunicare in modo graduale al mercato la propensione
attuale verso il cambiamento e l’innovazione.
(2) Il posizionamento di ESTENSIONE misura la capacità aziendale di
mettersi in discussione con una propensione al miglioramento continuo
della base di valore attuale. In questa area dovranno emergere quei fattori
19 critici di successo in grado di far apparire la distintività dell’impresa rispetto
alla capacità di innovare il core business attuale. In altri termini, dovranno
essere qui inseriti quei fattori critici di successo desunti dal Business Model
Canvas Comunicativa che – seppur consolidati – inglobano una componente
di innovazione e che pertanto