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Fresatura Frontale: Vantaggi

Rispetto a quella periferica, la fresatura frontale:

  • spessore del truciolo pressoché costante: assenza di vibrazioni
  • codolo della fresa corto: maggiore rigidità
  • solitamente ha un maggior numero di denti in presa: lavorazione più uniforme

Fresatura Assiale (o a Tuffo)

È assimilabile ad un'operazione di foratura tendenzialmente usata per andare a sistemare la qualità del foro migliorandone la qualità. In particolare:

  • Ottima per recuperare fori con asse fuori allineamento.
  • Funziona come un alesatore od un bareno (v. foratura).

Esempi di lavorazioni per fresatura:

<Frese a Manicotto

  • spianatura di superfici piane
  • lavorazione contemporanea di due superfici ortogonali.

<Frese a Codolo

  • scanalature, anche curvilinee
  • contornature esterne ed interne
  • cave per linguette
  • Sgrossatura di superfici libere

<Frese a Codolo semisferiche

  • Superfici a
geometria complessa un po' più morbide dovute alle punte concurvature diverse <Frese sagomate> - Frese a disco per intagli o scanalature rettilinee <Frese a T> per scanalature (necessaria una prescanalatura a sezione rettangolare) <Frese ad angolo/cerchio> per smussi/raccordi Tipologie di frese In generale, esistono inoltre una grande varietà di tipi di frese per poter realizzare diverse geometrie anche più particolari come tre solchi contemporaneamente oppure frese uniche per realizzare i solchi in un colpo solo. Fresatura Periferica - Forze e Potenze di taglio Poiché lo spessore di truciolo è variabile, la sezione di truciolo non sarà costante. Ci si riferisce quindi ad un valore medio: (sm= spessore medio, p= profondità di passata, Sm= area media del truciolo) Poiché la sezione di truciolo varia, anche il valore della pressione di taglio Ks non è costante (v. tornitura). Anche per questa ci si riferisce ad un

valore medioksm (pressione specifica di taglio) espresso in funzione di sm (spessoretruciolo). La forza di taglio sarà quindi:

E la Potenza richiesta:

La potenza richiesta è la forza di taglio per la velocità di taglio (diviso 60 pertrovare al metro/secondo e diviso 1000 per trovare kW e poi n che è l’efficienzadi taglio)

Usando lo stesso approccio:

B1 e B2 che sono le larghezze in funzione del disallineamento della fresa

Anche in questo caso la sezione del truciolo non è costante, perciò risulta noncostante anche il valore della pressione di taglio Ks.

Ci si riferisce perciò un ad un valore di pressione di taglio media ksm. Quindivale:

Il valore di ksm questa volta non è funzione dello spessore medio del truciolo,bensì dello spessoremedio effettivo som. Questo vale:(diviso 60 per trovare al metro/secondo e diviso 1000 per trovare kW e poi nche è l’efficienza di taglio)

Fresatura periferica – Finitura superficiale

Ra<Analogamente a quanto visto per la tornitura:<span> (1000 per definire la rugosità al micron, che poi è quella dichiarata dal committente)</span>L'evidenza sperimentale mostra comunque che la rugosità reale è superiore e dipende dal diametro della fresa e (ulteriormente) dall'avanzamento.dove R è il Raggio della fresa.<Anche in questo caso, i segni lasciati sulla superficie sono similiOperazioni di RettificaIntroduzioneLe operazioni di rettifica sono lavorazioni di finitura realizzate mediante utensili multitaglienti a geometria non definita (mola) in grado di asportare facilmente trucioli di spessore inferiore al micron. A differenza degli altri utensili, le mole abrasive devono necessariamente essere impiegate alla velocità di taglio massima nominale (trai i 10 ed i 100 m/s), siccome vado veloce e sviluppo calore all'interno del processo, questa lavorazione è aggiunta ad una consistente quantità di lubrificante. Nella maggioranza dei casi la

La rettifica viene praticata in presenza di abbondanti portate di fluido lubrorefrigerante al fine di:

  • ridurre gli attriti, che provocano l'usura dell'utensile quindi sotto l'aspetto economico senza ledere la prestazione della lavorazione;
  • evacuare trucioli, una delle criticità della mola è quella di inglobare trucioli che diventano parte di essa creando criticità al pezzo soggetto alla lavorazione (GRAVE!!!);
  • smaltire efficacemente il calore in maniera rapida.

La rettifica è un sottoinsieme del taglio, poiché la rettifica è un vero processo di taglio dei metalli. Ogni granulo di abrasivo funziona come un microscopico tagliente a punta singola (sebbene con un angolo di spoglia negativo elevato) e trancia un minuscolo truciolo analogamente ai trucioli generati dai processi di asportazione tradizionali.

La discontinuità è nell'ordine del micron e i taglienti sono praticamente infiniti, che notiamo andando a zummare.

Può essere paragonata alla fresatura submicrometrica, la differenza sta nell'utensile che in questo caso è la mola.

La mola è un utensile multi-tagliente a geometria non definita costituito da un elevato numero di grani abrasivi distribuiti uniformemente in una sostanza legante (insieme di due featurs: grani e legante). La forma e la disposizione casuali dei grani danno luogo ad angoli di spoglia frontale ampiamente variabili (spesso negativi). Le mole commercialmente più comuni sono quelle a disco, a tazza, anello e a codolo per lavorazioni interne. Esiste poi la possibilità di realizzare mole customizzate con il negativo della superficie da lucidare.

La mola a disco è la più utilizzata per la rettifica di superfici assialmente simmetriche, mentre per ambienti di rettifica quelli più gettonati sono la tazza cilindrica, conica ad anello ecc.. Si possono avere però anche moli più caratteristiche e customizzate in modo da modificare il pezzo.

La mola: grani abrasivi

Caratteristiche della sostanza abrasiva:

  • Durezza (Resistenza alla penetrazione)
  • Friabilità (attitudine all'autoravvivatura, vista come pregio perché la mola autousurandosi, poneva taglienti sempre nuovi, diminuendo il proprio diametro e asportando calore)

Dimensione del grano:

  • Grana fine / finissima (farina): finitura di strumenti di misura, cilindri per laminatoio a freddo (più piccolo è il grano più bassa è la quantità di materiale asportato rendendo migliore la lavorazione).
  • Grana media: per la maggior parte delle lavorazioni.
  • Grana grossa (chicco di granoturco): per lavorazioni grossolane (sbavatura, molatura di cordoni di saldatura, troncatura).

La mola: sostanza legante

Può essere in materiale:

  • Ceramico (friabilità controllata che permette il distacco del grano senza una conseguente formazione di cricca che provocherebbe il danneggiamento dell'utensile,

tenuta del profilo della mola, rigido e preciso, inerte ai lubrificanti, basso costo)– Elastico (rilascio dei trucioli, elevate finiture, problema dell’invecchiamento rischio che si spacchi la mola a causa della diminuzione del carico a rottura)

La sua struttura può essere a cella:

  • Chiusa
  • Aperta (Accoglie i trucioli ed il lubrificante, migliore finitura, per questo è più vantaggiosa pero dall’altro lato è più fragile e si usura più facilmente quindi la cosa migliore da fare dipende sempre dalla situazione)

La mola: codifica

Raccomandazione ISO (metodo Norton)

Un codice ci dice le caratteristiche meccaniche della mola che stiamo utilizzando, l’importante è sapere come incide ogni singola voce.

La ravvivatura

Con il progredire delle lavorazioni la mola tende a lisciarsi ed anche ad impastarsi con i trucioli asportati sulla sua superficie esterna. Se la ravvivatura non avviene in modo spontaneo, la mola cessa di tagliare

correttamente e dà luogo a sforzi e surriscaldamenti anomali, dannosi per il pezzo lavorato. Il rimedio è costituito dalla ravvivatura. Nelle lavorazioni programmate si ricorre periodicamente all'adiamantatura per ripristinare accuratamente la forma della fascia attiva (tornitura di precisione). Operazione molto costosa ma che ravviva la mola. Esempi di lavorazioni: - Stesse della fresatura - Rettifica senza centri per lucidare multipezzi con forme complesse, quattro attori nella lavorazione. Rettifica senza centri: Nella rettifica senza centri, il pezzo viene trattenuto tra due ruote, che ruotano nella stessa direzione a velocità diverse, e una piattaforma portapezzo. Una mola è su un asse fisso e ruota in modo tale che la forza applicata al pezzo sia diretta verso il basso, contro la piattaforma portapezzo. Questa mola svolge solitamente l'azione di rettifica avendo una velocità tangenziale maggiore rispetto al pezzo in lavorazione nel punto di contatto. L'altra ruota.

Nota: la ruota di regolazione è mobile. Questa ruota è posizionata per applicare una pressione laterale al pezzo per tenerlo in contatto con la mola fissa. La velocità delle due ruote l'una rispetto all'altra fornisce l'azione di rettifica e determina la velocità con cui il materiale viene rimosso dal pezzo. Durante il funzionamento il pezzo gira con la ruota di regolazione, con la stessa velocità lineare nel punto di contatto e (idealmente) senza slittamenti. La ruota di asportazione (mola) gira più velocemente, scivolando oltre la superficie del pezzo in lavorazione nel punto di contatto e rimuovendo i trucioli di materiale mentre passa.

La rettifica senza centri viene generalmente utilizzata rispetto ad altri processi di rettifica per operazioni in cui molte parti devono essere lavorate in breve tempo.

Superfici lavorabili:

  1. Superficie cilindrica esterna
  2. Superficie conica esterna
  3. Superficie cilindrica o conica interna
  4. Spallamenti

superfici piane;

f) superfici di accoppiamento;

g) superfici discanalature;

h) filettatura.

Le macchine rettificatrici

Potenza di taglio (non da sapere)

Può essere stimata in modo teorico (Metodo della pressione specifica):

oppure mediante formule empiriche:

Finiture ottenibili

Evidenziamo le macro-famiglie

Lavorazioni non convenzionali

Tecnologie Additive di Produzione

Chiamate così una volta perché erano appunto usate poco nell'ambito produttivo adesso è un termine tra virgolette un po' desueto, per assurdo alcune tecnologie non convenzionali si usano di più rispetto alle tecnologie convenzionali. Si tratta di lavorazioni di asportazione del materiale, solo che viene asportato

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
103 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/16 Tecnologie e sistemi di lavorazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tottapala di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia meccanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Giorleo Luca.