vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
OROMO
Gli OROMO hanno vasto territorio in Etiopia (Stato di Oromia + parte del Kenya)
OROMO: in origine chiamati GALLA (anni ’70) [trad: “barbaro” dispregiativo!]: chiamati così dagli
AMARA (popolo semitico, territori ampi a nord; lingua: amarico)
AMARICO 2ˆ LINGUA (contatto tra parlanti di lingue diverse nella zona)
ALFABETO OROMO
/p/ = p /p’/ = ph
/t/ = t /t’/ = x
/k/ = k /k’/ = q
/tʃ/ = ch /tʃ’/ = c
PLAIN EJECT
Nelle lingue etiopi ci sono poche /p/.
In Oromo:
La /t’/ (eiettiva) ha bisogno di un segno facile ed univoco: in Oromo viene scelta la “x”.
ق
La /k’/ (eiettiva) è simile alla araba: per questo viene scelto il segno “q”.
La /tʃ’/ (eiettiva) è molto più comune della corrispondente /tʃ/: quindi la prima si indica con “c” e la
seconda con “ch”.
NEOLOGISMI
Modi per espandere il lessico:
PRESTITO (borrowing): uso di parole di origine straniera nella lingua corrente (es. bar, computer in
italiano)
CALCO (loan translation, calque): parola inventata con una traduzione ragionata di una parola
straniera (es. skyscraper = “grattacielo”)
ESPANSIONE/SPECIALIZZAZIONE DI SIGNIFICATO: parola già esistente il cui significato viene ridotto
o espanso (es. ora = “parte del tempo”, “adesso”)
PRESTITI
Hausa: HELIKWAPTA (inglese “helicopter”)
Somalo: FARMASHIYO (italiano “farmacia”)
Oromo: LUNCHIINAA (italiano “Leoncino” OM)
Tigrinya: BASKA (italiano “vasca”)
Amarico: BORSA (italiano “borsa)
ʿAfar: BALILLA (italiano “Balilla” Fiat) 6
CALCHI
ايند
Hausa: BANKIN DUNIYA = “banca mondiale” da (= “mondo” in arabo)
ESPANSIONE/SPECIALIZZAZIONE DI SIGNIFICATO
JIRGI
Hausa: (canoa) “mezzo di trasporto”
JIRGIN SAMA (cielo) “aereo”
JIRGIN KASA* (terra) “treno”
JIRGIN RUWA (acqua) “barca”, “nave”
Oromo: BILBILA (campanello al collo di un animale o di un bambino) “telefono”
Oromo: XIYYA (freccia) “maggiore di…”
Amarico: SALK’ (filo) “telefono”
فتاح
Arabo: (part. pres. di “gridare”) “telefono”
ةراّيس
Arabo: “autoveicolo” (sinonimo meno usato di “automobile”)
/ɠ̊
*K = / (implosiva velare sorda)
COMPOSTI
Oromo: GALMEE JECHOOTA (= “dizionario”) lett. “lista di parole”
PRESTITI E POLITICA
“Libro”
باتك
Arabo:
Swahili: KITABU
Somalo: kitaab BUUG (prestito inglese) [paese a maggioranza musulmana “kitaab” = Corano]
Oromo: KITAABA (prestito dall’arabo per differenziarsi dall’Amarico)
Amarico: MACAAFA
Tamene Bitima, “A Dictionary of Oromo Technical Terms” (2000)
“Politica” (termine tecnico): 3 proposte
1. TALIIGA (= “management”, dal verbo “guidare”)
2. MALABULTII (mala = “piano” + bultii/bulcii = “governo”)
3. POLOTIKAA ( polätika (amarico) politica (italiano))
ةسايس
SIYAASAA (dall’arabo ): evitata l’influenza dell’amarico e inclusione dell’arabo (rel.
musulmana) 7
BRUTTI PRESTITI?
Dai sussidiari in Oromo per le scuole medie:
ARTIMEETIKII, BAYOLOOJII (inglese)
ISKUWEER RUUTII (inglese “square root”)
VEENUSII (inglese “Venus”)
Perdita delle radici!
CODESWITCHING (commutazione di codice)
Utilizzo di più di una varietà di lingua nella conversazione: il parlante (almeno in parte bilingue) utilizza
parole/frasi di più lingue senza mescolarne grammatica e/o fonologia. Può segnalare la ricerca di
un’identità nuova o alternativa a quella del gruppo maggioritario. Può essere interfrasale o intrafrasale.
Lingua principale: MATRIX LANGUAGE
Lingua/e da cui si inseriscono elementi: EMBEDDED LANGUAGE(S)
Esempi:
Grandi città africane: lingua europea + lingua locale
Emigrati arabi in Europa: lingua europea + lingua araba
PRESTITI VS. CODESWITCHING
Codeswitching: libera scelta
Prestiti: quasi sempre necessari
MATRIX LANGUAGE, EMBEDDED LANGUAGE
“[...]the participating languages are labelled in the following way. The ‘base’ language is called the matrix
language (ML) and the ‘contributing’ language (or languages) is called the embedded language (EL)”
LINGUE MISTE
Lingue al cui interno convivono più sistemi grammaticali. Non è sintomo di lingua mista il fatto di avere dei
prestiti!
I casi di lingue miste sono pochi:
MICHIF (dal francese “métis” = meticcio), parlato in Canada
MA’A o MBUGU, parlato in Tanzania
MEDIA LENGUA, parlata in Ecuador
MEDNYJ ALEUT, parlata nell’isola di Bering 8
MALTESE
Non è una lingua mista!
“Il-Wikipedija huwa proġett enċiklopediku kollaborattiv, universali, multilingwi u jaħdem abbażi tal-
prinċipju wiki. L-għan ewlieni tal-Wikipedija huwa li tipprovdi kontenut ħieles, newtrali u verifikabbli, li
kulħadd jista' jimmodifika u jtejjeb.” (da https://mt.wikipedia.org)
origine LATINA - origine ARABA - mix di lingue
MA’A (MBUGU)
Bilinguismo tra indiano e francese
Lingua “segreta” o interna di una parte degli Mbugu in Tanzania (La lingua corrente di tutti gli
Mbugu è il Bantu, molto simile al Pare)
Utilizza parole cuscitiche (da Etiopia e Somalia) e “non bantu” (sconosciute)
I parlanti Mbugu parlano la lingua cambiando le parole e mantenendo la sintassi e la grammatica
1° STADIO: secondo Maus (professore olandese) i Ma’a parlavano una lingua cuscitica meridionale (come
altri gruppi della zona). Il Ma’a è ancora considerato una lingua cuscitica meridionale da Ehnet (1980) e
certamente lo è per quanto riguarda il lessico
2° STADIO: Ma’a passano ad una lingua Bantu vicina al Pare e diventano Mbugu
3° STADIO: Mbugu decidono di rendersi diversi dai Pare e “riscoprono” (e reinventano) la loro lingua
ancestrale, arricchendola di prestiti (cuscitico meridionale, oromo, ecc. – ma il più diverso possibile dal
Bantu!); a volte anche cambiando deliberatamente le parole (ad esempio inserendo il fonema /ɬ/, che
diventa una marca d’identità.
CONCLUSIONI SULLE LINGUE MISTE
• Tutti gli esempi mostrano il peso della ricerca/creazione di una identità nel processo di creazione e
stabilizzazione di una lingua mista;
• Un certo bilinguismo, almeno parziale, è essenziale;
• Quali problemi teorici sorgono dalla co-presenza di due “grammatiche” all’interno di una stessa
lingua?
• Il Michif resta tuttavia il solo esempio di una lingua dove c’è co-presenza reale e sincronica di due
grammatiche;
• Gli altri casi possono (con difficoltà) essere rianalizzati come casi di prestito (massiccio), tanto
lessicale quanto grammaticale (ad es., spagnolo in Media Lengua, cuscitico in Ma’a). 9
PIDGINS & CREOLI
Un pidgin è una lingua semplificata che si sviluppa come mezzo di comunicazione tra più gruppi
(generalmente più di due) che non hanno mezzo di comunicazione in comune. Un pidgin non è lingua
materna di nessuno dei gruppi, e in genere ha poco o nessun prestigio. A differenza delle lingue miste e
anche del codeswitching, l’uso di un pidgin non è in genere simbolo di identità o appartenenza, ma solo
strumento di comunicazione.
Il lessico di un pidgin è in genere tratto da una lingua “superiore” (superstrato)*, cui i parlanti non hanno
completo accesso. La grammatica di un pidgin in genere riflette quelle native dei parlanti (substrati).
*in uno stato iniziale la grammatica è variabile comunicazione basilare!
DAI PIDGIN AI CREOLI
Un pidgin che diventa lingua materna si chiama creolo. Per l’Africa si è notato il caso dei parlanti sudanesi
che, dopo avere acquisito una certa conoscenza di pidgin arabo (Juba Arabic, arabo del Sudan meridionale)
furono costretti nel 1888 a trasferirsi in Kenya e Uganda, dove questa forma di arabo si è creolizzata,
diventando la loro lingua materna. Questa lingua si chiama Ki-Nubi.
I casi più famosi sono quelli delle Antille e dell’America centrale in genere, e dell’area del Pacifico.
• Nel primo caso gli schiavi furono costretti a imparare rudimenti di una lingua europea per
comunicare tra loro e con i padroni. Con il tempo questi pidgin divennero creoli.
• Nel Pacifico dei pidgin si svilupparono nel XIX secolo a seguito dell’uso di grandi masse di
lavoratori (non schiavi) trasferitisi da altri territori del Pacifico e dell’Asia e privi di una lingua
comune.
• Altri pidgin e forse creoli sono in uso soprattutto in ambiente urbano e coinvolgono versioni
semplificate di lingue europee (francese o inglese) parlate da locutori nativi di lingue africane
come mezzi di comunicazione interetnica.
Con il tempo un pidgin si può stabilizzare (pidgin stabilizzato o allargato).
ESEMPI DAL GIAMAICANO
• Mi ron = ‘I ran/I run (hab.)’
• Mi a ron = ‘I am running’
• Mi did ron = ‘I have run’
• Mi a go ron = ‘I will run’
ESEMPI DALL’HAITIANO
• Liv la = ‘le livre’
• Jaden sa = ‘ce jardin’
• Mwen manje = ‘j’ai mangé’
• I ap manje = ‘il mange’
• Wmen te manje = ‘j’avais mangé’ 10
CLASSIFICAZIONE DELLE LINGUE AFRICANE
“Solo” 4 famiglie (=raggruppamenti di lingue con origine comune).
Joseph Greenberg
Classificazione basata sul lavoro di , linguista americano, e sistematizzato nel suo
volume del 1963 “The Languages Of Africa”.
FAMIGLIE LINGUISTICHE AFRICANE
1. AFROASIATICHE
2. NILO – SAHARIANE
3. NIGER – CONGO
4. KHOISAN
LINGUE AFROASIATICHE
Talvolta chiamate CAMITO – SEMITICHE (Hamito – Semitic)
Prende in considerazione anche la Penisola Arabica occupa contemporaneamente una parte di Africa e
una di Asia!
⑥ sottofamiglie:
• BERBERO: distribuzione “a chiazze” probabilmente area compatta in precedenza e poi
smembrata dalle invasioni arabe (VII sec. d.C.). Varietà più diffusa: KABYLE (Kab