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TEORIA DELL'AGENZIA
Abbiamo il principale e l'agente: hanno interessi diversi e apparentemente stanno concorrendo per la stessa cosa. Un soggetto, denominato principale, delega l'utilizzo di alcune risorse ad un altro soggetto denominato "agente", il quale opera rappresentando gli interessi del principale. Principale e agente possono però avere interessi diversi: - Azionisti vs. manager - Correntista vs. gestore dei risparmi Azionista investe dei soldi il manager gestisce. L'agente può quindi assumere comportamenti non allineati con le mansioni impartitegli dal principale: può "deviare" la propria condotta per massimizzare la propria utilità, anziché quella del principale (MORAL HAZARD). Violazione dell'assunzione di M&M di perfetta simmetria informativa dei mercati: Se l'operato dell'agente fosse perfettamente controllabile dal principale, il rischio di moral hazard non esisterebbe.Nella realtà, il principale può controllare l'agente, ma ciò comporta dei costi.Azionisti impiegano i manager come agenti per massimizzare il valore d'impresa, ma i manager possono prendere decisioni per massimizzare la loro utilità personale. È difficile per gli azionisti monitorare e valutare le decisioni del management.
Aumentare la frazione di patrimonio netto con cui l'impresa è finanziata accentua i costi di agenzia dell'equity, per via di:
- Conseguente riduzione della (eventuale) quota posseduta dai manager
- Maggiore cassa immessa dagli azionisti e disponibile per i manager che vogliano massimizzare la propria utilità personale
Jensen & Meckling (1976) affermano che l'impresa sceglie una struttura finanziaria ottimale (trade-off) che minimizza la somma di:
- Costi di agenzia del debito, direttamente proporzionali a D/V
- Costi di agenzia dell'equity, inversamente proporzionali a D/V
Trade-off equity vs. debito
Il ruolo della asimmetria informativa:
Pecking order theory- La teoria dell'ordine di scelta delle fonti di finanziamento si basa sul fatto che vi sia un'asimmetria informativa fra manager e gli investitori esterni (non coinvolti nella gestione)
- Gli investitori tendono a interpretare una richiesta di fondi al mercato come un messaggio di sopravalutazione del prezzo delle azioni della società che pongano in essere un'emissione di titoli per finanziarsi. L'asimmetria informativa implica che:
- Gli azionisti e i manager sanno se la loro impresa è di alta o bassa qualità: conoscono il vero valore dell'impresa
- Il mercato non può distinguere imprese di bassa e alta qualità: assegna loro un valore "medio"
- Esempio: Ipotizziamo che il valore di mercato di un'impresa rispetto al suo livello di qualità sia il seguente:
- Pbassa = 8
- Palta = 12→ Pmedia = 10
- I manager delle imprese di sanno che le loro imprese, che valgono 8,
presenza di asimmetria informativaorder),impresa-mercato, è quindi:
- Autofinanziamento: l'impresa si autosostenta con l'utile generato
- Debito: l'impresa si rivolge a creditori esterni
- (esterno): l'impresa si rivolge al mercato per cercare nuovi azionisti che sottoscrivano un aumento di capitale
Equity
Il ruolo della asimmetria informativa: Pecking order theory
Nel dettaglio, cosa implica la "teoria dell'ordine di scelta delle fonti di finanziamento"?
• Questa teoria porta a una preferenza dei fondi interni (parliamo dell'autofinanziamento) rispetto ai fondi esterni (chesarebbero i fondi richiesti al mercato) e nell'ambito dei fondi esterni si caratterizza per questo motivo una PREFERENZA nell'emissione di obbligazioni rispetto all'emissione di azioni.
– Le obbligazioni portano un e un vantaggio fiscale nelle tasse; l'emissione diminore messaggio di sopravalutazionenuove azioni invece risulta un
metodo scelto meno preferibilmente perché porta in essere un forte messaggio di sopravalutazione.
La trade-off theory è in grado di spiegare il comportamento delle reali scelte di finanziamento delle aziende?
- SI: Le aziende meno profittevoli (al contrario di quelle più profittevoli che hanno dei parametri per potersi indebitare-debt ratios-anche migliori) emettono perché non hanno sufficienti fondi interni, dove il debito risulta essere la prima alternativa per finanziarsi
- NO: La teoria funziona bene per compagnie mature, ma non per coloro che stanno crescendo velocemente (High tech; nano-tech) le quali utilizzano spesso un finanziamento mediante equity. Per queste l'equity risulta essere la prima alternativa nella scelta.
Lunedì 26 ottobre
Esistono costi di dell'EQUITY, la controparte.agenzia
Nello specifico si basa sulla separazione tra proprietà e controllo.
I costi di agenzia esistono anche tra azionisti e manager.
imprese quotate, le azioni sono detenute da piccoli investitori che non hanno il potere di controllare chi prende le decisioni all'interno dell'azienda.
CONTROLLO: gli azionisti possiedono l'impresa, ma i manager la controllano
SEPARAZIONE PROPRIETÀ:
- Gli azionisti impiegano i manager come agenti per massimizzare il valore d'impresa, ma i manager possono prendere decisioni per massimizzare la loro utilità personale
- È difficile per gli azionisti monitorare e valutare le decisioni del management
Aumentare la frazione di patrimonio netto con cui l'impresa è finanziata accentua i costi di agenzia dell'equity, per via di:
- Conseguente riduzione della (eventuale) quota posseduta dai manager
- Maggiore cassa immessa dagli azionisti e disponibile per i manager che vogliano massimizzare la propria utilità personale
Jensen & Meckling (1976) affermano che l'impresa sceglie una struttura
finanziaria ottimale (trade-off) che minimizza la somma di:
- Costi di agenzia del debito, direttamente proporzionali a D/V
- Costi di agenzia dell'equity, inversamente proporzionali a D/V
Abbiamo visto un ragionamento basato sul livello di indebitamento, dato dal rapporto di D/E. Tutti i ragionamenti fatti si basano su D/E. Completiamo con un ulteriore ragionamento.
D/EWACCrdre
Abbiamo compreso come vanno interagire il D/E sul valore di impresa. Abbiamo capito cosa è il WACC rd D/V + re E/V.
La delle fonti di finanziamento si basa sul fatto che vi sia un'asimmetria TEORIA DEL'ORDINE DI SCELTA (pecking order theory) informativa fra i manager e gli investitori esterni (non coinvolti nella gestione). Gli investitori tendono a interpretare una richiesta di fondi al mercato come un messaggio di sopravalutazione del prezzo delle azioni della società che pongano in essere un'emissione di titoli per finanziarsi. L'asimmetria informativa implica
ale: mantenere il valore dell'impresa e non diluire la partecipazione degli azionisti esistenti