Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 36
Appunti citologia Pag. 1 Appunti citologia Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 36.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti citologia Pag. 36
1 su 36
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CIGLIA

Sono estroflessioni sottili della membrana plasmatica. Il loro numero è

variabile.

Il ciglio presenta una parte visibile, che è la parte mobile del ciglio,

l’ASSONEMA, e una parte non visibile, il CORPO BASALE (

BLEFAROPLASTO), che genera il movimento.

 L’assonema è formato da 9 coppie di microtubuli disposti alla periferia

e una coppia disposta al centro ( 9 + 1 ). I due microtubuli centrali sono

avvolti da una guaina proteica e sono COMPLETI E SEPARATI; invece

ciascuna coppia periferica è formata da un microtubulo completo e

uno non completo che si completa addossandosi al precedente.

Ciascuna coppia è legata a quelle adiacenti tramite delle proteine, le

DINEINE, che sono effettivamente dei prolungamenti dei microtubuli.

Ciascun prolungamento è collegato alla guaina centrale tramite altri

prolungamenti proteici.

 All’estremità del ciglio la struttura è semplificata: non vedo più le

coppie ma singoli microtubuli periferici, più la coppia centrale.

 Invece, se effettuiamo una sezione a livello del blefaroplasto, vediamo

una struttura ancora diversa: non è presente la coppia centrale e le 9

coppie esterne si presentano come 9 triplette. Dei tre microtubuli,

sono uno è completo e gli altri due si completano addossandosi agli

altri. In questo piano la dineina è assente ( struttura che ritroviamo

nel centriolo).

Il ciglio è una struttura MOBILE e il movimento è consentito dalla dineina,

dotata di attività ATPasica: sfrutta l’ATP per generare energia 

permettendo lo scorrimento delle coppie dei microtubuli una sull’altra

MOVIMENTO il battito ciliare consta di due fasi successive:

1. MOVIMENTO EFFICACE: il ciglio si mantiene rigido, in modo da

spingere in avanti il materiale nel quale è immerso.

2. MOVIMENTO DI RITORNO: il ciglio si flette recuperando la posizione

verticale in modo da non portare indietro di materiale, prima

spostato in avanti.

FUNZIONI DELLE CIGLIA 

Movimento di materiale extracellulare. Ruolo recettivo fotorecettori

nell’occhio, chemiorecettori nel naso (epitelio olfattivo), porzione

sensitiva delle cellule capellute nell’orecchio.

MICROVILLI

Sono espansioni digitiformi sulla superficie cellulare, tipici delle cellule

dell’epitelio intestinale. Sono più piccole delle ciglia ( 2 micrometri). Al

loro interno presentano uno scheletro di filamenti proteici dall’apice fino

alla base, filamenti di ACTINA, legati trasversalmente tra di loro e al

plasmalemma attraverso altre proteine. Nonostante la presenza di actina,

la struttura del microvilli è RIGIDA, NON CONTRATTILE è però presente

attività ATPasica, indice della presenza di trasporto attivo. Aspetto

fondamentale della struttura è legato al fatto che i microvilli aumentano

la superficie della cellula e, dunque, la capacità di assorbimento: aumento

della superficie di assorbimento aumento della quantità di materiale

assimilabile. Ad esempio, nell’intestino, la presenza dei microvilli

aumenta la capacità di assorbimento da 25 a 50 volte.

STEREOCIGLIA

Sono piuttosto lunghi (fino a 30 micrometri) processi immobili simili ai

microvilli. Si trovano nell’epitelio che riveste l’epididimo. Hanno funzione

ASSORBENTE e SECERNENTE. Ravvicinati, formano dei ciuffetti.

SPECIALIZZAZIONI DELLA SUPERFICIE BASALE:

PIEGHE BASALI

Sono delle introflessioni della superficie basale, più o meno numerose.

All’interno di queste si vanno a collocare i mitocondri. La funzione delle

pieghe basali è quella di aumentare la superficie della porzione basale,

con conseguente aumento degli scambi. Di questi scambi, alcuni

richiedono molta energia (motivo per cui a questo livello ci sono molti

mitocondri), altri avvengono per diffusione. Le pieghe basali non sempre

sono presenti ma, quando sono presenti, non si riescono ad individuare

bene al microscopio. Appaiono infatti come delle striature ( cellule

STRIATE). Queste cellule caratterizzano il dotto escretore di alcune

ghiandole: DOTTO STRIATO.

NUCLEO E INVOLUCRO NUCLEARE

Come già detto, all’interno della membrana plasmatica ci sono due

compartimenti, quello NUCLEARE e quello CITOPLASMATICO. Questi due

compartimenti sono separati da un involucro che delimita i

compartimento nucleare l’INVOLUCRO NUCLEARE. Il nucleo è un

importante organulo cellulare, il più grosso, tipico delle cellule

eucariotiche e, chiaramente, è un organulo membranoso. Al suo interno

ci sono diversi componenti, tra cui DNA e RNA. Il nucleo non è presente in

tutte le cellule eucariotiche, come negli eritrociti dei mammiferi. Inoltre,

anche nelle cellule nucleate, ci sono dei momenti del loro ciclo vitale in

cui il nucleo non è visibile, come durante la mitosi. Inoltre il nucleo è

tendenzialmente uno, anche se possono essercene anche di più. Il nucleo

ha forma variabile. Anche la posizione è variabile: essendo voluminoso,

deve posizionarsi dove trova spazio. Ad esempio nelle cellule epiteliali il

nucleo si trova nella parte basale della cellula, che è la parte più

voluminosa. L’INVOLUCRO NUCLEARE E’ FORMATO DA DUE MEMBRANE.

All’interno dei nucleo è presente il compartimento nucleare: il

NUCLEOPLASMA, sostanza gelatinosa strutturata, ricca di acqua, ioni,

proteine e nucleotidi. C’è poi il NUCLEOSCHELETRO, presente sottoforma

di lamina fibrosa e rete fibrillare; la cromatina, il nucleolo (anche più di

uno); corpuscoli nucleari di vario tipo. L’involucro

nucleare è formato da due membrane, ciascuna dello spessore di 6

nanometri, chiaramente si tratta di una struttura lipoproteina (come

tutto il sistema membranoso cellulare). Le due membrane sono parallele

tra di loro e sono separate da uno spazio: la CISTERNA PERINUCLEARE ( 40

nanometri circa di spessore). La membrana più

esterna dell’involucro nucleare è in continuità con la membrana del

reticolo endoplasmatico rugoso e, come questa, è rivestita di ribosomi. La

membrana nucleare interna è invece in rapporto con il nucleoscheletro.

La cisterna perinucleare, infine, si continua con la cisterna del RER.

DUNQUE C’E’ UNO STRETTO RAPPORTO SIA STRUTTURALE CHE

FUNZIONALE TRA IL NUCLEO E IL RER. Le

membrane nucleari interna e esterna vengono in rapporto tra di loro in

alcuni punti, formando i PORI NUCLEARI. A questo livello c’è una fusione

delle membrane, delimitando così un canale che mette in comunicazione

nucleoplasma e citoplasma. Sul nucleo c’è un’estrema varietà nel numero

dei pori MAGGIORE E’ L’ATTIVITA’ METABOLICA DELLA CELLULA,

MAGGIORE SARA’ IL NUMERO DEI PORI. I pori nucleari hanno una

struttura interna molto particolare INTELAIATURA DEL PORO ed è

costituita da una serie di proteine che prendono il nome di

NUCLEOPORINE. Nella parte centrale sono presenti 8 filamenti di

nucleoporine che si estendono tra due anelli di natura proteica, uno

nucleare e uno citoplasmatico che si trovano, rispettivamente, sulla

membrana più interna e sue quella più esterna. Dall’anello citoplasmatico

partono altri 8 filamenti proteici, lunghi circa 50 nanometri e sporgono

nel citoplasma. Dall’anello nucleare partono altri 8 filamenti proteici,

lunghi 70-80 nanometri circa che sporgono verso il nucleoplasma e

terminano su un altro anello, l’anello terminale. Da qui partono altri 8

filamenti proteici, molto lunghi (300-400 nanometri) che sporgono

all’interno del nucleoplasma. Questa struttura nel complesso prende il

nome di CANESTRO DEL PORO. La superficie esterna di questa intelaiatura

prende contatto con l’involucro nucleare tramite 8 sporgenze proteiche,

le maniglie. Questi pori hanno una disposizione molto variabile. I PORI

REGOLANO GI SCAMBI TRA NUCLEOPLASMA E CITOPLASMA. Per esempio

una cellula la cui sinesi proteica è molto attiva, avrà un nucleo con

moltissimi pori nucleari.

Il NUCLEOSCHELETRO invece è costituito da una LAMINA FIBROSA e da

una RETE FIBRILLARE. La lamina fibrosa si trova a ridosso della membrana

interna dell’involucro nucleare ed è formata dalle LAMINE: proteine che

polimerizzano formando strutture filamentose che si intrecciano tra loro

formando una rete a maglie molto strette. Le proteine che formano la

lamina fibrosa contraggono rapporti con le proteine transmembrana della

membrana interna dell’involucro nucleare. Questa struttura proteica

rafforza la membrana interna del nucleo garantendo un maggiore

sostegno. Sul versante nucleare invece la lamina fibrosa contrae rapporti

con la rete fibrillare, formata da proteine filamentose intrecciate tra di

loro a formare una rete a maglie più larghe. Dunque la lamina fibrosa è un

collegamento tra la rete fibrillare e la membrana interna dell’involucro

nucleare.

La rete fibrillare garantisce SOSTEGNO AL NUCLEO, GARANTISCE LA

FORMA DEL NUCLEO E CONSENTE TUTTI I SUOI FENOMEN FUNZIONALI,

che riguardano principalmente il materiale genetico contenuto. Il

materiale genetico è unito a proteine a formare cromatina. Lo vediamo

sempre quando è presente il nucleo e ha una spiccata affinità per i

coloranti basici ematossilina. La

cromatina è dunque formata da DNA, RNA e particolari molecole

proteiche di 2 tipi ISTONI e le MOLECOLE NON ISTONICHE.

La cromatina può essere distinti in EUCROMATINA ed ETEROCROMATINA.

L’EUCROMATINA rappresenta la cromatina ben distesa e attiva, perché

ben accessibile ai complessi molecolari che si associano al DNA. Invece

l’ETEROCROMATINA è fortemente condensata e dunque, inattiva. IN

OGNI CELLULA C’E’ UN RAPPORTO BEN PRECISO TRA QUESTE DUE

CROMATINE. L’eterocromatina a sua

volta può essere distinta in FACOLTATIVA e COSTITUTIVA.

L’eterocromatina costitutiva rimane sempre inattiva, l’altra può rendersi

attiva. Un tipo di eterocromatina facoltativa è il corpo di Bahar, che fa

riferimento ai cromosomi sessuali ed è presente solo nelle cellule

somatiche dei soggetti di sesso femminile. Infatti il cromosoma X contiene

molti più geni della Y, che è un cromosoma molto piccolo. Quindi se

entrambi i cromosomi X in un soggetto femmina rimanessero attivi,

produrrebbero una quantità di proteine eccessiva. Per questo motivo una

X s inattiva e appare fortemente condensata a formare il corpo di Bahar.

Questo fenomeno prende il nome di COMPENSAZIONE DI DOSAGGIO.

Generalmente il DNA si dispone intorno alle molecole proteiche a

formare una struttura che poi si ripete che prende il nome di

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
36 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ponzio92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia e istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Dell'Aglio Andrea.