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LIQUIDI: Capitolo 9. Lo stato liquido
• Particelle ad energia (cinetica) minore dei gas e maggiore dei cristalli
• Piccola distanza tra le particelle
Stato liquido:
• Forza di legame tra le particelle maggiore dei gas e minore dei cristalli
I liquidi presentano alcune caratteristiche dei solidi e altre dei gas. Le particelle che costituiscono il liquido sono vicine le une alle altre, trattenute da forze attrattive (forze coesive) che ne impediscono la dispersione, a differenza di quanto avviene nei gas.
Le molecole nei liquidi possono muoversi continuamente all'interno della massa liquida, pur rimanendo strettamente vicine. Una conseguenza del moto delle molecole entro il liquido è l'aumento del volume del liquido (e quindi una diminuzione della densità) rispetto al solido.
Tutte le proprietà dei liquidi dipendono dalle forze intermolecolari responsabili della coesione fra le particelle (molecole) costituenti. Sebbene queste intervengano anche nei gas,
nei liquidi sono molto più forti perché le molecole sono più vicine fra loro. L'intensità delle forze coesive nei liquidi dipende fortemente dalla natura chimica delle molecole che li costituiscono. Modello dello stato liquido Normalmente si fa riferimento al concetto di volume libero all'interno della massa del liquido, definito da un insieme di regioni vuote distribuite casualmente nel liquido. Un liquido è formato da un insieme di particelle che possono muoversi una rispetto all'altra, pur rimanendo sempre in contatto. Incontrando le cavità di volume libero, queste possono diffondere in esse spostandosi all'interno della massa del liquido. Si spiegano in tal modo le proprietà dei liquidi: - VISCOSITÀ: è una grandezza fisica che misura la resistenza di un fluido allo scorrimento. Si tratta in altri termini del coefficiente di scambio di quantità di moto. Dal punto di vista microscopicoSUPERFICIE: La tensione superficiale è legata alle forze di attrazione tra le molecole nella superficie di un liquido. Queste forze tendono a tirare le molecole verso l'interno del liquido, creando una sorta di "pelle" sulla superficie. La tensione superficiale è responsabile di fenomeni come la formazione di gocce d'acqua o la capacità di alcuni insetti di camminare sull'acqua. Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi utilizzare i seguenti tag: - per indicare gli esponenti (ad esempio, à diventa à) - per indicare gli indici (ad esempio, μ diventa μ) - per evidenziare il testo in grassetto (ad esempio, proprietà diventa proprietà) - per evidenziare il testo in corsivo (ad esempio, inverso diventa inverso) -per andare a capo Ecco il testo formattato con i tag html: La viscosità è legata all'attrito tra le molecole del fluido. Uno sforzo, che si traduce in una differenza di pressione, è necessario per contrastare l'attrito tra gli strati di particelle e mettere in movimento il fluido. Lo sforzo percepito dal fluido è proporzionale alla sua viscosità. La viscosità viene solitamente indicata con la lettera greca μ (mi) o più raramente con la lettera η (eta). La fluidità (proprietà di un liquido che consente ai suoi strati di scorrere l'uno sull'altro) è l'inverso della viscosità.
TENSIONE SUPERFICIALE: I liquidi di norma tendono ad assumere la forma sferica. La proprietà che favorisce le formazioni sferiche dei liquidi è la tensione superficiale. Per effetto della tensione superficiale un liquido tende ad assumere una forma tale da minimizzare la superficie esposta e quindi ad occupare il minore spazio possibile.
TENSIONE DI SUPERFICIE: La tensione superficiale è legata alle forze di attrazione tra le molecole nella superficie di un liquido. Queste forze tendono a tirare le molecole verso l'interno del liquido, creando una sorta di "pelle" sulla superficie. La tensione superficiale è responsabile di fenomeni come la formazione di gocce d'acqua o la capacità di alcuni insetti di camminare sull'acqua.
VAPORE: Le molecole del liquido si muovono con velocità distribuite secondo le curve descritte da Maxwell-Boltzmann. Molecole di liquido sufficientemente veloci, vincendo le forze attrattive, possono lasciare la superficie del liquido passando allo stato gassoso (evaporazione). Se il volume in cui avviene l'evaporazione è delimitato, dopo un certo tempo la fase gassosa assume una pressione costante: il vapore formato si dice "saturo". La pressione esercitata dal vapore saturo sul liquido (ad una definita temperatura) viene chiamata tensione di vapore (o pressione di vapore) del liquido a quella definita temperatura.
CAPILLARITÀ: è la risultante della competizione tra le forze intermolecolari all'interno del liquido (forze di coesione) e le forze di attrazione (forze di adesione) tra il liquido e le pareti del contenitore.
Stati di aggregazione della materia: In un gas, l'energia di attrazione è piccola rispetto
All'energia associata al moto, quindi le particelle sono lontane l'una dall'altra. Le particelle gassose si muovono in modo casuale (disordinato) nel recipiente che le contiene e lo riempiono. I gas sono altamente compressibili e fluiscono e diffondono facilmente l'uno attraverso l'altro.
Quando la temperatura si abbassa e un gas raffredda, l'energia cinetica delle sue molecole non è più in grado di farle sfuggire alle loro interazioni reciproche, il gas condensa e si trasforma in liquido.
In un liquido, le attrazioni sono più forti perché le particelle sono pressocché a contatto. Ma la loro energia cinetica permette ancora che si muovano in modo casuale l'una rispetto all'altra. Un liquido assume la forma del suo recipiente ma a una superficie libera. Con un piccolissimo spazio libero tra le particelle, i liquidi resistono a una forza esterna e si comprimono soltanto lievemente. Essi fluiscono e diffondono.
Un liquido ha una maggiore viscosità rispetto ai gas. Se un liquido viene raffreddato, l'energia cinetica delle molecole diminuisce ulteriormente, fino a quando diventa piccola rispetto all'energia dovuta alle forze intermolecolari. A questo punto, la libertà di movimento delle molecole viene drasticamente limitata e rimangono bloccate in posizioni fisse e regolari a causa delle forze intermolecolari, e il liquido si solidifica.
In un solido, le attrazioni tra le particelle predominano sul movimento, quindi le particelle rimangono in posizioni fisse rispetto alle altre, oscillando attorno alle loro posizioni. I solidi hanno una forma specifica e quindi si comprimono ancora meno dei liquidi, e le particelle non fluiscono in misura significativa.
Le transizioni di fase sono determinate dall'interazione tra energia cinetica e forze intermolecolari. All'aumentare della temperatura, aumenta
anche l'energia cinetica media e quindi le particelle che si muovono a velocità maggiore possono vincere più facilmente le attrazioni; viceversa, una diminuzione della temperatura permette alle forze intermolecolari di avvicinare l'una all'altra le particelle che si muovono a velocità minori. Il passaggio di una sostanza dallo stato di vapore allo stato liquido è detto condensazione, nel caso dei gas si parla di liquefazione. Il processo opposto, il passaggio dallo stato liquido allo gassoso, è detto vaporizzazione (o evaporazione). Con un ulteriore raffreddamento, le particelle si muovono ancor più lentamente e le loro posizioni diventano fisse mentre il liquido solidifica nel processo di solidificazione. La trasformazione opposta, il passaggio dallo stato solido allo stato liquido, è detto fusione. Il passaggio diretto dallo stato solido allo stato gassoso senza passare dallo stato liquido è detto sublimazione. IlIl processo opposto, il passaggio diretto dallo stato gassoso allo stato solido senza passare per lo stato liquido, è detto brinamento.
Diagrammi di stato
Per descrivere le transizioni di fase di una sostanza in varie condizioni di temperatura e pressione, si costruisce un diagramma di fase (o diagrammi di stato), che combina le curve liquido-gas, solido-liquido e solido-gas.
Un diagramma di fase ha le seguenti caratteristiche:
- Regioni del diagramma di fase. Ciascuna regione corrisponde a una fase della sostanza. Una particolare fase è stabile per ogni combinazione di temperatura e pressione nella sua regione. In generale, il solido è stabile a bassa temperatura e alta pressione, il gas ad alta temperatura e bassa pressione e il liquido nelle condizioni intermedie.
- Curve tra le regioni. Le linee che separano le regioni sono le curve di transizione di fase. Ogni punto lungo una curva rappresenta la temperatura e la pressione a cui le due fasi coesistono.
equilibrio.La curva solido-liquido ha pendenza positiva (si inclina verso destra al crescere della pressione)perché, per la maggior parte delle sostanze, il solido è più denso del liquido.
Il punto critico. La curva liquido-gas termina nel punto critico. Quando viene riscaldato, un liquido siespande e quindi la sua densità diminuisce. Simultaneamente, aumenta la quantità di liquido cheevapora, quindi la densità del vapore aumenta. La densità del liquido e quella del vapore siavvicinano sempre di più finché, in corrispondenza della temperatura critica (T ), le due densitàcdiventano uguali e la separazione tra le fasi scompare. La pressione in corrispondenza dellatemperatura critica è la pressione critica (P ). In questo punto, l’energia cinetica media dellecmolecole è così alta che il vapore non può essere condensato indipendentemente dalla pressioneapplicata
Il punto triplo.
Le tre curve di transizione si incontrano nel punto triplo: la temperatura e la pressione a cui le tre fasi coesistono in equilibrio. Regola delle fasi La regola delle fasi di Gibbs per sistemi all'equilibrio: v = n + m - f In questa equazione: - n rappresenta il numero di componenti chimici indipendenti del sistema; - m è il numero dei fattori fisici attivi (la temperatura in ogni caso, la pressione quando il processo va a equilibrio con una variazione del numero di moli delle specie gassose); - f è il numero delle fasi contemporaneamente presenti; - v è la varianza o grado di libertà del sistema (il massimo numero di variabili i cui valori possono essere impostati arbitrariamente - entro un certo intervallo - e fissati i quali, le rimanenti variabili sono automaticamente determinate); - il numero delle variabili è dato da: f + il numero di componenti di una fase - 1 per ogni fase. Per un solo componente il numero delle variabili è f + 1.variabili è 2 (solo P e T perché le varie fasi hanno 1 solo componente). Inoltre, i campi di esistenza di ogni singola fase hanno varianza 2, le curve di equilibrio tra due fasi hanno varianza 1 e il punto triplo ha varianza 0.
Diagrammi di stato a un componente
Il diagramma di equilibrio delle fasi di una sostanza pura è diviso in tre zone che corrispondono al campo di stabilità del solido cristallino, del liquido e del vapore. Questi campi sono delimitati da curve che permettono di determinare le temperature e le pressioni alle quali possono coesistere due fasi in equilibrio.
Zona del liquido, solido, vapore v=2 v=n-f+2=1-1+2=2 zone di bivarianza
Lungo le tre curve v=1 v=n-f+2=1-2+2=1 linea di monovarianza
Punto triplo v=0 v=n-f+2=1-3+2=0 punto di invarianza
Alcune sostanze possono esistere in diverse forme cristalline a seconda delle condizioni di pressione e temperatura: allotropia o polimorfismo.
Diagramma di stato dell'acqua
Il grafico è suddiviso