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AGENT THEORY
Teoria che si sviluppa in ambito della PAT, quindi vede separazione tra proprietà e governo dell'impresa e va ad analizzare la relazione che si instaura tra le due parti. Tale teoria afferma che siccome i soggetti sono auto-interessati il management andrà ad operare per massimizzare la sua utilità individuale e non quella della proprietà. Di conseguenza, per evitare conflitti di interesse, si stipula un contratto di agenzia con il quale la proprietà dà al governo il diritto di agire in suo conto e in questo modo si massimizzano gli interessi di entrambi. Il contratto diventa il regolatore etico, ma i problemi nascono a causa della natura imperfetta del contratto dovuta alle asimmetrie informative e ai costi di transazione, si crea un rapporto basato sulle motivazioni estrinseche regolato dal contratto e non basato sulla fiducia tra le parti.
Implicazioni etiche:
- Separazione tra produzione della ricchezza (funzione aziendale) e distribuzione
dellaricchezza (funzione politica): un eventuale distribuzione della ricchezza alla società avviene solo in presenza di un imprenditore latropo
Obbiettivo dell'impresa è soddisfare interesse dell'azionista
Contratto è regolatore etico
I soggetti sono tutti pienamente razionali ed auto interessati
Il comportamento responsabile coincide con la legalità- THEOTY
Impresa come centro di interessei->STAKEHOLDER nasce negli anni '80 con Freeman. Alla base della torria c'è l'idea che l'impresa sia un centro di interesse vari che so de niscono dalle relazioni che l'impresa ha sia con i soggetti interni che esterni dell'impresa. Esiste un contratto sociale tra i soggetti che partecipano all'impresa e tale contratto ha l'obbiettivo di combinare gli interessi dei diversi soggetti e il manager è l'esecutore del contratto che deve massimizzare gli interessi di diverse classi di soggetti.
La ST
eticamente debole perché nasce come teoria strategica è soggetta a diverse interpretazioni etiche: stampo consequenzialità (max utilità individuale), stampo del bene comune. La ST viene trasformata da teoria strategica a teoria etica con una famiglia di 4 approcci: - approccio descrittivo: descrivere ciò che l'azienda è e come raggiunge il successo - approccio strumentale -> stakeholder vanno gestiti per massimizzare il profitto - approccio manageriale (strategico) -> contratto sociale e manager è esecutore di questo contratto - approccio normativo (etico) -> stakeholder vanno gestiti per raggiungere bene comune Nella visione manageriale bisogna valutare il peso dei diversi stakeholder perché in base ad essi si definisce una gerarchia di stakeholder e si definiscono di conseguenza l'ordine di obiettivi dell'impresa. Implicazioni etiche della ST: si vede ilsoggetto in relazione al suo interesse; secondo la teoria non tutte le relazioni possono essere classificate in un rapporto contrattuale ma la prospettiva dell'impresa deriva anche dal soddisfacimento di interessi di terzi- COMUNITARIA Impresa come centro di relazioni—>CONCEZIONE Al centro dell'impresa ci sono le persone e le relazioni tra le persone tanto che l'impresa viene definita comunità di persone. L'obiettivo dell'impresa non è soddisfare gli interessi individuali ma creare una comunità in cui l'individuo si inserisce e cresce. È una teoria che si sviluppa in ambito etico, quindi ha già delle implicazioni etiche: - L'impresa ha una visione teleologica (e non strumentale) - L'impresa è orientata al bene comune con un andamento a cascata - L'impresa è un soggetto etico indipendentemente dalla assunzione volontaria di una responsabilità sociale - Gli stakeholder vannoconsiderati perché facenti parti della comunità indipendentemente dal loro peso e dai loro interessi
Le relazioni sono superiori ai contratti, la ducia reciproca è alla base delle relazioni
IL FULCRO DELLA VISIONE COMUNITARIA RISIEDE DEL CONCETTO DI BENECOMUNE- Impresa come ordine economico dell’istituto sociale—>CONCEZIONEISTITUZIONALE
Secondo la concezione istituzionale il concetto di azienda è derivato ed astratto: è derivato dal concetto di istituto sociale (comunità di persone che condividono interessi e norme di comportamento) ed astrae l’attività economica dall’insieme delle attività che tipicamente svolge l’istituto sociale.
12 fifi fi fi fifi fi giovedì 26 maggio 2022
Al centro della concezione c’è il bisogno umano. L’azienda è vista come uno strumento dell’istituto sociale che serve a soddisfare i bisogni umani quando questi hanno natura economica
Esiste una
ante e del signi cato dell'impresa dipende dalla visione etica che si ha dell'istituto sociale. L'impresa può essere considerata al servizio dell'istituto sociale e svolgere una funzione di ridistribuzione della ricchezza. Inoltre, l'impresa può essere vista come un soggetto in grado di generare effetti etici, escludendo la presenza di un soggetto amorale nelle decisioni. La forma giuridica dell'impresa è il suo significante, mentre il modello etico di riferimento è il suo significato. È importante notare che, anche se due imprese possono avere la stessa forma giuridica, il loro significato può essere diverso. La scelta del significante e del significato dell'impresa dipende dalla visione etica che si ha dell'istituto sociale, che può essere sia utilitarista che comunitaria.cante non è sempre libera ma dipende dalle dimensioni, dall'attività e dal mercato in cui opera l'impresa- Il modello etico di riferimento dipende dal modello proprietario e dalla governance dell'impresa- Quando parliamo di forma dell'impresa non si deve pensare solo alla forma giuridica definita dal legislatore ma ad un insieme più ampio di caratteristiche istituzionali. L'idealtipo capitalista è la società per azioni: società in cui gli azionisti non sono interessati all'andamento dell'impresa ma solo al ritorno dell'investimento, società in cui c'è una netta separazione tra proprietà e governo e c'è una propensione al mercato. Il ruolo del manager è di tipo tecnico ovvero quello di soddisfare gli interessi dell'azionista. Questo idealtipo non trova riscontro nella società odierna perché le imprese possono avere una struttura diversa, ci sono
imprese familiari, imprese artigiane, imprese a proprietà ristretta e società di persone con impegno diretto dell’imprenditore.
Competizione—>elemento fondante dell’idealtipo capitalista
Cooperazione—>si trova in molte realtà aziendali indipendentemente dalla forma giuridica
13fifi ff fi fi fi fi giovedì 26 maggio 2022
Modello cooperativo:
- adesione libera e volontaria
- Autonomia e indipendenza
- Impegno verso la collettività
- Controllo democratico da parte dei soci
- Educazione, formazione e informazione
- Partecipazione economica dei soci
- Cooperazione tra cooperative
3. PURPOSE OLTRE IL PROFITTO
Si sono sviluppate correnti di pensiero che vedono nel purpose aziendale non solo finalità economiche.
SHARED VALUE
Supera l’idea che se impresa ha anche finalità sociali queste limitano profitto dell’impresa. Questo perché nel mercato oltre a bisogni economici ci sono bisogni sociali, i problemi
Le attività sociali sono un costo per l'impresa e se essa si fa carico dei bisogni sociali può ottenere vantaggi -> impresa integra obbiettivi sociali nel business. La creazione di valore condiviso si basa sull'idea che il successo dell'impresa dipenda dal contesto in cui è inserita. Per costruire un'impresa basata sul valore condiviso ci sono tre strade:
- Riconsiderare prodotti e mercati attraverso l'individuazione di nuovi bisogni e nuovi mercati
- Ricostruire la catena del valore dal punto di vista sociale, eliminando i costi che derivano da danni sociali
- Favorire lo sviluppo locale - FOR BENEFIT
Imprese che hanno sia finalità di profitto che sociale. Sono imprese che operano nel mercato e che dal quale ricevono il principale ritorno ma che integrano nella loro missione anche finalità sociali. Forma di ibridazione: benefit corporation -> sono società ibride da diversi punti di vista: dal punto di vista degli obiettivi perché pur essendo
imprese for pro t14fi fi fi fi fi fi fi figiovedì 26 maggio 2022integrano nella loro missione che nalità sociali; dal punto di vista del settore perché operano nell'ambito della società civile; dal punto di vista dei beni o erti perché sono anche beni pubblici- HYBRID IDEAL
Prevede un integrazione degli obbiettivi economici e degli obbiettivi sociali. Si creano un mix di obbiettivi più che un unico purpose aziendale. Il risvolto etico fondamentale deriva dal fatto che toglie il manager dalla necessità di scelta (dilemma etico) se servire obbiettivo di profitto o obbiettivo sociale. Tuttavia, c'è una difficoltà di determinare la forma giuridica che meglio si adatta ad un integrazione tra i due aspetti.
- OBBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ (TRIPLE BOTTOM LINE)
IBRIDAZIONE: processo di integrazione di due forme diverse per l'ottenimento di un soggetto avente caratteristiche diverse.
ISOMORFISMO: utilizzo di una
forma inadatta per l'ottenimento di bene ci indebiti
ETICA DEL LAVORO
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Evoluzione del significato del lavoro:
- Classici: il lavoro è per gli schiavi agli aristocratici otzium
- Visione giudaico-cristiana (benedetto): lavoro come perfezionamento della vita nella vita eterna. Il lavoro ha lo stesso peso dello studio e della preghiera
- Riforma protestante: chi ha successo nel lavoro è perché ha ottenuto la grazia divina
- Rivoluzione industriale: dimensione oggettiva del lavoro. Massimizzazione della produttività del lavoro e divisione scientifica del lavoro, burocrazia
- Critica di Mark: alienazione del lavoro - attenzione alla soggettività del lavoro
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Introduzione dimensioni politica: lotta di classe nella questione operaia - si sviluppano i primi piani di welfare aziendale