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GTP.
Se la velocità di aggiunta di subunità è lenta,
• l'idrolisi si può verificare prima dell'aggiunta della
successiva subunità e la punta del filamento sarà
allora nella forma D
Treadmilling
Se la concentrazione delle subunità in
soluzione è intermedia( più alta della
concentrazione critica della forma T,
cioè dell'estremità più, ma più bassa
della concentrazione critica della forma
D, cioè dell'estremità meno) si può
verificare il fenomeno del treadmilling,
in cui la velocità di aggiunta
all'estremità più è uguale alla velocità di
disassemblaggio all'estremità meno.
L'idrolisi di ATP o GTP permette una
variazione di energia libera che consente
la reazione in quanto questo processo
richiede un consumo costante di energia.
La lunghezza totale del filamento nel
treadmilling è costante (treadmilling allo
stato stabile)
Instabilità dinamica
Se la velocità di aggiunta è simile alla velocità di idrolisi è
possibile che queste velocità si mettano in pari e che l'estremità
più assuma la forma D. Si ha dunque la rapida interconversione
tra uno stato di crescita e uno di accorciamento (instabilità
dinamica). I cambiamenti verso l'accorcimento si chiama
catastrofe mentre quello verso la crescita si chiama salvataggio.
Differenze strutturali
Le differenze strutturali tra l'estremità D e quella T è notevole: la
forma T favorisce la formazione di filamenti dritti con forti
contatti laterali tra loro mentre la forma D favorisce la
formazione di protofilamenti curvi. Quando le estremità di un
microtubulo hanno oramai idrolizzato GTP, esse non appaiono più
curve ma si arricciano a causa del distacco dei protofilamenti tra
loro.
Nella maggior parte dei microtubuli prevale l'instabilità dinamica
mentre nei filamenti di actina generalmente prevale il
treadmilling.
Filamenti intermedi
Formano filamenti citoplasmatici solo in alcuni metazoi, tra cui vertebrati e molluschi e non in tutti i tipi cellulari. Per
esempio, le cellule gliari dei vertebrati non ne presentano. Essi sono particolarmente importanti in cellule soggette a
sollecitazioni meccaniche e possono piegarsi facilmente grazie alla loro struttura a corda. Sono evolutivamente correlati ai loro
antenati, le lamine nucleari. Struttura
I singoli polipeptidi dei filamenti intermedi sono
molecole allungate con un dominio centrale esteso ad α
elica che forma un coiled coil parallelo con un altro
monomero. Due coppie di dimeri paralleli si associano
in modo antiparallelo a formare un tetramero sfalsato
che rappresenta la subunità solubile. I tetrameri si
uniscono tra loro a formare il filamento che comprende
otto protofilamenti paralleli composti da tetrameri.
Ciascun filamento intermedio ha una sezione
trasversale di 32 singoli avvolgimenti a α elica.
Le subunità dei filamenti intermedi non contengono nucleosidi trifosfati. E poiché un tetramero è costituito
da due dimeri che puntano in direzioni opposte, le estremità sono le stesse. Probabilmente la fosforilazione
delle proteine regola il loro disassemblaggio in cellule in cui si presentano dinamici come nel caso dei
fibroblasti ( come nel caso della vimentina ).
Cheratine e neurofilamenti
I filamenti intermedi si trovano in una grande varietà di tipi a seconda del tipo di cellula. Un dominio centrale ad α-elica ha
circa 40 eptadi ripetute che formano un coiled coil esteso: questo dominio è comune a molte isoforme ma i domini N- e C-
terminali possono variare di molto
Cheratine: cellule epiteliali, capelli, unghie. Sono composte da due catene di cheratina di tipo I (acido) e di tipo II
(neutro) che formano eterodimeri due dei quali si uniscono per formare la subunità tetramerica. Reti di cheratina sono
tenute insieme da legami disolfuro. Una cellula epiteliale può produrre diverse cheratine che si assemblano a formare
una rete che conferisce resistenza meccanica ai tessuti epiteliali ancorando i filamenti a strutture quali desmosomi ed
emidesmosomi. La diversità tra le cheratine (ne esistono circa 20 tipi) è clinicamente importante per la diagnosi dei
cancri epiteliali (carcinomi).
Epidermiolisi bollosa semplice: cheratine difettose nello strato basale dell'epidermide – si formano vescicole in
risposta a stress meccanici che rompono le cellule basali.
Neurofilamenti: si trovano in alte concentrazioni negli assoni dei neuroni ed esistono in tre forme (NF-L, NF-M e
NF-H). Il livello di espressione dei geni del neurofilamento sembra controllare direttamente il diametro dell'assone che,
a sua volta, controlla la velocità di trasmissione del segnale.
Sclerosi laterale amiotrofica (SLA o malattia di Lou Gehrig): accumulo e assemblaggio anormale dei
neurofilamenti nei corpi cellulari e nell'assone dei motoneuroni che interferiscono con il normale trasporto lungo
l'assone. La degenerazione dell'assone porta a stanchezza e atrofia muscolare.
Filamenti simili a vimentina come la desmina (muscolo scheletrico, cardiaco e liscio)
I filamenti di actina e tubulina sono bersaglio frequente di tossine naturali come la latrunculina (si lega ai monomeri di actina
e impedisce che essi polimerizzino) , la falloidina (si lega ai filamenti di actina e li stabilizza); la colchicina (si lega alla
tubulina libera e le impedisce di polimerizzare), il taxolo (si lega ai microtubuli e li stabilizza). Queste modificazioni sono
letali per la cellula e sono spesso sfruttate per la terapia dei tumori.
Nucleazione microtubuli γ-tubulina
La γ-tubulina ha un ruolo fondamentale nella nucleazione e nella crescita dei
microtubuli. Essi sono in genere nucleati in una posizione intracellulare specifica
chiamata MTOC (centro organizzatore dei microtubuli) e sono nucleati a partire dalla
loro estremità meno, con l'estremità più che cresce verso l'esterno. Un complesso ad
anello di γ-tubulina (γ-TuRC) è capace di nucleare microtubuli in provetta; si pensa
quindi che questo anello sia la base per formare la struttura a 13 protofilamenti.
Centrosoma e centrioli
Nella maggior parte delle cellule animali c'è un MTOC
ben definito chiamato centrosoma da cui i microtubuli si
estendono in una conformazione astrale per sorvegliare
le regioni periferiche della cellula.
Nucleazione microfilamenti
Corteccia cellulare
La nucleazione dei filamenti di actina avviene generalmente sulla membrana plasmatica o nelle sue vicinanze di conseguenza la densità dei
filamenti di actina è maggiore verso la periferia della cellula, definendo una corteccia cellulare che determina forma e locomozione della
cellula attraverso microvilli, stereociglia filipodi e lamellipodi
La nucleazione dei filamenti di actina sulla membrana plasmatica è spesso regolata da segnali extracellulari. Due fattori di regolazione alla
nucleazione dei filamenti di actina sono il complesso ARP e le formine.
Complesso ARP
Comprende due proteine correlate strutturalmente ( 45%) all'actina ( ARP 2 ed ARP 3 ).
Il complesso può legarsi a lato di un filamento di actina formando una struttura ad albero
nucleando più efficacemente. Il complesso ARP lo troviamo nel bordo avanzante di cellule che
migrano.
L'attivazione regolata del complesso ARP può portare all'assemblaggio di reti ramificate simili a
gel; talvolta si incontrano strutture costituite da filamenti di actina non ramificati.
Formine
Proteine dimeriche che sono in grado di nucleare la crescita di
filamenti dritti paralleli privi di ramificazione; ogni subunità si lega
ad un monomero di actina ed il dimero rimane associato
all'estremità più permettendo il legame di nuove subunità.
Allungamento microfilamenti e microtubuli
Timosina
Blocca i monomeri di actina impedendo loro di associarsi con le estremità e di idrolizzare il nucleotide. Vengono sbloccati
attraverso l'interazione della profilina. Profilina
Compete per il sito di legame della timosina e si lega all'estremità dell'actina al
lato opposto al sito di legame per ATP impedendo al monomero di associarsi
all'estremità meno e lasciando libero il sito di legame all'estremità più. Il legame al
filamento di actina riduce l'affinità del monomero per la profilina, causando la
separazione tra i due. Se l'actina è legata alle formine, è ancora più importante
l'interazione della profilina.
I meccanismi che regolano l'azione della profilina sono diversi (fosforilazione e
attacco a inositolo fosfolipidi) e servono a definire i siti in cui agisce la profilina.
Essa è normalmente legata ai fosfolipidi acidi della membrana ove segnali
extracellulari possono indurre la rapida polimerizzazione dei filamenti di actina.
La profilina si lega particolarmente a proteine con domini ricchi di prolina
(anch'esse possono servire a localizzare i filamenti di actina)
Statmina
Si lega a due eterodimeri di tubulina e gli impedisce di polimerizzare. Diminuisce la concentrazione effettiva di tubulina
disponibile per polimerizzare (azione simile a quella della colchicina). Inoltre la stamina aumenta la probabilità che un
microtubulo in crescita vada verso lo stato di accorciamento.
Regolazione lunghezza e comportamento dinamico
In alcune condizioni intracellulari, la cellula può dover rompere un filamento per permettere ai frammenti che si formano di
polimerizzare altrove.
Katanina
Una proteina fondamentale che permette la rottura del microtubulo ( ossia 13 legami longitudinali ) costituita da 2 subunità
di cui una più piccola che idrolizza ATP ed esegue il taglio e una più grande che dirige la katanina al centrosoma. La
katanina rilascia i microtubuli ad un centro organizzatore dei microtubuli e si pensa abbia un ruolo particolarmente
cruciale nella depolimerizzazione dei microtubuli osservata ai poli del fuso.
Gelsolina
Il taglio dei filamenti di actina invece non richiede ATP ed è operato da membri della superfamiglia della gelsolina la cui
attività di taglio è attivata dal calcio citosolico. La gelsolina lega da un lato il filamento di actina mentre un secondo
dominio è normalmente nascosto dietro i legami longitudinali del filamento. Quando le fluttuazioni termiche dissociano
due subunità adiacenti, la gelsolina si inserisce tra esse, impedendo loro di legarsi nuovamente.
Stabilizzazione e destabilizzazione filamenti
Diverse proteine sono coinvolte nella stabilizzazione o destabilizzazione dei filamenti.
MAP (proteine associate ai microtubuli)
Proteine bersaglio di chinasi (principalmente quelle coinvolte n