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Funzioni

Sintesi degli RNA Trascrizione;

Maturazione (o processamento) degli RNA;

Assemblamento delle subunità dei ribosomi;

Sintesi di DNA Duplicazione.

Struttura

INVOLUCRO NUCLEARE O CARIOTECA: È delimitato/costituito da due membrane concentriche (non lo posso chiamare membrana nucleare): una esterna e una interna. Esse non sono aderenti, ma separate dallo spazio perinucleare. La membrana esterna è in continuità con la membrana del reticolo endoplasmatico e su di essa vi possono essere ribosomi. L'involucro non è continuo, le due membrane si fondono in alcuni punti determinando la formazione di canali in cui è presente una struttura proteica, altamente organizzata, che permette le comunicazioni tra nucleo e citoplasma (denominata complesso del poro nucleare).

Pori nucleari

Sono costituiti da complessi di proteine detti complessi del poro nucleare e occupano circa il 20-30% della superficie totale dell'involucro.

Leproteine creano due anelli granulari, uno sul versante citoplasmatico e l'altro sul versante interno del nucleo (nucleoplasmatico). Gli anelli concentrici sono costituiti da 8 proteine ciascuno disposte in modo simmetrico attorno al poro, hanno al centro una proteina detta trasportatore. Le proteine sono ancorate alla membrana da strutture specializzate in corrispondenza dello spazio peri nucleare. Dagli anelli si estendono 8 fibre che dal lato interno formano una sorta di cesto.

I complessi del polo nucleare mediano il trasporto di molecole verso il nucleo o verso il citoplasma:

  • Passano liberamente piccole molecole: H2O, nucleotidi e molecole entro i 5kDa;
  • Verso il citoplasma: RNA maturi e subunità dei ribosomi (assemblate nel nucleo e esportate separate grazie alla presenza di recettori siti nei pori);
  • Verso l'interno del nucleo: proteine coinvolte nelle funzioni del nucleo (enzimi necessari per la trascrizione e sintesi del DNA).

LAMINA NUCLEARE: È una rete

di filamenti adesa al versante nucleoplasmatico della membrana interna dell'involucro nucleare: composta da filamenti proteici intrecciati a formare una rete, ha funzione di sostegno e funziona da sito di attacco per la cromatina. È spessa 30-80 nm e nei nuclei integri è difficilmente osservabile perché mascherata dalla cromatina periferica. MATRICE NUCLEARE: Funzioni: - Forma uno scheletro che partecipa nel mantenimento della forma del nucleo; - Serve come ancoraggio per i sistemi coinvolti nella trascrizione e nella duplicazione; - Costituisce un'impalcatura per le fibre di cromatina. La cromatina al microscopio elettronico appare come un insieme di masse dense collegato da ramificazioni che sembrano costruire un reticolo disperso. NUCLEOLO: È sede di assemblamento delle subunità dei ribosomi, non è delimitato da una membrana (per questo non è un organulo cellulare), ma al microscopio risulta una massa densa sferica che si

colora intensamente. Non è sempre presente, infatti, questa struttura indica che la cellula è metabolicamente attiva, inoltre, in alcune cellule possono essere presenti più nucleoli.

Il nucleolo è costituito da:

Regione fibrillare: è costituita da anse di DNA che contengono i geni per gli RNA ribosomiali (organizzatori nucleolari);

Regione granulare: contiene subunità ribosomiali a vari gradi di maturazione.

Nel nucleolo arrivano:

Le proteine ribosomiali che vengono sintetizzate nel citoplasma: esse andranno ad associarsi agli rRNA per formare le subunità dei ribosomi;

I geni per la sintesi dell'RNA: I geni per la sintesi degli rRNA sono ripetuti in tandem (in seguito) nei cromosomi 13, 14, 15, 21, 22 e contengono le sequenze nucleotidiche per gli rRNA 18S, 5,8S e 28S. I geni 5S sono ripetuti in tandem sul cromosoma 1, se ne hanno circa 2000 copie.

NUCLEOPLASMA: Parte del proteoplasma contenuta nel nucleo cellulare.

IL RETICOLO

ENDOPLASMATICO (RE):

Il Reticolo endoplasmatico si trova in continuità con l'involucro nucleare. La membrana che delimita l'RE crea delle cisterne (sacche appiattite) e dei tubuli comunicanti tra di loro, in continuità; tra i diversi compartimenti presenti all'interno delle cellule eucariotiche, le cisterne del RE rappresentano il complesso di membrane più esteso (50-90% della totalità delle membrane). Comunemente il RE può avere una struttura di cisterne appiattite o tubuliforme. Tra le cisterne vi è uno spazio detto lume del reticolo endoplasmatico.

Si distingue in:

Reticolo endoplasmatico ruvido RER (Rough);

Reticolo endoplasmatico liscio SER (Smooth);

Il RER è costituito da cisterne e presenta ribosomi sulla superficie, mentre, il SER, o reticolo endoplasmatico liscio, è tubuliforme e privo di ribosomi. La superficie di questo organulo è vasta grazie alla costituzione con

ripiegamenti.RER:FUNZIONI:Sinesi delle proteine (alcune);

Aggiunta di catene glucidiche alle proteine per la formazione di glicoproteine;

Accelera la formazione della struttura terziaria delle proteine (folding);

Formazione di ponti disolfuro per stabilizzare la struttura delle proteine;

Ancoraggio dee proteine ai glicolipidi;

Tagli proteolitici = che avvengono nelle proteine.

Il RER è molto abbondante nelle cellule che producono ormoni proteici (celluleesocrine del pancreas). 04/11/21

SER:FUNZIONI:Provvede alla sintesi di molecole lipidiche (fosfolipidi, glicolipidi, trigliceridi, colesterolo, ormoni steroidei).

Colesterolo: parte della membrana plasmatica, è inoltre il substrato iniziale perla produzione degli ormoni steroidei.

Rilascio degli ioni calcio (o sequestro, in modo da mantenerlo basso nel citoplasma e rilasciarlo al bisogno).

Detossificazione dai farmaci (xenobiotici): per eliminare sostanze dannose diluendole;

Idrolisi del

glicogeno. È abbondante nelle cellule endocrine che producono ormoni steroidei (corteccia surrenale, gonadi), nel fegato e nelle cellule muscolari, dove prende il nome di reticolo sarcoplasmatico. Il reticolo sarcoplasmatico ha una struttura un po' diversa: - Muscolo scheletrico: muscolo volontario (contrazione attivata da motoneuroni) - Composto da fibra muscolare, detta anche fibrocellula muscolare scheletrica, ha forma cilindrica piuttosto lunga e ha al suo interno diversi nuclei (plurinucleata = sincizio cellulare). La fibra muscolare è percorsa da miofibrille: strutture bastoncellari formate da proteine coinvolte nella struttura muscolare. La disposizione che assumono le proteine contratili, costituenti le miofibrille, conferisce al muscolo un aspetto striato. - Il deposito di calcio è importante per la contrazione muscolare. - Nelle fibre gli organuli e i nuclei si trovano alla periferia in quanto la parte centrale è estremamente ricca di miofibrille, la

La membrana plasmatica prende il nome di sarcolemma e il citoplasma di sarcoplasma. La fibra presenta, inoltre, molti mitocondri e produce mioglobina che lega l'ossigeno. Il reticolo sarcoplasmatico (deposito di calcio) ha una disposizione particolare: il sarcolemma si invagina nel tubolo T, responsabile dell'accoppiamento elettromeccanico (meccanismo che permette il rilascio del calcio da parte del R. sarcoplasmatico) con delle strutture membranose che costituiscono il reticolo sarcoplasmatico. L'insieme composto dal Tubolo T e da due cisterne del reticolo sarcoplasmatico si chiama Triade.

Il muscolo cardiaco, invece, è un muscolo involontario, le sue cellule sono chiamate cardiomiociti e hanno una struttura diversa dalle fibre muscolari scheletriche. Non sono sincizi cellulari, hanno un solo nucleo centrale e si biforcano; all'interno hanno delle striature. Le cellule si uniscono tra di loro attraverso i dischi intercalari.

Muscolo liscio: Anch'esso

è coinvolta nel trasporto delle proteine dal reticolo endoplasmatico rugoso (RER) all'apparato di Golgi, ai lisosomi, all'ambiente extracellulare e alla membrana plasmatica. Il RER svolge diverse funzioni, tra cui la sintesi delle proteine. Le proteine sintetizzate dal RER vengono trasportate ai vari compartimenti cellulari o all'esterno della cellula. Le proteine che vengono sintetizzate e terminate nel citoplasma sono prodotte dai ribosomi liberi nel citosol e vengono indirizzate al nucleo, ai perossisomi o alle mitocondri. La sequenza segnale ammino-terminale della proteina sintetizzata è riconosciuta dalla particella di riconoscimento della sequenza di segnale (SRP), che è coinvolta nel trasporto delle proteine dal RER.possiede sulla membrana del reticolo endoplasmatico un recettore SRP specifico. La SRP riconosce la sequenza amminoacidica (sequenza segnale) sulla proteina di nuova sintesi appena emerge dal ribosoma e ci si lega. L'interazione con il recettore permette alla SRP di portare il ribosoma momentaneamente al livello del reticolo. Quando la SRP interagisce con la proteina, la sintesi viene momentaneamente bloccata (in modo da permettere l'ancoraggio del ribosoma sulla membrana del reticolo endoplasmatico) e riprende nel momento in cui il ribosoma viene a trovarsi in corrispondenza di un canale (traslocatore proteico) che consente il passaggio all'interno del lume del reticolo. Il canale prende il nome di traslocone. Alla proteina viene attaccata poi una parte glucidica = glicoproteina. Esistono due tipologie di proteine prodotte nel reticolo endoplasmatico rugoso: Le transmembranali: è inserita nella membrana, hanno a valle della terminale una sequenza che permette di essere

inserita e rimanere nella membrana (prima passano dall'apparato di Golgi). Le proteine integrali della membrana plasmatica vengono prodotte come le trasmembranali; Le solubili: non prendono contatto con la membrana, hanno nella parte ammino-terminale una sequenza che viene tagliata successivamente durante l'inserimento della membrana grazie alle peptidasi del segnale. (passano dall'apparato di Golgi e vengono rilasciate all'esterno della cellula)

GLICOSILAZIONE DELLE PROTEINE = N-glicosilazione: Chiamata così perché la parte glucidica viene attaccata alla proteina a livello dell'azoto (N) del gruppo amminico dell'asparagina (Asn). Nel momento in cui l'asparagina emerge nel lume si attacca una molecola composta da zuccheri = oligosaccaride, questo è trasportato e trattenuto sulla membrana da un lipide di membrana detto

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
81 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliadanti02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Costa Barbara.