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MOBILIZZAZIONE:
In risposta ad una bassa concentrazione di glucosio (scarsa energia a disposizione,
situazione di digiuno od i dieta ipocalorica), gli ormoni glucagone e adrenalina vengono
secreti nel sangue.
Questi ormoni si legano a specifici recettori posti sulla superficie della membrana
plasmatica degli adipociti, e da tale legame viene stimolata, attraverso la proteina Gs,
l’adenilato ciclasi che comporterà la produzione di cAMP (adenosina mono fosfato ciclico)
a partire da ATP.
L’aumento della concentrazione di cAMP determina l’attivazione della PKA (proteina
chinasi), la quale fosforila l’enzima lipasi ormone sensibile e di conseguenza fosforila la
perilipine consentendo l’accesso alla goccia lipidica e, nello stesso momento, permette
l’idrolisi dei trigliceridi in acido grasso + glicerolo.
Gli acidi grassi liberi lasciano l’adipocita per essere immessi nel torrente circolatorio dove
andranno a legarsi con l’albumina (proteina del plasma che regola la pressione osmotica
necessaria per la corretta distribuzione dei liquidi corporei nei tessuti) che li veicolerà ai
vari tessuti principalmente al muscolo scheletrico.
Gli acidi grassi giunti ai tessuti bersaglio, si dissociano dall’albumina attraverso specifici
trasportatori posti sulla membrana plasmatica delle cellule che costituiscono i vari tessuti,
entreranno nel citosol per essere ossidati e produrre energia.
Questo processo di mobilizzazione degli acidi grassi è molto lento, mediamente in un
esercizio prolungato l’apporto significativo di energia di derivazione lipidica, avviene dopo
circa 20 minuti.
specifico recettore + glucagone + adrenalina + proteina Gs → attivazione adenilato
ciclasi
adenilato ciclasi + ATP → produzione Camp
ACCUMULO:
Il tessuto adiposo è in grado di immagazzinare gli acidi grassi in eccesso nel torrente
ematico, ciò avviene grazie alla presenza di lipasi localizzate nell’intima dei capillari, che
vanno a liberare gli acidi grassi trasportati nelle lipoproteine sotto forma di trigliceridi.
A questo punto, gli acidi grassi liberi, vengono esterificati nuovamente a trigliceridi ed
immagazzinati sotto forma di gocce lipidiche.
Tale processo di accumulo è stimolato dall’insulina
BIOSINTESI DEGLI ACIDI GRASSI
Gli acidi grassi, oltre ad essere assimilati attraverso la dieta, possono essere sintetizzati
direttamente dall’organismo attraverso la biosintesi degli acidi grassi, processo che
avviene principalmente nel citoplasma delle cellule del fegato a partire dai gruppi acetile
(acetil-CoA) generati all’interno di esso.
Dato che tali gruppi possono derivare dal glucosio, è possibile convertire i carboidrati in
acidi grassi; tuttavia non è possibile convertire acidi grassi in carboidrati poiché
l’organismo umano non possiede quegli enzimi necessari per convertire l’acetil-CoA
derivato dalla betaossidazione, in precursori della gluconeogenesi.
Biosintesi e degradazione degli acidi grassi sono vie metaboliche differenti che utilizzano
enzimi diversi e sono localizzate in compartimenti cellulari differenti; la separazione di
queste vie metaboliche ha dei vantaggi per quanto riguarda la loro regolazione.
Il processo di biosintesi degli acidi grassi, prevede la ripetizione di quattro reazioni
catalizzate da un complesso multienzimatico chiamato acido grasso sintasi (è presente
esclusivamente nel citosol, motivo per il quale la biosintesi degli acidi grassi può avvenire
soltanto nel citoplasma).
Al termine delle quattro reazioni, il prodotto ottenuto diventa substrato di un nuovo ciclo in
cui si ripeteranno le stessa quattro reazioni.
Al termine di ogni ciclo si ha l’allungamento della catena di acido grasso di due carboni;
quando la lunghezza della catena carboniosa raggiunge i 16 carboni, ottenendo palmitato,
il prodotto lascia il ciclo di reazioni.
Il palmitato è il principale prodotto del complesso acido grasso sintasi ed è precursore
degli altri acidi grassi a catena lunga. Infatti questo acido grasso può essere allungato per
formare acidi grassi a catena ancora più lunga.
Questo processo di allungamento è catalizzato da uno specifico sistema enzimatico
presente all’interno del reticolo endoplasmatico liscio e nei mitocondri.
L’energia necessaria a rendere favorevole la sintesi di acidi grassi viene fornita dall’ATP
consumata per la formazione di malonil-CoA a partire da acetil-CoA + CO2 (l’acetil-CoA
subisce una carbossilazione da parte dell’acetil-CoA carbossilasi che richiede un elevato
utilizzo di energia). Il malonil-CoA è il primo intermedio della biosintesi citosolica degli acidi
grassi a catena lunga e l’aumento di concentrazione di esso va ad inibire la
betaossidazione, agendo sul sistema “shuttle della carnitina”.
L’acetil-CoA, normalmente, è un composto che troviamo all’interno dei mitocondri, in
quanto è prodotto al loro interno (bisogna “estrarre” l’acetil-CoA poiché la biosintesi
avviene nel citosol). L’esportazione verso l’ambiente citosolico avviene quando all’interno
dei mitocondri aumenta la concentrazione di acetil-CoA e ATP (si produce più energia del
dovuto).
Poiché la membrana mitocondriale interna è impermeabile all’acetil-CoA, esso fuoriesce
dall’ambiente mitocondriale mediante un processo indiretto: l’acetil-CoA entra all’interno
del ciclo di Krebs reagendo con l’ossalacetato e producendo così citrato il quale,
servendosi di uno specifico trasportatore presente sulla membrana mitocondriale interna,
fuoriesce dalla matrice mitocondriale finendo nel citosol; qui il citrato viene scisso,
attraverso la citrato liasi, in ossalacetato + acetil-CoA.
L’ossalacetato rientrerà nel mitocondrio per essere disponibile per il ciclo di Krebs, ciò
mediante un meccanismo indiretto (l’ossalacetato è ridotto in malato, tramite la malato
deidrogenasi; tale reazione produce energia). A questo punto il malato diventa piruvato
per via di una decarbossilazione ossidativa per poi trasformarsi in ossalacetato grazie alla
piruvato carbossilasi.
L’acetil-CoA citoplasmatico potrà invece entrare a disposizione del meccanismo di
biosintesi degli acidi grassi, e se prodotto in eccesso non viene sprecato bensì utilizzato
per costituire nuovi acidi grassi da poter ossidare (betaossidazione) o immagazzinare
sotto forma di trigliceridi o fosfolipidi.
REGOLAZIONE BIOSINTESI ACIDI GRASSI
L’esportazione del citrato, con conseguente formazione dell’acetil-CoA citoplasmatico,
svolge un ruolo essenziale nell’attivazione dell’ossidazione degli acidi grassi o la
conservazione degli stessi attraverso la loro sintesi.
Quando all’interno del mitocondrio aumenta la concentrazione di ATP e acetil-CoA, viene
esportato citrato fuori dal mitocondrio, determinando:
- attivazione della biosintesi degli acidi grassi → il citrato è precursore dell’acetil-CoA
citosolico che rappresenta il segnale allosterico per l’attivazione dell’acetil-CoA
carbossilasi (enzima che catalizza la reazione acetil-CoA + CO2 → malonil-CoA).
- inibizione glicolisi → allo stesso tempo il citrato inibisce l’attivazione della
fosfofruttochinasi (reazione 3 glicolisi) inibendo a sua volta il processo della glicolisi.
I due processi (attivazione e inibizione) non avvengono simultaneamente in quanto
l’attivazione di uno disattiva l’altro. La ragione di questa regolazione è determinata dal
fatto che se i due cicli avvenissero simultaneamente, si avrebbe un ciclo futile con
dispendio di energia.
L’acetil-CoA carbossilasi, è dotato anche di un sistema di regolazione ormonale: gli ormoni
glucagone e adrenalina innescano una reazione di fosforilazione cellulare con
conseguente fosforilazione dell’enzima (lo disattivano), il quale inattivato blocca la
biosintesi degli acidi grassi.
L’insulina, invece, attiva la biosintesi degli acidi grassi e la conseguente biosintesi dei
trigliceridi. Glucagone e adrenalina
Questi due ormoni vengono immessi in circolo nelle situazioni in cui è necessario alzare i
livelli di glicemia (attivazione glicogeno lisi epatica con conseguente disattivazione
glicogeno sintesi epatica) o in quelle situazioni in cui è necessario produrre energia per
svolgere un’attività di una certa intensità (attivazione glicogeno lisi muscolare con
conseguente disattivazione glicogeno sintesi muscolare).
Ricapitolando
Quando viene prodotta più energia del necessario si ha:
- attivazione della biosintesi degli acidi grassi;
- disattivazione betaossidazione.
I due meccanismi non possono avvenire simultaneamente in quanto, durante la sintesi
degli acidi grassi, la produzione del primo intermedio, il malonil-CoA, inibisce la
betaossidazione agendo sul sistema shuttle della carnitina.
I due processi se dovessero avvenire simultaneamente, genererebbero un ciclo f