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IGITAL IGNAGE
Il digital signage è una forma di comunicazione di prossimità svolta sul punto vendita o in spazi
pubblici (aperti o all’interno di edifici) i cui contenuti sono mostrati ai destinatari tramite schermi
elettronici o proiettori.
Si tratta di una moderna tecnica per fare pubblicità e dare informazioni ai clienti attraverso la
distribuzione di contenuti multimediali in modo dinamico direttamente sui luoghi frequentati
dalla clientela, aumentando così l’efficacia dei messaggi diffusi.
Le caratteristiche principali del digital signage sono:
- flessibilità nei contenuti, grazie a messaggi programmati su base oraria, giornaliera,
stagionale, ecc.;
- integrazione con i servizi offerti, con conseguente miglioramento dell’esperienza del
consumatore;
- riduzione dei costi, con eliminazione dei costi di stampa e di distribuzione di locandine,
poster, flyer, ecc.;
- stimolo alla decisione di acquisto, grazie anche a meccanismi di cross-selling che
suggeriscono gli articoli associati a quelli in promozione oppure che personalizzano le
promozioni stesse in base al consumatore.
Un KPI calcolabile sui dispositivi di digital signage è l’aumento del fatturato generato a seguito
dell’inserimento di messaggi pubblicitari mediante questi strumenti, che può essere integrato
anche mediante il calcolo del ROI (Return On Investment).
R F ID
ADIO REQUENCY ENTIFICATION
La tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification) permette l’identificazione e/o la
memorizzazione automatica di informazioni inerenti oggetti, animali o persone grazie a
particolari etichette elettroniche e alla loro capacità di rispondere agli impulsi inviati a distanza
da apparecchi fissi o portatili (reader o tag).
Questa tecnologia è considerata, per via della sua potenzialità di applicazione, un general
purpose e presenta inoltre un elevato livello di pervasività, in quanto apporta benefici a tutta la
filiera di applicazione in breve tempo.
Attualmente, questa tecnologia viene utilizzata per il tracking dei prodotti, per controllare
l’assortimento di un negozio e per avere immediate informazioni sullo stato del magazzino, così
da ridurre i costi di gestione dello stesso e i tempi di rifornimento.
S B
ENSORI IOMETRICI
I sensori biometrici sono delle telecamere in grado di catturare dati sugli individui che
transitano all’interno di una determinata area. L’ampiezza dell’area coperta dai sensori può
andare dal singolo reparto a un intero centro commerciale, permettendo differenti tipologie di
analisi con diversi livelli di profondità.
Esistono 2 tipologie di sensori biometrici:
- front-view, che permettono di riconoscere volto e corporatura delle persone per poi
stimarne età, altezza, peso ed etnia;
- top-view, che permettono di calcolare il numero di persone che transitano all’interno di
un’area specifica.
Grazie a questo strumento è inoltre possibile catturare l’espressione del volto e calcolare il grado
di interesse dei soggetti nei confronti di un oggetto, misurando anche il tempo speso a
osservarlo. È possibile poi impedire il conteggio della stessa persona più volte ed escludere il
personale dal registro. Infine, è possibile monitorare gli spostamenti degli individui all’interno
dell’area di riferimento per osservare quali zone sono più frequentate e quali meno.
I KPI calcolabili grazie a questo strumento sono numerosi:
- numero di individui che transitano in una certa area;
- gruppi omogenei di persone che frequentano determinate aree;
- permanenza in un’area specifica;
- livello di interesse manifestato per un dato prodotto;
- percentuale di acquisti sul totale delle visite in negozio;
- percentuale di persone che acquistano un prodotto sul totale di quelle che si sono
soffermate a osservarlo (conversion rate).
Grazie agli insight derivanti è possibile poi estrapolare diverse informazioni utili per indirizzare
le strategie di marketing verso risultati precisi, andando ad aumentarne l’efficacia e l’efficienza.
Inoltre, i sensori biometrici consentono all’impresa di arricchire il CRM, permettendo di offrire
un’esperienza personalizzata segmentando la clientela sulla base dei dati raccolti.
B
EACON
I beacon sono dei piccoli dispositivi in grado di dialogare con gli smartphone presenti nelle
vicinanze mediante tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy) e l’utilizzo di un’applicazione specifica.
Il segnale può essere tarato da una distanza di pochi centimetri fino a diverse centinaia di metri,
con un messaggio predefinito che può essere personalizzabile in base in modo automatizzato.
Tutti i messaggi inviati tramite la tecnologia beacon contengono delle stringhe identificative che
permettono all’impresa di risalire a uno specifico hardware installato in un preciso luogo. Dal
lato utente, i dispositivi che danno l’autorizzazione riconoscono gli altri dispositivi con BLE attivo
e ricevono i messaggi erogati.
La comunicazione BLE avviene a senso unico ed è costituita principalmente da advertisement
multimediali o piccoli pacchetti di dati trasmessi a intervalli regolari.
L’esperienza di acquisto del consumatore può essere migliorata mediante l’invio di notifiche o
informazioni aggiuntive sui prodotti oggetto di interesse. Inoltre, grazie alle informazioni
raccolte da questo strumento l’impresa può fornire un servizio sempre più vicino alle esigenze
dei clienti.
Per quanto riguarda i dati accumulabili dall’interazione con il consumatore, è possibile calcolare
diversi KPI:
- numero di passaggi in una determinata zona;
- tempo di permanenza in una determinata zona;
- percentuale di passaggi senza acquisto sul totale dei passaggi;
- prodotti più ricercati in una determinata zona;
- percorso seguito dai soggetti all’interno di una determinata zona;
- tempo di permanenza in corrispondenza delle casse o di altri luoghi d’attesa;
- efficacia delle promozioni inviate tramite beacon;
- numero di notifiche inviate agli utenti;
- numero di notifiche visualizzate dagli utenti.
Il rapporto tra notifiche inviate e notifiche visualizzate costituisce l’engagement rate, che permette
di capire qual è l’interesse dell’utente nei confronti dei messaggi ricevuti dal beacon.
Il rapporto tra passaggi nelle prossimità del beacon sul totale dei passaggi nell’area colpita dal
segnale, invece, costituisce l’entry conversion rate, ossia la capacità dello strumento di attrarre
individui di passaggio mediante l’invio di notifiche.
Uno dei maggiori limiti di questa tecnologia è rappresentato dalla necessità, da parte del
consumatore, di disporre del BLE e dell’applicazione sullo smartphone.
S
MARTPHONE
Lo smartphone è attualmente la chiave di comunicazione della maggioranza della popolazione
mondiale e tramite esso le imprese possono raggiungere il proprio target in ogni momento,
offrendo servizi sia a sé stanti che complementari a quelli del mondo “reale”.
Attualmente la navigazione mobile è superiore a quella desktop, per cui è diventato
fondamentale disporre di siti ottimizzati per i dispositivi mobili e/o di applicazioni apposite.
Per queste ragioni lo smartphone è considerato un touch point tra l’impresa e il consumatore,
grazie al quale la prima può ottenere informazioni su di esso.
Il mobile può essere inoltre utilizzato per permettere alle nuove tecnologie dell’Internet of Thing
di comunicare con la clientela e migliorare così l’esperienza di acquisto.
S
MARTWATCH
Lo smartwatch è un dispositivo che può offrire un particolare valore aggiunto se utilizzato dal
personale di un’impresa, soprattutto quando questo è a contatto diretto con la clientela. Infatti,
se collegato a un beacon, può informare il personale sulle identità dei soggetti che si trovano in
negozio oppure può essere utilizzato per inoltrare richieste di informazioni effettuate da parte
dei clienti. C -D
ROSS EVICE
La personalizzazione del marketing inizia con la comprensione del comportamento cross-
device, vale a dire l’utilizzo da parte dei consumatori di più dispositivi durante il processo di
acquisto. I retailer devono quindi garantire all’utente un’esperienza coerente, sincronizzata e
senza soluzione di continuità per ogni piattaforma.
In questa ottica esistono 2 prospettive differenti:
- device-centric, che prevede un’analisi delle attività
focalizzata sui singoli dispositivi, dando però una
visione parziale del comportamento dell’utente;
- user-centric, che prevede un’analisi delle attività
focalizzata sull’utente, andando a ricercare i suoi
spostamenti da un dispositivo all’altro.
Negli ultimi anni, circa la metà delle transazioni sono avvenute utilizzando 2 o più dispositivi e
ciò significa che analizzare i dati senza tenere in considerazione il comportamento cross-device
ignora o altera gran parte delle informazioni disponibili.
O M
NLINE ARKETING
L’online marketing è l’insieme delle attività mediante le quali si utilizza internet per indirizzare
messaggi promozionali ai consumatori. Tra queste attività vi sono l’email marketing, il search
marketing, il social media marketing, il display advertising e il mobile advertising.
Gli attori principali dell’online marketing sono l’editore, che integra la pubblicità nei suoi
contenuti, e l’inserzionista, che fornisce gli annunci da visualizzare in un determinato sito web.
Tra gli obiettivi principali dell’online marketing vi è l’incremento del tasso di conversione, dato
dal numero di lead trasformati in prospect e infine consumer. “Convertire” un utente significa fare
in modo che compia le azioni desiderate dall’impresa, solitamente finalizzate all’acquisto di
prodotti/servizi.
Il processo che porta al raggiungimento di questo obiettivo si sviluppa in 4 fasi:
1. awareness, nella quale l’impresa cerca di farsi conoscere dagli utenti;
2. consideration, nella quale gli utenti visualizzano i prodotti/servizi e li confrontano tra
loro; l’impresa deve quindi catturare l’attenzione degli utenti;
3. decision, nella quale i potenziali clienti riducono il numero di offerte a quelle ritenute più
attraenti, cercando maggiori informazioni; l’impresa deve quindi differenziarsi;
4. action, nella quale avviene l’acquisto del prodotto/servizio da parte del consumatore.
Questa sfida sta diventando sempre più ardua poiché la concorrenza è in continuo aumento,
anche online: sono aumentati coloro che sfruttano le