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DATI ANTROPOMETRICI

L'altezza influisce solo sulla ritmica dei passi tra gli ostacoli. Nei 400hs è fondamentale anche l'ambidestrismo, ovvero la capacità di attaccare l'ostacolo con entrambe le gambe.

I SALTISALTO IN LUNGO

Le fasi:

  • Fase preparatoria:
    • Rincorsa ciclica/aciclica (passi speciali) IN TOTALE 18-22 PASSI
  • Fase principale:
    • Stacco
  • Fase finale:
    • Volo/atterraggio

I fattori che determinano la parabola:

  • Velocità di uscita
  • Altezza di uscita
  • Angolo di uscita
  • Angolo di proiezione del baricentro (20° per gli élite e 17 per i giovani)
  • Angolo di impostazione e di spinta dell'arto di stacco

Tecnica

  1. Rincorsa (circa 50 metri)

La prima fase della rincorsa ha il fine di far assimilare al centro di gravità del corpo dell'atleta, l'energia cinetica necessaria che sarà trasformata, nella fase di stacco, in velocità di uscita. Più energia verrà accumulata nella rincorsa.

migliore sarà il risultato del salto. La corsa deve essere caratterizzata da una buona velocità graduale, con busto eretto e ginocchia alte, accelerando in maniera calibrata e adattandosi alle capacità dell'atleta. All'inizio della rincorsa ampiezza e frequenza crescono simultaneamente, nella fase centrale l'ampiezza è massima e la frequenza è minima e nella parte finale l'ampiezza rimane stabile e aumenta la frequenza. 2. Stacco Una buona rincorsa sarà tramutata in un salto degno di nota, proprio da uno stacco ben fatto. Appena prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere rapidi, per poi arrivare al caricamento dell'atleta per coinvolgere l'intero corpo in sincronia, a partire da una buona apertura tra le due cosce e l'angolo del ginocchio. 3. Fase di volo I movimenti, in questa fase di volo nel salto in lungo, differiscono tra gli atleti, esprimendo sempre un grande lavoro dei muscoli addominali.

Il salto in lungo è una disciplina dell'atletica leggera che consiste nel saltare il più lontano possibile da una zona di stacco. Ecco le fasi principali del salto in lungo:

  1. Rincorsa: l'atleta corre lungo una corsia di rincorsa per accumulare velocità e potenza.
  2. Stacco: sulla zona di stacco, l'atleta effettua un balzo potente utilizzando la forza delle gambe.
  3. Volo: durante il volo, l'atleta cerca di mantenere l'equilibrio e disperdere l'effetto di rotazione.
  4. Atterraggio: l'ultima fase del salto in lungo consiste nell'atterrare con le gambe completamente estese. Inizialmente le gambe sono flesse e successivamente si allungano prima di toccare il suolo sabbioso. Il busto è inclinato in avanti e la testa si avvicina il più possibile alle ginocchia.

Esistono tre tipi di salti nel salto in lungo:

  • Salto a raccolta
  • Hang o veleggiato
  • Hitch-kick o passi in volo

Il salto triplo è una variante del salto in lungo in cui l'atleta deve effettuare tre balzi consecutivi sulla zona di stacco, cercando di atterrare il più lontano possibile. Il salto viene considerato nullo se l'atleta tocca il terreno oltre la linea di stacco con qualsiasi parte del corpo, stacca al di fuori della corsia di rincorsa o durante la caduta tocca il terreno al di fuori dell'area di caduta.

Un punto più vicino alla linea di stacco della più vicina impronta lasciata dal salto nella zona di caduta; l'atleta, dopo aver completato il salto, ritorna verso la zona di stacco;

L'atleta usa una qualsiasi forma di salto mortale.

La gara del salto triplo Qualificazione

La competizione si divide in 2 fasi:

  • nel corso della quale i vari atleti hanno a disposizione 3 salti per accedere alla fase successiva;
  • gli atleti hanno a disposizione altre 3 prove per migliorare la misura di qualificazione ed aggiudicarsi la gara.

La tecnica nel salto triplo

Il salto triplo è diviso nelle seguenti fasi:

  1. Rincorsa, nella quale il saltatore accelera fino a raggiungere la massima velocità, in prossimità dell'asse di battuta, compatibile con una corretta esecuzione dello stacco;
  2. Hop (stacco ed azione graffiata dell'arto di stacco), in questa fase il saltatore cerca di perdere la minor velocità possibile nell'esecuzione del movimento,

ottenendo una parabola radente; generalmente con questo balzosi copre il 35% della distanza totale del salto;

Step («tenuta» dell’arto libero nell’azione di volo), è la fase più critica del salto triplo in quanto inizia con la stessa gamba di staccodell'hop; lo step è quasi sempre più corto dell'hop e dello step (circa il 30% dellalunghezza totale del salto);

Jump (preparazione dell’azione di chiusura in avanti), l'atleta stacca con la gamba opposta a quella dell'Hop e dello Step coprendo il 35% della distanzaglobale;

SALTO IN ALTO

Caratteristiche dei saltatori in alto

Forza massima e rapida Elasticità muscolare Mobilità articolare Robustezza articolare Capacità coordinative Statura elevata Peso contenuto Caratteristiche psicologiche

Elementi fondamentali della tecnica

Rincorsa curvilinea fino a 8-10 appoggi  Fase ciclica ed aciclica: passi speciali

  • Stacco: arto di stacco (opposto all'asticella), arti liberi, angoli, baricentro
  • Volo: fosbury (dorsale)
  • Atterraggio sul sacco

Fosbury è una tecnica utilizzata nel salto in alto che si differenzia da altre tecniche per il fatto che l'atleta passa l'asticella con la schiena rivolta verso la stessa (DORSALE E NON VENTRALE)

  1. Nella fase di rincorsa il saltatore accelera e si prepara per lo stacco.
  2. Nella fase di stacco genera la velocità verticale e inizia le rotazioni necessarie per il superamento dell'asticella.
  3. Nella fase di volo sale verso l'asticella e poi la supera.
  4. Nella fase di atterraggio completa in sicurezza il salto.

La rincorsa, nel salto in alto, ha l'obiettivo di generare la velocità ottimale ad ottenere uno stacco efficace nella componente verticale. Gli atleti utilizzano solitamente una rincorsa di 6-10 passi (in alcuni casi 12), con eventualmente un preavvio per le rincorse più corte.

La lunghezza della rincorsa e la relativa velocità raggiunta al momento dello stacco dipendono dalle caratteristiche dell'atleta e dal suo livello di preparazione.

La partenza può avvenire da fermi (principianti) oppure con un preavviso di alcuni passi (camminando o correndo).

La rincorsa ha una forma a J: dritta nella prima fase (3-6 appoggi), poi curva nella seconda parte (4-5 appoggi).

Nella prima fase l'appoggio è sull'avampiede.

L'inclinazione del busto è leggermente in avanti nella prima parte della rincorsa.

La velocità aumenta progressivamente nella rincorsa.

La direzione della parte rettilinea è perpendicolare al piano dei ritti.

Il raccordo, nel passaggio tra corsa in curva, è uno dei momenti più delicati del salto: la corsa diventa progressiva, meno cadenzata, più frequente e più aderente al terreno.

Nella seconda fase della rincorsa

L'obiettivo è minimizzare la perdita di velocità e prepararsi ad uno stacco efficace.

  • La frequenza degli appoggi aumenta continuamente;
  • Il corpo si piega in avanti, l'angolo dipende dalla velocità della rincorsa;
  • L'inclinazione in avanti si riduce ed il corpo si raddrizza;
  • Il Centro di Gravità si abbassa leggermente nel penultimo appoggio;
  • La spinta del piede destro (per chi stacca di sinistra) nel penultimo appoggio è attiva (di tutta pianta o di tallone).

Nell'uso degli arti superiori, negli ultimi appoggi, si possono utilizzare 3 modalità diverse:

  • Oscillazione alternata delle braccia con elevazione del braccio simmetrico all'arto di stacco;
  • Oscillazione alternata con elevazione del braccio simmetrico all'arto libero;
  • Slancio sincrono delle braccia.

Lo stacco nel Fosbury flop ha l'obiettivo di trasformare la velocità orizzontale della rincorsa in

velocità verticale, decelerando il meno possibile e iniziando la rotazione necessaria per il superamento dell'asticella.

  • Il posizionamento del piede è attivo, veloce e di tutta pianta, con un movimento "griffato" (giù e dietro);
  • Il tempo di contatto e il piegamento della gamba di stacco vanno ridotti al minimo;
  • Il ginocchio della gamba libera è portato in alto fino a quando la coscia non risulta parallela al terreno;
  • Alla fine dello stacco il corpo è verticale.

La fase di volo del salto in alto, detta anche valicamento, ha l'obiettivo di superare l'asticella senza farla cadere e risulta caratterizzata da 3 movimenti rotatori attorno agli assi del corpo:

  1. il 1° per portare l'atleta col dorso parallelo all'asticella;
  2. il 2° per consentire il ribaltamento nell'azione di valicamento;
  3. il 3° per completare il raddrizzamento e proseguire nel valicamento.
  • L'aposizione di stacco è mantenuta man mano che il corpo sale;
  • Il braccio è bloccato o viene portato in alto e sopra l'asticella;
  • Le anche vengono portate alte sull'asticella, mediante l'inarcamento della schiena e l'abbassamento delle gambe e della testa;
  • Le ginocchia sono aperte per permettere un inarcamento maggiore. Alla fine del valicamento, dopo lo svincolo degli arti inferiori, l'arrivo sulla zona di caduta avviene sul dorso.

IL SALTO CON L'ASTA

Definizioni

  • Lancio: partenza e arrivo si realizzano in una posizione lunga (AS) passando nella fase centrale sempre per una posizione lunga (Disco e martello);
  • Getto: partenza in posizione corta e si arriva in posizione lunga attraverso distensione braccio lanciante (peso);
  • Tiro: partenza e arrivo in posizione lunga passando per posizione corta (giavellotto).

Prestazione dei lanci è influenzata da:

  • V uscita attrezzo (V);
  • Angolo Uscita.
attrezzo (a) – Altezza di rilascio (h) – Resistenza aria • La partenza: dipende dalla specialità di lancio ed è in stretta relazione con la tecnica adottata per l'esecuzione del lancio stesso. Solo nel giavellotto lo sguardo ed il corpo sono rivolti nella direzione del lancio. • La Traslocazione, rincorsa o rotazione: In questa fase si cercherà di entrare alla velocità ottimale che permetta una esecuzione tecnica migliore per le caratteristiche biomeccaniche, di equilibrio e di gestione tecnica del gesto (abilità tecniche). Con i giovani bisogna insegnare un incremento progressivo della velocità. • L'impostazione: è il momento nel quale si costruisce la leva di lancio. Il momento in cui l'arto inferiore non domi
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andreap01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sport individuali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Piacentini Maria Francesca.