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PREPARAZIONE DELLA LISTA:

1. Delimitazione delle aree

2. Assegnazione di una misura di grandezza alle aree al fine di stratificare o attribuire probabilità di selezione proporzionali alle dimensioni

3. Stratificazione delle aree

Costruire ampie aree contribuisce all'efficienza delle stime, ma aumenta i costi di viaggio. La dimensione ottimale dell'area di base è in relazione diretta con la varianza interna alle aree e inversa con quella tra aree.

Campionamento di due fasi

Si tratta di un doppio campionamento ovvero da una popolazione si estrae un primo campione e dal campione estratto si procede ad un'estrazione di ulteriore campione.

Il campionamento in più fasi è utile per migliorare le stime delle statistiche attraverso informazioni ausiliarie. Consente quindi di raccogliere le informazioni aggiuntive sul primo campione e di sfruttare queste informazioni per le selezioni successive.

Questa tecnica di campionamento è utile se si è

interessati a stime generali e ad analisi molto dettagliate oppure se le unità di analisi sono rare nella popolazione e si sfrutta la prima grande selezione per individuarne il più possibile.

VERIFICA DI IPOTESI

Una volta che i dati vengono raccolti con essi si può:

  • Guardare e controllare
  • Sintetizzarli -> misure di centralità e dispersione
  • Rappresentarli graficamente
  • Verificare le ipotesi
  • Fare confronti
  • Cercare relazioni tra coppie di variabili

La verifica di ipotesi a campione unico è un'operazione statistica che ci permette di stabilire se il campione di dati osservati conferma o smentisce una nostra teoria (o ipotesi).

Nel caso in cui si vuole stabilire se il valore medio della popolazione è uguale a un certo valore oppure no si avranno due ipotesi:

H0: μ = valore teorico -> "ipotesi nulla"

H1: μ ≠ valore teorico -> "ipotesi alternativa"

Si cercherà di stabilire se, nel caso fosse

vera H0, avremmo una probabilità alta o bassa di ottenere i dati che abbiamo ottenuti. La verifica di ipotesi si basa sul calcolo di una "statistica test": x̄ - μ / (σ / √n). Il valore ottenuto si confronta con le tavole della distribuzione normale o della distribuzione t di Student. Da tali tavole si ricava un valore che è detto "p-value". La distribuzione t è simile a quella normale e la sua forma dipende da un parametro detto "numero di gradi di libertà". Il p-value o "livello di significatività osservato" rappresenta la probabilità di ottenere valori della statistica-test uguali o più grandi (in valore assoluto) di quello osservato. Questo valore è calcolato sulla base dell'ipotesi nulla e indica la probabilità di avere un'evidenza empirica meno favorevole all'ipotesi nulla di quella realmente osservata (tra 0 e 1). Un p-value.

grande indica che i dati sono compatibili con l'ipotesi nulla, mentre un p-value piccolo indica la necessità di rifiutare l'ipotesi nulla.

Livello del test: il livello del test indica quanta evidenza contraria ad H0 si vuole trovare per rifiutare l'ipotesi nulla.

Se il livello del test è 95%, rifiuto H se il p-value < 0,050.

Se il livello del test è 99%, rifiuto H se il p-value < 0,010.

Test per proporzioni: nel caso in cui la variabile d'interesse sia dicotomica, la statistica test t (oppure z) è analoga:

p - π = t = √SE(π) / (1-π) * n

Test unilaterali: i test descritti finora sono volti a capire se il valore del campione è uguale o diverso da un valore teorico, quindi sono "test bilaterali".

I "test unilaterali" servono a stabilire se il valore del campione è maggiore o uguale, oppure minore o uguale, al valore teorico:

H0: µ ≥ valore teorico

H1: µ < valore teorico

popolazioni) sono significativamente diverse tra loro. In questo caso, si utilizzano due campioni indipendenti e si formulano due ipotesi:H : µ1 = µ2H : µ1 ≠ µ2Dove µ1 e µ2 sono le medie delle due popolazioni. Per verificare queste ipotesi, si utilizza un test t a due campioni. Il test confronta la differenza tra le medie campionarie con la differenza attesa tra le medie teoriche. Se la differenza tra le medie campionarie è significativamente diversa dalla differenza attesa, si può concludere che le due popolazioni sono significativamente diverse tra loro.

parti del campione) hanno lo stesso valore rispetto ad una caratteristica(quantitativa). Occorre capire se i due campioni sono:

  • Dipendenti (appaiati) -> ad ogni elemento del primo gruppo corrisponde un certo elemento dell'altro gruppo
  • Indipendenti -> i due gruppi non sono in relazione biunivoca e possono anche avere dimensioni diverse

Campioni dipendenti

ESEMPIO

Un fornitore di telefonia mobile effettua una campagna promozionale presso i propri clienti, e vuole verificare se tale promozione ha sortito qualche effetto oppure no. In questo caso i due gruppi sono i clienti prima della promozione, e i clienti dopo la promozione, e i due campioni sono certamente non indipendenti.

Si vuole capire se c'è stata una differenza nella spesa prima e dopo la promozione, e quindi possiamo scrivere:

H : µ = µ0 1 2

H : µ ≠ µ1 1 2

Oppure, se chiamiamo d la differenza: d = (µ1 - µ2):

H : d = 00

H : d ≠ 01

A questo punto il test riguarda un'unica

variabile e un’unica media, e siconduce nel solito modo: si avrà un valore della statistica test, e il suo p-value(o livello di significatività)

Questa volta accettare H0 significa dire che i due gruppi sono uguali (oppureche non c’è stato effetto del trattamento, se si tratta di osservazioni prima edopo), mentre rifiutare H0 vuol dire affermare che c’è qualche differenza.

Campioni indipendenti

Si vuole capire se la spesa media della popolazione di chi ha ricevuto lapromozione è uguale o diversa da quella di chi non l’ha ricevuta:

H0 : µ1 = µ2

H1 : µ1 ≠ µ2

E quindi possiamo anche scrivere:

H0 : µ1 - µ2 = 0

H1 : µ1 - µ2 ≠ 0

Test di Levene

L’uguaglianza delle varianze dei gruppi è condizione necessaria per condurreun test per il confronto fra medie.

Prima di condurre un test per due campioni indipendenti, occorre quindiverificare che le varianze dei due gruppi siano

uguali; molti software forniscono una tabella coi risultati del test di Levene sull'uguaglianza delle varianze

H0 : σ1^2 = σ2^2

H1 : σ1^2 ≠ σ2^2

Se il p-value è alto, accetto l'ipotesi nulla quindi posso usare il test t

Se il p-value è piccolo devo rifiutare H0 e utilizzare un diverso test più robusto

{ H0 : σ1^2 = σ2^2

H1 : σ1^2 ≠ σ2^2 }

Analisi della varianza ad una via

Sappiamo eseguire test per confrontare due gruppi; in questo caso sarebbe possibile fare i 3 confronti possibili, ma non otterremmo un indicatore globale.

Inoltre, all'aumentare del numero di gruppi, anche se le unità non differiscono realmente tra loro diventa più facile ottenere almeno qualche valore estremo

L'analisi della varianza, detta anche ANOVA (ANalysis Of VAriance) è il metodo statistico che serve a confrontare le medie di diversi gruppi.

L'analisi della varianza confronta la variabilità dovuta a

fonti specifiche con lavariabilità interna a gruppi di osservazioni simili tra loro. In particolare, con l'ANOVA verifichiamo se differenti popolazioni hanno la stessa media tenendo conto al tempo stesso di quanto le medie campionarie sono distanti fra loro, e di quanta variabilità c'è all'interno del campione. Scomporre la variabilità del fenomeno La variabilità del fenomeno che analizziamo si può scomporre in due parti: - una parte che è dovuta alle differenze tra i gruppi - una parte che è dovuta alla variabilità che esiste anche entro ciascun gruppo Più i gruppi sono diversi, maggiore è la quota di variabilità che spiego con la differenza tra gruppi. Un buon modo per misurare le variabilità è usare la media dei quadrati (Mean Square) delle distanze da un punto "centrale". Quando misuriamo la variabilità tra i gruppi, ci interessa la media dei quadrati delledistanze tra le medie dei gruppi e la media generale. Quando misuriamo la variabilità entro i gruppi, ci interessa la media dei quadrati delle distanze dalla media di ciascun gruppo (deviazioni standard entro ogni gruppo). La statistica F dell'analisi della varianza si basa su una statistica F che confronta la parte di variabilità del fenomeno che riesco a spiegare grazie alla differenza tra i gruppi, con quella che i gruppi non riescono a spiegare: variabilità tra le medie dei gruppi MSG=F= variabilità tra le unità entro i gruppi MSE. Trattandosi di un rapporto tra variabilità (che sono misure sempre positive) la statistica F assume valori maggiori o uguali a zero. La statistica F ha una distribuzione nota, per la quale sono disponibili apposite tabelle. Il test per l'uguaglianza tra più medie. Ciò che stiamo facendo è un test per confrontare più medie: H0: µ1 = µ2 = µ3 = ... = µk H1: non tutte le

medie sono uguali1

Se le medie sono uguali, vuol dire che nella scomposizione precedente la variabilità è tutta dovuta alla variabilità entro i gruppi, cioè la variabilità tra le medie dei gruppi è nulla, quindi si può scrivere:

MSGH : F = 0

MSEH : F ≠ 01

La distribuzione F

La distribuzione F o "distribuzione di Fisher-Snedecor" è una distribuzione asimmetrica con coda a destra, che assume solo valori positivi, molto simile alla distribuzione χ².

Si tratta

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
81 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/01 Statistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher serenascoleri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi statistica dei dati per la ricerca di mercato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Martini Maria Giovanna.