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APPARATO LOCOMOTORE

L'apparato locomotore è fondamentale per tutte le funzioni del nostro organismo in senso motorio, quindi la deambulazione e il sollevare un oggetto. Perché ciò avvenga, intervengono 3 sistemi apparentemente separati (perché vengono spiegati in maniera separata) ma che in realtà lavorano tutti e tre in sinergia. Si tratta di:

  1. Sistema osseo
  2. Il sistema muscolare (senza la contrazione del muscolo le ossa non possono produrre movimento in quanto il muscolo si ancora alla struttura ossea di un elemento per portarsi fino all'altro)
  3. Le articolazioni, che si trovano tra due capi ossei e permettono diversi movimenti, come la flessione dell'avambraccio sul braccio

Quindi ossa, muscoli e articolazioni sono i 3 sistemi che in maniera sinergica intervengono per le funzioni dell'attività motoria.

Possiamo effettuare una classificazione delle ossa dal punto di vista sistematico:

- Ossa lunghe: si chiamano così

perché la lunghezza prevale su larghezza e profondità (ad es. l'estensione del femore è superiore rispetto alla larghezza e alla profondità, nell'immagine di destra possiamo vedere la tibia per cui vale lo stesso discorso).

Le estremità, dette epifisi, delle ossa lunghe sono costituite da osso spugnoso, mentre la porzione centrale, detta diafisi, da tessuto osseo compatto (il prof ha detto il contrario ma ti assicuro che si è confuso).

- Ossa brevi: le tre dimensioni sono più o meno uguali, per cui non c'è una dimensione che prevale. All'interno prevale il tessuto osseo spugnoso.

- Ossa piatte: (il prof non le cita espressamente, fa tutto un discorso dopo ma io te le metto qui nella classificazione, come dovrebbe essere) sottili e appiattite, presentano sottili strati esterni di osso compatto e uno strato interno di osso spugnoso.

- Esempi di queste sono le ossa del cranio, le coste, lo sterno.

Il midollo osseo è

Un tessuto connettivo in grado di produrre tutte quelle che sono le linee linfoide-cellule del sangue, quindi sia la linea bianca - (quindi i globuli bianchi), linea mieloide. Ma anche i globuli rossi e le piastrine. Quando è presente il canale midollare (si trova in quasi tutte le ossa lunghe) l'osso verrà classificato come osso lungo. In anatomia si attribuisce una nomenclatura specifica a tutti gli elementi/parti che compongono l'osso specifico, ad esempio che il femore, nell'estremità superiore, ha una struttura tondeggiante (legata all'articolazione) che si continua in un restringimento. L'elemento in questione prende il nome di testa del femore, il restringimento sarà il collo del femore. L'acetabolo, cavità sull'osso dell'anca, si articola con la testa del femore. Come vedete abbiamo degli elementi che sporgono, protuberanze, che possono essere definite spine (esempio vedi spina della scapola) se sono.

A punta, oppure possono esserci dei solchi, formati dal decorrere arterie, vene, nervi che lasciano delle impronte al livello dell'osso. Possiamo individuare delle fosse quando questi solchi sono molto profondi.

Qui come vedete un osso lungo, l'omero, poi un osso piatto, un osso irregolare, una vertebra, e infine ossa brevi (possiamo trovarlo nel carpo o nel tarso).

I muscoli che al loro interno presentano tutti gli elementi contrattili, mentre le estremità, che sono fibrose, rappresentano gli elementi che andranno ad inserirsi per (=tendini).

E' evidente che un muscolo deve avere supporto, altrimenti la sua funzione è minima o assente, quindi si "poggia" sull'osso; per esempio, abbiamo il bicipite brachiale (muscolo 4), si chiama così, perché ha due capi, superiormente prenderanno origine in corrispondenza della spalla, invece inferiormente, in corrispondenza dell'avambraccio; quindi tutti i

  1. Movimenti di questo muscolo impiegheranno movimenti a carico della spalla e a carico dell'avambraccio.
  2. Ora possiamo fare una classificazione in base alla morfologia, quindi alla forma del muscolo:
    • Muscolo 1: è un muscolo fusato, fusiforme.
    • Muscolo 2: li troviamo in corrispondenza del torace, dove vi sono le coste e tanti elementi muscolari. Si inseriscono a livello delle coste e questa morfologia con questa capacità di ancorarsi alle coste, prendi il nome di muscolo dentato, proprio per questa abilità che ha il muscolo stesso.
    • Muscolo 3: Questo che è di forma circolare prenderà il nome di muscolo orbicolare, lo possiamo trovare intorno all'occhio o intorno alla bocca e capiamo bene, osservandola, sua forma e quello che è in grado di fare, infatti è in grado, durante la contrazione, di diminuire lo spazio compreso tra le due superfici, quella superiore e quella inferiore, quindi potrebbe essere in grado di abbassare o alzare la.

palpebra per chiudere la rima palpebrale.- Muscolo 5: Poi abbiamo due muscoli collegati da inserzioni tendinee e questoprende il nome di muscolo digastrico proprio perché ha due capi.- Muscolo 6: Si trova nella Regione anteriore dell’addome. È costituito da piùporzioni con delle iscrizioni tendinee e, come possiamo vedere questo muscoloè poligastrico, ovvero, ci sono più ventri muscolari uniti da tessuto connettivofibroso.- Muscolo 8: potrebbe ricordare una piuma, una penna, possiamo definirlomuscolo pennato,- Muscolo 9: sembra quasi la metà di quello precedente, quindi una mezza piuma,prende il nome di muscolo semi pennato.Abbiamo muscoli con tre capi che prenderanno il nome di tricipiti.Le articolazioni le possiamo suddividere in maniera funzionale alla possibilità chehanno di dare movimenti o dal punto di vista anatomico;Dal punto di vista funzionale possiamo dividerle nelle articolazioni che danno luogo(diartrosi)a grandi

movimenti e quelle che sono immobili (sinartrosi) sono quelle indicate in rosso, le superfici ossee sono talmente vicine tra di esse che possono essere definite per continuità, cioè non c'è lo spazio di divisione. Possiamo suddividere queste articolazioni per continuità o sinartrosi in base al tipo di tessuto che si interpone tra le superfici ossee, se tra le superfici ossee è presente del tessuto connettivo, avremo: - delle articolazioni che hanno possibilità scarsissima di movimento e prenderanno il nome di sindesmosi, - se tra le articolazioni è presente del tessuto cartilagineo potremmo definirle come sincondrosi, - se abbiamo il tessuto osseo, come ad esempio nel cranio, prendono il nome di sinostosi, ovvero articolazioni che si sono ormai ossificate; per questa tipologia di cucitura, al livello del cranio, avremo le suture (possono essere armonica, dentata, squamosa, ad incastro), - poi un'altra articolazione importante è una.

immobile (dente) prende il nome digonfosi, il dente si incastra all'interno dell'alveolo.- Un'altra articolazione per continuità, la sinfisi, se tra le 2 superfici ossee, è presente un disco fibrocartilagineo, questo disco non consente dei movimenti però attutisce i colpi, i traumi, un esempio è tra le vertebre, tra di esse vi è un disco intervertebrale che è fibrocartilagineo e questo fa si che i carichi provenienti vengano ben tollerati a carico della colonna vertebrale, quindi questi dischi intervertebrali fungono un po' da "materassini ammortizzatori", questo tipo di articolazione non darà possibilità di nessun tipo di movimento, è un'articolazione per continuità, il tessuto che è interposto è un tessuto fibrocartilagineo che gli attribuisce il nome di sinfisi. Poi abbiamo le articolazioni per contiguità o diartrosi, significa che sono ravvicinate ma non si toccano.

Nell'immagine abbiamo il ginocchio, il femore, la tibia e la fibula, c'è uno spazio, che è lo spazio articolare dovuto alla presenza di una cavità articolare, quindi possiamo definire un elemento caratteristico delle diartrosi: la capsula articolare.

La capsula articolare riveste l'articolazione, qui vi è una porzione più periferica della capsula che è fibrosa che unisce i 2 segmenti scheletri, all'interno è presente uno spazio, la cavità articolare, e le superfici ossee sono rivestite di cartilagine ialina, che è una cartilagine articolare; ad esempio è quella che si vede quando andiamo a spolpare la coscia del pollo, presente alle estremità dell'osso un tessuto traslucido.

All'interno, la cavità articolare, grazie ad una membrana che sta internamente a tutta la cavità, produce il liquido sinoviale che rappresenta l'elemento lubrificante dell'articolazione.

quindi le superfici cartilaginee scivolano una sull'altra senza andare incontro a fenomeni di attrito. Nell'anziano questo sistema va a decadere quindi si infiamma l'articolazione, poi quando diventa cronica, la patologia prende il nome di artrosi, che è una situazione anche dolorifica perché la cartilagine che è avascolare, non da fenomeni dolenti però quando si consuma, si arriva all'osso che a contatto con l'altro osso, che è un tessuto particolarmente innervato e vascolarizzato, a quel punto si infiamma e dà dolore. I legamenti sono gli elementi di rinforzo di un'articolazione; possono essere esterni o interni. Un legamento a seguito di un trauma può ledersi. I legamenti possono essere collaterali o interarticolari, come nel caso dei legamenti crociati del ginocchio che si trovano all'interno dell'articolazione. Quindi La prima differenza tra sinartrosi e diartrosi è la presenza di unacapsula articolare che consentirà la mobilità dei segmenti ossei, la capsula articolare sarà costituita da un manicotto fibroso esternamente, da una membrana sinoviale internamente che produce il liquido sinoviale, poi ci saranno gli elementi di rinforzo che sono i legamenti. Ora dobbiamo classificare queste diartrosi o articolazioni per contiguità (significa che sono molto ravvicinate le superfici ossee ma non sono a contatto): - Artrodia: se la superficie è piana, in questo caso (figura 1) tra i processi articolari superiori ed inferiori delle vertebre, abbiamo una rima articolare dritta, vuol dire che è un'articolazione piana e danno luogo ad una scarsa mobilità perché un segmento osseo, siccome la superficie è piana, può soltanto scivolare sull'altro. - Enartrosi: articolazioni che hanno la forma di uno dei capi articolari pressoché sferica, mentre l'altro capo articolare è costituito da una

cavit

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lilianascarca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Onori Paolo.