METARENE
L’unità funzionale del rene è il nefrone, costituito da un tubulo
renale il cui fondo slargato a coppa incapsula una rete mirabile
arteriosa, il glomerulo. L’arteriola afferente al glomerulo ha calibro
maggiore di quella efferente, per cui il sangue viene filtrato per
pressione. Il fatto che i capillari sono fenestrati facilita ulteriormente
la filtrazione. prorene
Il prorene o pronefro si sviluppa dal peduncolo dei somiti. I somiti
che partecipano alla formazione del prorene sono pochi,
generalmente 3-5, e localizzati nella regione più craniale del celoma.
È una struttura piuttosto semplice, in pratica un canale che porta
via i cataboliti dal corpo dell’animale, senza filtrare. È costituito da un
imbuto cigliato, il nefrostoma, che pesca nel celoma i cataboliti e li
convoglia nel canale del rene primordiale, detto anche dotto
archinefrico, che li porta in cloaca e all’esterno.
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Esistono tre tipi di prorene:
a. prorene senza rapporti con l’apparato vascolare, nelle larve di
Ciclostomi;
b. prorene con glomo, in alcuni Ittiopsidi e Anfibi larvali;
c. prorene con glomerulo, nella maggior parte degli Ittiopsidi.
Il tipo più semplice di prorene è esclusivo del periodo larvale dei
Ciclostomi. È presente solo il nefrostoma che raccoglie i cataboliti dal
celoma e li convoglia all’esterno. Cioè non ha contatti con l’apparato
vascolare. Negli Ittiopsidi gnatostomi si differenzia un glomerulo, con
due però distinte modalità.
Negli Anfibi e in alcuni Ittiopsidi un’arteriola per lato si capillarizza
in una rete mirabile che si protrude verso il celoma, formando due
glomi. A livello dei glomi alcuni cataboliti vengono riversati nel
pronefro, che li espelle.
Nella maggior parte degli Ittiopsidi a ogni tubulo renale, che
collega il nefrostoma al dotto archinefrico, giunge un’arteriola. Il
tubulo renale costituisce un’invaginazione caliciforme che incapsula
la rete mirabile da essa formata, costituendo il glomerulo. Tipi diversi di prorene: a. senza
rapporti con l’apparato
vascolare; b. con glomo; c. con
glomerulo. 1, corda; 2, aorta
dorsale; 3, celoma; 4,
nefrostoma; 5, tubulo del
prorene; 6, canale archinefrico;
7, glomo; 8, glomerulo e
capsula.
Eccezion fatta per i Missinoidi, alla nascita è il mesorene che inizia
a funzionare, mentre il prorene va incontro a citolisi e di esso
permane solo il dotto archinefrico. mesorene
Il mesonefro si sviluppa dal peduncolo dei somiti, generalmente
una decina, posti più caudalmente rispetto a quelli che hanno
generato il prorene.
Il dotto archinefrico formatosi col prorene ora è chiamato dotto di
Wolff e vi sfociano tutti i tubuli del mesorene. Dall’arteria renale
giunge ad ogni tubulo un’arteriola afferente che genera un
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glomerulo, da cui parte un’arteriola efferente. Il glomerulo è
circondato da una specie di calice che prende il nome di capsula di
Bowman, da cui parte il tubulo renale, che ha perso il contatto con la
cavità celomatica. Insieme la capsula di Bowman e il glomerulo
formano il corpuscolo renale.
A livello del glomerulo avviene la filtrazione del sangue, che
produce il cosiddetto ultrafiltrato o preurina. Nel tubulo avviene la
modificazione dell’ultrafiltrato, che può essere concentrato o diluito.
Per questo esso è riccamente vascolarizzato: l’arteriola efferente dal
glomerulo si capillarizza intorno al tubulo, e a questa rete di capillari
confluisce anche il sangue venoso della vena porta renale. Il tubulo è
circondato dall’apparato vascolare, le sostanze recuperate dal tubulo
sono immesse nell’apparato vascolare.
Il mesonefro può essere diviso in segmenti: il glomerulo è seguito
dal colletto, dal tubo prossimale e, infine, dal tubulo distale, che si
immette in un dotto collettore, che entra a sua volta nel dotto
escretore. A livello del glomerulo vi è un “setaccio”, con maglie più
piccole delle sostanze che deve contenere, ma passa nell’ultrafiltrato
anche una minima parte di sostanze utili. Per questo motivo nel
segmento prossimale avviene il riassorbimento delle sostanze utili,
che sono sfuggite al setaccio. Il riassorbimento avviene per trasporto
attivo, segnalato dalla presenza di cellule dotate di un orletto a
spazzola e molti mitocondri.
Questa struttura non è però identica in tutti i Vertebrati. Infatti, la
presenza e il volume della capsula e del glomerulo sono collegati con
l’eliminazione di acqua, così come la lunghezza del tubulo è legata al
riassorbimento delle sostanze. Ad esempio, i Selaci hanno un colletto
molto breve ed eliminano l’eccesso di Sali tramite una ghiandola
rettale che scarica nel tratto terminale dell’intestino.
Teleostei
I Teleostei hanno reni molto vari in relazione al tipo di ambiente
in cui vivono. I pesci d’acqua dolce hanno tessuti ipertonici rispetto
all’ambiente; si verifica quindi un flusso di acqua in entrata, mentre la
dieta è povera di ioni. Hanno capsula e glomerulo molto voluminosi
per eliminare acqua, mentre il segmento prossimale è lungo.
Nei pesci di mare si verifica la situazione opposta. L’ipotonicità dei
tessuti provoca la continua perdita di acqua attraverso le branchie e
le mucose, il glomerulo e la capsula sono molto ridotti o persino
assenti. L’assunzione di ioni invece è elevata, così come elevata è la
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loro escrezione. Per questo il tubulo è particolarmente lungo e privo
dei tratti che riguardano il riassorbimento dei sali. Il compito dei reni
nell’escrezione dei sali è coadiuvato dall’azione delle cellule a cloruri.
Con la comparsa del metarene, il mesorene cessa di funzionare e
le sue cellule vanno in citolisi; non tutto l’organo però scompare,
alcune sue parti sono utilizzate per il differenziamento delle vie
genitali. metarene
Il metanefro si origina da un diverticolo del dotto di Wolff,
attorno al quale si accumulano delle cellule mesenchimali. Il
diverticolo genera l’uretere, le cellule mesenchimali generano il
parenchima renale, la parte filtrante. Sviluppo del metarene. 1, canale
di Muller; 2, canale di Wolff; 3,
mesorene; 4, gemma del
metarene; 5, cellule mesenchimali;
6, cloaca; 7, uretere; 8, metarene.
Il metarene è avvolto da una capsula connettivale ed è costituito
da due regioni, una corticale e una midollare. La midollare può essere
divisa in lobi, che nell’uomo sono detti piramidi renali per la loro
forma. La base di ogni piramide è rivolta verso la corteccia. Il vertice,
detto papilla renale, è circondato da un calice minore che, unito ai
calici vicini, forma un calice maggiore. Tre o quattro calici maggiori si
uniscono a loro volta nella pelvi (o ilo) renale. Dalla pelvi si origina
l’uretere, che termina nella vescica.
Vascolarizzazione
Le piramidi sono separate tra loro anche da vasi cosiddetti
interlobari. L’arteria renale entra nella pelvi e si dirama in due arterie
interlobari, che si suddividono nelle arterie arcuate che segnano il
confine tra midollare e corticale. Dall’arteria arcuata originano le
arterie interlobulari, che generano le arteriole glomerulari afferenti.
Le arteriole glomerulari efferenti capillarizzano e originano le vene
interlobulari. Le vene interlobulari drenano nelle vene arcuate, che
drenano a loro volta nelle vene interlobari, che formano la vena
renale che esce dalla pelvi del rene.
I vasa recta sono dei piccoli capillari che si dipartono dall'arteriola 6 uretere, 8 vena renale, 9 arteria
glomerulare efferente e scendono nella midollare, seguendo renale, 10 arteria interlobare, 11 arteria
l’andamento del nefrone. Il rapporto tra porzione vascolare e arcuata, 12 arteria interlobulare, 13
vena interlobare, 15 vena interlobulare,
16 seno renale, 17 vena arcuata.
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porzione tubulare è molto stretta soprattutto in relazione all’ansa di
Henle.
Metanefrone
Il nefrone metanefrico, o metanefrone, è composto dalle seguenti
parti:
a. corpuscolo renale (glomerulo e capsula di Bowman);
b. tubulo contorto prossimale;
c. ansa di Henle;
d. tubulo contorto distale;
e. tubulo collettore.
La maggior parte dei glomeruli, la parte filtrante, si trova nella
regione corticale, mentre nella midollare si trovano soprattutto i
tubuli.
Corpuscolo renale
Il glomerulo è composto da un groviglio (rete mirabile) di capillari
arteriosi fenestrati. Questo endotelio fenestrato è a contatto con una
lamina basale, che costituisce il filtro più selettivo del processo. La
parete adiacente della capsula di Bowman è formato da cellule
epiteliali modificate, i podociti. I podociti hanno estroflessioni
citoplasmatiche, dette processi primari, che avvolgono, senza
toccarli, i capillari glomerulari. Dai processi primari si dipartono
numerosi processi secondari, o pedicelli, che si interdigitano
formando strette fessure di filtrazione.
Il fluido che passa sia per la lamina basale che per le fessure di
filtrazione è detto ultrafiltrato e, attraverso la capsula di Bowman,
passa al tubulo contorto prossimale. L’ultrafiltrato glomerulare è più
diluito dell’urina: la vita nell’ambiente subaereo rende necessario
risparmiare più acqua possibile. Il metarene differisce dal mesorene
per la sua alta capacità di riassorbimento dell’acqua filtrata dal
glomerulo.
Tubulo contorto prossimale
A livello del tubulo contorto prossimale avviene il riassorbimento
attivo di ioni, che vengono seguiti dall’acqua, che segue il gradiente
osmotico. L’acqua quindi viene riassorbita passivamente. Inoltre
vengono recuperati gli amminoacidi, il glucosio e le proteine per
endocitosi da parte delle cellule del tubulo prossimale.
Ansa di Henle
L’ansa di Henle è un segmento del nefrone esclusivo del
metarene. Compare per la prima volta negli Uccelli, dove però è
presente in pochissimi nefroni. Nei Mammiferi, dove è presente in
tutti i nefroni, assume un ruolo di grande importanza.
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I corpuscoli renali e i tubuli contorti distali e prossimali si trovano
nella regione corticale, l’ansa di Henle, invece, si approfonda nella
midollare. L’ansa di Henle, infatti, ha la forma di un tubo piegato a U
e consta di quattro parti:
a. braccio discendente spesso (o pars recta del tubulo contorto
prossimale), impermeabile agli ioni e altamente permeabile
all’acqua;
b. braccio discendente sottile, impermeabile agli ioni e
altamente permeabile all’acqua (acquaporine-