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Arcate gengivo-dentali: hanno uno scheletro osseo e le ossa che lo

costituiscono sono la mandibola, in basso, e le 2 ossa mascellari in

alto che si uniscono medialmente e formano l’arcata dentale superiore.

Sia la mandibola che le ossa mascellari presentano i processi alveolari

dove ci sono delle cavità, gli alveoli, dove si articolano i denti. Le

arcate gengivo-dentali si chiamano così perché sono rivestite da

gengiva, una mucosa. I denti sono gli organi della masticazione e la

dentizione è diversa nell’infanzia e nell’età adulta, infatti esiste una

dentizione decidua e permanente. Decidua: inizia al 5-6 mese di vita e

si completa intorno al 3 anno di età e si compone di 5 denti per ogni

semi arcata. Dalla porzione più anteriore ci sono 2 incisivi (1-2 dente),

1 canino (3° dente), 2 molari di latte (4-5° dente). In totale 20 denti.

Normalmente i denti dell’arcata inferiore nascono un po' prima

rispetto ai corrispondenti dell’arcata superiore. Permanente: inizia

intorno a 6 anni, quindi la dentizione decidua è fatta da denti

temporanei che cadranno per essere sostituiti da quelli permanenti, e

termina intorno a 21 anni ma anche più in là di 25 anni. E’ costituita

da 8 denti per ogni semi arcata, alcuni frontali altri più laterali. In

avanti 2 incisivi (1-2 dente) e 1 canino (3 dente), lateralmente 2 pre-

molari (4-5 dente) e 3 molari (6-7-8 dente). In tutto 32 denti.

Dente: presenta una porzione che sporge all’esterno, la corona, e

porzione che sprofonda nell’osso quindi fissata alla cavità alveolare, la

radice, e una porzione intermedia, il colletto rivestito dalla gengiva.

All’interno è presente una cavità piuttosto ampia a livello della corona

e piuttosto sottile a livello della radice, ed è detta cavità pulpare

perché ripiena di polpa dentaria costituita da un tessuto connettivo

mucoso ricco di vasi e nervi, i quali penetrano da buchi situati in

fondo alle radici. Struttura: è costituito da un materiale molto duro, la

dentina, la quale in corrispondenza della corona è rivestita dallo

smalto mentre in corrispondenza della radice è rivestita dal cemento

che da attacco al periodonto, un legamento che la collega con la cavità

alveolare. Lo smalto e il cemento sono in posizione superficiale

mentre la dentina in posizione profonda e delimita la cavità della

polpa. Lo smalto è la sostanza più dura del nostro corpo e non è osso

ma un tessuto di derivazione epiteliale altamente mineralizzato.

Protegge gli strati sottostanti anche dall’azione dei batteri e dalle

abrasioni. E’ costituito per il 96% da materiale inorganico, da cristalli

di idrossiapatite di calcio e fosfato cementati insieme dal 4% di

materiale organico e acqua. Le cellule che producono lo smalto di

chiamano adamantoblasti e nella produzione di smalto secernono

questi cristalli sotto forma di formazioni prismatiche o colonnari, detti

prismi dello smalto i quali poi saranno cementati da materiale

organico costituito principalmente da fibre collagene. Nel processo di

secrezione dei prismi dello smalto gli adamantoblasti non rimangono

imprigionati nello smalto ma in superficie, quindi quando è terminato

l’accrescimento costituiscono un rivestimento continuo sulla

superficie del dente detta cuticola dello smalto, la quale poi si

consumerà con l’inizio della masticazione. I denti nell’uomo non sono

organi a crescita continua ma limitata, perché una volta che si sono

formati mantengono la loro forma e non compensano l’eventuale

usura. Il cemento è un composto molto duro ed è una varietà di tessuto

osseo, è povero di cellule e privo di vasi e nervi e da attacco al

legamento periodontale, fatto da tessuto connettivo fibroso che collega

il cemento con il periostio che riveste la cavità alveolare e garantisce

la fissità del dente. La dentina è costituita da un tessuto connettivo

riccamente mineralizzato, ricco di fasci di fibre collagene cementate

tra di loro da un materiale glicoproteico ricco di Sali minerali, quindi

di calcio. E’ simile all’osso ma privo di vasi. La dentina è prodotta

dagli odontoblasti che secernono la dentina rimanendone al di fuori e

formando uno strato che tappezza tutta la superficie interna della

cavità della polpa. Gli odontoblasti sono provvisti di un lungo

prolungamento, fibra di Tomes, che inviano nella dentina dove ci sono

canalicoli occupati da questi lunghi prolungamenti che tappezzano un

unico strato le cavità della polpa e mandano brevi prolungamenti nella

polpa stessa. La polpa è costituita da tessuto connettivo mucoso ricco

di vasi sanguiferi e nervi e privo di vasi linfatici e l’innervazione

proviene dal nervo trigemino (quinto paio di nervi encefalici). Poi è

presente una serie di formazione che garantiscono la fissità del dente

nell’alveolo e costituiscono il parodonto, formato da tessuti duri

(formati dal periostio alveolare e dal cemento) e tessuti molli (formati

dal legamento periodontale e dalla gengiva). Il parodonto ha una

funzione meccanica di ancoraggio del dente alla cavità alveolare e

assorbe elasticamente le sollecitazioni a cui va incontro il dente

durante la masticazione che vanno a stimolare la circolazione per cui

ha anche funzione trofica. La gengiva è una mucosa che aderisce

strettamente ai processi alveolari e si dispone attorno a ciascuno dente

per cui si possono distinguere 2 porzioni: la gengiva fissa che rivesti i

processi alveolari e la gengiva libera che circonda il colletto del dente

e si insinua tra un dente e l’altro a formare dei prolungamenti detti

papille gengivali.

Palato: ha uno scheletro in parte osseo costituito da 4 processi, i

processi palatini delle ossa mascellari e i processi orizzontali delle

ossa palatine, ossa del cranio che si organizzano a formare una lamina

più o meno quadrangolare e questi processi si articolano tra loro sulla

linea mediana e generano la sutura sagittale e una a decorso

trasversale, la sutura palatina trasversa e nell’insieme si genera una

sutura cruciforme. La porzione posteriore è costituita dal palato molle

quindi non ha uno scheletro osseo ma uno di natura fibro-muscolare e

termina posteriormente presentando al centro un rilievo, l’ugola. Il

palato è rivestito da mucosa, rivestita da un epitelio pavimentoso

pluristratificato non cheratinizzato e presenta anteriormente delle

pieghe dette pliche palatine, pieghe a decorso orizzontale abbondanti

nel bambino. Presenta un rilievo sagittale mediano in corrispondenza

della linea di fusione delle ossa dei 2 antimeri. Nello spessore della

mucosa sono contenute le ghiandole palatine, ghiandole salivari

minori a secrezione mucosa. La porzione posteriore del palato si porta

inferiormente e lateralmente e si sdoppia procedendo verso il basso

generando 2 lamine: gli archi palatini (sono 2 l’arco palatoglosso e

l’arco palatofaringeo) tra i quali è contenuta la tonsilla palatina, un

accumulo di tessuto linfoide che protegge dalle infezioni.

Lingua: è un organo muscolare molto mobile formato da tessuto

muscolare striato volontario ed è utile per l’apprensione, masticazione

e deglutizione degli alimenti, partecipa all’articolazione del linguaggio

ed è sede dell’organo del gusto perché sulla sua mucosa risiedono i

calici gustativi che sono gli organi del gusto. Ha una forma più o

meno ovoidale più allungata in senso anteroposteriore e presenta una

parte posteriore che si fissa alla parte posteriore della bocca e si

attacca alla mandibola e all’osso ioide (un piccolo osso alla base del

collo) ed è chiamata base o radice ed è la parte fissa, e una parte

anteriore che è quella più cospicua e si chiama corpo ed è la parte

libera che sporge nella cavità buccale. Il corpo presenta un apice in

rapporto con i denti incisivi, una faccia inferiore piuttosto liscia e una

superiore che si chiama dorso convessa e ruvida per la presenza delle

papille gustative. Nella radice c’è un rilievo per la presenza della

tonsilla linguale, accumulo di tessuto linfoide. Tra il corpo e la radice

c’è un solco a forma di V aperto anteriormente detto solco terminale o

V linguale. La faccia inferiore presenta una mucosa piuttosto sottile ed

è collegata con il pavimento della bocca attraverso una piega, il

frenulo. Ai lati del frenulo sboccano ghiandole salivari e i dotti

escretori di ghiandole salivari maggiori (sottolinguali e

sottomandibolari) e ci sono dei plessi venosi (addensamento di vene)

estremamente superficiali e possono servire anche per la

somministrazione di farmaci assunti per via sublinguale. Struttura: il

tessuto muscolare della lingua si attacca su uno scheletro di tessuto

connettivo fibroso e il tutto è rivestito da una tonaca mucosa. La

tonaca mucosa presenta un epitelio pavimentoso pluristratificato non

cheratinizzato che poggia su una lamina propria di connettivo denso e

aderisce strettamente al muscolo sottostante perché non è presente una

tonaca sottomucosa. Nello spessore della mucosa e della tonaca

muscolare ci sono le ghiandole linguali, ghiandole salivari minori a

secrezione mista. Lo scheletro fibroso è costituito da 2 membrane: la

membrana ioglossa, con disposizione orizzontale in corrispondenza

della radice della lingua, e il setto linguale che si fissa sulla faccia

anteriore della membrana ioglossa e ha una disposizione sagittale e

forma con la membrana ioglossa un angolo retto. La mucosa in

corrispondenza della faccia superiore della lingua si presenta

particolarmente irregolare con un aspetto vellutato per la presenza di

papille gustative che sono rilievi della lamina propria rivestiti da

epitelio. In base alla forma che hanno le papille gustative possono

essere classificate in: filiformi (sono distribuite su tutto il dorso della

lingua, abbastanza sottili con un’estremità frastagliata e sono rivestite

superficialmente da cheratina; la ruvidità è utile per favorire il

rimescolamento del cibo quindi hanno soprattutto una funzione

meccanica. Presentano anche una porzione tattile perché nel loro

spessore sono contenuti meccanocettori e sono prive di calici

gustativi. In presenza di febbre la cheratina va incontro a

desquamazione formando una patina bianca), fungiformi (hanno una

porzione basale più ristretta e una apicale più slargata come il fungo e

sono abbastanza grandi come punti rossi sulla lingua perché hanno un

epitelio piuttosto sottile non cheratinizzato e lascia trasparire i vasi

sanguiferi. Sono sparse ovunque ma più abbondanti all’apice della

lingua e hanno funzione gustati

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara5657 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Lorenzoni Paola.