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PROPRIAMENTE DETTA

Corpo:

occupa i due terzi anteriori della

cavità orale, è percorsa

longitudinalmente sulla sua faccia

superiore dal solco mediano.

La faccia superiore è ruvida perché

presenta le papille linguali.

Radice: guarda la cavità faringea.

La tonaca mucosa presenta le

tonsille linguali.

CAVITA’ ORALE PROPRIAMENTE DETTA

Papille linguali:

1. Papille filiformi (sensibilità

tattile)

2. Papille fungiformi

(calici gustativi)

3. Papille vallate (8-10; nel solco

terminale sono presenti le

ghiandole dell’Ebner a

secrezione sierosa.

Nella mucosa vi sono i calici

gustativi.

4. Papille foliate (2)

Calici gustativi: hanno lunghi microvilli. Sono connesse a

terminazioni nervose sensoriali

Tonsille linguali: hanno sede nella tonaca mucosa della radice

della lingua. Sono follicoli linfatici.

CAVITA’ ORALE PROPRIAMENTE DETTA

Ghiandole salivari:

1. PAROTIDI: dotto escretore

(dotto di Stenone) si apre a livello

del secondo molare superiore.

Secrezione sierosa (saliva).

2. SOTTOLINGUALI:

posizionate

al di sotto delle lingua.

I dotti escretori si aprono

lateralmente al

frenulo linguale.

Secrezione mucosa (mucine).

3. SOTTOMANDIBOLARI: si trovano

nel pavimento della bocca. I dotti escretori

si aprono ai lati del frenulo linguale, dietro ai denti.

Secrezione mista (saliva e mucine).

FARINGE

Struttura cava di circa 15 cm, in comune con l’apparato respiratorio e

digerente. Parte dalla base del cranio e termina a livello della 4 vertebra

cervicale.

Si divide in:

A) Nasofaringe

B) Orofaringe

C) Laringofaringe

Il nasofaringe è in

comunicazione con

l’orecchio medio

tramite l’orifizio

faringeo della tuba

uditiva

FARINGE

Nasofaringe: epitelio batiprismatico ciliato

Orofaringe: epitelio pluristratificato

Tonsilla

faringea :

accumulo di

noduli linfatici

ESOFAGO

Lungo tubo di 25 cm, posizionato nel mediastino posteriore,

parte dalla C6 e si estende fino alla T10 per poi entrare in

cavità addominale attraverso lo iato esofageo.

Rapporti:

Posteriormente con la colonna

vertebrale fino a T4. Segue l’aorta

Discendente.

Anteriormente con la trachea,

Bronchi e pericardio.

Restringimenti: cricoideo,

Aortico, bronchiale,

diaframmatico

ESOFAGO

Tonaca mucosa: epitelio pavimentoso

pluristratificato che poggia su una lamina

basale.

Muscolaris mucosae : fascetti di fibrocellule

Muscolari lisce

Tonaca sottomucosa: tessuto

connettivo lasso con ghiandole esofagee a

secrezione mucosa.

Tonaca muscolare: uno strato più interno

Circolare e uno più esterno longitudinale

Tonaca avventizia: costituisce l’epimisio

ESOFAGO

Tonaca mucosa: epitelio

pavimentoso

pluristratificato che poggia su

una lamina basale.

Muscolaris mucosae : singolo

strato di fibrocellule muscolari

lisce

Tonaca sottomucosa: tessuto

ghiandole

connettivo lasso con

esofagee a secrezione mucosa.

Tonaca muscolare: uno strato

più interno circolare e uno più

esterno longitudinale

Tonaca avventizia: costituisce

l’epimisio Regioni addominopelviche

PERITONEO: membrana sierosa propria della cavità

addominale.

Si suddivide in

- Peritoneo parietale: tappezza le pareti della cavità

addominale

- Peritoneo viscerale: riveste i diversi organi che sono

accolti nella cavità organi intraperitoneali.

peritoneale, detti

Il peritoneo viscerale proviene dal peritoneo parietale tramite

pieghe di

riflessione che si portano agli organi intraperitoneali. Le

pieghe sono mesi

chiamate genericamente « ».

Funzione: sostenere gli organi intraperitoneali

PERITONEO:

membrana sierosa

propria della cavità

addominopelvica.

PERITONEO:

membrana sierosa

propria della cavità

addominale.

Grande omento:

estesa duplicatura

del peritoneo, a

forma di grembiule,

che discende dal

colon trasverso fino

alla regione del

pube.

Si inserisce sulla

grande curvatura

dello stomaco e sul

colon trasverso.

STOMACO

Organo intraperitoneale,

occupa la regione

ipocondriaca di sinistra

e parte dell’epigastrica.

Fa seguito all’esofago

con la regione del

cardias. Si continua con

l’intestino tenue con il

piloro.

Grande curvatura: guarda a sinistra e in basso. Unita al colon

mediante il legamento gastro-colico, radice del grande omento.

Piccola curvatura: guarda a destra e in alto. Unita al fegato

mediante i legamenti epato-gastrico ed epato-duodenale che

insieme formano il piccolo omento.

STOMACO

Cardias: porzione

superomediale dello

stomaco. Si continua con

«sfintere

l’esofago tramite lo

cardiale o giunzione gastro-

esofagea».

Fondo: parte alta, è in

rapporto con la superficie

inferiore del diaframma.

Corpo: parte media, la più

sviluppata

Piloro: segmento inferiore

che si divide in antro pilorico

MUCOSA GASTRICA

Suddivisa in pieghe a decorso

longitudinale.

Tonaca mucosa o mucosa

gastrica: epitelio batiprimasmatico

semplice con intervallate le

epitelio

ghiandole gastriche (

tubulare ghiandolare

) Queste si

suddividono in:

a) Ghiandole propriamente

dette

b) Ghiandole del cardias: sono

formate da cellule mucoidi che

producono muco

MUCOSA GASTRICA

Nell ghiandole propriamente dette troviamo:

- Cellule principali (o adelomorfe) che producono pepsinogeno

- Cellule parietali (o delomorfe) che producono HCl e fattore intrinseco

(necessario per l’assorbimento della vitamina B12)

- Cellule mucose che producono muco

- )

Cellule argentaffini (endocrine, producono gastrina

TONACA MUSCOLARE

- Strato obliquo

- Strato circolare

- Strato longitudinale

INTESTINO TENUE

Fa seguito allo stomaco

in corrispondenza del

piloro e si continua fino

alla ileo -ciecale

valvola .

Si suddivide in :

- DUODENO

- INTESTINO TENUE

MESENTERIALE

Nell’intestino viene

completata la digestione

degli alimenti e iniziato il

riassorbimento delle

sostanze digerite.

DUODENO

Organo in gran parte retroperitoneale, si continua dallo

stomaco con la valvola pilorica. Ha forma di C, accoglie la

testa del pancreas. Si suddivide in:

- Parte superiore: unica parte completamente ricoperta da

peritoneo e formante con il fegato il legamento epato-

duodenale

- Parte discendente

- Parte orizzontale

- Parte ascendente

Presenta gli sbocchi

dei dotti pancreatici

ghiandole del

e le

Brunner (tubulari

ramificate a secrezione

INTESTINO TENUE MESENTERIALE

Lungo poco meno di 7 m, si ripiega a formare le «anse

intestinali».

E’ rivestito anteriormente dal peritoneo viscerale che si

ripiega posteriormente alle anse intestinali

legando queste alla parete

posteriore dell’addome. Si forma un

foglietto membranoso detto

mesentere. Ha l’aspetto di un ampio

ventaglio.

Si suddivide in:

-digiuno

INTESTINO TENUE MESENTERIALE

La mucosa e sottomucosa dell’intestino tenue mostrano le

pieghe circolari (o pieghe connettivali del Kerkring) con il

compito di aumentare la superficie di assorbimento.

Sono fitte nella regione del duodeno e digiuno, e via via si

riducono fino ad essere assenti nell’ileo.

Noduli Linfatici:

- Solitari (1-2 mm), sono

localizzati nella lamina propria

del duodeno e digiuno.

- Aggregati (Placche del Peyer) di

(2-4 cm) sono prevalenti nell’ileo.

INTESTINO TENUE MESENTERIALE- TONACA

MUCOSA-

VILLO INTESTINALE

INTESTINO TENUE MESENTERIALE- TONACA

MUCOSA-

VILLO INTESTINALE

Enterociti: cellule dell’epitelio batiprismatico semplice caratterizzati

dalla presenza di microvilli, estroflessioni citoplasmatiche, con l’obiettivo

di aumentare la superficie di assorbimento. Sono intervallate con cellule

mucipari, producenti muco.

INTESTINO TENUE MESENTERIALE- TONACA

MUCOSA-

VILLO INTESTINALE

Vascolarizzazione: entra una arteria di piccolo calibro che si capillarizza

nel connettivo sottostante. Le sostanze assorbite entrano nel capillare

venoso (proteine e zuccheri). I grassi sono assorbiti dai «vasi chiliferi».

INTESTINO TENUE MESENTERIALE- TONACA

MUCOSA-

VILLO INTESTINALE

Cripte ghiandole intestinali (cripte del Lieberkuhn): caratterizzate

da cellule in attiva mitosi che rimpiazzano l’epitelio intestinale

Cellule del Paneth: producenti proteasi (lisozima ecc.) con funzione

difensiva contro batteri

INTESTINO CRASSO

Lungo 1,7 m, fa seguito all’intestino

tenue tramite la valvola ileo-ciecale

e si continua fino all’ano.

Funzione: riassorbimento di acqua

e produzione delle feci.

Si suddivide in:

- cieco e appendice

vermiforme

- Colon

- Retto

Esternamente è percorso da tre

strisce di tessuto muscolare liscio,

tenie

dette , che fa assumere

all’intestino un aspetto increspato.

I rigonfiamenti che si formano sono

haustra

chiamate « » e le linee che

solchi

le separano sono dette «

trasversali ».

INTESTINO CRASSO –

CIECO

Presenta nel tratto mediale la

valvola ileo ciecale

« » che la

connette con l’ileo.

Si trova localizzato nella fossa

iliaca di destra ed è

interamente rivestito dal

peritoneo.

Dalla superficie esterna hanno

Valvola ileo-ciecale

origine le tre tenie distinte in

: costituita da labbro superiore e

laterale, mediale e anteriore.

inferiore; permette il passaggio dall’ileo al cieco ma impedisce

il flusso in senso inverso.

Appendice vermiforme: sottile tubo a fondo cieco di 9 cm,

si origina al di sotto dello sbocco dell’ileo. Rivestita da

INTESTINO CRASSO –

COLON

Fa seguito al cieco, subito sopra

la valvola ileo-ciecale e si estende

fino alla 3 vertebra sacrale.

colon ascendente

- : si

estende fino al fegato. Rivestito

dal peritoneo ma non

posteriormente.

- Colon trasverso: si estende dall’ipocondrio di destra a

quello di sinistra. Ricoperto dal peritoneo che forma il

- Flessura destra del colon

mesocolon trasverso».

« Il legamento gastrocolico

connette la superficie anteriore del c. trasverso con la grande

curvatura dello stomaco.

- Flessura sinistra del colon

- Colon discendente: dall’ipocondrio di s

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
63 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martina-iraci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia degli organi e degli apparati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Teti Gabriella.