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Estratto del documento

I CAPILLARI

Le arterie si ramificano in arteriole che confluiscono in un

sistema capillare.

Il capillare è un vaso molto piccolo con una parete molto

sottile.

Il capillare può avere una parete fatta solo dalla tonaca intima

e quindi endotelio + un sottile strato connettivale epiteliale.

A livello dei capillari la porzione liquida del sangue esce per

andare a portare ossigeno e nutrienti ai tessuti circostanti.

Una volta che la porzione liquida ha ceduto ossigeno e nutrienti,

prende dalle cellule CO2 e sostanze di scarto e rientra nei

capillari. Rientra solo il 90 % della porzione liquida che era

uscita; un 10 % non rientra nella circolazione venosa ma

entra nei capillari linfatici andando a costituire la linfa. I

capillari linfatici confluiscono a formare vasi linfatici sempre di

maggior calibro fino ad arrivare a formare un tronco linfatico

di grosso calibro che rientra in una vena e in questo modo

viene ristabilito l’equilibrio idrico. 35

Grazie al sistema linfatico si controlla un 10 % del liquido per

vedere che cosa c’è; se c’è un antigene si innesca la risposta

immunitaria.

LA GRANDE CIRCOLAZIONE O CIRCOLAZIONE

SISTEMICA

La circolazione sistemica inizia dal ventricolo sinistro

mediante un unico tronco arterioso, l’aorta, che ramificandosi

progressivamente si distribuisce a tutto l’organismo fino a

costituire in ogni sede reti di capillari. A livello di questi ultimi

il sangue cede ossigeno e sostanze nutritizie ai tessuti

circostanti e si carica di anidride carbonica e cataboliti, cioè

da sangue arterioso, di colorito rosso, diviene venoso, di colore

bluastro. Dalle reti capillari tramite il sistema venoso il

sangue ritorna al cuore e più precisamente all’atrio destro ove

sboccano la vena cava superiore, la vena cava inferiore e il

seno coronario; dall’atrio destro il sangue passa nel

sottostante ventricolo destro. 36

LA PICCOLA CIRCOLAZIONE O CIRCOLAZIONE

POLMONARE

PICCOLO CIRCOLO ARTERIOSO

Il sangue che entra nell’atrio destro proviene dai letti

capillari dei tessuti periferici e del miocardio, in

corrispondenza dei quali ha ceduto ossigeno e assorbito

anidride carbonica. Dall’atrio destro, il sangue passa nel

ventricolo destro, dal quale entra nel tronco polmonare, vaso

di origine della circolazione polmonare.

La circolazione polmonare ha origine nel ventricolo destro.

Il tronco polmonare si ramifica in un’arteria polmonare

sinistra e in un’arteria polmonare destra che portano

sangue povero di ossigeno. Queste grandi arterie entrano

nei polmoni e si ramificano ripetutamente, dando origine ad

arterie sempre più piccole. I rami più piccoli, le arteriole

polmonari, forniscono sangue alle reti capillari che

circondano piccoli sacchi contenenti aria, gli alveoli. Le pareti

degli alveoli sono tanto sottili da permettere gli scambi di

gas tra il sangue contenuto all’interno del capillare e l’aria

inspirata.

PICCOLO CIRCOLO VENOSO

Dagli alveoli di ciascun polmone hanno origine le due vene

polmonari di sinistra e due vene polmonari di destra che

ritornano al cuore ed entrano nell’atrio sinistro.

Le arterie della circolazione polmonare differiscono dalle arterie

della circolazione sistemica in quanto trasportano sangue

deossigenato. (Questo è il motivo per cui nei disegni le arterie

polmonari sono rappresentate in blu, lo stesso colore utilizzato per

rappresentare le vene della circolazione sistemica).

Questa circolazione, che contiene circa il 9% del volume ematico

totale, ha inizio a livello della valvola semilunare polmonare

e termina all’ingresso dell’atrio sinistro. In questa

circolazione), l’ossigeno viene reintegrato, l’anidride carbonica

eliminata, e il sangue ossigenato ritorna al cuore per essere

poi distribuito ai tessuti attraverso la circolazione sistemica.

Paragonata alla circolazione sistemica, la circolazione polmonare è

relativamente breve.

L’AORTA 37

L’aorta nasce nel ventricolo sinistro e da essa si ramificano

tutte le arterie che vanno a portare sangue in tutto il corpo.

L’aorta è l’arteria che emerge dal ventricolo sinistro e man

mano che si allontana dal cuore emette tantissime

ramificazioni che andranno a vascolarizzare gli organi che

incontrano.

L’aorta origina dal ventricolo sinistro del cuore, con un diametro di

circa 3 cm, dirigendosi verso l'alto dando origine all'aorta

ascendente, piega formando l'arco aortico andando ad

appoggiarsi alla colonna vertebrale, discende formando

l'aorta discendente, attraversa il diaframma fino a formare,

dalla quarta vertebra lombare le arterie iliache comuni e

l'arteria sacrale media.

L’aorta ascendente emette subito due ramificazioni arteriose,

l’arteria coronaria sinistra e l’arteria coronaria destra per

andare a vascolarizzare l’organo più vicino, il cuore.

Poi l’aorta descrive un arco, l’arco aortico, che si dirige verso

sinistra e indietro.

Una volta descritto l’arco aortico, l’aorta inizia a scendere verso

il basso e a questo punto si chiama aorta discendente. L’aorta

discendente fa seguito all’arco aortico. Il diaframma la divide

superiormente in aorta discendente toracica e inferiormente

in aorta discendente addominale.

L’aorta discendente toracica passa attraverso il diaframma e

continua a decorrere verso il basso come aorta discendente

addominale.

L’arco aortico si ripiega al di sopra della superficie superiore del

cuore, connettendo l’aorta ascendente all’aorta discendente.

Dall’arco dell’aorta originano tre arterie elastiche il tronco

brachiocefalico (primo ramo emesso dall’aorta), l’arteria

carotide comune sinistra e l’arteria succlavia sinistra, che

trasportano il sangue alla testa, al collo, alle spalle e agli

arti superiori. Il tronco brachiocefalico, detto anche arteria

anonima, è un vaso di grosso calibro e abbastanza breve che

porta sangue nella regione del braccio e della testa e risale

per un breve tratto prima di suddividersi in un’arteria

succlavia destra e un’arteria carotide comune destra .

Esiste dunque un solo tronco brachiocefalico, mentre le arterie

carotide comune sinistra e succlavia sinistra originano

separatamente dall’arco aortico. 38

Durante lo sviluppo embrionale, quando si sviluppano i vasi, il

cuore è un po’ spostato a sinistra come è nell’adulto. Dall’aorta

si sviluppano quei vasi che vanno a vascolarizzare l’arto

destro e la parte destra del collo e della faccia.

Dato che la strada che questi vasi devono fare per arrivare nella

parte destra è più lunga rispetto a quella che devono fare i vasi

che si spingono nella regione sinistra, non originano subito due

arterie di medio calibro ma origina prima un’arteria di grosso

calibro che fa un po’ di strada per arrivare un po’ più a

destra, una volta arrivato un po’più a destra il tronco

brachiocefalico si ramifica in due arterie, una per la spalla e

l’altra per il collo e la testa.

L’arco dell’aorta è spostato a sinistra altrimenti queste due

arterie avrebbero troppa strada da fare e ci metterebbe

troppo il sangue ad arrivare perché calibro più piccolo

significa pressione più bassa del cuore, calibro più grosso

significa pressione più alta del cuore.

ARTERIE SUCCLAVIE

Le arterie succlavie conducono il sangue agli arti superiori,

alla parete toracica, alle spalle, al dorso, all’encefalo e al

midollo spinale. I tre rami principali hanno origine prima che

l’arteria succlavia lasci la cavità toracica:

il tronco tireocervicale, che si porta verso l’alto

 emettendo rami che vanno a vascolarizzare la tiroide

ma anche muscoli e altri tessuti del collo, della spalla e

della parte superiore del dorso;

l’arteria toracica interna, che si porta inferiormente, va a

 vascolarizzare la regione del torace, la prima regione

dell’addome per quanto riguarda la cute e i muscoli; alcuni

rami dell’arteria toracica interna contribuiscono anche

all’irrorazione della ghiandola mammaria e alcuni rami

contribuiscono anche all’irrorazione del pericardio

anteriore;

le arterie vertebrali, una a destra e l’altra a sinistra,

 entrano nel cranio attraverso il foro occipitale e

irrorano l’encefalo e il midollo spinale.

L’arteria succlavia passa al di sotto della clavicola e

diviene arteria ascellare.

L’arteria ascellare fornisce sangue ai muscoli della regione

pettorale e dell’ascella ed entra nel braccio, dove dà origine

alle arterie circonflesse omerali, le quali irrorano strutture vicine alla

39

testa dell’omero. Distalmente, l’arteria ascellare

diviene arteria brachiale, che vascolarizza l’arto superiore.

Nella regione dell’avambraccio l’arteria brachiale diventa

arteria radiale e arteria ulnare.

Entrambe le arterie, radiale e ulnare, irrorano l’avambraccio. A

livello del polso, queste arterie si anastomizzano formando

due arcate palmari, una superficiale e una profonda, che

rispettivamente forniscono sangue al palmo della mano e

alle arterie digitali del pollice e delle dita.

LE ARTERIE CAROTIDI COMUNI

Le arterie carotidi comuni risalgono profondamente nel

collo. L’individuazione di tali arterie può generalmente avvenire

esercitando una lieve pressione ai lati della trachea, fino a

percepirne la pulsazione.

Ciascuna arteria carotide comune si divide, a livello della

cartilagine tiroidea della laringe, in un’arteria carotide esterna e

un’arteria carotide interna.

Le arterie carotidi esterne si chiamano così perché non entra

nella cavità cranica ma si portano a vascolarizzare strutture

del collo, della faringe, dell’esofago, della laringe, della

mandibola e della faccia.

Le arterie carotidi interne, invece, entrano nel cranio

attraverso i canali carotici delle ossa temporali, apportando

sangue all’encefalo.

Le arterie carotidi interne risalgono fino al nervo ottico, dove

ognuna si divide in tre (quattro) rami: (1) arteria oftalmica,

che vascolarizza l’occhio in quanto è l’arteria centrale della

retina, (2) arteria cerebrale anteriore, che irrora i lobi

frontali e parietali dell’encefalo, (3) arteria cerebrale media,

destinata al mesencefalo e alle superfici laterali degli

emisferi cerebrali, (4) arteria comunicante posteriore.

L’encefalo è estremamente sensibile a modificazioni dell’apporto

vascolare. Una interruzione della circolazione per diversi secondi

provoca incoscienz

Dettagli
A.A. 2017-2018
67 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisa.andreasi.1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Arnaboldi Francesca.