Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CREDENZE/PERCEZIONI LOCALI – CREDENZE/PERCEZIONI DELL’ETNOGRAFO
Uno degli obiettivi dell’etnografia è quello di scoprire visioni, credenze e percezioni locali, che
possono essere confrontate con le osservazioni e le conclusioni dell’etnografo.
Sul campo, vengono combinate due strategie di ricerca:
• Emica: rivolta al locale;
• Etica: rivolta allo scienziato
Un approccio emico, investiga su come pensano le popolazioni locali, su come spiegano le cose o
dicono se qualcosa è più o meno significante. Il termine informatore privilegiato si riferisce agli
individui che l’etnografo deve conoscere sul campo, le persone che insegnano ciò che riguarda la
loro cultura, e che offrono la prospettiva emica.
L’approccio etico, sposta l’obiettivo dalle spiegazioni locali a quelle dell’antropologo. Riconosce
che i membri di una cultura sono spesso troppo coinvolti in ciò che fanno per interpretare in modo
imparziale la propria cultura. Operando eticamente l’etnografo sottolinea ciò che l’osservatore nota
e considera importante.
Gli antropologi, quindi, combinano la strategia emica ed etica. Le credenze locali hanno molto
valore e sono molto interessanti; le popolazioni locali non ammettono certe conseguenze del loro
comportamento.
L’antropologo Malinowski trascorse gran parte della sua vita professionale in Inghilterra, ma è
considerato il padre dell’etnografia.
Diede origine all’etnografia di salvataggio, pensando che il lavoro dell’etnografo fosse quello di
studiare e registrare la diversità culturale minacciata dall’occidentalizzazione.
Lo stile che dominò le etnografie classiche, venne caratterizzato come realismo etnografico, con
l’obiettivo di presentare un resoconto, accurato, oggettivo e scientifico, di un differente stile di vita,
scritto da qualcuno che lo conoscesse intimamente.
Questa conoscenza intima, derivava dall’immersione in una lingua e in una cultura straniere.
Secondo Malinowski, uno dei compiti primari dell’etnografo è quello di afferrare il punto di vista del
nativo, il suo rapporto con la vita, per rendersi conto di quale sia la sua visione del suo mondo.
Collegata all’etnografia di salvataggio, era l’idea del presente etnografico, utilizzato in riferimento al
periodo precedente all’occidentalizzazione, quando fioriva la vera cultura nativa.
Nelle etnografie contemporanee ci si rende conto che le culture si modificano completamente e
che un resoconto etnografico fa riferimento solo ad un determinato momento.
ETNOGRAFIA PROBLEM ORIENTED
La ricerca su campo rivolge domande specifiche. Oggi la maggior parte degli etnografi arriva sul
campo con un problema preciso da investigare e raccoglie informazioni su variabili ritenute
rilevanti in rapporto a quel problema. Raccolgono informazioni anche riguardo a fattori come la
densità di popolazione, la qualità ambientale, il clima, la geografia fisica, l’alimentazione e l’uso
della terra.
L’informazione di interesse per gli etnografi non si limita a ciò che le persone del luogo possono
fare e fanno.
LA RICERCA LONGITUDINALE
La geografia oggi limita meno gli antropologi. I nuovi sistemi di trasporto permettono agli
antropologi di allargare l’area della loro ricerca e di tornare ripetutamente sul campo.
I resoconti etnografici possono includere dati provenienti da due o più campi.
La ricerca longitudinale è lo studio a lungo termine di una comunità, regione, società, cultura
basato su visite ripetute.
Visite periodiche al villaggio offrono dati basilari sulla popolazione, sulla parentela e sul
comportamento religioso. Le persone censite che si sono spostate vengono rintracciate e
intervistate per vedere come funzionano le loro vite paragonate a quelle di chi è rimasto nel
villaggio.
Successivamente, l’educazione divenne il motivo della ricerca. Scudder e Colson esaminarono
come l’educazione aiutava l’accesso a nuove opportunità, così come aumentava la diversità
sociale tra le persone con livelli diversi di educazione.
RICERCA DI GRUPPO
La ricerca longitudinale è spesso una ricerca di gruppo. Le forze di cambiamento di una stessa
epoca sono troppo invasive e complesse per essere comprese pienamente da un solo etnografo.
Nessun etnografo è in grado di immaginare a lungo che il proprio campo rappresenti un autonoma
entità. L’etnografo non può avere diritti esclusivi sui dati raccolti.
Sempre più campi antropologici sono stati studiati nuovamente. Idealmente gli etnografi
collaborano e portano avanti il lavoro dei loro predecessori. Paragonato al modello dell’etnografo
solitario, il lavoro di gruppo nel tempo e nello spazio produce maggiori conoscenze sul
cambiamento culturale e sulla complessità sociale.
CULTURA, SPAZIO E DIMENSIONE
Oggi non possiamo smettere di ignorare gli estranei che sempre più entrano nei luoghi degli studi
degli antropologi. Necessarie per integrare le analisi sono le organizzazioni e le forze esterne
(governi, affari, organizzazioni non governative) che avanzano diritti sulla terra, sulle persone e
sulle risorse di tutto il mondo. È importante la maggiore consapevolezza dell’esistenza di diversi
poteri e di come questi influiscano sulle culture e sull’importanza delle differenze presenti
all’interno della cultura e della società.
L’antropologo Kluckhohn vedeva nell’antropologia un servizio pubblico necessario. La guerra ed il
terrorismo richiederebbero vari livelli di analisi: locale, regionale e internazionale. È impossibile
trovare nel mondo d’oggi fenomeni a livello locale isolati da forze globali.
Durham si accorse che, a causa dei mass media, le popolazioni che vivono nella nostra epoca
fanno esperienze contemporanee di globale e locale. Queste persone vengono descritte come
bifocali culturalmente, quindi le loro interpretazioni del locale sono influenzate dalle informazioni
esterne.
I mass media, sono stranezze in termini di cultura e spazio. Gli antropologi studiano sempre più
popolazioni in movimento, quindi l’antropologia oggi può portarci a viaggiare con le persone che
studiamo, seguendole negli spostamenti dal villaggio alla città, quando attraversano il confine o
viaggiano da una nazione all’altra.
CAPITOLO 7- L'ETNICITA'
L'etnicità riguarda il sentirsi parte di un determinato gruppo etnico che porta, in virtù di tale
affiliazione, all'esclusione da altri gruppi. Un gruppo etnico si basa sulla condivisione di credenze,
abitudini, lingua provenienza; le etnie sono una costruzione sociale alla quale possono essere
aggiunte caratteristiche biologiche, LE RAZZE.
Analizzare il rapporto etnia-cultura significa proprio studiare le somiglianze e le differenze
all'interno di una stessa cultura.
Una persona può avere più di un'identità in un gruppo, in questo senso è appropriato parlare di
status con cui si intende la posizione (il ruolo) occupata da un individuo all'interno di una società.
Alcuni status sono predominanti in alcune situazioni, ad esempio "io sono sia figlia che
studentessa", in famiglia predominerà lo status di figlia e all'università quello di studentessa
(negoziazione situazionale dell'identità sociale). Lo status si differenzia in status acquisitivo
(medico, genitore, universitario, criminale...) e status attributivo (genere, età, colore della pelle...).
Negli Usa i latini comprendono persone di diversa nazionalità che possono unirsi per lotte comuni
ma possono anche agire come gruppi separati (es.solo messicani, solo cubani...).In francia e Gran
Bretagna (che hanno una lunga storia di immigrazione) i gruppi etnici hanno anche dei
rappresentanti istituzionali, mentre in Italia ancora i gruppi di immigrati non si sono consolidati.
La discriminazione di individui perchè appartenenti ad un determinato gruppo sociale viene definito
razzismo. Nel corso dei secoli i gruppi che erano al potere giustificavano la propria superiorità
sociale affermando una presunta superiorità biologica ed intellettiva rispetto ai gruppi minoritari.
Questo scarto tra le prestazioni dell'uno e degli altri gruppi ha trovato riscontro anche tra alcuni
scienziati, Jensen psicologo USA '60 sosteneva la presunta superiorità intellettiva dei bianchi
attraverso la somministrazione di test di intelligenza. Le differenze rilevate non fornivano, invece
delle risposte circa le potenzialità biologiche, ma si prestavano a una spiegazione ambientale
poichè riguardavano il background di chi si sottoponeva ai test (tipo di istruzione ricevuta, cultura
diversa da chi ha ideato il test...). I risultati dei test migliorano quando chi si sottopone ai test e cje
li somministra hanno lo stesso background subculturale, linguistico e socioeconomico.
Il termine nazione prima era sinonimo di tribù o gruppo etnico; ora invece si riferisce ad un
organizzazione politica indipendente con potere centralizzato (stato-nazione). A causa di fenomeni
quali migrazione e colonialismo, gli stati nazione risultano etnicamente eterogenei.
Con il termine nazionalità si definiscono i gruppi che possiedono o che desiderano possedere uno
stato politico autonomo, si può parlare di comunità immaginate perchè i loro membri non
costituiscono necessariamente una comunità reale.
Nazionalismo: lingua e stampa (essere sottoposti allo stesso flusso di informazioni aumentò il
senso di appartenenza); guerre e conflitti che hanno diviso molte nazioni (Germania, i curdi....); il
fenomeno migratorio ha portato membri di determinate nazionalità a vivere in stati diversi (es.
ebrei). Viene definita diaspora il fenomeno di diffusione di un popolo da una patria comune in stati
differenti. La
diversità etnica può essere associata alla coesistenza e all'interazione positive tra gruppi, in un
atmosfera di ragionevole armonia, attraverso delle modalità:
1- L'assimilazione: un gruppo etnico minoritario adotta progressivamente i modelli e le norme della
cultura dominante ospitante, finendo per essere incorporata ad essa a tal punto di non esistere più
in quanto unità culturale separata. Si tratta del modello del meeting pot, ovvero l'abbandono da
parte dei gruppi etnici delle proprie tradizioni culturali nel processo di fusione con la cultura
nazionale comune in cui vengono inglobati (modello tipicamente assimilatore è la Francia e segue
il Brasile). 2-società
pluralista: è una società dove si combinano contrasti etnici, specializzazione ecologica e
interdipendenza economica dei vari gruppi. Ovvero i gruppi etnici conservano la propria identità e
non entrano in conflitto tra di loro perchè accingono a nicchie ecologiche