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La psicoanalisi si presenta come una teoria psicopatologica che riconduce le origini dei disturbi
all'infanzia dell'individuo. Quest'ottica ricostruttiva ha sovente indotto gli autori a utilizzare la
propria esperienza clinica con pazienti adulti per costruire ipotesi relative al funzionamento mentale
dei bambini normali con la sua conseguenza di attribuire specifiche caratteristiche dei processi
patologici alla mente infantile soprattutto nelle prime tappe dello sviluppo.
I meccanismi di difesa come funzioni di adattamento
L’Io contiene complesse organizzazioni difensive, la cui funzione è mantenere le pulsioni rimosse al
di fuori della consapevolezza. In particolare, queste attività dell’Io entrano in funzione per:
- Difesa contro le pulsioni : per contrastare le incursioni dell’Es
- Difesa contro gli affetti : per trasformare gli affetti legati ai moti pulsionali (sessuali e aggressivi)
Considera inoltre quei fenomeni difensivi permanenti che sono le tracce dei processi difensivi molto
attivi in passato e poi staccati dalle loro situazioni originarie, sono diventati i tratti del carattere che
si esprimono attraverso atteggiamenti abituali.
I meccanismi di difesa nell'insieme sono comunque strumenti dell' io nella lotta contro le tre grandi
forme di angoscia a cui l'io è esposto: l'angoscia reale (prima della differenziazione dell'io dall'es),
l'angoscia di fronte alle pulsioni ( successivi a differenziazione dell'io dall'es) e l'angoscia morale
(precedono e quelli che seguono la formazione del super-io)
I criteri rilevanti per la valutazione della funzionalità dei meccanismi di difesa, specificamente
dell'età evolutiva: Livello di intensità e di generalizzazione delle difese rispetto all'attività e al
piacere + Adeguatezza delle difese rispetto all'età del soggetto + Ampiezza e flessibilità delle risorse
difensive + Efficacia delle difese nel controllo delle angosce nel mantenere uno stato di equilibrio di
un funzionamento strutturale + Grado di indipendenza dell'attività difensiva dal mondo esterno +
Grado di interferenza dell'attività difensiva con le acquisizioni dell'io.
Angoscia reale
- Scaturisce da proibizioni e minacce di punizione che provengono dalla realtà esterna.
- Angoscia gestit da meccanismi di difesa che possono operare prima di differenziazione tra io e es:
Trasformaz nel contrario
- Angoscia di castrazione
- Derivante, ad esempio, dalla separazione dalla madre
Angoscia nei confronti delle pulsioni
- Pulsioni hanno intensità tale da far temere all'io di esserne sopraffatto.
- Angoscia di pubertà/adolescenza in cui si verifica un incremento di intensità delle pulsioni.
- Nuovo equilibrio e nuove difese perchè si modifica l' intensità pulsioni.
- Fase in cui l'io riconosce che l'impulso libidico e aggress non pu essere pianamente espresso.
- Rimozione contenut ideativi della pulsione e affetti relegati nell'es/inconscio non entrano nell'io.
Isolamento, formazione reattiva, annullamento retroattivo, rimozione, introiezione e proiezione
(differenza tra se e mondo esterno)
- Pericolo derivante dal prevalere dei propri impulsi aggressivi
Angoscia morale
- Presenza di super io risultato del tramonto del complesso edipico
- Se il meccanismo di difesa fallisce => senso di colpa
- Sublimazione (orientat pulsione verso scopi accettabili)
- angoscia generata dai rimproveri del Super-Io
Meccanismi di difesa tipici della prima infanzia
- Formazione reattiva : assunzione di atteggiamenti e comportamenti coscienti opposti al
contenuto psichico inconsciamente rimosso
- Isolamento dell’affetto : le rappresentazioni dell’Io vengono slegate e isolate dagli affetti ad esse
connessi per poter giungere alla coscienza in forma “intellettualizzata”
- Proiezione : attribuire a persone od oggetti esterni i propri impulsi e desideri proibiti
- Sublimazione : spostamento degli impulsi libidici verso valori sociali più alti
- Negazione : negare l’esistenza di accadimenti spiacevoli per l’Io
- Identificazione con l’aggressore : Bambino che si sente punito, per gestire angoscia reale può
introiettare il carattere dell aggressore e identificarsi con esso. Da ruolo passivo a ruolo attivo.
Dopo l'identificazione proietta colpa sull'altro.
- Rinnegamento nella fantasia: Meccanismo attraverso cui la realtà spiacevol (ang castraz) viene
neagata e la situaz spaventosa è trasforamat nel suo opposto in fantasia. Sensazione di impotenza
trasformata nel suo opposto.
- Resa altruistica: Meccanismo di difesa grazie al quale il soggetto non potendo godere della
soddisfazione degli impulsi che considera sbagliati per soddisfarli li proietta su un altra persona e
si identifica con questa, soddisfare desiderio tramite un'altra persona.
Meccanismi di difesa tipici dell'adolescenza
Nell'adolescenza aumentà l'intensità delle pulsioni per via di svilupp puberale che viene dopo fase
di latenza in cui le pulsioni sembrano silenti. Alterazione dell' equilibrio tra istanze nel passaggio da
fase di latenza a adolescenza. Io strutturato quindi difese più evolute di quelle di bambino.
Ascetismo
Rinuncia totale a soddisfazione delle pulsioni libidiche aggressive, adolescente isolato che si priva
di qualsiasi tipo di piacere. Rinuncia totale di attività viste come soddisfacenti, pulsioni molto
intense che fanno sentire all'io il pericolo di essere sovrastato. Rischio di paralisi totale delle attività
vitali. Da rinuncia totale a soddisfaz sfrenata e eccessiva. La rinuncia pulsionale può arrivare fino
alla frustrazione dei bisogni fondamentali come l'alimentazione e il sonno
Intellettualizzazione
Sviluppo cognitivo e intellettivo più vivido e vivace, adolescenti traggono molto piacere
nell'agreggarsi per parlare di tematiche di natura astratta. Tendenza a confrontarsi su ragionamenti
astratti e filosofici è il tentativo evoluto di gestire il conflitto psichico per mezzo del pensiero.
Identificazione con un coetaneo amato
Identificazione con un coetaneo/eroe/mito/altra persona di cui si tendono ad acquisire le
caratteristiche, identificaz totale, mediatrice tra rapporto con genitori e relazioni oggettuali con altri.
Identificazioni passeggere. L'identificazione con un partner amoroso o con un amico, sovente
idealizzato, consente di mantenere un buon equilibrio tra bisogni narcisistici e desideri libidici.
Osservazione diretta e teoria annafreudiana dello sviluppo infantile
Il funzionamento mentale è basato su pulsioni innate e biologicamente fondate che devono essere
addomesticate per consentire un normale inserimento del bambino nella società civile. Il principio
psichico fondamentale resta la ricerca del soddisfacimento pulsionale: le relazioni sono essenziali in
quanto regolatrici del processo evolutivo di maturazione.
Il bambino deve venire a patti con la realtà: deve cioè imparare a non assecondare
indiscriminatamente i suoi bisogni pulsionali (processo primario) e a riconoscere e valutare la realtà
esterna attraverso il pensiero cosciente logico e razionale (processo secondario).
Con lo scopo di correggere una certa tendenza alla pedagogia psicoanalitica dell'epoca a ritenere
che l'atteggiamento genitoriali dovesse ridurre al minimo le restrizioni per timore di indurre nei figli
conflitto inibizioni nevrotiche Anna Freud spiegava: "i bambini che ricevono un'educazione molto
permissiva in cui si dà primaria importanza l'attività pulsionale imparano a vivere secondo il
principio di piacere molto più a lungo di quanto abbiano il diritto di fare. Fra i 2 e i 5 anni il
controllo delle azioni deve passare dall'es che pensa solo l'appagamento dei desideri all'io che
tiene conto della realtà. In questo arco di tempo il bambino deve imparare ad attendere per il
soddisfacimento, controllare la propria attività pulsionale, a interporre il pensiero fra desiderio e
appagamento, e non può prendere tutto ciò sulla base di un soddisfacimento personale senza
restrizioni".I genitori devono comprendere e riconoscere i bisogni sessuali aggressivi manifestati
dai piccoli come inevitabile espressioni della natura funzionale del funzionamento mentale naturale
del bambino, ma devono anche accompagnare la propria amorevole comprensione con un
altrettanto necessaria tendenza a frustrare e limitare l'irrequietezza con cui sono comunicate le
pretese dell'es nella prima infanzia.
A proposito dell'aggressività la Freud scrive: "Se volete indurre il bambino a diventare un membro
della società premuroso, dolce, accomodante, arrendevole, non lasciategli sfogare troppo
l'aggressività nell'infanzia, ma se volete che sia coraggioso, esuberante ed espansivo, non
aspettatevi che si sepai presto della pulsione aggressiva.
Ai genitori è affidato il compito di svolgere le funzioni dell'io fintanto che il piccolo, attraverso
l'identificazione, non interiorizza tali funzioni.
I compiti dell'io nella regolazione della vita psichica sono riassunti in due funzioni principali:
- Eleva il livello dei processi di pensiero nella misura in cui conduce processi cognitivi a operare
non più solo assecondando indiscriminatamente i bisogni pulsionali, ma riconoscendo e valutando
la realtà esterna attraverso il pensiero cosciente, logico e razionale del processo secondario
-Interpone il pensiero cosciente fra desideri e azioni, modificando sostanzialmente la modalità di
adattamento dell'individuo, che risulta così fondata su sicurezza, realtà e buon senso.
Psicopatologia dello sviluppo e analisi infantile
L'osservazione diretta e l'interesse per lo sviluppo normale dei bambini si traducono in una
psicopatologia dell'età evolutiva centrata sulla considerazione dei fattori di rischio nel corso dello
sviluppo che Anna Freud definisce come esigenza di individuare precocemente gli agenti patogeni.
Due concetti fondamentali della considerazione dello sviluppo sano versus patologico: il costrutto
di linee evolutive e quello di regressione normale.
Approccio pedagigico e non interpretativo.
Lo sviluppo della personalità individuale si articola lungo diverse linee evolutive, ciascuna delle
quali deve essere valutata separatamente dalle altre in un processo diagnostico e nella formulazione
di una prognosi evolutiva, comporta una disamina attenta dei diversi livelli di maturità che un
bambino, a qualsiasi età, può mostrare in diverse aree del suo funzionamento mentale e della vita
sociale. Lo squilibrio tra le diverse linee evolutive che viene in tal modo a crearsi non è patologico
di per sé. Una disarmonia limitata non fa che preparare il terreno alle innumerevoli differenze che
esistono tr