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Riassunto esame Anatomia umana, prof. Sciarrillo, libro consigliato Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch Pag. 1
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Sostanza grigia e sostanza bianca: in sezione trasversale nel midollo spinale si distinguono facilmente due

aree: un’area grigiastra interna di forma simile a quella di una “H” detta “sostanza grigia”, ed una parte

biancastra esterna detta “sostanza bianca”. La sostanza grigia, costituita dai corpi cellulari dei neuroni e

delle cellule gliali, circonda lo stretto “canale centrale”, localizzato tra le due “commessure grigie” (si trovano

posteriormente e anteriormente al canale centrale). I pirenofori dei neuroni nella sostanza grigia sono

organizzati in gruppi, definiti “nuclei”, che possiedono specifiche funzioni. I “nuclei sensitivi” ricevono e

trasmettono informazioni sensitive dai recettori periferici, come ad esempio i recettori tattili localizzati nella

cute, mentre i “nuclei motori” indirizzano comandi motori agli effettori periferici, come i muscoli scheletrici.

Una sezione frontale condotta lungo l’asse del canale centrale separa i nuclei sensitivi (dorsali) dai nuclei

motori (ventrali). Le proiezioni della sostanza grigia verso la superficie esterna del midollo spinale sono

chiamate “corna”. Esse si dividono in: “corna grigie posteriori”, “corna grigie anteriori” e “corna grigie

laterali”. Le “corna grigie posteriori” (dorsali) contengono nuclei sensitivi viscerali e somatici, le “corna grigie

anteriori” (ventrali) contengono nuclei motori somatici, ed infine le “corna grigie laterali” (corna intermedie)

contengono nuclei motori viscerali. La sostanza bianca, invece, situata perifericamente, contiene un grande

numero di assoni mielinici e amielinici. Essa può essere suddivisa in regioni, o “colonne”: le “colonne bianche

posteriori” sono situate tra le corna grigie posteriori e il solco mediano posteriore; le “colonne bianche

anteriori” sono situate tra le corna grigie anteriori e la fessura mediana anteriore, e sono interconnesse per

mezzo della “commessura bianca anteriore”; le “colonne bianche laterali”, infine, sono situate lateralmente tra

le colonne anteriori e le colonne posteriori. Ogni colonna contiene “tratti”, o “fasci”, i quali trasportano sia

informazioni sensitive che comandi motori. I “tratti ascendenti”, quindi, trasportano informazioni sensitive

verso l’encefalo, mentre i “tratti discendenti” conducono le informazioni motorie al midollo spinale.

Nervi spinali: esistono 31 paia di nervi spinali: 8 cervicali (C – C ), 12 toracici (T – T ), 5 lombari (L – L ),

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5 sacrali (S – S ) ed 1 coccigeo (Co ); essi sono identificati in base alla loro associazione con la vertebra

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adiacente. Ciascun nervo periferico possiede tre strati concentrici di tessuto connettivo: l’ “epinevrio”, il

“perinevrio” e l’ “endonevrio”. L’epinevrio forma lo strato più esterno dei nervi periferici ed è costituito da

tessuto connettivo denso contenente fibre collagene ed elastiche. Il perinevrio, invece, che rappresenta lo strato

centrale, è costituito da un tessuto connettivo denso più esiguo rispetto all'epinevrio. Le fibre del perinevrio

dividono il nervo in una serie di compartimenti che contengono fasci di assoni chiamati “fascicoli”.

L’endonevrio, infine, ossia lo strato più interno, consiste in un sottile strato di tessuto connettivo che circonda

singoli assoni. Ogni nervo spinale si forma dall’unione di una radice dorsale e di una ventrale nel momento in

cui attraversano il foro intervertebrale; le uniche eccezioni si riscontrano a livello di C e di Co , dove alcune

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persone sono prive delle radici dorsali. Allontanandosi dal midollo, il nervo si divide in vari rami. Nelle regioni

toracica e lombare superiore, ad esempio, sono presenti quattro rami: un “ramo bianco” e un “ramo grigio”,

definiti “rami comunicanti”, e un “ramo dorsale” ed un “ramo ventrale”. I rami comunicanti trasportano fibre

motorie viscerali da e verso il “ganglio autonomo”. Poiché gli assoni pregangliari sono mielinici, il ramo che

porta le suddette fibre al ganglio ha un colore pallido e prende il nome di “ramo bianco”. Due gruppi di fibre

postgangliari amieliniche, invece, lasciano il ganglio autonomo; quelle che innervano strutture ghiandolari e

fibre muscolari lisce della parete cutanea del corpo o degli arti formano il “ramo grigio”, che poi ritorna al

nervo spinale. Il “ramo dorsale”, invece, di ogni nervo spinale provvede all’innervazione sensitiva e motoria

per la cute e i muscoli del collo e del dorso. Il “ramo ventrale”, infine, relativamente più grande, innerva la

superficie ventro­laterale del corpo, le strutture della parete del corpo e gli arti.

Plessi nervosi: i rami ventrali dei nervi spinali adiacenti fondono le loro fibre producendo una serie di tronchi

nervosi composti. Ne deriva una rete nervosa che prende il nome di “plesso nervoso”. I quattro plessi nervosi

principali sono il “plesso cervicale”, il “plesso brachiale”, il “plesso lombare” e il “plesso sacrale”. I rami del

“plesso cervicale” innervano i muscoli del collo e si estendono nella cavità toracica per controllare il diaframma

mediante il “nervo frenico”, il principale nervo di questo plesso. Il plesso cervicale è costituito dalle

ramificazioni dei rami ventrali dei nervi spinali C – C e da alcune fibre nervose provenienti da C . Il “plesso

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brachiale”, più esteso e più complesso del plesso cervicale, innerva il cingolo scapolare e l’arto superiore, ed è

costituito dai rami ventrali dei nervi spinali C – T . I nervi spinali convergono per formare i “tronchi

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superiore”, “medio” ed “inferiore”, mentre i rami originati da questi larghi tronchi si interconnettono per

formare le “corde posteriore”, “laterale” e “mediale”. I nervi del plesso brachiale si originano da una o più

corde, ad esempio la corda laterale forma il “nervo muscolocutaneo” e contribuisce alla formazione del “nervo

mediano” insieme alla corda mediale, la quale forma anche il “nervo ulnare”. La coda posteriore, invece, forma

i “nervi ascellare” e “radiale”. I “plessi lombare” e “sacrale”, infine, originano dai segmenti lombari e sacrali del

midollo spinale. I rami ventrali di questi nervi innervano il cingolo pelvico e l’arto inferiore. Il “plesso

lombare” è formato dai rami ventrali di T – L e i principali nervi sono il “nervo genitofemorale”, il “nervo

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cutaneo femorale laterale” e il “nervo femorale”. Il “plesso sacrale”, invece, è formato dai rami ventrali dei

nervi spinali L – S . I rami ventrali di L e L formano il “tronco lombosacrale”, che contribuisce al plesso

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sacrale insieme ai rami ventrali di S – S . I principali nervi del plesso sacrale sono il “nervo ischiatico” e il

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“nervo pudendo”. Il nervo ischiatico decorre posteriormente al femore e una volta avvicinatosi alla fossa

poplitea si divide in due rami: il “nervo peroneo comune” e il “nervo tibiale”.

Encefalo

L’encefalo è quella parte del Sistema Nervoso Centrale completamente contenuta all’interno della scatola

cranica. Dal punto di vista embriologico, l'encefalo si sviluppa da tre “vescicole cerebrali primarie” formatesi

in seguito all’espansione del primitivo “tubo neurale”, che presenta una cavità interna (neurocele) riempita da

liquido. Queste tre vescicole sono: il “prosencefalo”, che evolve in “telencefalo” e “diencefalo”, il “mesencefalo”

e il “romboencefalo”, da cui originano “bulbo”, “ponte” e “cervelletto”. Anatomicamente, quindi, l'encefalo è

costituito dal cervello (la parte più sviluppata diviso in telencefalo e diencefalo), dal tronco encefalico (in

diretta continuazione con il midollo spinale le cui parti sono mesencefalo, ponte e bulbo) e dal cervelletto.

L’encefalo è un organo estremamente delicato, che deve essere protetto da eventuali danni. Sono diverse le

strutture anatomiche che provvedono alla protezione, al nutrimento ed al sostegno di quest’organo: 1) le ossa

del cranio, 2) le “meningi encefaliche”, 3) il “liquido cerebrospinale” e 4) la “barriera emato­encefalica”.

Meningi encefaliche: nella cavità cranica, le “meningi encefaliche” che circondano l’encefalo forniscono

protezione, agendo da ammortizzatori nel prevenire il contatto con le ossa circostanti. Gli strati che

costituiscono le meningi encefaliche sono: la “dura madre” (esterna), l’ “aracnoide” (intermedia) e la “pia

madre” (interna), i quali si continuano con le meningi che circondano il midollo spinale. Nel cranio, la dura

madre è costituita da due strati fibrosi. Il più esterno, o “strato endostiale”, è fuso al periostio che riveste le

ossa craniche, ed è separato dallo strato più interno, o “strato meningeo”, da un sottile spazio che contiene

fluido interstiziale e vasi sanguigni, incluse le grandi vene note come “seni durali”. Le vene dell’encefalo si

aprono in questi seni, che riportano il sangue dall’encefalo alla “vena giugulare intera” del collo. In quattro

punti, lo strato meningeo della dura madre si estende in profondità nella cavità cranica, fornendo ulteriore

stabilizzazione e supporto all’encefalo:

• La “falce cerebrale” è un’estensione della dura madre che si proietta tra gli emisferi cerebrali

nella scissura longitudinale. La sua parte inferiore si attacca alla crista galli (anteriormente),

alla cresta occipitale interna e al “tentorio del cervelletto” (posteriormente). Due larghi seni

venosi, i “seni sagittali superiore e inferiore”, decorrono in questa piega durale;

• Il “tentorio del cervelletto” separa e protegge gli emisferi cerebellari dagli emisferi cerebrali. Esso

si estende lungo il cranio formando un angolo retto con la falce cerebrale e presenta il “seno

trasverso”;

• La “falce cerebellare” si estende lungo la linea sagittale mediana, al di sotto del tentorio del

cervelletto, dividendo i due emisferi cerebellari;

• Il “diaframma della sella” è una continuazione del foglietto durale che circonda la sella turcica

dello sfenoide, il quale àncora la dura madre all&rs

Dettagli
A.A. 2014-2015
46 pagine
14 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristopher_mazz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Sciarrillo Rosaria.