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AMILOIDOSI (β-FIBRILLOSI)
L'amiloide è una sostanza così definita per la sua proprietà di reagire con lo iodio ed è metacromatica, come si conviene ad una sostanza che contiene GAG. Tutte le amiloidi contengono GAG.
Le fibrille di amiloide sono rigide, non ramificate, nettamente diverse dal collageno e si colorano con il rosso Congo. Le fibrille sono formate dall'assemblaggio longitudinale di un numero variabile di protofilamenti che si formano per apposizione, parallela o antiparallela, di catene polipeptidiche, che presentano una conformazione insolita nelle proteine dei mammiferi. Queste catene cioè sono a foglietti pieghettati (conformazione β). Per questa ragione al termine originale di amiloidosi si preferisce oggi quello di β-fibrillosi.
Questa configurazione beta delle catene polipeptidiche rende le fibrille praticamente inattaccabili dalle azioni enzimatiche tissutali ed è all'origine dei gravi danni morfologici.
E funzionali che subiscono iparenchimi in cui queste fibrille si depositano. In tutti i tipi di amiloidosi si verifica la deposizione di queste fibrille ma la composizione chimica delle stesse varia nei diversi tipi di malattie. Accanto alle fibrille, nei depositi di amiloide, è presente una glicoproteina globulare (AP) che, nota come componente P dell'amiloide, appartiene alla classe delle pentrassine ed è legata alle fibrille stesse con un meccanismo calcio-dipendente. Questa proteina ha un precursore ematico, noto come SAP (dove S sta per siero).
Le deposizioni sistemiche delle fibrille amiloidi, per quanto generalizzate, iniziano e sono più intense in alcuni organi come il rene, il fegato e la milza. Si distinguono quattro forme sistemiche di fibrillosi, ciascuna caratterizzata da fibrille contrassegnate con una sigla dove A, la prima lettera, sta per amiloide e la seconda lettera indica il tipo specifico di proteina.
- Le β-fibrillosi reattive sono
caratterizzate da fibrille AA dove la seconda A sta per acute phase. La proteina che prende parte alla formazione delle fibrille, infatti, è la proteina AA che sembra derivare dalla degradazione proteolitica di un precursore plasmatico, la proteina di fase acuta siero amiloide A (SAA), privato della sua estremità carbossi-terminale. La SAA viene sintetizzata dal fegato e circola legata alle lipoproteine della classe HDL. La sua concentrazione aumenta notevolmente in corso di risposta acuta e dunque durante l'infiammazione ed è mediata dalle citochine pro-infiammatorie IL-1, IL-6 e TNF-α.
L'amiloidosi reattiva è associata a stati flogistici cronici (malattie autoimmuni, infezioni croniche e alcuni tipi di neoplasie). L'obiettivo della terapia dunque è il controllo dello stato flogistico con riduzione della concentrazione SAA sierica.
2. L'amiloidosi AL è caratterizzata da fibrille il cui costituente proteico è
Il testo fornito rappresenta frammenti N-terminali di una catena leggera immunoglobulinica monoclonale della cui produzione è responsabile un clone plasmacellulare neoplastico (mieloma multiplo). Scopo della terapia dell'amiloidosi AL è: