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Aspetti morfologici della cellula neoplastica
Il tumore differisce nella morfologia del suo tessuto di origine sia per le caratteristiche delle singole cellule che per come queste sono organizzate e tenute insieme. L'insieme di queste differenze e alterazioni viene definito anaplasia morfologica e può essere descritta nel tumore attraverso un accurato esame al microscopio ottico ed elettronico.Anzitutto, i tumori maligni tendono ad accrescersi e ad organizzarsi in maniera differente rispetto ai tessuti di origine. Basti pensare ai carcinomi degli epiteli di rivestimento in cui viene persa la tipica organizzazione a strati progressivamente differenziati, dallo strato basale a quello corneo. Si ritrovano invece cellule raggruppate in maniera disordinata, in formazioni nodulari o cilindriche. Generalmente il tessuto tumorale si organizza in noduli o cordoni:
- I noduli sono gruppi di cellule circondate da vasi sanguini; il loro accrescimento è limitato dalla distanza tra i
Vasi e il centro della formazione, dove di solito vi è un'area di cellule in necrosi. Perifericamente invece si trovano le cellule che essendo più vicine ai vasi sono più giovani ed in mitosi.
I cordoni sono formazioni cilindriche che si accrescono attorno ad un vaso. In questo caso dunque il vaso si trova al centro come pure di conseguenza le cellule staminali, le cellule più giovani ed in migliore stato nutritivo. Verso la periferia invece vi sono le cellule necrotiche, disorganizzate, vista la loro distanza dal vaso.
Le cellule neoplastiche hanno una forma profondamente alterata, variabile e irregolare tanto è che si parla di polimorfismo cellulare. Ciò è dovuto all'alterazione di molti componenti del citoscheletro.
Le cellule tumorali hanno un volume generalmente diminuito rispetto alle cellule del tessuto di origine anche se non mancano le eccezioni. Vi sono infatti casi in cui le cellule sono giganti. Sono
generalmente cellule polinucleate per le quali la fase S del ciclo cellulare è normale a differenza della fase M, dell'amitosi: si osserva una endomitosi in cui alla divisione del nucleo non segue la citocinesi e cioè la divisione del citoplasma.
Il rapporto nucleo/citoplasma, che nelle cellule normali è largamente sbilanciato a favore del citoplasma, nelle cellule tumorali tende a spostarsi a favore del nucleo fino all'inversione del rapporto. Questo si verifica sia per l'aumento di dimensioni del nucleo che per la diminuzione del citoplasma.
Il numero dei nuclei per cellula può essere aumentato per i processi di endomitosi; si possono poi osservare nuclei polimorfi con forma e dimensioni variabili sempre per alterazioni del citoscheletro. Rispetto a quello del tessuto normale, inoltre, il nucleo delle cellule tumorali, nei preparati con ematossilina/eosina, appare colorato molto più intensamente in viola (ematossilina) si ha
Dunque, ipercolorabilità da mettere in relazione con l'aumentata quantità di DNA e con i cariotipi iperdiploidi.