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L'APPARATO URINARIO

L'apparato urinario viene generalmente trattato in correlazione a quello genitale apparato

genitorurinario embriologia connessa, soprattutto per quanto riguarda quello maschile.

Rene (pari e non proprio simmetrico): organo parenchimatoso deputato al mantenimento

• idroelettrolitico di tutto l'organismo

Uretere (pari e simmetrico)

• Vescica (organi impari mediano)

• Uretra (impari mediano, differente nell'uomo e nella donna)

• Embriologia

Ai lati della notocorda il mesoderma si

organizza in 3 formazioni longitudinali:

- il mesoderma parassiale (somiti)

- intermedio

- laterale, a contatto con il mesoderma

extraembrionale

Il mesoderma intermedio forma il cordone

blastema nefrogeno. I segmenti craniali di

tale cordone costituiscono il pronefro, gli

intermedi il mesonefro e quelli caudali il

metanefro o rene definitivo.

Il pronefro si differenzia alla fine della 3°

settimana e scompare alla fine della 4°

settimana. Il pronefro si segmenta in

nefrotomi (in 4° settimana) si cavitano,

confluiscono in direzione distale (→ dotto di

Wolff) fino alla cloaca, mentre cranialmente

involvono e scompaiono. Nel contempo le due aorte dorsali si fondono a metà della 5° settimana.

Il mesonefro si differenzia alla 4° settimana e regredisce all'8° settimana esso avrà dei glomeruli

e avrà un meccanismo di filtrazione, di dialisi svolgendo le funzioni di un rene. Nel secondo mese

abbozzo glomeruli + tubuli mesonefrici che confluiscono nel tubulo del pronefro, il quale si

prolunga verso il basso tubulo del mesonefro che si apre nella cloaca. Il mesonefro regredisce

alla fine del terzo mese, ma i tubuli mesonefrici diventano i condottini efferenti del testicolo.

Mentre il mesonefro scende, il metanefro sale, anche se sfasato un po tardivamente. Il diverticolo

ureterico origina alla fine della 5° settimana dal dotto di Wolff e si affonda nel blastema

metonefrogenico. Diverticolo ureterico (dal dotto mesonefrico): circa 15 ordini di divisioni 1-4

confluiscono nei calici maggiori, 5-8 confluiscono nei calici minori, dal 9° tubuli collettori. Allo

sviluppo del nefrone contribuiscono: il diverticolo ureterico (collettori e in minima parte e in

dubbio, parte del contorto distale oltre a uretere e pelvi renale), il blastema nefrogeno segmentato

(il resto del tubulo), il mesoderma che dall'aorta genera il glomerulo arterioso. (Induzione

reciproca: il blastema metanefrico induce la ramificazione del diverticolo metanefrico, a loro volta i

collettori inducono lo sviluppo dei nefroni).

Il metanefro comincia a differenziarsi alla 5° settimana e diventa funzionante dall'inizio della 9°

settimana. meccanismo a staffetta.

Sviluppo del nefrone:

blastema metanefrico parte elaboratrice:

- nefrone

- corpuscolo renale

capsula di Bowman

• glomerulo arterioso

- tubulo renale

convoluto prossimale

• ansa di Henle

• convoluto distale

- diverticolo ureterico (mesonefrico ) sistema escretore:

- collettori ... condotti papillari

I reni

Nei primi anni di vita il rene mantiene le caratteristiche embrionali con una superficie a bozzi che

diventa progressivamente più liscia con ancora una leggera lobatura. Il rene ha la forma di un

fagiolo leggermente schiacciato; è formato da un polo superiore, un polo inferiore, un margine

laterale convesso, un margine mediale concavo che rappresenta l'ilo renale, una faccia anteriore e

una posteriore. La disposizione spaziale dei vasi all'ilo segue la regola generale che vede le

strutture venose su un piano anteriore, e le vie arteriose su un piano posteriore, leggermente

superiore. L'esame esterno permette di osservare una aspetto stellato della superficie del rene,

dovuta alla presenza delle vene che vascolarizzano superficialmente il rene vene nella capsula

fibrosa del rene. Le dimensione del rene: 12 cm di diametro verticale, 6 cm di diametro trasversale,

3 cm di spessore. Il rene è un organo pieno parenchimatoso dell'apparato urinario, pari ma la cui

simmetria è piuttosto imprecisa. Il rene è un organo in situazione e posizione retroperitoneale, si

sviluppa infatti al di fuori del peritoneo, in ambiente connettivale. Il rene di sinistra sta su un piano

leggermente superiore rispetto a quello di destra il fegato con il suo lobo destro sposta il rene di

destra su un piano inferiore (la milza invece non influisce sulla posizione del rene). L'asse

maggiore dell'organo è un asse verticale rivolto dall'alto in basso, da mediale a laterale e

dall'indietro in avanti (il polo superiore è più mediale e più indietro di quello inferiore).

I reni sono situati nel fianco destro e nel fianco sinistro dell'addome; i due reni quindi hanno

rapporti decisamente diversi. L'arteria renale destra è più lunga dell'arteria renale di sinistra,

perchè deve passare dietro alla vena cava inferiore prima di arrivare all'ilo del rene destro; le vene

renali, che raccolgono la maggior parte del sangue refluo del rene (le vene superficiali stellate sono

tributarie anche di altre piccole vene posteriori); la vena renale di sinistra è più lunga di quella di

destra e deve passare anteriormente all'arteria renale e posteriormente all'arteria mesenterica; essa

raccoglie anche il sangue della vena genitale di sinistra (la vena genitale di destra invece è

tributaria della vena cava inferiore). Sul polo superiore di ciascun rene sono posti i surreni; essi

hanno delle arterie tributarie: tre arterie per ogni surrene: l'arteria surrenale superiore deriva

dall'arteria frenica inferiore; l'arteria surrenale media origina dall'aorta addominale; l'arteria

surrenale inferiore è invece un ramo dell'arteria renale l'arteria renale quindi dirigendosi verso il

rene fornisce sangue anche al surrene. Le vene surrenali

sfociano nella vena cava inferiore; la vena surrenale di sinistra

sbocca nella vena renale sinistra. L'ilo renale è posizionato in

corrispondenza dell'emergenza dell'arteria mesenterica.

I reni sono direttamente appoggiati sulla muscolatura che

forma la parete addominale posteriore (con un piano di

clivaggio) sono gli organi più profondi dell'addome.

La capsula del rene non invia setti nel parenchima dell'organo.

I due reni sono completamente immersi in un ambiente cellulo-

adiposo; in questo ambiente è identificabile un ambiente

fibroso di contenimento che prende il nome di fascia renale o

fascia del Gerota la fascia renale è comune ad entrambi i reni

essa è costituita da due foglietti che si congiungono

superiormente (anche la ghiandola surrenale è compresa in

questo ambiente) ma non si congiungono inferiormente. La

fascia renale: il foglietto posteriore è una fascia fibrosa piuttosto densa che origina dai processi

costiformi delle prime tre-quattro vertebre lombari; si porta lateralmente a destra e a sinistra;

progressivamente circonda il margine di ciascun rene si porta davanti continuandosi uno nell'altro

il foglietto anteriore va da destra a sinistra senza soluzione di continuità, mentre quello

posteriore si fissa sulle vertebre. La fascia renale ha quindi la forma di una campana, restando

aperto inferiormente, per lasciar passare l'uretere. L'ambiente celluloadiposo che circonda il rene è

strettamente adeso al rene, essendo attraversato da numerosi vasi.

Posteriormente i reni hanno gli stessi rapporti: psoas e muscolo quadrato dei lombi. I rapporti

anteriori invece sono diversi. Il rene di destra in proiezione non arriva all'undicesima costa mentre

quello di sinistra sì. Posteriormente ai reni passano i nervi ileo-ipogastrico e il nervo ileo-inguinale,

che hanno una variabilità piuttosto elevata per quanto riguarda il loro percorso; essi sono avvolti

nell'ambiente cellulo-adiposo e sono difficilmente riconoscibili aggressione chirurgica

preferibile lateralmente o addirittura anteriormente per non danneggiare i nervi.

Rapporti rene destro: rapporto anterosuperiore con la faccia viscerale del lobo destro del fegato, su

cui lascia una decisa impronta, posteriore all'impronta colica fascia di Tolt, accollamento del

peritoneo prerenale, presente soprattutto a destra è poco sviluppata a sinistra; rapporto con la

flessura colica destra più inferiormente l'intestino ascendente vi passa di fronte formando lo

spazio parieto-colico destro e spazio mesenterico-colico destro; rapporto con l'intestino tenue nel

settore sottomesocolico; medialmente rapporto con la porzione discendente del duodeno.

Rene di sinistra: rapporto anterosuperiore con la milza (faccia renale della milza rapporto piuttosto

stretto seppur mediato da peritoneo ecc) e lo stomaco (grande curvatura, punto di passaggio

fondo-corpo); trigono lombo-costale (spazio fibroso) diaframma toracico; il colon discendente

mesenterico-colico; inferiormente rapporto con il

digiuno.

Cingolo pelvico

Il cingolo pelvico è formato dall'osso sacro e

dall'osso dell'anca, pari e simmetrico; le ossa

dell'anca si articolano anteriormente tra loro (sinfisi

pubica), posteriormente con il sacro (articolazione

sacro-iliaca punto di repere importante per le

ovaie, per le arterie iliache collaterali dell'aorta che

qui si suddividono in arteria iliaca interna deputata

alla vascolarizzazione del bacino e arteria iliaca

esterna deputata alla vascolarizzazione dell'arto

inferiore), lateralmente con il femore;

anteroinferiormente le ossa dell'anca formano due forami

il formate otturatorio, pari e simmetrico, è un punto di decorso per le strutture vascolonervose

del bacino che devono occuparsi della coscia. Il bacino rispetto alla posizione anatomica forma un

angolo di 60° con il piano orizzontale linee di forza preferenziali il bacino deve continuare lo

→ →

scheletro assile della colonna, deve rappresentare il cingolo di attacco per gli arti inferiori e deve

scaricare tutto il peso della parte superiore del corpo sugli arti inferiori; questo enorme carico verrà

scomposto in due linee di carico che si ripartiranno sulle due ossa

dell'anca e poi sui due femori in maniera praticamente uguale;

questo processo di scarico è permesso e guidato anche dalla

struttura interna delle ossa dell'anca, grazie al reticolato spugnoso

interno.

L'osso dell'anca si viene a formare per la fusione di tre abbozzi

ossei che nascono in maniera autonoma a livello embrionale: osso

iliaco (porzione superiore, è la più spessa e la pi&ug

Dettagli
A.A. 2014-2015
57 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bellottialessia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia degli organi e degli apparati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Vertemati Maurizio.