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Estratto del documento

Altra molecola fondamentale da conoscere è la profilagrina: diventa prima filagrina, poi il costituente

principale dei granuli cheratoialini, che costituisce il cemento nello strato corneo.

La parete delle cellule è una struttura di tipo polare e contiene 4 componenti:

Sfingomieline

ñ Glicolipidi

ñ Fosfatidil-colina

ñ Colesterolo

ñ

Esistono anche tra le cellule delle strutture lipidiche che sono i lipidi extra epidermici, prodotti nel

cheratinocita e poi estrusi tramite i lisosomi (corpi di Odland).

Lo strato corneo è costituito da corneociti piatti e senza nucleo, la presenza del nucleo indica una patologia.

Gli spazi tra i cheratinociti inoltre devono essere sigillati dai lipidi visti prima.

I corneociti sono tra loro legati da filamenti di cheratina 17, 1 e 5 e altre molecole quali involucrina, loricrina

e filagrina.

All’esterno dello strato corneo vi è un film idrolipidico che serve sia a mantenere elastica la superficie, sia a

fungere da barriera (contiene le molecole dell’immunità naturale ed è inoltre acida, andando a creare un

ambiente sfavorevole per la crescita di microorganismi).

Cosa s’intende per pelle secca?

È una pelle che manca di grasso, non di acqua: l’acqua secca la pelle.

Il film idrolipidico trattiene la perdita di acqua dall’esterno.

Normalmente viene persa poca acqua dalla pelle, in quanto tende a sigillare: si può inoltre misurare tramite

un indice la perdita d’acqua trans-epidermica (TEWL).

Il ph della pelle è acido 4.5-7.

Le barriere della pelle sono quindi

L’involucro della cheratina dello strato corneo

ñ La barriera lipidica dei cheratinociti

ñ La membrana basale a cui stanno ancorati

ñ Il derma

ñ

La pelle perde la sua funzione quando soffre di una malattia piuttosto che quando si altera col tempo

(invecchiamento cutaneo).

Nell’invecchiamento tenderemo a ridurre le papille, ad avere un assottigliamento della pelle e perdere acqua.

La pelle in particolare invecchia in 2 modi(vantaggio):

Crono-invecchiamento, legato all’età

ñ Foto-invecchiamento, legato al sole

ñ

Per verificare questa differenza basta osservare viso e sedere di una persona anziana (il viso risulterà più

rugoso).

Questa prima parte la ritroveremo più avanti mano a mano che affronteremo le patologie.

Il principio base è che il cheratinocita matura da sotto a sopra, e che le mitosi avvengono nel derma, in

quanto quando arriva in superficie perde il nucleo e desquama. 3

Melanocita

Altra popolazione epidermica è il melanocita: è una cellula dendritica che origina dalla cresta neurale.

Si trovano a livello della pelle, mucoso, meningeo, dell’occhio.

Ciò è importante perché i tumori del melanocita non interesseranno solamente la cute, ma anche altri tessuti.

Ogni melanocita ha contatto con circa 30 cheratinociti.

Ruolo del melanocita è di produrre i melanosomi (granuli); confeziona la melanina che tramite i dendriti

arriva ai cheratinociti.

Questi, una volta ricevuta la mettono al di sopra del nucleo cosi da proteggerlo dai raggi UV.

L’uomo ha 2 pigmentazioni:

Il colore di base, che corrisponde ad esempio al colore delle ascelle

ñ Una pigmentazione facoltativa, che corrisponde all’abbronzatura

ñ

In genere può esserci una relazione fra la due, ma non sempre: c’è chi pigmenta di più e chi meno.

Il determinante del colore costituzionale è la struttura del recettore della melanocortina.

Il meccanismo della pigmentazione parte dal cervello con la produzione di melanocortina: questa si lega al

suo recettore sul melanocita determinando un livello di pigmentazione di base; tuttavia il melanocita può

anche essere stimolato maggiormente dalla radiazione UV.

La melanocortina (MSH) può inoltre essere prodotta dai cheratinociti in seguito alla stimolazione dei raggi

UV che porta anche alla produzione dai cheratinociti stessi di p53 il “guardiano del genoma” che controlla

che non ci siano mutazioni.

p53 è fondamentale, dato che in seguito all'esposizione della radiazione ultravioletta la cellula può

accumulare fino a 120000 mutazione.

Se non fosse presente, moriremmo tutti di tumore (altre proteine coinvolte sono p16 e p38).

Inoltre stimola a livello nucleare POMC (pro-opiomelanocortina), questo fattore è poi scisso in 3, liberando

CTH, β-endorfina e MSH.

Quest’ultimo va di nuovo a stimolare il recettore della melanocortina a produrre ulteriore melanina.

La melanina è prodotta nei melanosomi, piccole strutture specializzate che scorrono lungo i dendriti e vanno

nei cheratinociti.

La catena enzimatica del melanosoma parte dalla tirosina, interviene la tirosinasi, produce DOPA e poi si

creano dei peptidi più complessi che sono quelli della melanina.

Importante ricordare che tutte le patologie della pigmentazione congenita avranno un blocco a livello di

questa catena (albinismi…).

L’organismo produce 2 tipi di melanine; il recettore della melanocortina determina sia la quantità di

melanina prodotta sia quale tipologia di melanina produciamo:

Eumelanina, tipica dei nei, di color marrone

ñ Feomelanina, tipica dei rossi, in cui un difetto della melanocortina porta alla produzione di

ñ feomelanina, che contiene zolfo

Mentre l’eumelanina è un prodotto anticancerogeno, assorbendo le radiazioni e avendo attività antiossidante,

la feomelanina è un prodotto pro cancerogeno in quanto ha effetto ossidativo e pro carcinogeno (i rossi non

devono abbronzarsi in quanto accumulerebbero feomelanina).

Es: un individuo di pelle nera ha un fattore di protezione contro la scottatura di 5-6 (si scotta lo stesso), in

realtà il fattore di protezione contro i tumori della pelle è di 50-100, in quanto l’eumelanina prodotta ha

attività antimutagena.

Nelle diverse razze non cambia il numero di melanociti: l’unica differenza è che più la pelle è scura, più

aumenta la quantità di eumelanina, più i melanosomi si fanno grossi e si distribuiscono in maniera più

intelligente. 4

Nelle pelli scure si distribuiscono verso l’esterno, mettendosi a protezione dei nuclei, mentre nelle chiare

sono distribuite in maniera più disorganizzata: quindi più la pelle è scura migliore è la qualità del pigmento e

il modo di distribuzione. Evolutivamente la pelle scura è la migliore.

Perché allontanandosi dall’equatore la pelle si schiarisce?

Ciò è correlato alla produzione di vitamina D: più si è scuri, meno vitamina D si ha perchè lo spettro di

attivazione della vitamina D è sovrapponibile allo spettro di attivazione dell'eritema del danno nucleare che

controlla la pigmentazione.

Perché la pelle nera resiste all’equatore nonostante assorba tutto il calore?

Ciò sembrerebbe svantaggioso, poiché non è riflettente come la pelle bianca e non si capisce perché ciò sia

evolutivamente avvenuto.

Il colore della pelle (cera in gergo) non dipende solo dalla melanina, ma anche da βcarotene, emoglobina,

altri pigmenti.

Tuttavia vi sono alcune patologie dello strato corneo in cui non è visibile il rosso del sangue (ad esempio in

bambini con una produzione eccessiva di profilagrina) e questo è un problema, perché la nostra semeiotica è

basata sui colori, così come sarà difficile individuare il morbillo in un nero.

Cellula di Langherans

La cellula di Langherans è un altro elemento dell’epidermide, che si trova un po’ più in alto negli strati di

cheratinociti ed ha il compito di controllare ciò che arriva sulla pelle: formano una rete che quando viene a

contatto con qualcosa di “strano” esce dall’epidermide e va nei linfonodi, dove attiva poi i linfociti. 5

SEMEIOTICA DERMATOLOGICA

Esame obiettivo dermatologico

Morfologia delle lesioni

ñ Monomorfismo o polimorfismo: la malattia ha lesioni di un unico o di più tipi e se queste

ñ rappresentano un polimorfismo di tipo evolutivo o di tipo eruttivo.

Esempio: l’acne è un polimorfismo di tipo eruttivo; la scottatura invece è un polimorfismo evolutivo (da una

bolla si arriva ad avere una crosta);

Raggruppamento

ñ Distribuzione e sede: lesioni bilaterali o monolaterali (simmetriche o asimmetriche);

ñ Cronologia: quando sono venute

ñ Evoluzione

ñ Sintomatologia cutanea

ñ Sintomatologia sistemica

ñ

Questa è l’analisi da fare di fronte ad una lesione cutanea.

LESIONE PRIMITIVE 6

MACULA

- Modificazione circoscritta del colore senza alterazioni visibili della superficie e senza segni di

infiltrazione

- È visibile ma non palplabile (non vi è una patologia del cheratinocita);

- Di forma variabile;

- Se >2cm sono definite chiazze;

- Epidermiche, dermiche o dermo-epidermiche;

- Distinte in base al colore:

a. M. Eritematose:: sono lesioni rosse dovute ad una iperemia attiva.

Per distinguerla tra eritematosa e purpurica si esegue la vetrino pressione: le macule

purpuriche tendono a scomparire.

Le malattie che hanno queste macule sono dette malattie esantematiche, sono costituite da

eritemi diffusi confluenti.

Esistono poi delle varianti:

§ Eritrosi: eritema permanente caratterizzato da teleangectasie

(couperose in gergo) tipica dell'acne rosacea

§ Eritrodermia: eritema e desquamazione diffusa almeno all’ 80%

della superficie corporea, il paziente risulterà tutto rosso in modo persistente.

Una eritrodermia può essere poi un eczema, una micosi fungoide (è il più diffuso linfoma non nodale) o

psoriasi

“il problema generale della dermatologia è che la nomenclatura è stata fatta nel 700 (ad esempio l’herpes

gestationis non ha nulla a che fare con l’herpes, in quanto è una variante pemfigoide)”

§ Xerosi: desquamazione diffusa della pelle in assenza di eritema (secchezza cutanea).

b. M. Cianotiche: sono macule rosso-bluastre, si trovano sulle mani o

sui piedi e sono caratteristiche delle patologie vasculitiche o dei

geloni, in cui vi è interessamento/danneggiamento della venula post

capillare, in cui vi è una stasi di sangue deossigenato.

Livedo: cianosi che si dispone in modo da formare un

o reticolo, a tela di ragno.

È frequentissimo nei bambini o donne che escono dall’acqua fredda oppure

può essere indotta dal caldo (in tal caso diventa sospetta per le connettiviti);

può anche essere fisiologica come nel momento dell'uscita dall'acqua fredda

o nella dermatite da scaldino

c. M.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
12 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Peppino28 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dermatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Calzavara Pinton Piergiacomo.