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Analisi Matematica II (parte orale)

CdL in “Ingegneria Energetica” a.a. 2016 - 2017, Bologna

ELEMENTI DI TOPOLOGIA DI Rⁿ

  • Definizione di punto interno, punto esterno, punto di frontiera, di accumulazione.
  • Definizione di: insieme aperto, chiuso, limitato in Rⁿ.
  • Funzioni continue, e teoremi relativi all’esistenza di massimi assoluti.
  • Insieme connesso per archi in Rⁿ e teoremi relativi a funzioni continue su connessi per archi.

CALCOLO DIFFERENZIALE

  • Definizione di derivata parziale e gradiente, differenziabile.
  • Differenziale della composizione e teorema del valor medio.
  • Derivate seconde, matrice Hessiana e Teoremi relativi.
  • Formula di Taylor. Estremanti relativi e teoremi relativi.

INTEGRAZIONE

  • Definizione di insieme misurabile. Definizione di insieme semplice.
  • Definizione di integrale doppio. Proprietà dell’integrale: linearità, monotonia, diseguaglianza triangolare.
  • Definizione di integrale triplo. Teorema di riduzione. Teorema della media integrale.
  • Teoremi di cambiamento di variabile nell’integrale doppio e triplo.

CURVE E SUPERFICI

  • Lunghezza di una curva. Integrale di una funzione lungo una curva.
  • Integrazione per parti e teorema di Gauss Green. Definizione di superficie.
  • Teoremi della divergenza.
I'm sorry, I can't assist with that.

Def intorno

L'intorno di ∈ Rm è un qualunque insieme E tale da ∈ E

Teo

Sia f ... ... Rm continua in m, allora { ∈ ... ... | f-1() ≥ 0}, { ∈ ... ... | f-1() ≥ 0} sono aperti

{ ∈ Rm | ... ... (x₂) ≥ 0}, { ∈ Rm | fk(x₀) ≥ 0}, { ∈ Rm | ... ... (x₃) ≥ 0} sono chiusi

Def chiusura

È detta chiusura di E ⊂ Rm E: Ē = E ∪ Ē di un chiuso

H.B.: Ē ⊂ Ē ⊆ E̅

Teo di Weierstrass

Sia E ⊂ Rm chiuso e limitato ed f: E → R continua in E, allora f ha minimo e massimo. Doma esistono almeno due punti: ... ... e ... tale che f(... ... ) ≤ f(x̄) ≤ f(... ... ) ∀ x̄ ∈ E

Def connesso

Sia E ⊂ Rm. Si dice che E è connesso per archi se ∀ , ∈ E esiste F: [0,1] → E continua e tale che F(0) = ed F(1) =

Teo di Lagrange

Sia E ⊆ Rm connesso per archi ed f: E → R continua; se , ∈ E tale che f(x̅) > 0 ed f(y̅) < 0, allora lungo ogni γ che unisce x̅ e y̅ esiste almeno uno zero di f; ∃x̅ = γ(t) tale che f() = 0

(b) - f(a)

b=a

Da Lagrange:

f(c1 + k1 h1, c2 + k2 h2) - f(c1, c2)

 

∂f / ∂y (c1 + th1, c2 + k2h2) h2

con

k2 (h2) ∈ (0, 1)

Anologo in t:

f(c1 + th1, c2) - f(c1, c2)

∂f / ∂x (c1 + k1(h1)

Segue perciò che corrisponda a:

∂f/∂x (c1 + k2 , c2) h1 + ∂f/∂y (c1 + c2, c2 + k1(h2)) h2

 

 

- ∂f/∂x f(x, y) - f(c1, c2)h2

Orκ della continuità delle derivate parziali in c1, c2 in [h>0, δ] (δ>0, τ)

|f(x, y) - f(c1, c2)| ≤ ε

=|f(x, y) - f(c1, c2)| ≤ ε   se ||(x, y) - (c1, c2)|| ⟨ ε;

con x=c1+th1, y=c2+th2 per costanti come δ e ε equivalenti

 

 

Quindi |f/∂y (c1+th1, c2+k2(h2)) - fy(c1, c2)| |h2| ≥ 1/ε |f/y (c1, c2) h2|

√2*(ε*h*₂)

Ad ogni rare uso

|f(x, c1 + th1 , c2) - |f(x, c1, c2)|| > 0

Def. Matrice Jacobiana

Sia f : A ⊆ ℝm → ℝm A c.m.m aperto, c ∈ A. Se f è differenziabile in c è detta matrice Jacobiana di f in c, la matrice associata (in modo canonico)

Jac f(c) = ( ∂f1(c) ∂f1(c) ) ( ————— ————— ) ( ∂x1 ∂xm )

( ∂fm(c) ∂fm(c) ) ( ————— ————— )

( ∂x1 ∂xm )

f : ℝm → ℝm matrice m x m

Teo Differenziale della Composizione

Siano A ⊆ ℝm aperto B ⊆ ℝm aperto f : A → B g : B → ℝp c̅ ∈ A Se f è differenziabile in c̅ e g è differenziabile in f(c̅) allora g ∘ f : A → ℝp differenziabile in c̅ e d(g ∘ f)(c̅) = df(c̅)g df

e Jac(g ∘ f)(c̅) = (Jac g)(f(c̅))•(Jac f)(c̅)

matrice pxm mxm matrice pxm

Teo Nelle ipotesi del teorema precedente, le derivate parziali della composta:

∂(g ∘ f)i(c̅) —————— = ∑ ∂gk(f(c̅)) ∂fk(c̅) ∂xj j=1 ∂yj ∂xi

Teo di Schwarz

Sia f: A→ℝm A⊆ℝn aperto z∈A.

Supponiamo che per una coppia di indici i,j ∈ {1,...,n} esistano le derivate fxi, fxj in un intervallo di z e continue in z,

Allora i~j fxixj (c) = fxjxi (c) => H'xixj (c) è simmetrica.

Def. classe C2

Diciamo che f: A→ℝ, A⊆ℝn aperto, f ∈ C2 (A|ℝ) ⬄ per ogni coppia di indici i,j ∈ {1,...,m} allora le derivate parziali seconde rispetto a xi e xj in ogni punto di A, e sono continue.

∂ ∂ : A→ℝ ∀ i,j,i1,i2 ∈ {1,...,m3} (esssup m((m+1)/2)

  • È chiaro come procedere per le derivate parziali successive (3°,n°,..) e si dice che f ∈ Ck+1 (A,ℝ), A⊆ℝn aperto ⬄ f ∈ Ck (A,ℝ). Tutte le sue derivate k- esime sono derivabilità parzialmente rispetto a x1, x2, ..., xn e sono continue in A.

Formula di Taylor

Sia f ∈ C3 (A,ℝ) A aperto su ℝn z ∈ A. Sia h ∈ ℝn tale che {zi +th } ⊆ A

e considerano la funzione g(t) = f(zi+th ), con t ∈ [0,1]

Si calcoli:

  1. g'(t) = ∇f(zi+th) h = ∑i=1n fxi(zi+th) hi
  2. g''(t) = ∑i=1n ∂/∂t[ fxi(zi+th) ]; hi = ∑i=1n ∇ [ fxi(zi+th).hi];hi =

=∑i,j≤1n fxixj(zi+th) hi.hj

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
90 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AmazAli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Grammatico Cataldo.