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VERTIGO: la donna che visse due volte.
è tratto da un romanzo di due autori francesi: “dèntre le morts” (tra i morti).
Il protagonista soffre Acrofobia: non può guardare in basso (vertigini).
E’ un film che si arrotola su sé stesso (è spiraliforme). H. lo rende evidente anche nei titoli di testa.
(Dissezione del volto, viene tagliato geometricamente per osservare i dettagli del viso. (Hitchcock è
creatore di forme).
Il protagonista appare come un necrofilo data la sua perversione nei confronti di una donna morta
che cerca in tutti i modi di far reincarnare in un’altra (che scopriremo essere la stessa)
SONO LE VERTIGINI MENTALI CHE CI PORTANO AD AMARE QUALCOSA DI NON
CONCRETO, LE IDEE DI QUALCOSA.
Per rappresentare la paura del protagonista Hitchcock utilizza una plongèe in soggettiva (quando
guarda in basso ed ha le vertigini), ovvero una carrellata all’indietro + zoom in avanti.
Nel prologo ci presenta la fobia del protagonista con l’involontario omicidio che commette facendo
cadere il suo collega dal tetto.
Anche in questo caso, come nella finestra sul cortile, il protagonista è invalido, prima fisicamente,
poi mentalmente.
Come in ogni film di Hitchcock sono fondamentali le presenze femminili, che in questo caso sono
molteplici:
1^ DONNA: la prima donna che il protagonista incontra è Midge, una donna attiva, con fare
materno e protettivo nei confronti di Jeff, lo prende in giro per la sua “immaturità sessuale”. In
realtà è interessata ad intraprendere una relazione con lui.
(appare anche in questo film Hitchcock in uno dei suoi cameo, lo vediamo nella scena in cui Scotty
va dal suo amico dell’università dove apprendiamo che il film è ambientato in San Francisco,città
nota per la sua ripidità, salite e discese, la topografia ondulatoria rimanda alla verticalità)
2^ DONNA: la seconda donna che Jeff incontra è la moglie del suo amico, Madleine (Kim Novak),
ed è la persona che deve seguire. La vede per la prima volta da Ernie’s dove H. fa un gioco di
inquadrature fondamentale per il film: inquadra lui, asse dello sguardo di lui, allarga l’inquadratura,
arriva a lei, si avvicina, comincia la musica. Scottie da quel momento la vedrà diverse volte
all’interno di una cronice, (prima nella porta, poi riflessa nello specchio). Le luci la rendono
splendente, il contrasto del verde del vestito con il rosso della tappezzeria del ristorante la fa quasi
brillare come uno smeraldo. Il verde è un colore che rimanderà per tutto il film a questa donna.
(anche la sua macchina è verde).
Segue la donna in un cimitero- romanzo d’entre le mortes (tra i morti)
3^ DONNA: la terza donna è la defunta: Carlotta Valdes. Tomba di Carlotta, quadro di Carlotta,
Madleine fa una imitazione mimetica di Carlotta, si crea un’analogia tra il quadro e la donna, il
bouquet di fiori, la capigliatura a spirale..) Un gioco di inquadrature rende al meglio il rapporto tra le
due donne.
Ancora una volta vediamo la donna in una cornice, questa volta in quella della finestra dell’albergo
in cui si presenta come Carlotta Valdes. Scompare poi all’improvviso.
4^ e 5^ DONNA: custode dell’albergo e la suora. Mini comparse, ma fondamentali nella storia.
Il personaggio assente è di fondamentale importanza, ciò è ricorrente nei film Hitchcockiani, il suo
mondo si mette in movimento attorno ad un vuoto.
Ci sono due regole fondamentali che presiedono questo film: RIPETIZIONE (Carlotta-Madleine e
le cose che hanno in comune, le azioni di Madleine); SPOSTAMENTO (Analogie quadro-realtà).
Queste sono le regole che secondo Freud presiedono anche il liguaggio onirico (dei sogni).