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Normativa ISO 14064 'Greenhouse gases'
È uno strumento/normativa standardizzato complementare alla metodologia IPCC (consente di verificare il corretto svolgimento dei calcoli secondo la metodologia IPCC e quindi di quantificare, gestire e ridurre le emissioni da parte di aziende e governi).
È stato introdotto da un gruppo di lavoro istituito dalla International Organization for Standardization (ISO, organizzazione per la definizione di norme tecniche) nel 2012.
I bilanci/inventari fatti secondo le linee guida/metodologia IPCC possono essere verificati e validati/certificati da un ente terzo e le organizzazioni possono così ottenere la certificazione ISO 14064.
È costituita da 3 parti:
- Sistema di contabilità/inventario/bilancio/monitoraggio delle emissioni per le singole aziende/organizzazioni.
- Sistema di contabilità/inventario/bilancio/monitoraggio delle emissioni per i singoli progetti (che coinvolgono più
aziende/organizzazioni e devono essere finalizzati alla minimizzazione del livello di emissioni)
3) Linee guida rivolte ai certificatori per la verifica e la certificazione/validazione degli inventari..
Presenta notevoli benefici in quanto:
a) Garantisce coerenza, trasparenza, credibilità degli inventari.
b) Fa si che governi e organizzazioni si assumano la responsabilità delle proprie emissioni.
c) Favorisce lo sviluppo di politiche ambientali per abbattere le emissioni.
Progetto REGES in provincia di Siena
Provincia di Siena è carbon neutral dal 2011 (emissioni di gas CO2 equivalenti = CO2 assorbita), dal 2008 vengono raccolti i dati (i primi dati disponibili sono relativi al 2006); il bilancio/inventario è certificato ISO 14064.
L'obiettivo era quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2015 (obiettivo raggiunto in anticipo).
Abbattimento percentuale/emissioni nette in grigio, è aumentato sempre nel corso del tempo fino a superare il
100%.Nel tempo il settore energetico ha registrato una riduzione costante (-19%), mentre processi industriali, rifiuti, AFOLU sono rimasti costanti; all'interno del settore energia, che rimane il più rilevante, l'impatto maggiore è esercitato dal trasporto e riscaldamento, i combustibili maggiormente utilizzati gas naturale e gasolio, ma anche benzina.La produzione energetica (energia elettrica) non deve essere importata dal mix nazionale,anzi, dal 2011 l'energia è in surplus ed è in parte esportata. È prodotta da settore geotermico in massima parte, ma anche da fotovoltaico e inceneritore.Il tasso di recupero di biogas nelle discariche è aumentato nel corso del tempo in maniera continua dal 2001.La responsabilità delle emissioni di gas serra globali-Le conseguenze/effetti delle emissioni di gas serra sono indipendentemente dal punto di emissione, per questo sono difficili da percepire e contrastare.-È necessario farericerca e contabilizzazione delle emissioni di gas effetto serra, creazione di alleanze territoriali e sensibilizzazione della popolazione attraverso il processo comunicativo, individuazione dei principali responsabili delle emissioni e adozione di politiche per lo sviluppo sostenibile. È necessario in primo luogo individuare i principali responsabili delle emissioni. Successivamente, è importante condurre ricerche e contabilizzare le emissioni. Inoltre, è necessario creare alleanze territoriali, sensibilizzare e comunicare con la popolazione. Infine, è fondamentale implementare politiche per lo sviluppo sostenibile al fine di risolvere i problemi e adottare nuove tecnologie. I cambiamenti climatici sono un fenomeno supportato da evidenza scientifica. In particolare, a partire dagli anni '70 ci si è resi pienamente conto che questi sono il risultato diretto di attività antropiche.ancora se il pianeta si stesse riscaldando o raffreddando), si parla di Antropocene (tuttavia, alcuni scienziati sottolineano come l'aumento della temperatura potrebbe avere cause anche naturali e non solo umane, importante il cd 'carotaggio', prelevamento di campioni di roccia e ghiaccio dal sottosuolo per capire quale fosse la concentrazione di CO2 in ere/epoche diverse in relazione per es a una maggiore attività vulcanica). Si afferma la necessità non tanto di dover salvare il pianeta, il quale in ogni caso 'si salverà da solo' (anche se ci vorranno migliaia o milioni di anni) ma di preservare la vita dell'essere umano e di molte altre specie. -Il principale punto di riferimento per gli studi scientifici è rappresentato dall'IPCC, nata nel 1987 (Intergovernmental Panel on Climate Change, ente non di ricerca ma di coordinamento tra scienziati afferenti ambiti diversi, tramite tra comunità scientifica e società civile),Il IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è un organismo che raggruppa i maggiori studiosi del clima a livello mondiale, organizzati in gruppi di lavoro interdisciplinari.
L'IPCC ha elaborato finora 5 rapporti sul clima, pubblicati nel 1990, 1995, 2001, 2007 e 2013. Il sesto rapporto dovrebbe essere pubblicato nel 2021-2022. Nel 2018 è stato pubblicato un importante rapporto intermedio, dal titolo Global Warming of 1.5 °C, che studia gli impatti sul clima di un aumento di temperatura pari a 1,5 °C. Questo rapporto sostiene che 1,5 °C sia l'aumento massimo sostenibile per il pianeta. I rapporti degli anni 2000 sostenevano invece che il pianeta fosse in grado di sopportare un aumento massimo di 2,0 °C, corrispondente a un livello di concentrazione di 450 ppm CO2eq (parti per milione di CO2 equivalente). Tuttavia, dal 2018 prevale un approccio più prudente.
È importante notare che la temperatura è già aumentata di quasi 2 °C dal periodo della rivoluzione industriale ad oggi. Nel 2015 è stato superato il livello di 400 ppm CO2eq, mentre nel 2020 la concentrazione è salita a 412 ppm CO2eq.
ascendente nonostante le politiche distabilizzazione/riduzione degli stati (la misurazione utilizzata come punto di riferimento per la concentrazione di CO eq in atmosfera è effettuata giornalmente dall'Osservatorio di Mauna2Loa, Hawaii, stazione di rilevazione installata da C. Keeling nel 1958).
I rapporti contengono un 'summary for policy makers', per agevolarli nell'adozione di politiche ad hoc.
Sappiamo dunque che i cambiamenti climatici hanno origine antropogenica (97% degli scienziati climatici è d'accordo). In particolare, le anomalie di temperature in rialzo e ribasso rispetto a una media calcolata in un periodo piuttosto lungo (20-30 anni) vengono stimate da varie organizzazioni, come ad esempio la NASA o la NOOA e altre agenzie metereologiche (agenzia metereologica giapponese), che hanno effettuato una rilevazione dal 1880 al 2014 (rispetto alla media del periodo di riferimento 1880-1910, viene calcolata la media di questo periodo).
L'aumento stimato è pari a 1,1°C (al 2014 rispetto al 1880).
Nel corso del tempo sono state introdotte diverse ipotesi per spiegare il riscaldamento globale, si parla di fattori naturali: variazioni dell'orbita terrestre (responsabile delle glaciazioni e delle fasi di disgelo, ha avuto un'influenza marginale sul clima dal 1880 al 2014), la temperatura del sole (cambia in decenni o secoli, influenza anch'essa marginale dal 1880 al 2014), l'attività vulcanica (con emissioni di CO2 marginali però rispetto all'attività industriale, inoltre le eruzioni provocano la dispersione in atmosfera di solfati che raffreddano l'atmosfera per qualche anno).
Arriviamo alla conclusione che non sono i fattori naturali a incidere sull'aumento della temperatura.
Analizziamo adesso i fattori antropici: la deforestazione (più di metà della superficie terrestre è stata asfaltata, arata o privata della vegetazione naturale,
ciò ha provocato in realtà un raffreddamento del pianeta in quanto la superficie terrestre, più chiara, riflette maggiormente la luce solare rispetto alla vegetazione dal colore più scuro, ovviamente analizziamo solo gli effetti diretti dell'attività umana, non quelli secondari derivanti dalla minore capacità di assorbimento della CO2 a seguito della deforestazione), l'aumento di ozono di origine antropogenica in troposfera (risultato dell'inquinamento, non incide molto sull'aumento della temperatura anche se provoca un leggero riscaldamento, l'ozono naturale in stratosfera invece blocca le radiazioni solari nocive), gli aerosol (non hanno effetto sui cambiamenti climatici, anzi gli aerosol solfati derivanti dalla combustione del carbone raffreddano l'atmosfera (ma sono responsabili della cd piogge acide)), infine i gas serra (sono gli unici veri responsabili del cambiamento climatico, la loro emissione è.cresciuta del 40% rispetto al 1750). Sono dunque i fattori antropici e in particolare l'aumento di emissioni di gas serra a causare il riscaldamento globale.
L'azione umana crea uno squilibrio nel mondo naturale fra CO2 emessa e CO2 assorbita, alterando il ciclo del carbonio che riguarda foreste, suolo e oceani (i quali assorbono e emettono al contempo), le attività umane emettono e basta: 5,5 petagrammi di CO2 l'anno, i quali provocano un aumento di 3,5 petagrammi di CO2 l'anno in atmosfera (anche se tale valore/stima può variare del +-6% l'anno in relazione all'attività umana e oceanica).
Il vero problema è che questa di CO2 (+3,5 petagrammi l'anno) è molto difficile da riassorbire da parte dei sistemi naturali in quanto il flusso di emissione è continuativo (crea un accumulo) ed enormemente maggiore rispetto alla capacità di assorbimento e neutralizzazione del pianeta. Lo stesso vale
per altri gas clima alternanti (NO2, CH4…).
Per la prima volta il 3 e l’8 aprile 2021 abbiamo superato le 420 ppm di gas CO2 equivalenti dispersi in atmosfera (rilevazione puntuale/giornaliera della NOOA presso l’osservatorio di Mauna Loa).
Per mitigare questo problema è necessario un sistema di bilancio, contabilità, inventario, monitoraggio dei gas serra da redigere preferibilmente secondo le linee guida dell’IPCC definite in un report del 1996, 2006 fino al 2019.
In questo modo viene realizzato un bilancio energetico o trofico delle emissioni lorde-assorbimento per calcolare le emissioni nette.
Sarebbe necessario al tempo stesso creare alleanze territoriali carbon neutrality per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality, garantendo una maggiore sensibilizzazione della società civile attraverso la comunicazione, individuare i principali responsabili delle emissioni e infine adottare politiche per lo sviluppo sostenibile, nonché
Applicare nuove tecnologie.
Esempio di Sie.