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Pubblichecos'è l'analisi delle PP

L'analisi delle politiche pubbliche può essere definita come "lo studio delle qualità relazionali di eventi e momenti della vita politica e sociale accumunati dal tentativo di fronteggiare un problema di rilevanza pubblica". Non serve che un problema sia esistente, ma che sia percepito dalla collettività.

Come nasce l'analisi delle politiche pubbliche: Per una certa insoddisfazione rispetto agli altri approcci storici alla politica.

- Approccio giuridico: studia le leggi, le costituzioni e le istituzioni ma non necessariamente con queste conoscenze nozionistiche si capisce come funziona una politica pubblica.

- Approccio filosofico: studia cosa la politica dovrebbe fare, ma non riesce a studiare tutta la dinamica della politica pubblica.

- Approccio politologico: pone enfasi sulla dimensione del potere.

- Approccio economico: pone enfasi sulla dimensione individuale e sulla tendenza

Alla massimizzazione della propria utilità. Cogliere gli aspetti relazionali: per capire come funzionano le politiche pubbliche bisogna cogliere le diverse relazioni che ci sono tra leggi, potere, principi di efficienza etc. Bisogna cogliere quali sono i nessi tra eventi che appaiono distanti.

DOVE NASCE L'APP, UNA STORIA AMERICANA: Questo modo di studiare le politiche deriva dagli Usa, è una storia americana. Gli elementi che hanno determinato la nascita dell'APP in America:

  • Progressive: idea che in qualche modo si possano cambiare processi sociali e politici attraverso degli interventi, delle riforme; idea era che il metodo scientifico fosse utile e che con esso si potessero trovare evidenze empiriche che aiutassero a ridisegnare la realtà. Il progressismo è una visione o tendenza politica (in alcuni casi anche etica) della sinistra, che identifica coloro che sostengono in primo luogo la promozione dei diritti civili e sociali, da acquistare però

tramite riforme progressive anziché tramite una rivoluzione.

Pragmatismo: ipotizza il pensiero non come attività astratta, meramente teorica, ma come attività ontologicamente fondata per cercare di risolvere i problemi. Le buone politiche consentono di risolvere problemi collettivi e ottenere risultati. L'essenza del pragmatismo consiste nel riconoscere la funzione operativa del pensiero, per cui nulla in astratto è un 'dato' o è un 'problema', ma quello che in una certa situazione disturbata, indeterminata, è un problema, una volta chiarito e risolto, può diventare un dato in un'altra situazione e viceversa.

New Deal: periodo della storia americana (1932-1939) in cui per la prima volta il governo federale americano comincia a intervenire direttamente nella vita socio-economica del paese, per cercare di diventare un motore di sviluppo e cambiamento. Il New Deal nasce con Roosvelt e costituisce un nuovo accordo

tra i cittadini americani. È stata una grande esperienza di interventismo del governo federale e mostra come in realtà lo strumento pubblico può essere molto utile in una società basata sull'individualismo. Comportamentismo: epistemologia secondo la quale per comprendere come funzionano i processi sociali, è necessario andare ad analizzare i dati, fare analisi empiriche. Cominciano a nascere i primi indicatori sociali. Inoltre, a partire dal 1937 il governo federale comincia a convocare un gruppo di esperti sociali per fare i consulenti per il governo (allora era ancora inusuale). Il coinvolgimento degli esperti di tutte le sfere sociali raggiunse l'apice durante la seconda guerra mondiale, quando gli uffici militari di Washington erano pieni di scienziati sociali che tenevano questi gruppi di riflessione, costantemente consultati dai militari sulle azioni belliche da intraprendere. Altri aspetti furono: - Parcellizzazione della vita politica - Sistemaistituzionale con tanti checks and balances; assetto fortemente federale- Tendenza dovuta al pragmatismo a deideologizzare i problemi di policy.Originariamente c'era questa idea, se noi studiamo bene i problemi, liberi da ideologie, troviamo soluzioni che funzionano. Visione molto ottimista: l'idea che la conoscenza fosse importante per prendere decisioni emerge con forza.- Elevato individualismo, idea che il rapporto con governo fosse problematico. Si mostrò quindi ad una cultura individualista che gli interventi di governo potevano anche aiutare gli individui senza inculcarne gli interessi.L'analisi delle politiche pubbliche nasce quindi negli USA come disciplina che ha caratteristiche multidisciplinari orientate a risolvere problemi collettivi. L'idea che la politica è multiforme e che allora deve confrontarsi con la soluzione di problemi collettivi, emerge nel sistema americano nel periodo in cui il governo federale esiste e il presidente èdire cose diverse. Nella prima frase, si riferisce al concetto generale di attività politica. Nella seconda frase, si riferisce a una specifica politica pubblica, ovvero la politica pensionistica. Nella terza frase, si riferisce all'attività politica all'interno di un partito. Una politica pubblica (PP) è un insieme di decisioni e azioni intraprese da un governo o da un'istituzione pubblica per affrontare un problema o raggiungere un obiettivo specifico. Le politiche pubbliche possono riguardare una vasta gamma di settori, come l'istruzione, la sanità, l'ambiente, l'economia, la sicurezza, ecc. Le politiche pubbliche sono caratterizzate da diversi elementi: 1. Multidisciplinarietà: gli analisti di politiche pubbliche devono avere conoscenze tecniche che derivano da più discipline, per evitare il rischio di essere sottoposti a critiche degli esperti dei singoli settori. Ciò richiede un eclettismo metodologico e disciplinare. 2. Definizione del campo d'indagine e capacità di filtraggio dei temi che si vogliono trattare. 3. Tendenza a focalizzarsi sul problem solving, ovvero sulla risoluzione dei problemi concreti che le politiche pubbliche si propongono di affrontare. 4. Esplicitamente normativa: le politiche pubbliche sono orientate a raggiungere determinati obiettivi e a influenzare il comportamento dei cittadini e delle istituzioni. In sintesi, le politiche pubbliche sono strumenti utilizzati dai governi per affrontare problemi e raggiungere obiettivi specifici, e sono caratterizzate da una multidisciplinarietà, una definizione del campo d'indagine, una tendenza al problem solving e un'orientazione normativa.

Nella prima frase la parola politica indica la sfera in cui si svolge la lotta per la conquista del potere, in cui operano i partiti politici, si formano e si rompono le alleanze, si combattono diverse visioni generali, si svolgono le campagne elettorali, si compete per il consenso degli elettori. Politica quindi intesa come insieme di attività.

Nella seconda frase la parola politica si riferisce alle azioni da intraprendere per affrontare un problema collettivo (in questo caso le pensioni).

Nella terza frase la parola politica ha un altro significato: militiamo nello stesso partito e lo facciamo perché abbiamo idee simili su come il mondo dovrebbe funzionare.

La lingua italiana usa la sola parola politica per esprimere tre concetti diversi. Il concetto di politica nella lingua italiana in realtà esprime qualcosa che nelle altre lingue viene espresso da tre parole diverse: politics, policy e polity. Queste sono le 3 dimensioni della politica.

Politics: le attività del governo, dei membri delle organizzazioni legislative o delle persone che cercano di influenzare il modo in cui un paese è governato (prima frase).

Policy: un insieme di azioni (ma anche di non azioni) poste in essere da soggetti di carattere pubblico e privato, in qualche modo correlate ad un problema collettivo (seconda frase).

Polity: è la terza faccia della politica e comprende tutti quegli aspetti che riguardano la definizione della comunità politica, è da intendere come la definizione dell'identità e dei confini della comunità politica, le cui dimensioni sono mutevoli e artificiali. I confini di una comunità servono alla stessa per identificarsi rispetto alle altre. Questi servono anche a delineare l'ambito di competenza dell'autorità politica. Rappresenta la dimensione politica orizzontale che ha a che fare con l'interazione con i cittadini (terza frase).

LA PP È: Una

buona definizione dovrebbe contenere: una visione di processualità; una certa propositività; l'esistenza di attori; una qualche relazione con problemi aventi rilevanza collettiva. ALCUNE DEFINIZIONI DI PP: Esistono due famiglie principali di definizione di politica pubblica. La prima famiglia pone l'accento sul soggetto che le formula e le mette in atto: da questo punto di vista ciò che caratterizza le politiche pubbliche è il fatto che si tratta di azioni o interventi decisi e realizzati da istituzioni pubbliche nel quadro della loro azione di governo. "Ogni cosa che i governi scelgono di fare o non fare" di Thomas Dye. La parola governo è qui usata in senso ampio: non si riferisce specificatamente all'esecutivo, ma all'insieme delle istituzioni che contribuiscono a definire l'azione pubblica. Si parla quindi di "governi" al plurale. Ogni cittadino è governato da più governi, ciascuno dei quali.

agisce entro il proprio territorio ed entro la propria sfera di competenza. Nella sua definizione, Dye aggiunge che per politica pubblica deve intendere non solo ciò che i governi fanno, ma anche ciò che non fanno. Anche l'inerzia è un fatto che genera conseguenze. Studiando le politiche pubbliche noi osserviamo le istituzioni in movimento: come si attivano per far fronte ai vari problemi della collettività. Tuttavia, questa definizione ha un difetto: se le politiche sono fatte dai governi, esse non sono fatte solo dai governi. Molti altri soggetti contribuiscono alla formazione e all'attuazione delle politiche pubbliche. Una buona definizione di politica pubblica non dovrebbe dare per scontato che i governi abbiano necessariamente una posizione esclusiva. Per risolvere questa difficoltà, possiamo cercare di rovesciare la prospettiva. Invece di definire le politiche pubbliche in base al soggetto che le propone, possiamo definirle in base al loro oggetto,

Ossia in che cosa consistono. "L'insieme delle azioni compiute da un insieme di soggetti, che siano in qualche modo correlate alla soluzione di un problema collettivo - e cioè, un bisogno, un'opportunità o una domanda insoddisfatta - che sia generalmente considerato di interesse pubblico".

Secondo questa seconda famiglia di definizioni, ciò che caratterizza le politiche pubbliche è il fatto di proporsi come soluzione a un problema che è percepito come collettivo. In base a questa definizione, i confini di una politica pubblica non sono dati da chi la "fa", che si tratti di istituzioni pubbliche, attori privati o entrambi, ma dal problema di interesse pubblico che la politica cerca di affrontare.

Vi è infine questa definizione che riduce la politica pubblica a una legge. Tuttavia, vari cordata, perché su questa definizione viene fondata la più importante tipologia di politiche pubbliche.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
95 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher agnese.2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi dei processi decisionali e sistema politico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Capano Gilberto.