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LIMITARE IL CONSUMO DI CARNE ROSSA E CARNI LAVORATE
Evidenze mostrano come un consumo al di sotto dei 500 gr a settimana di carne rossa non costituisce un pericolo per la salute, mentre insaccati e carni lavorate andrebbero consumate solo occasionalmente. Sulla carne rossa e quella conservata vi sono prove di aumentato rischio neoplastico, che può arrivare fino al 40% se i consumi carnei sono elevati e giornalieri. La patogenicità coinvolge numerosi meccanismi, come la formazione di composti N-nitroso e la presenza di ferro-eme, che può portare alla formazione di radicali liberi e il metodo di conservazione (affumicatura, sale, conservanti e coloranti). Inoltre, il consumo di carne rossa e carne lavorata è un fattore di rischio per il tumore del colon-retto.CONSUMARE CON MODERAZIONE BEVANDE ALCOLICHE
Se è vero che da un punto di vista cardiologico un consumo moderato previene il rischio di malattie cardiovascolari, in ambito oncologico tale beneficioNon è mai stato dimostrato. Un elevato consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di tumore del fegato, esofago, stomaco, colon e seno. In particolare, il consumo di alcol, sia in pre che in postmenopausa, determina un aumento rischio neoplastico, dovuto a vari meccanismi quali l'effetto cancerogeno dell'acetaldeide, metabolita dell'etanolo, l'effetto mediatore sulla produzione di prostaglandine e la produzione di radicali liberi. Numerosi sono i meccanismi alla base di tali associazioni. Tra i principali vi è la formazione di metaboliti cancerogeni per l'organismo. Inoltre, al consumo di alcol spesso si accompagna il fumo di sigaretta, creando sinergia tra i due fattori di rischio.
7. LIMITARE IL CONSUMO DI ALIMENTI RICCHI DI SALE
All'interno di questa categoria sono inclusi vegetali, pesce e altri alimenti conservati con il sale. Nonostante il sale sia un elemento fondamentale per l'organismo, è stato riscontrato che i
livelli di cui necessita sono nettamente inferiori rispetto al consumo medio della popolazione. Le evidenze mostrano come il consumo di tali prodotti aumenta il rischio di tumore dello stomaco tra chi ne fa un largo consumo rispetto a chi ne consuma una quantità inferiore. Un'elevata assunzione di sale può danneggiare il rivestimento dello stomaco causando l' stato infiammatorio e favorendo la sensibilità verso agenti cancerogeni. La dose ottimale giornaliera non dovrebbe superare i 5 g.
8. SODDISFARE I FABBISOGNI NUTRIZIONALI ATTRAVERSO LA DIETA
Studi scientifici dimostrano come la miglior forma di nutrimento è data dalla varietà degli alimenti e non dai supplementi. Sebbene in campo oncologico, specifiche integrazioni in persone ad alto rischio hanno giocato un ruolo positivo nella prevenzione, i livelli di integrazione sono diversi e personalizzati in base all'individuo, e un loro supplemento eccessivo può causare effetti collaterali.
anche gravi. 9. ALLATTARE AL SENO PER ALMENO I PRIMI SEI MESI DI VITA DEL NEONATO Le evidenze mostrano l'effetto protettivo dell'allattamento al seno sia per madre che per neonato non solo in campo oncologico. Alla base vi sarebbero meccanismi che contribuirebbero alla riduzione del rischio, tra cui una serie di modifiche ormonali e l'eliminazione di cellule potenzialmente danneggiate. L'allattamento protegge la madre nei confronti dell'insorgenza del tumore al seno sia in pre-menopausa sia in post-menopausa, e sono presenti evidenze di protezione da tumore ovarico. Per il neonato l'allattamento naturale è un fattore protettivo per sovrappeso e obesità, protegge contro le infezioni nell'infanzia e rafforza il sistema immunitario. 10. USO DELLE RACCOMANDAZIONI ANCHE PER SOGGETTI ONCOLOGICI Le precedenti raccomandazioni sono utili non solo per la prevenzione oncologica, ma anche per tenere sotto controllo la crescita tumorale in soggetti.con tumore già diagnosticato. Le ultime evidenze confermano che il normopeso sia in grado di stabilizzare l'assetto metabolico e scoraggiare la crescita tumorale.4. CONCLUSIONI
L'ultimo rapporto "I numeri del cancro in Italia" evidenzia come negli scorsi anni sono insorti 373.300 nuovi casi di tumore e quasi 3 milioni e quattrocentomila persone convivono con la malattia. Gli studi condotti in merito dall'American Institute for Cancer Research e dal World Cancer Research Fund, indicano che una scelta alimentare appropriata potrebbe prevenire anche il 40% dei tumori e, se associata all'astensione dal fumo e a un'adeguata attività fisica, consentire risultati ancora migliori. Dunque, applicare importanti misure di prevenzione può portare ad incidere in senso positivo sui numeri della malattia.
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