vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ENS IN QUANTUM ENS
Ciò che è: ciò che identifica l’essere, ciò che non può essere altrimenti. Quando vuoi capire cos’è il bello
devi provare a capire cosa sia il brutto. Tutte le scienze si occupano di quel che è. L’ontologia studia le
cose in quanto enti, mentre la fisica studia una determinata fascia di enti (l’ente in quanto ente
naturale): quindi la fisica isola un oggetto della realtà e ne fa oggetto di studio. Analoga è la
matematica che studia l’ente in quanto numerabile o esteso. Ma quando il metafisico prende in
considerazione la dimensione di Silvia la considera solo per se stessa, non la studia per gli altri. Che
tipo di ente è la dimensione di un corpo? In quale delle classi degli enti noi collochiamo la dimensione
di Silvia? Quando conta il peso o le dimensioni di Silvia in questo? Contano poco per un metafisico
che non si cura delle determinazioni quantitative degli oggetti. Le dimensioni sono enti perchè esistono
ma sono accidenti della sostanza.
La filosofia è una scienza dimostrativa basata su sillogismi. Per Aristotele la filosofia ha invece una
struttura prettamente dialettica.
ONTOLOGIA E TEOLOGIA: la distinzione tra metafisica speciale (teologia) e metafisica generale
(ontologia) è solo un’ipotesi di Alessandro, peraltro saltuaria, perchè lui interpretava l’ontologia
aristotelica subordinata alla teologia. Secondo Donini non ci sono motivi sufficienti per ritenere che
nella Metafisica ontologia e teologia siano la stessa cosa, e ciò mostra di nuovo l’unitarietà
dell’oggetto della metafisica, anche se Aristotele e Alessandro concepiscono diversamente questa
unitarietà:
Per Aristotele l’identità, l’unità si fonda sull’unità stessa dell’oggetto di studio: l’ontologia pone il
problema dell’essere, la teologia è il sistema per risolverlo. Per Alessandro: l’identità risiede nel fatto
che l’ontologia rientra nell’ambito della teologia. Quindi per Alessandro Aristotele subordina
l’ontologia alla teologia, mentre per Donini Aristotele identifica ontologia e teologia, e questa tesi
appare più plausibile. Pertanto non possiamo escludere a priori l’unitarietà dell’oggetto della
metafisica. Sebbene ci siano livelli diversi, non è detto che l’oggetto sia diverso.
SCIENTAE SPECIFICANTUR A SUBJECTO
È un principio che sostiene che le scienze si distinguono a seconda dell’oggetto che studiano. Nel nostro
caso, anche se l’oggetto è articolato su più livelli, la sua unità è una forte convinzione di Alessandro.
Donini non prende delle posizioni rigide sull’interpretazione che fa Alessandro. Ma per capire cosa
intendeva Alessandro è fondamentale avere una buona precomprensione di Aristotele. Donini
s’interessa piuttosto di verificare se l’oggetto delle metafisica di Aristotele è coerente o meno, e non è
coerente! Per lui la metafisica di Aristotele propone la tesi di una unitarietà dell’oggetto della
metafisica nel senso che ONTOLOGIA E TEOLOGIA si identificano. Mentre per Alessandro, e questa
è una delle sue tesi principali, Aristotele subordina l’ontologia alla teologia, questa è la sua
interpretazione.
Fin dal libro Alfa è manifesto che la metafisica, oltre che essere unitaria, ha un unico oggetto coerente nel
senso che la distinzione di molti oggetti non danno origine a più scienze poichè si tratta di oggetti
coerenti e collegati tra loro. Aristotele realizza il connubio tra scienza ricercata e scienza praticata, c’è
unità fra l’oggetto e la sua pratica. La metafisica di Aristotele nasce perchè nella sua scuola teneva dei
seminari, un pò improvvisava e un pò studiava, perciò questa sua metafisica è per forza ricercata: egli
si poneva delle domande e si dava delle risposte. La metafisica di Aristotele è quindi anche praticata,
ma lui la chiamerebbe diversamente a seconda del livello della discussione:
SOPHIA: sapienza, viene da sapere (succulento scienza che soddisfa il palato), la scienza alta per
Aristotele.
PHILOSOFIA: dicono che siano stati i pitagorici a coniare questo nome. Dio è sapiente, gli uomini no,
sono solo amanti del sapere.
Tutti gli uomini per natura TENDONO AL SAPERE. Questa è la prima frase con la quale Aristotele
comincia la sua Metafisica. Il verbo tendere rimanda a OREXIS...TENDENZA RAZIONALE (distinta
dal desiderio che è invece irrazionale). Non avremmo potuto dire che tutti gli uomini desiderano di
sapere. Se tendono significa che NON hanno ancora raggiunto il sapere, ma non significa che non lo
raggiungeranno. Per Aristotele l’uomo è in grado di giungere ad un alto livello del sapere, che è la
Sophia. Hegel dice ciò ma in modo più estremizzato: per lui le scienze filosofiche a cominciare dalla
logica che ha perduto il nome di filosofia hanno perso il loro antico significato di “tendenza al sapere”.
Per Aristotele e Platone la filosofia non depone mai il suo nome perchè, pur essendo conclusiva, il suo
oggetto non viene mai penetrato del tutto.Quando Aristotele chiama questa scienza praticata e ricercata
sophia, egli intende anche philosofia, Quindi questi termini non sono per lui differenti, come affermato
da Alessandro.
1) sophia
2) philosofia
3) filosofia prima
4) Scienza dell’essere in quanto ens
5) Teologia (dottrina razionale che ruota attorno a Dio. Viene chiamata così nel 6 libro (Y) per indicare la
metafisica che specula sugli enti più divini, più alti, pertanto il nome teologia si addice a questo genere
di studi.
Su questo tema ci sono diverse ipotesi:
- distinzione metafisica generale e metafisica speciale
- ipotesi privilegiativa: l’ontologia identificata con la teologia
- altre conclusioni in altri testi
Donini obietta alla Bonelli che queste possibilità non possono essere equiparate. La seconda, infatti è la
più frequente e quindi anche la più plausibile. Secondo Donini dalla Metafisica di aristotele risulta
l’identità di ontologia e teologia. Ma se lui attribuisce questa tesi sia ad Alessandro che ad
Aristotele...significa che non c’è differenza? Ebbene per entrambi gli autori il concetto di identità c’è
ma è inteso in maniera molto differente:
Per Alessandro c’è una scienza, la teologia, che fa rientrare nel suo ambito anche l’ontologia. Per lui il
nome più giusto che possiamo dare alla Metafisica di Aristotele è teologia. Questa è l’identità intesa da
Alessandro. Aristotele, invece, dimostra che per la metafisica, l’ontologia rappresenta la problematica
più importante in quanto si chiede:
cos’è l’essere? Quali i suoi principi e le cause?
La risposta ultima è data dalla teologia e Aristotele la spiega con il motore immobile. Egli giustifica
sempre ciò che sa.
Aristotele utilizza vari nomi per dire metafisica, la scienza che non studia un ente particolare ma
l’ESSERE UNIVERSALE per cui anche la filosofia ha ache fare con:
- l’essere in quanto essere (in generale)
- sostanze intelleggibili (sovrasensibili, immateriali, la cui essenza è intelletto puro [il nostro
intelletto è solo una facoltà], enti che sussitono di per sè)
tutti gli enti autonomi sono sostanze, ma per es. i colori non sussistono di per sè. Noi non siamo intelletto
per essenza come le altre sostanze, che sono intelletto puro e perciò divine. Da esse dipendono tutte le
altre SOSTANZE SENSIBILI che per Aristotele si suddividono in:
- MONDO SUBLUNARE: sostanze della terra, generabili e corruttibili
- MONDO CELESTE: stelle astri, ingenerate e incorruttibili (questa credenza durò fino a
Galilei)
Le sostanze di entrambi i mondi dipendono dal motore immobile. Chi muove il sole? Il sole nel suo
movimento non si spiega da sè e perciò anch’esso dipende dall’intelletto puro e attraverso tutte le
sostanze sensibilidipendono tutte le altre forme di essere. Non ci sono sostanze se non ci sono:
- i trascendentali (in senso classico sono i predicati che possono essere attribuiti a qualcosa:
l’ente, il diverso, l’uno, il simile, l’essere etc etc...)
- gli accidenti
ovvero le due forme dell’essere. Per aristotele esistono 3 generi di sostanze, ma oltre a queste vi sono
anche gli accidenti. Ciò che differenzia le sostanze divine dalle altre è proprio che queste non
subiscono accidenti: sono atti puri, sono perfetti, sono realizzazione pura. (es. la bellezza di Platone
che sussiste di per sè, non la bellezza di un oggetto). Ciò che è solo atto non nè aumentare nè diminuire
la sua perfezione. Per es. il CALCOLO in sè è invariabile.
Le altre sostanze sono invece caratterizzate dalle PROPRIETA’ e sono in continuo divenire ma sotto
questo divenire c’è una sostanza che permane. Es: la barca di Teseo, tutte le tavole vennero cambiate
ma la forma della barca non cambiò.
LE SOSTANZE
Dalle sostanze sovrasensibili dipendono tutte le altre sostanze che possono essere celesti o terrestri e
siccome gli accidenti (proprietà secondarie che non possono sussistere se non nelle sostanze) e
siccome anche i predicati universali (i trascendentali) non sussistono di per sè (in quanto riferibili solo
alle sostanze) DALLE SOSTANZE SOVRASENSIBILI DERIVANO LE PROPRIETA’ DELLE
SOSTANZE SENSIBILI.
Secondo Donini per Aristotele le sostanze prime sono quelle divine, immateriali, i motori. L’Essere in
quanto essere non è dio...si diceva...ma è l’aspetto comune e universale a tutte le cose che sono.
Perchè allora quelle sostanze non sono quelle che crede VOEGEL, cioè le essenze?
Perchè l’essenza di una cosa non è la sua causa in sè ma l’essenza è causa del fatto che questa cosa sia
così e non sia un’altra cosa. In parole povere, la sostanza è la causa prima, mentre l’essenza è la causa
del perchè una cosa è quella che è.
Come mai Achille esiste? Come mai Achille è diverso da Patroclo? Perchè le loro anime sono diverse, c’è
l’identità specifica (sono tutti due uomini) ma vi è anche una diversità individuale: le loro essenze sono
diverse. E chi ha dato loro l’essenza? Peleo con la generazione.
E’ colpa di Aristotele se l’immagine di Dio è maschile: egli sosteneva che il maschio dona la forma,
mentre la donna solo il sangue mestruale, pertanto l’essenza viene ricevuta dal padre.
Vi è quindi differenza di cause: quelle prossime (il padre, Peleo) e quelle remote, le prim