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TECNICA IRRIGUA: CALCOLO DEI FABBISOGNI

Ai fini dell’ irrigazione è utile conoscere il fabbisogno idrico colturale, calcolato in base a ETP,

espresso come altezza di acqua. Se dal fabbisogno idrico colturale sottraiamo l’ acqua apportata da

fenomeni naturali come piogge, risalita d’ acqua da falda, otteniamo il fabbisogno irriguo netto.

Vanno valutate anche le piogge, tenendo conto dei vari dati pluviometrici disponibili e della

probabilità con cui i valori si possono presentare, e non tenendo conto dei valori medi;

Inoltre va tenuto conto dell’eventuale acqua che può essere già presente nel terreno all’ inizio della

stagione di crescita.

In sintesi per attuare una giusta irrigazione dobbiamo conoscere l’ efficienza di irrigazione, cioè

rapportare l’ acqua di cui ha bisogno una coltura e quella che effettivamente gli si fornisce, questa è

sempre minore di uno, e combinata al fabbisogno di lisciviazione, riusciamo a ottenere quella

maggiorazione di acqua che ci da come risultato il fabbisogno irriguo di campo.(espresso in mm al

giorno e per ettaro-tipo)

A volte a questo parametro si sostituisce la portata caratteristica, o portata continua (espressa in

litri al secondo per ettaro di cui si dovrebbe disporre); ma essendo calcolata per giorno, dato che

comunque un impianto non lavora 24 ore su 24 bisogna considerare il coefficiente operativo

giornaliero, che tiene conto delle ore ad esempio se un impianto lavora 12 ore al giorno, bisogna

dividere il risultato per 0,5 ecc ecc…

ELEMENTI TECNICI DELL’ IRRIGAZIONE

Gli elementi tecnici da valutare per una corretta irrigazione sono la stagione irrigua (intervallo tra

primo e ultimo adacquamento), il volume di adacquamento, cioè la quantità di acqua da apportare al

terreno per portarlo allo stato ottimale di umidità, il turno o ruota, cioè l’ intervallo di tempo, in

giorni, che passa tra due successivi adacquamenti, e si calcola dal rapporto fra il volume di

adacquamento e l’ evapotraspirazione media giornaliera del periodo (formula pag. 206 del libro);

poi bisogna valutare la durata degli adacquamenti calcolando il rapporto fra il volume di

adacquamento e la velocità di infiltrazione del terreno (formula pagina 207). A questo punto si

considera il corpo d’ acqua o portata di dispensa, espresso in litri al secondo, dell’ acqua che ogni

pianta deve ricevere, e conseguenza del corpo d’ acqua è la superficie della parcella irrigua, cioè il

calcolo delle varie superfici in cui dividere gli appezzamenti che vengono adacquati con i vari

sistemi di irrigazione; si calcola dal rapporto fra il corpo d’ acqua e la velocità di infiltrazione (pag.

208).

SISTEMI IRRIGUI

I vari sistemi irrigui si possono riassumere in due grandi gruppi: sistemi a gravità e sistemi a

pressione.

Dei sistemi a gravità fanno parte ad esempio i sistemi per scorrimento, che sono attuati in terreni

che presentano solitamente una pendenza, e sono caratterizzati da un fossetto adduttore sulla parte

alta del campo, l’adacquatrice, e dal cavo colatore, sulla parte più bassa del campo, che raccoglie

e allontana l’ acqua eventualmente eccessiva; dall’adacquatrice l’ acqua si riversa sul campo sotto

forma di lama sottile e uniforme; i sistemi di scorrimento sono: metodo a fossatelli orizzontali,

metodo ad ala, metodo per scorrimento su “campo letto” e metodo per scorrimento a spianata; i

principali pregi di questo tipo di sistemi sono: possibilità di attuarli su superfici sia piane che

declivi, possibilità di attuarli alla marcite; i principali difetti: il movimento dell’acqua provoca

erosione e dilavamento, alte spese per la sistemazione irrigua e di manutenzione dei cavi conduttori

e colatori, bassa efficienza di irrigazione (0,5-0,6) a causa della percolazione profonda dell’ acqua.

SISTEMI PER SOMMERSIONE

I sistemi per sommersione possono venire applicati su terreni piani; una cospicua lama di acqua che

si muove esclusivamente in senso verticale infiltrandosi, ricopre il terreno; Inoltre il terreno deve

essere ripartito in bacini mediante arginelli; di questi sistemi citiamo l’irrigazione per sommersione

a scomparti, tipico per esempio delle risaie, l’ irrigazione per sommersione a rasole o aiole e l’

irrigazione per sommersione a conche, molto usato per le colture arboree.

I sistemi per sommersione presentano alcuni difetti, come ad esempio un eccessivo consumo di

acqua, possono provocare alcuni danni al terreno, come limitare la disponibilità di aria in esso,

dilavamento, incrostazione, impossibilità di irrigare terreni troppo permeabili o troppo

impermeabili; questi sistemi possono essere impiegati o con un adacquamento continuo, o con

adacquamenti alternati, nei quali dopo aver pompato l’ acqua per alimentare l’ impianto, si lascia

poi per un periodo assorbire nel terreno;

SISTEMA PER SUBIRRIGAZIONE

E’ un sistema ancora quasi per nulla applicato e prevede l’ uso di tubazioni sotterranee che

avrebbero il compito di irrigare la zona esplorata dalle radici della pianta; un tipo che è stato

sperimentato è quello di Tournon, che prevede un impianto di tubi di plastica flessibili

recanti aperture ottenute con intagli dalle quali fuoriesce l’ acqua irrigua, e in caso di otturazioni alle

aperture viene pompata l’ acqua provocando sbalzi di pressione per liberarle; un sistema di

subirrigazione viene usato in agrumeti in Sicilia dove ogni albero ha il suo tubo infisso nel terreno

che raggiunge la radice e riversa l’ acqua nella rizosfera.

SISTEMA PER INFILTRAZIONE LATERALE

Sistema caratterizzato da solchi dritti che intercorrono sui filari, nei quali viene introdotta l’ acqua

che quindi bagnano tutta la parte di terreno posta fra i solchi; il sistema non richiede

necessariamente una sistemazione perfettamente livellata del suolo, ma presenta alcuni contro come

lentezza dell’ irrigazione, bassa efficienza dovuta alla percolazione, ingenti costi di manodopera, per

l’ attività di adacquamento ecc ecc…

SISTEMA PER ASPERSIONE

Detto anche a pioggia, consiste nel far cadere dall’ alto sulle colture e sul terreno l’ acqua finemente

suddivisa, in forma di pioggia. Fra i vantaggi nell’ applicare questo tipo di sistema, troviamo il fatto

per esempio che non necessita di alcuna modificazione dela superficie del terreno, può essere

applicato per qualunque tipo di terreno (permeabile, ecc ecc…), permette una certa viabilità per i

mezzi aziendali, fa risparmiare sui consumi di acqua e sulla maodopera, permette lo sfruttamento

della fertirrigazione. Presenta comunque anche punti a sfavore come il compattamento del terreno

causato dall’ azione battente della pioggia, i costi per la manutenzione degli impianti, la

distribuzione dell’ acqua può essere irregolare, per esempio nelle giornate ventose, non è possibile

fra l’ altro con questo sistema, utilizzare qualsiasi tipo di acqua (alcune acque possono otturare gli

ugelli), inoltre parte dell’ acqua può andare persa per evaporazione;

generalmente un impianto di irrigazione a pioggia è composto da: gruppo motore-pompa, che

fornisce l’ acqua per l’ irrigazione alla pressione necessaria; condotte sotto pressione, che portano l’

acqua in tutti i punti da irrigare e alimentano gli apparecchi irrigatori, e possono essere mobili ( in

genere posate sul suolo e possono essere montate e rimontate), o fisse (costi più elevati per l’

installazione di queste e sono generalmente tubazioni interrate; le condotte possono essere anche

miste con la parte principale interrata e la parte terminale mobile, che alimenta gli irroratori; queste

tubazioni possono essere sia di metallo sia di materiali vari (plastica, eternit…); apparecchi

irroratori o irrigatori, i più importanti elementi dell’ impianto che spruzzano l’ acqua da irrigare

con la più grande uniformità possibile e minima azione battente; ci sono due tipi di irrigatori:

irrigatori statici, non usati in grandi campi, ma più in vivai campi sportivi… e questi hano ugelli di

piccolo diametro e funzionano a pressione bassa; irrigatori rotativi, questi sono utilizzati invece

per la coltivazione in pieno campo e sono caratterizzati dalla gittata (raggio del cerchio bagnato),

portata (quantità di acqua erogata per unità di tempo, in litri al secondo), pressione di esercizio

( ogni irrigatore funziona a una determinata pressione, e vi sono irrigatori a bassa, media e alta

pressione), e infine dalla intensità di pioggia ( cioè il rapporto fra portata e area del cerchio

bagnato, e distinguiamo irrigatori a pioggia lentissima, a pioggia lenta, a pioggia di media

intensità e ad alta intensità); in base al tipo di terreno e alla zona (per esempio si tiene conto del

vento) dove viene installato questo tipo di impianto di irrigazione, si sceglie il tipo di irrigatore più

adatto; questi vengono installati: in quadro (distanza fra le ali e fra gli irrigatori posti sull’ ala

uguale), o in rettangolo (distanza maggiore fra le ali, rispetto a quella fra gli irrigatori).

I sistemi di irrigazione per aspersione possono essere meccanizzati, per questo sono stati creati

questi sistemi: ali piovane trainate, l’ ala che porta gli irrigatori viene trainata da un trattore, ali

rotolanti, l’ ala è semovente e montata su ruote di grande raggio, che finita l’ adacquata spostano l’

ala, per irrigare il successivo campo; inoltre esistono altri sistemi meccanizzati come gli irrigatori

autoavvolgenti, montati su un carrello mobile che porta una tubazione che può avvolgersi e

svolgersi intorno a una grossa bobina e serve ad alimentare gli irrigatori; poi ci sono le ali

imperniate, sistema formato da una grande tubazione in lega leggera che porta gli irrigatori ed ha

un’ altezza di qualche metro da terra (3-4 m) montata su supporti carrellati muniti di ruote,

semoventi perché dotati di propri motori idraulici ed elettrici,l’ intero braccio di irrigazione ruota

lentamente mosso dalle ruote dei carrelli, e quindi la superficie irrigata è un cerchio, poi abbiamo le

ali ad avanzamento frontale, differiscono dalle precedenti imperniate principalmente perché l’ ala

ha un moto frontale anziché rotatorio, e quindi bagna una superficie rettangolare; infine abbiamo

gli impianti “a boma”, impianto gigantesco formato da un traliccio lungo fino a 80 metri, montato

su un carrello e portante lungo tutta la sua lunghezza tubo e irrigatore. Ce ne sono di due tipi, uno

fisso che viene spostato dopo ogni postazione, e uno semovente, che ha i bracci montati su un

carrello, che quindi avanza con i bracci perpendicolari alla direzione di avanzamento (superficie

bagnata rettangolare).

SISTEMA A GOCCIA (MICROIRRIGAZIONE O IRRIGAZIONE LOCALIZZATA)

Dettagli
A.A. 2014-2015
68 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/13 Chimica agraria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riccardo.rizzo.5851 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agronomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria o del prof Gresta Fabio.