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Metodo per calcolare l'affidabilità di una resistenza
Considerando il valore fisso della resistenza, per calcolare l'affidabilità è necessario trovare la probabilità che la tensione di lavoro sia minore. Per fare ciò, si utilizza la funzione cumulata (CDF) relativa alla tensione di lavoro e la funzione di densità di probabilità (PDF) relativa alla resistenza.
Per calcolare a fatica e scorrimento, si utilizza il metodo di conta dei cicli Rain flow ed eccedenze.
La frattura fragile si verifica quando si verificano contemporaneamente tre condizioni: un elevato livello di sollecitazioni, la presenza di un difetto e una bassa tenacità del materiale (la tenacità è la capacità del materiale di resistere alla rottura anche in presenza di difetti).
Per evitare la rottura, è necessario individuare la zona critica.
I controlli non distruttivi includono:
- Ultrasuoni: con gli ultrasuoni si evidenziano difetti, ma forniscono solo indicazioni grossolane e sono efficaci solo per difetti superficiali o di grandi dimensioni.
- Magnetoscopia: funziona solo su materiali ferromagnetici. Il materiale viene magnetizzato e vengono messe polveri sensibili a campo magnetico per rilevare eventuali difetti.
parità di deformazione si hanno cicli diversi- se la sigma ogni volta è più bassa si ha softening →- se ad ogni ciclo torno sempre allo stesso punto e cioè alla stessa sigma comportamento neutro. Ciclo si ripete sempre uguale, la sua area mi rappresenta energia dissipata. Fatica oligociclica riguarda quello che accade a basso numero di cicli (<10^4) e a sigma alterna elevata cioè sufficiente a creare plasticizzazione del materiale (siamo a tensione maggiore di quella di snervamento) Per studiare questo fenomeno la curva del Wohler si usa con le deformazioni sulle ordinate e non con le tensioni. Ovviamente la deformazione in campo plastico ci crea una deformazione in parte irreversibile. →Prova sperimentale controlliamo spostamento provino per misurare deformazione. Per calcolare fatica oligociclica Manson-Coffin. Diversi stadi del creep: ε-tempo) Le curve di Creep (Grafico mi rappresentano come varia deformazione nel tempo. Quindi osservo che
applicando un certo peso che mi dà una tensione sigma ottengo le curve di creep che sono divise in 3 stadi.
- La deformazione aumenta ma la velocità è decrescente perché ho concavità vs basso
- La deformazione aumenta in maniera quasi lineare e quindi con velocità di deformazione costante (creep secondario)
- La deformazione aumenta velocemente e velocità di deformazione crescente infatti ho concavità vs alto
Dopo 3 si arriverà a rottura. Aumentando sigma e quindi il peso si arriverà a rottura prima ma si potrà dividere curva sempre in 3 stadi. Continuando ad aumentare il carico si incorre in una rottura molto rapida stress rupture.
Tuttavia, il problema del creep è una rottura lenta a basse deformazioni. La stessa cosa si può ottenere variando la temperatura invece del peso e quindi di sigma si ottiene grafico analogo a sopra.
Se invece pongo su ascisse velocità di deformazione avrò
Una curva a conca sempre divisibile in 3 stadi. Ogni curva è caratteristica di un livello di T e di sigma. (Creep o scorrimento viscoso pericoloso in turbine o serbatoi a T elevate. Quindi in presenza di impianti posti a stress termici si può avere Creep. Provino ad elevate T, quando raggiungo il T > 30% di Tfusione. Misuriamo tempo spostamento e temperatura. Si nota che la def aumenta nonostante che la tensione rimane costante nel tempo.) Esempi di prove accelerate: sono utili per ridurre tempi di prove sperimentali come ad esempio prove riguardanti lo scorrimento viscoso (cioè il creep).
- Metodo Abridge: tengo T costante e al variare di sigma vedo a che deformazione arrivo nella εp. Durata della prova e se supero la deformazione di progetto. Successivamente tramite un'interpolazione trovo la tensione di progetto che mi permetto di non superare la def di progetto durante tutta la vita di progetto.
- Metodo con accelerazione meccanica anche qui
tengo T costante e utilizzo livelli di tensione maggiori di quelli previsti dal progetto. Al variare della deformazione vedo a che sigma arrivo durante la prova e poi interpolo per determinare quale deformazione mi permette di raggiungere la tensione di progetto alla fine della vita di progetto.
Metodo con accelerazione termica in questo caso viene mantenuta costante e si usano più livelli di temperatura al fine di stabilire la temperatura di progetto. Al variare di T vedo a che sigma arrivo a fine prova per poi interpolare e determinare quale T mi permette di raggiungere la tensione di progetto.
Affidabilità di sistemi
Minimal cut-set:
Insieme minimo di tagli o rotture che si verificano insieme portano al guasto dell'intero sistema. Sono utilizzati nei sistemi più complessi che non possono essere scomposti con facilità in blocchi, in alternativa alla probabilità condizionata.
Albero dei guasti FTA:
Indica le probabilità di guasto e come
sono associati tra loro, mettendo in evidenza le relazioni causa effetto. Per conoscere tutti i componenti andrebbe preceduto da FMEA. Si parte da un top event e poi si considerano tutti i guasti correlati. Possiamo avere eventi base causati da un componente per il quale si può stabilire la probabilità, eventi intermedi causati da una combinazione di eventi base, eventi non spiegati o non sviluppati dei quali mancano informazioni.
FMEA e RPN:
La tecnica è stata sviluppata per evidenziare i modi di guasto, classificandoli in base 3 indici da 1 a 10:
- Severità che indica la gravità del guasto se i valori sono bassi il rischio è basso
- Occorrenza indica la probabilità che qualcosa accada
- Rilevabilità indica la possibilità di rilevare il guasto prima che accada
Il prodotto dei tre indici prende il nome di RPN e rappresenta l'ordine di priorità con il quale cercare di rimediare ai guasti.
Differenza tra monovariata e
ultivariata:Procedura Monovariata Faccio un esperimento tenendo tutti i valori delle variabili fisse tranne uno, in questo modo modifico un parametro alla volta. Tuttavia, questa procedura valuta l'effetto soltanto per una particolare combinazione, inoltre non si può stimare l'interazione dei vari parametri e quindi limita l'utilizzo dei risultati. Procedura multivariata La procedura multivariata, al contrario, si basa su un approccio multivariato dove più di un parametro viene modificato contemporaneamente da un esperimento all'altro. Una volta fissato il numero di livelli per ogni variabile, la massima informazione si ottiene attraverso un piano fattoriale completo che prevede prove corrispondenti a tutte le possibili combinazioni dei livelli. In questo modo è possibile la stima dei modelli contenenti tutti i termini di interazione tra di essi. Lo svantaggio è che è difficile decidere quale campione i punti di minimo e massimo effetto.