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Trasformazioni cellulari

IPERPLASIA;- IPOTROFIA;-- ATROFIA;- METAPLASIA. DISPLASIA ANAPLASIA,In realtà bisognerebbe aggiungere anche e le qualigiocano un ruolo chiave nella trasformazione cellulare e dunque nella transizioneda cellula normale a cellula tumorale.

• IPERPLASIA: è una condizione di aumento del numero delle cellule in un tessutoo in un organo, che di conseguenza può aumentare di volume (ipertrofia).fisiologicaL’iperplasia può essere sia fisiologica che patologica. L’iperplasiastimolazionepuò manifestarsi nel corso della vita di un individuo in seguito aormonale fenomeno compensatorio(mammella/utero in gravidanza) o come(epatectomia parziale). Nel primo caso, un esempio è costituito dall’aumento odiminuzione dello spessore dell’endometrio uterino durante il ciclo mestruale odurante la gravidanza. Nel momento in cui l’oocita viene espulso dal follicoloovarico, lo spessore della parete dell’utero diminuisce e si attiva

Il ciclo mestruale è il processo attraverso il quale l'utero ritorna alle condizioni iniziali. Durante questo processo, l'endometrio si ispessisce in risposta alla stimolazione ormonale e successivamente torna allo stato originario quando la stimolazione ormonale cessa.

Anche durante l'allattamento si verifica un'iperplasia fisiologica dell'epitelio ghiandolare mammario. Questo fenomeno è simile a quello che si verifica dopo un'epatectomia parziale, un intervento chirurgico in cui viene asportata solo l'area danneggiata del fegato. Dopo l'asportazione, il fegato subisce un'iperplasia compensatoria, cioè le cellule epatiche che sono in fase di riposo (G0) riprendono il ciclo cellulare ed entrano in mitosi per rigenerare il fegato mancante.

L'iperplasia può essere fisiologica o patologica. L'iperplasia fisiologica è causata dalla stimolazione ormonale e/o dai fattori di crescita, mentre l'iperplasia patologica può essere determinata da diversi fattori.

alcuni tessuti vengono stimolati in maniera inappropriata e in tempi eccessivamente lunghi da fattori di crescita o da ormoni. Ad esempio, alcune donne operate per tumore al seno sensibile agli estrogeni, oltre alla chemioterapia, devono assumere un analogo estrogenico nei 5 anni successivi all'intervento. Questo analogo ha il compito di bloccare il più possibile la stimolazione della mammella da parte degli estrogeni della donna. Tuttavia, esso spiazza l'estrogeno a livello della ghiandola mammaria ma non a livello dell'utero, per cui l'utero viene continuamente stimolato con il conseguente ispessimento patologico della sua parete. Si parla di ispessimento patologico in quanto non avviene solo durante il ciclo mestruale ma per tutti e 5 gli anni in cui la donna assume il farmaco. Una situazione simile si verifica anche per la tiroide: se è continuamente stimolata da ormoni come il TSH, va incontro a ingrossamento con formazione del gozzo tiroideo. Il gozzo

è reversibile solo entro alcuni limiti, ovvero se è di piccole dimensioni e viene bloccata la sintesi di TSH. Anche il gozzo è dunque una iperplasia patologica.

IPERTROFIA:

  • consiste nell’aumento delle dimensioni cellulari che determina, di conseguenza, un aumento delle dimensioni dell’organo. Quindi, nell’iperplasia viè un aumento delle divisioni cellulari e dunque del numero di cellule, gli organi ipertrofici invece non hanno nuove cellule bensì cellule più grandi che conferiscono al tessuto o all’organo un aspetto patologico. Il confine tra ipertrofia e iperplasia è tuttavia estremamente labile, infatti ad esempio, sia in caso di gozzo tiroideo che di gravidanza, parlare di ipertrofia significa parlare anche di iperplasia e viceversa. Anche l’ipertrofia può essere sia fisiologica, come in caso di gravidanza, sia patologica. Esistono diversi casi di ipertrofia, tra cui quella che colpisce il cuore.
Molto spesso, nel corso della vita di alcuni pazienti che potrebbero anche essere geneticamente predisposti, si verifica un ingrossamento della regione ventricolare cardiaca. Solitamente è accompagnato da ipertensione e patologie cardiache associate quali affaticamento, dispnea, dolori in corso di sforzo ecc. Questo problema è da attribuire all'incapacità del cuore di svolgere il proprio lavoro: nel cuore ipertrofico, a livello ventricolare, si ha un ispessimento della parete cardiaca e dunque dei cardiomiociti. Ciò fa sì che l'attività ritmica cardiaca sia ridotta e il cuore deve effettuare uno sforzo di gran lunga superiore per mantenere la gittata. Più aumenta lo sforzo, più aumenta l'ipertrofia per compensare la mancanza di funzionalità, determinando via via una riduzione del volume delle camere dei ventricoli e portando ad una cardiomiopatia dilatativa. Essa puòessere curata in fase iniziale se l'ispessimento non è particolarmente pronunciato, ma richiede nel tempo il trapianto altrimenti la funzionalità cardiaca soccombe, con conseguenze fatali. Sia l'iperplasia che l'ipertrofia sono, entro certi limiti, fenomeni nel caso distrettuali, in cui si ha la possibilità di riacquisire lo stato originario del tessuto e in quanto vi è il coinvolgimento di un solo organo, salvo eccezioni. Cause di ipertrofia/iperplasia Diverse sono le cause che contribuiscono a determinare l'ipertrofia o l'iperplasia di un organo e spesso possono verificarsi contemporaneamente o successivamente. Aumento della richiesta di ormoni o di fattori di crescita: - se un individuo effettua intensa attività fisica, si ha un aumento nel tempo del carico muscolare e della richiesta di energia dei muscoli. Ciò conduce ad un aumento delle dimensioni dei muscoli, soprattutto quelli scheletrici. La stessa cosasuccede anche al cuore, dovendo adattarsi ad una nuova ritmica; infatti ad esempio gli sportivi hanno un numero di battiti notevolmente inferiori rispetto alle persone che non fanno attività fisica, poiché il cuore si è adattato a sostenere ritmi molto più elevati. Accumulo di sostanze: - nelle cellule che compongono un determinato tessuto: ad esempio l'accumulo di grasso all'interno del fegato. La steatosi determina un aumento delle dimensioni degli epatociti e quindi dell'organo (epatomegalia). Stimolazione ormonale: - ipertrofia muscolare dell'utero in gravidanza e iperplasia della mucosa uterina durante il ciclo. Aumento dell'apporto alimentare: - con successivo aumento del tessuto adiposo. Stimolazione delle difese biologiche: - un linfonodo particolarmente attivo che sta reagendo contro un patogeno risulta ingrossato, in quanto al suo interno vi è un numero di linfociti T e B superiore alla norma. Si parla invece di splenomegalia in caso di ingrossamento della milza.seguito ad ingrossamento della milza, il quale anche in questo caso può essere dovuto a fenomeni immunitari normali o patologici.
  • ATROFIA: con il termine atrofia/aplasia si intende la riduzione della massa di tessuti e organi, causata dalla diminuzione del numero di cellule o delle loro dimensioni a causa della perdita di componenti cellulari. Proprio come l'iperplasia fisiologica e patologica e l'ipertrofia, anche l'atrofia può essere sia fisiologica che patologica.
  • Diminuzione del volume neuronale cerebrale che si manifesta con la senescenza oppure in alcune patologie neurodegenerative.
  • In quanto all'atrofia invece, un esempio è costituito dall'atrofia della tiroide, la quale si verifica alla nascita, determinando ipotiroidismo nel bambino. È possibile curarlo mediante somministrazione di T3 e T4, ma deve essere diagnosticato immediatamente, in quanto potrebbe influire negativamente sulla crescita del bambino.
  • Altra forma di atrofia patologica è la...

sindrome del tunnel carpale: il muscolo tenardella mano, nei pazienti affetto da tale sindrome, è molto meno sviluppato edunque non consente di effettuare correttamente determinati movimenti dellamano. Lo sforzo di tale muscolo provoca infiammazione. In altre situazioni ci sono atrofie parziali, con le conseguenti patologie che sono più o meno gravi in base al tipo di atrofia.

Cause di atrofia/aplasia

Le cause che determinano l'atrofia sono esattamente opposte a quelle che determinano iperplasia:

  • Ridotta funzione (ipotrofia muscolare): l'inattività fisica prolungata può portare ad una riduzione del volume e della forza muscolare. Il muscolo entra in uno stato catabolico: il numero e la dimensione delle fibre muscolari si riducono a danno della massa e della forza muscolare. Questa condizione si verifica, in particolare, nelle situazioni che obbligano all'immobilizzazione di tutti i muscoli del corpo o di un solo arto. Ad esempio, quando si toglie
Il gesso, è possibile notare una netta riduzione della massa muscolare dell'arto ingessato rispetto a quello sano, poiché nel periodo di ingessamento il muscolo non è stato sottoposto ad alcuna attività. In realtà, in questo caso è corretto parlare più di ipotrofia che di atrofia, altrimenti il muscolo non tornerebbe più a funzionare. Altre possibili conseguenze dell'ingessamento sono: - Ridotto apporto calorico. - Ridotta stimolazione ormonale (utero, seno). - Ridotta irrorazione o apporto di ossigeno: nelle persone che soffrono di vene varicose o di ischemia negli arti periferici, c'è un rischio molto forte che per il danno ischemico non arrivi sangue alle dita dei piedi o della mano, per cui l'individuo rischia la necrosi dell'arto, molto simile a quello che accade durante il congelamento, in quanto la mancanza di ossigeno determina la necrosi irreversibile. Inoltre, vi è il rischio che la necrosi si estenda ai tessuti limitrofi (cancrena).

innervazione: - in seguito a un danno neurodegenerativo, si altera l'attività sensoriale e/o l'attività motoria. Ad ogni modo, più che di ridotta innervazione, è sufficiente che si interrompa per qualche motivo l'impulso nervoso. Nelle malattie neurodegenerative, il potenziale d'azione viaggia molto più lentamente rispetto alla norma, per via della degenerazione della mielina, determinando la compromissione degli arti.

- Compressione meccanica (l'atrofia in questo caso è determinata da ischemia).

- Malattie febbrili o autoimmunitarie prolungate.

- Tumori: rappresentano il caso limite di atrofia patologica. Le persone ammalate di tumore, muoiono non per il tumore primario in sé bensì per via delle metastasi. cachessia, Tuttavia, il tumore primario può condurre a fase terminale della vita.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anastasia_97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Pacifico Francesco Maria.