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DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA MOLECOLARE
Il dogma centrale della biologia molecolare prevede
differenti fasi.
- La prima fase è la replicazione del DNA che avviene
durante la riproduzione della cellula. Essa può avvenire
secondo due processi: meiosi e mitosi.
- La seconda fase prevede la trascrizione(nucleare). Il
DNA che contiene sequenze specifiche di
nucleotidi(monomeri che costituiscono la catena di
DNA) che codificano per specifiche proteine. La
trascrizione avviene a livello nucleare e consiste nella
sintesi di una molecola di RNA a partire da un gene
contenuto nel DNA. L’RNA sintetizzato a livello nucleare
deve essere però inviato nel citoplasma dove avviene
la sintesi di una proteina vera e propria.
- La terza fase, ovvero la traduzione(ribosomiale),
prevede la sintesi della proteina vera e propria a livello
ribosomiale. I ribosomi sono dei complessi poli-proteici
deputati alla sintesi di un legame ammidico a partire da
due amminoacidi differenti e dando origine dunque ad
una proteina. Questa proteina generata non è generata
casualmente, ma sulla base di uno stampo nucleotidico
BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 13-05-2016
che è l’RNA. Ad ogni sequenza nucleotidica dell’RNA,
che a sua volta dipende dal DNA, si associa una
particolare sequenza proteica(amminoacidica).
Il motivo per cui la sintesi della proteina non avviene
direttamente dal DNA è un’ulteriore forma di sicurezza che
la cellula utilizza per evitare qualsiasi forma di danno al
codice genetico.
ACIDI NUCLEICI
Gli acidi nucleici sono costituiti da unità monomeriche, a
loro volta costituiti da tre unità fondamentali: una base
azotata, una struttura furanosica(ciclica a 5) contenente un
eteroatomo O ovvero un monosaccaride contenente
ribosio o deossiribosio*. Queste due unità formano i
monomeri definiti nucleosidi e sono legati tra di loro
attraverso un legame fosfodiestereo, cioè un legame che
si forma a partire da un gruppo fosfato che si lega a due
alcoli. I nucleotidi legati tra di loro danno vita ai nucleotidi.
Le basi azotate sono 4 nel DNA e 4 nell’RNA. Possono
essere distinte in basi puriniche e pirimidiniche. Nelle
basi puriniche troviamo composti eteropoliciclici, ovvero
contenenti eteroatomi (in particolare l’azoto) e più di un ciclo
condensato(idrocarburi aromatici: planari e con doppi
legami). Esse sono l’adenina e la guanina. Le basi
pirimidiniche sono invece costituite da un unico
eterociclo(contengono azoto). Esse sono la timina e la
citosina. La timina nel caso dell’RNA viene sostituita
dall’uracile, una base azotata pirimidinica precursore della
timina.
Come interagiscono i monomeri appartenenti ai due
filamenti nel generare la doppia elica? L’interazione nasce
in virtù del legame d’idrogeno che intercorre tra le basi
azotate all’interno dei singoli monomeri e appartenenti a
filamenti diversi. La guanina interagisce stericamente con la
citosina e l’adenina con la timina. La specificità di
interazione è dovuta al fatto che la combinazione di queste
basi azotate genera stericamente la possibilità di ottenere
due o tre legami d’idrogeno; è la condizione che
massimizza il numero di legami d’idrogeno che possono
essere formati. Maggiore è il numero di legami d’idrogeno,
maggiore sarà la stabilità.
*il deossiribosio di differenzia dal ribosio per la sostituzione
di un gruppo –OH con un atomo di idrogeno.
LE PROTEINE
L’argomento delle proteine può essere collegato ad uno dei
processi del dogma centrale, ovvero al processo di
traduzione che avviene a livello ribosomiale. Qui avviene
un’azione di condensazione tra due specifici aminoacidi. La
sintesi della proteina nel processo di traduzione è la sintesi
di un legame ammidico tra il gruppo carbossilico di un
aminoacido e il gruppo carbossilico di un aminoacido. Il
termine aminoacido ci fa intuire che queste molecole sono
caratterizzate dalla presenza simultanea di un gruppo
amminico e un gruppo carbossilico. Nella struttura degli
aminoacidi troviamo un atomo di carbonio centrale, un
gruppo amminico NH , un gruppo carbossilico, un atomo di
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idrogeno e un gruppo R(gruppo organico aspecifico, nel
caso degli aminoacidi è definito catena laterale ed è
differente per tutti gli amonoacidi).
Gli aminoacidi possono essere definiti in generale
standard. Per aminoacidi standard si intende gli aminoacidi
sintetizzati da triplette nucleotidiche. Per tripletta
nucleotidica si intende una sequenza specifica di 3
nucleotidi del DNA. Triplette specifiche corrispondono ad un
unico aminoacido nella sintesi proteica.
Gli aminoacidi non standard sono quelli che non sono
codificati da triplette nucleotidiche. Sono sempre degli
aminoacidi ma non rientrano nella sintesi proteica e
vengono utilizzati per altri motivi (ornitina, citrullina).
Un’altra distinzione può essere fatta dal punto di vista
nutrizionale: aminoacidi essenziali e aminoacidi non
essenziali. Gli aminoacidi essenziali devono essere
introdotti necessariamente con la dieta. Gli aminoacidi non
BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 13-05-2016
essenziali sono prodotti dall’organismo e non è necessario
introdurli con la dieta.
Dal punto di vista metabolico possono essere divisi in
chetogenici e gluconogenici.
Dal punto di vista chimico possiamo distinguere 5 classi di
aminoacidi: apolare alifatici, apolari aromatici, polari neutri,
polari carichi negativamente(acidi), polari carichi
positivamente(basici).
I diversi aminoacidi possono essere inseriti negli specifici
gruppi a seconda delle caratteristiche della catena laterale
R.
Apolari alifatici. La sua catena laterale R è costituita da
idrogeno e carbonio(gruppi metilici e metilenici).
Apolari aromatici. La sua catena laterale R è costituita da
un anello aromatico
Polare neutro. In catena laterale è presente una funzione
alcolica. La catena laterale è sicuramente polare, ma non
presenta cariche nette perché il gruppo ossidrile non si
dissocia come il carbossile.
Polare acido. La catena laterale presenta un gruppo
carbossilico. Questo è un gruppo acido che in acqua
tenderà a dare una dissociazione debole e potrà dare il
carbossilato(anione).
Polare basico. In catena laterale presenta il gruppo
amminico primario. Le ammine sono delle basi deboli. Esse
possono dissociarsi acquistando un protone e generando
l’ammonio(catione).
L’atomo di carbonio che sta legato ai 4 sostituenti è definito
carbonio chirale.
Isomeria ottica o stereoisomeria indica la non
sovrapponibilità degli isomeri con la propria immagine
speculare. Gli isomeri che rappresentano l’immagine
speculare dell’altro sono definiti enantiomeri. Gli
enantiomeri possono esistere per ogni molecola in cui ci sia
un atomo di carbonio sp3 legato a 4 sostituenti diversi.
Gli enantiomeri sono caratterizzati da proprietà chimiche
identiche, l’unica proprietà che li distingue è la capacità di
ruotare il piano della luce polarizzata. La luce polarizzata
può essere indirizzata univocamente in un’unica direzione.
Se questo fascio di luce polarizzata attraversasse due
enantiomeri, il fascio di luce polarizzata devierebbe in un
senso attraversando un enantiomero(L), e in un altro senso
attraversando l’altro enantiomero(D). Gli enantiomeri degli
aminoacidi possono essere distinti sulla base della proprietà
dell’atomo di carbonio chirale. Chirale è un termine che
deriva dal greco e significa “mano”. Fa riferimento al
concetto di chiralità, ovvero alla non sovrapponibilità delle
immagini speculari. Un carbonio chirale è sempre un
carbonio sp3 legato a 4 sostituenti diversi. Tutti gli
aminoacidi soddisfano questo requisito tranne uno, quello
più semplice, la glicina. Qui la catena laterale è
rappresentata da un atomo di idrogeno.
Tutti gli aminoacidi utilizzati nella sintesi proteica sono del
tipo L.
In che modo si uniscono gli amminoacidi tra di loro?
Essendo formati da un gruppo carbossilico e da un gruppo
amminico, la condensazione di un gruppo amminico e di un
gruppo carbossilico genera un ammide. L’ammide è il
gruppo funzionale tipico delle proteine. Questo tipo di
legame è anche denominato peptidico. Il legame peptidico
non è altro che un’ammide. Esso ha una notevole stabilità
(ruolo strutturale) dovuta al fenomeno della risonanza. Il
doppietto non condiviso dell’azoto viene richiamato
dall’ossigeno elettronegativo. Il legame ammidico ha un
parziale carattere di doppio legame. Ciò significa che la sua
forza è intermedia tra un legame singolo e uno doppio. Per
scinderlo bisogna utilizzare degli enzimi che non
permettono di ottenere singolarmente gli aminoacidi o
utilizzare condizioni chimiche drastiche.
La disposizione degli aminoacidi nel legame peptidico
avviene in modo che venga minimizzato l’ingombro sterico.
Quindi il legame si forma in modo da favorire la