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DEFINIZIONE:
del tessuto.È una combinazione tra la quantità di sangue che arriva al tessuto e il metabolismo
del tessuto stesso, quindi non è una cosa assoluta ma vanno sempre considerati questi due
paramentri.
Cause di ischemia per ostacolo al flusso:
Placche ateromatose;
Embolia;
Trombosi
Compressione del vaso stesso
Queste cause portano un ostacolo al flusso sanguigno per cui il sangue entra normalmente ma
esce in quantità limitata, determinando così una riduzione o soppressione del flusso
che a seconda che sia parziale o totale e a seconda della sua durata nel tempo porta
poi all'atrofia o alla morte cellulare (ischemia localizzata).
Oltre alla presenza di eventuali ostacoli (quindi all’ischemia localizzata) l'ischemia può essere
dovuta anche ad alterazioni emodinamiche che portano a diminuzione generalizzata del flusso
(ischemia generalizzata) che determina ugualmente ad atrofia o morte cellulare.
Il circolo può essere interrotto in qualsiasi punto, nella parte arteriosa, nella parte venosa o a
livello dei capillari. Alterazioni del flusso arterioso sono dovute a:
Aterosclerosi;
Trombosi;
Embolie
Vasospasmo , ossia una vasocostrizione persistente che dura a lungo.
Nel Medioevo la maggior parte delle persone si nutrivano di pane di segale e questo conteneva
dei funghi che producevano alcaloidi, potenti vasocostrittori, che determinavano quindi una
vasocostrizione molto forte che portava all'accartocciamento del naso e delle mani e dei piedi,
con successiva gangrena secca (quindi si staccavano completamente). L'equivalente della
gangrena secca è oggi data dalle lesioni necrotizzanti da cocaina, che è un vasocostrittore che
può dare necrosi cutanee e vasocostrizioni a livello delle arterie coronarie causando molto volte
infarto associato all’uso di cocaina. Un fenomeno di è il FENOMENO DI RAYNOUD, malattia
che riguarda generalmente le donne: nella prima fase abbiamo un vasospasmo (ma non
conosciamo il meccanismo per cui in questo caso abbiamo vasospasmo) per cui le mani a
partire dalle dita diventano bianche, poi piano piano diventano blu per una progressiva
apertura della vasocostrizione e nella fase finale si ha la fine del vasospasmo, si riapre il
circolo, per cui le mani assumono una colorazione rossa (iperemia attiva) molto forte per il
ritorno del sangue. Furchott, vincitore di un premio obel nel 1998, scoprì le cause che
determinano un vasospasmo. Faceva esperimenti sulle arterie ed utilizzava, per la
vasodilatazione delle arterie, dell'acetilcolina come vasodilatatore e fece un esperimento che si
chiama esperimento a sandwiches con cui vide che se lui dava l'Ach in un’arteria si
otteneva una vasodilatazione. Ma si accorse che se prendeva un’arteria priva di endotelio
anziché avere vasodilatazione, otteneva vasocostrizione; pensò quindi di sovrapporre le due
arterie e osservò che anche quella priva di endotelio che si contraeva, in questo caso si
rilassava. Questo voleva dire che l'endotelio dell'altra arteria produceva un fattore, chiamato
fattore endoteliale (NO), che permetteva il rilassamento dell’arteria stessa. Questo ci
permette di capire anche perchè la nitroglicerina è importante contro l'angina, perchè produce
nitrati NO che quindi determinano vasodilatazione. (si è capito l’effetto della nitroglicerina che
già si utilizzava in terapia ma non si conosceva il meccanismo d’azione, si sapeva solo che era
in grado di trattare l’angina).
Ma come fa l'aceticolina a determinare vasodilatazione?
Il mediatore è l'ossido nitrico che può essere prodotto dall'arginina in seguito ad attivazione
della nitrossido sintetasi mediante tanti stimoli diversi quali la vasocostrizione stessa (perché
poi c’è vasodilatazione per ripristinare il normale flusso), lo stress tangenziale, la bradichinina,
l'acetilcolina. L'ossido nitrico mediante il GMPc determina il rilassamento del muscolo, poi il
GMPc viene distrutto dalla fosfodiesterasi e quindi cessa l'effetto.
Curiosità : il viagra blocca le fosfodiesterasi e quindi permette al GMPc di non degredarsi.
Test dell’acetilcolina:
Serve per capire se un fatto ischemico deriva da un vasospasmo. Alcune volte si possono avere
fatti ischemici senza alterazioni emodinamiche o presenza di ostacoli al passaggio del sangue;
vengono quindi fatti dei test con l'acetilcolina e se si osservano zone che pur non avendo
alcuno ostacolo si contraggono, questo vuol dire che l'ischemia è dovuta ad un vasospasmo.
Un altro meccanismo che ci fa comprendere l'importanza del NO : molte volte sugli endoteli
delle pareti vascolari si formano degli aggregati piastrinici e delle trombosi, ci sono , però,
sempre meccanismi compensativi: il trombo stesso manda dei segnali compensatori
determinando la produzione di prostaciclina 1, che è un antiaggregante e dà vasodilatazione,
e contemporaneamente dà un segnale all'endotelio di produrre NO, questi due insieme danno
vasodilatazione, sono antiaggreganti e permettono al sangue di passare e di compensare il
trombo formatosi nel vaso stesso; a quel punto interviene il sistema fibrinolitico che dissolverà
il trombo.Se invece l'endotelio è alterato il segnale che invia l'embolo piastrinico è lo stesso,
ma non essendoci l'endotelio le cellule non produrranno nè prostaciclina, nè NO, quindi
otterremo una contrazione muscolare ; laddove c'è già un ostacolo e l’endotelio è alterato, non
si riuscirà a fare vasodilatazione e quindi l'ischemia diventerà veramente severa. Questo ci fa
capire anche coma mai molte volte episodi ischemici si verifichino in prossimità di placche
ateromatose dove troviamo spesso un l'endotelio è alterato.
Inoltre c'è un altro problema quando abbiamo la vasocostrizione: quando si ha vasocostrizione
di un'arteria diminuisce molto di più il volume del lume che non la dimensione dell'arteria
stessa quindi c'è un ripiegamento dell'intima verso l'interno, si formeranno delle pieghe al cui
interno si troverà del tessuto endoteliale e sarà quindi un endotelio che va incontro a necrosi
(le cellule muoiono di sofferenza) per cui non sarà più in grado di produrre NO. Quindi c’è
un’amplificazione e la formazione di un circolo vizioso.
Quali sono le patologie associate a vasospasmo :
Cecità transitoria monolaterale, che può essere associata ad alterazione
dell'endotelio o anche alla formazione di un embolo trombotico che viene
successivamente attaccato dal sistema fibrinolitico (e quindi la visione ritorna normale);
una situazione non esclude l’altra;
Morte improvvisa da cocaina, che causa vasospasmo delle coronarie e può portare a
morte;
L'ulcera da stress;
Spasmo delle coronarie, dove non c’è mai una alterazione evidente, che si chiama
angina di Prinzmetal dove osserviamo tratti dell'arterie che vanno incontro
spontaneamente al vasospasmo e che possono portare anche all'infarto, che può
pertanto essere dovuto sia ad un ostacolo vero e proprio del flusso dovuto alla presenza
di embolo, sia perché le arterie fanno vasospasmo e impediscono l’irrorazione di una
certa zona;
Nelle arterie cerebrali quando abbiamo delle emorragie, sembra che
l'emoglobina che si liberi sia una trappola dell'ossido nitrico;
Infarto.
Bisogna chiaramente tenere d'occhio gli effetti sulle placche ateromatose e sui trombi (per il
discorso precedentemente spiegato della vicinanza di endotelio compromesso, in quanto
abbiamo stress endoteliale nella formazione della placca e successivamente nel
rimaneggiamento della placca stessa; di conseguenza l’endotelio non riesce a produrre in modo
adeguato NO). Quindi abbiamo vasocostrizione, il rilascio di NO, aumento di GMPc che
determina vasodilatazione compensatoria con un aumento della perfusione e blocca con un
meccanismo a feedback la produzione di NO.
Tutto questo meccanismo può essere inibito da:
Cocaina;
Fumo, è già un vasocostrittore che quindi aiuta lo spasmo, inoltre produce un danno
all'endotelio. Si è visto che l’endotelio dei fumatori ha una difficoltà maggiore a produrre
NO e quindi c’è un aumento di possibilità di vasospasmo in seguito a questa abitudine;
Emoglobina;
Trombo;
Ateroma.
Alterazioni del flusso venoso:
Si hanno generalmente nelle grosse trombosi mesenteriche, ma sono comunque rare poichè il
sistema venoso è ricco di circoli collaterali per cui ostruire una vena in genere non è così grave,
il più delle volte si ha un leggero edema per cui difficilmente si arriva all'infarto se non in
situazioni particolari quali:
Lo strozzamento erniario , quando un'ansa intestinale si impegna in un ernia, qui
siccome le vene sono più facilmente comprimibili delle arterie abbiamo il blocco del
passaggio di sangue e possiamo avere infarto dell'ansa;
Torsione di organi, intorno al peduncolo vascolare caratteristico del testicolo, ovaio e
intestino o anche quando abbiamo aderenza; si ha quindi il blocco del passaggio del
sangue sempre perché le vene sono più comprimibili delle arterie;
La compressione dall'esterno che può portare a mancato deflusso, si verifica
soprattutto nelle persone costrette all'immobilità totale. Quando siamo fermi non si
parla di immobilità totale che invece si osserva nei paraplegici nei quali non c’è nessuno
stimolo sul muscolo, con la formazione di piaghe da decubito in grande quantità.
Il meccanismo di alterazione del flusso venoso è diverso da quello per il flusso arterioso, perchè
nell’alterazione del flusso arterioso si ostacolava il passaggio del sangue arterioso, qui invece si
verifica una pressione o dall'esterno o dall'edema che si genera in seguito all'ostruzione del
circolo venoso. Se si ostacola il passaggio di sangue in una vena si blocca il suo deflusso
mentre il sangue continua ad arrivare dalla parte arteriosa, ci si trova in una situazione di
iperemia con aumento della pressione idrostatica. Si ha quindi trasudazione e formazione
all'infarto
di un edema che andrà a comprimere ancora di più la vena e potrà portare
emorragico (perché il sangue continua ad arrivare ma non defluisce).
Blocco a livello del sistema capillare:
Può essere dovuto a:
Presenza di leucociti a livello dei capillari, i leucociti sono più grossi di molti capillari e
quindi in caso di infiammazione possono accumularsi n