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8 – ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI MOTORI
I sistemi motori, da un punto di vista generale, comprendono un vastissimo repertorio di possibilità
di movimento, caratterizzati da un notevole grado di versatilità e soprattutto di plasticità.
Tuttavia è fondamentale sottolineare che, nonostante questa enorme varietà, tutte le forme di
movimento sottostanno ad un sistema di leggi generali e possono essere generati dalla
combinazione di un numero limitato di elementi costitutivi, disposti in ordine gerarchico.
8.1 EFFETTORI DEI SISTEMI MOTORI
La muscolatura striata è ciò che consente i movimenti. Essi, prendendo parte al sistema
osteomuscolare e inserendosi quindi sulla componente ossea, permettono, mediante contrazione, lo
spostamento di un segmento articolare rispetto ad un altro.
Lo stato di contrazione della muscolatura striata è generato dai motoneuroni α, localizzati nelle
corna anteriori del midollo spinale e nei nuclei motori dei nervi cranici. Ciascun motoneurone α
innerva un insieme di fibrocellule muscolari andando a costruire così un’unità motoria. Il rapporto
tra motoneurone e numero di fibrocellule innervate determina quindi il grado di precisione del
movimento, in quanto, minore è il numero di cellule innervate da un singolo motoneurone, più fine
sarà il controllo del movimento che ne nasce.
In base alle loro caratteristiche morfo-funzionali, le unità motorie sono suddivise in tre tipologie:
• Tipo 1 (slow, S): sono unità lente, con motoneuroni di piccole dimensioni e
fibrocellule ricche in mioglobina e mitocondri, utilizzanti quindi prevalentemente un
metabolismo ossidativo. Producono bassi livelli di tensione ma prolungati nel tempo (utile
per esempio nei posturali).
• Tipo 2A (fast resistant, FR): sono unità intermedie che generano tensioni moderatamente
elevate e protratte nel tempo grazie alla capacità di produrre ATP anche attraverso reazioni
ossidative.
• Tipo 2B (fast fatigable, FF): sono unità veloci, con motoneuroni di grosse dimensioni e
fibrocellule con scarse quantità di mitocondri e mioglobina, che utilizzando quindi un
metabolismo anaerobico (più veloce dell’ossidativo). Producono elevati livelli di tensione
ma per brevi periodi.
Caratteristica fondamentale di tali unità è che godono di certo grado di plasticità, tale per cui, in
base al tipo di stimolazione e di utilizzo, possono interscambiarsi.
Le modalità con cui questi diversi tipi di unità sono reclutati sottostanno alla legge di Henneman,
secondo la quale le fibre lente sarebbero attivate per prime e le veloci per ultime (ci sono comunque
casi in cui tale legge non viene rispettata, in linea generale è però valida).
La capacità del SNC di comandare queste unità è resa possibile grazie al sistema sensoriale
muscolo-tendineo formato da Organi Tendinei del Golgi (misurano lo stato di tensione) e fusi
neuromuscolari (misurano la lunghezza di un muscolo).
8.2 CIRCUITI SPINALI
I circuiti spinali rappresentano un primo livello organizzativo dei sistemi motori, in quanto
totalmente confinato nel midollo spinale. Questi circuiti sono unità organizzative modulari,
controllate attraverso segnali discendenti da parte di strutture sovraspinali.
8.2.2 ATTIVITA’ RIFLESSA