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ES.
- Ostia
- Minturno
- colonia latina: i coloni non romani a pieno diritto, ma sono comunque tenuti
in grande considerazione in quanto socii, ovvero alleati di Roma. Sono
cittadini di serie B. Sono più grandi e più lontane da Roma.
Problema: gli abitanti sono migliaia e questo modifica la concezione di
simulacro. Non c’era abbastanza spazio per contenere abitanti ed edifici in
una Roma quadrata. Ripropone gli edifici pubblici di Roma:
Il comizio: spazio oratorio limitato entro il quale i cittadini si riuniscono per
eleggere dei senatori-rappresentanti i quali rappresentanti si riuniscono nella
curia. Si rifà all’ekklesiasterion greco.
La curia: il senato.
VI-V secolo
Quando cadrà la monarchia questa sarà il centro pulsante di Roma, il
simbolo dell’entità statale.
IV secolo: il comizio diventa un cerchio. Modificano la forma ma non la
propria funzione. Per influenza dei greci.
- Cosa
- Alba Fuciens
- Cosa (Lazio). Ripropone una piazza con il binomio curia comizio,
inserendo quindi una piccola roma.
Posidonia è inutile rifondare, bisogna rifunzionalizzarla.
Bisogna trasformare le città già esistenti in una piccola roma: inserendo curia
e comizio in una piazza.
Alba Fuciens (vicino a Avezzano). C’è un bel comizio e nonostante gli
scavi non possano continuare siamo sicuri ci sia anche la curia: una piccola
Roma.
Roma.
Nel II secolo a.C. Basiliche, edificio di tipo civile (servono per
l’amministrazione della giustizia), nonostante il nome. A Roma ce ne sono 3 o
4:
- Sempronia
- Emilia
Forma un po’ allungata con un porticato, hanno il vantaggio di essere di
forma adatta per riempire gli spazi in surplus.
Ha la stessa funzione della stoà greca, cioè ospitare al coperto tutte le
attività del foro.
In perfetto aggiornamento anche nelle colonie di fianco a curia e comizio si
ha la basilica (in posizione opposta alla curia). Se qualcosa cambia a Roma
cambia anche nelle colonie (piccole Roma).
Il fattore di integrazione religiosa è molto più difficile: i romani raramente
esportano il modello del tempio, perchè la religione è un elemento più difficile
da impiantare. Ecco perché i romani puntano sul fattore di integrazione
amministrativa per omogenizzare i propri territori e per convincere gli
abitanti a non rimanerne fuori.
In questo periodo la curia ingloba il comizio.
Luni, colonia di 4mila abitanti.
- Lunigiana tra Liguria e Toscana al confine tra i domini romani e quelli celto-
liguri: è un grosso presidio militare
- colonia romana di stampo latino
Cercano di recuperare la forma quadrata, adattandola un po’ al paesaggio.
All’interno del foro vi è una curia. Nel II secolo a.C. il comizio non serve più
a Roma perché gli abitanti sono cosi tanti che si riuniscono direttamente in
piazza quindi nelle colonie non è necessario riproporre il comizio.
Accanto al solito sistema curia/basilica/foro riportano un tempio tripartito
che celebra la triade capitolina Giove/Giunone/Minerva. La scelta in questo
caso è propagandistica, essendo una città di frontiera: deve rappresentare
lontano da casa tutto il potere di Roma.
Roma non è sempre uguale a se stessa, ma si basa su principi teorici
sempre uguali che però cambiano nel momento della realizzazione pratica.
Le colonie si evolvono anche individualmente, quindi lo schema delle
colonie si basa sullo stesso tema di quello scelto dai romani, ma non
sviluppato sempre in modo identico (ES. non in tutte le colonie c’è il
campidoglio). In più sono l’immagine del tempo in cui nascono, di Roma.
Età augustea:
si sviluppano le 3 Auguste: città di frontiera utili per essere vicini ai territori
gallici a cui mirano per l’espansione.
Augusta Salossorum (Aosta, a nord), Augusta Taurinorum (Torino, al
centro), Augusta Bagiennorum (Bene Vagienna, più giù): colonie perfette.
Il territorio deve portare il segno della città: le opere che i romani compiono
sono propaganda per gli abitanti della nuova città (un nuovo ponte, una
nuova strada).
Augusta Salassorum:
La città di frontiera è fortificata con mura: ogni due isolati c’è una torre. Oltre
a una porta per lato.
Le mura sono la manifestazione in verticale della disposizione piatta delle
strade (le torri scandiscono il ritmo delle strade con un rapporto di 1:2, ogni
due isolati c’è una torre).
Il ritmo delle torri anticipa la struttura interna della città e possiamo
considerarle un manifesto della civiltà e della città stessa.
Il sistema consta di tre punti, esattamente in questo ordine:
- costruzione delle strade
- centuriazione (divisione dei campi per i coloni)
- costruzione della città
Crescendo meraviglioso dalla campagna alla città, sempre più verso il centro,
di edifici.
I Romani portano ad Aosta gli elementi fondamentali della loro architettura:
- costruiscono una strada lastricata agevole nella montagna difficile da
percorrere.
- sormontano la strada con un grosso arco di pietra (più piccolo)
La pietra è la stessa pietra della montagna.
Viene costruito inoltre lungo la via che conduce alla porta della città un altro
arco più grande del primo (arco di Augusto).
Augusta Taurinorum: linea delle mura ortogonali tra loro
- rappresenta il quadrato romano: la città è lunga quanto larga.
- è attraversata da cardi e decumani, ma a differenza di Augusta Salassorum
ha un rapporto di 1 torre si ha 1 strada.
- La porta è quasi un palazzo. E’
innovativa e funzionale: è
dotata di doppi fornici per i
carri e il passaggio pedonale.
Inoltre è molto alta e presenta
decine di archi sopra il cancello
principale. Per la prima volta le
torri che la affiancano non sono
di base quadrata, ma hanno più
di 4 lati.
- La porta è “res sacra”:
rappresenta il passaggio alla
civiltà, ma è anche simbolo di
autorappresentazione romana e
del convincimento di far parte
della civitas.
Augusta Bagiennorum.
- Non ha mura, ma solo porte e torri
- All’interno vi è un foro in cui curia e basilica sono posizionate una di fronte
all’altra (secondo il modello romano)
Si concentra in maniera da essere il centro di tutti i suoi componenti (la città
vera e propria viene inserita in un reticolato, essa occupa lo spazio all’interno
di esso).
Altri esempi di romanizzazione augustea:
ES. foro di
Augusta Emérita,
Merida (Spagna):
riprende il foro
augusteo a Roma. ES. santuario di Munigua, municipio
romano (Spagna): strategica per le sue
miniere di metalli preziosi.
Il santuario è dotato di grandi rampe e di una
cavea che recupera l’idea di Roma grazie
alla rappresentazione della fusione dei due
santuari romani più significativi (Palestrina e
Tivoli, nel Lazio).
Segni di una città ritenuta vincente e convincente che si rispecchiano nella
piccola Roma.
Età Flavia.
ES. Avanticum
- riprende nella sua
struttura la piccola
roma