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BOTANICA PARETE CELLULARE
La parete cellulare è una delle caratteristiche fondamentali della cellula
vegetale. Nell’ambito delle cellule vegetali, manca in: plasmodi dei mixomiceti
(funghi), alghe unicellulari mobili, cellule riproduttive (gameti e zoospore).
Le sue funzioni sono:
- Conferire forma alla cellula;
- Proteggere e sostenere il protoplasto;
- Esercitare una contropressione elastica che bilancia la pressione
osmotica (turgore);
- Di difesa.
La parete cellulare ha struttura dinamica (cambia in relazione allo sviluppo), un
complesso intreccio molecolare (porosità, flussi di acqua, diffusione di
molecole), appartiene al comparto apoplastico (= sistema continuo nell’intera
pianta).
La parete cellulare è un prodotto del metabolismo cellulare, dunque si forma
ex-novo. La sua biogenesi si riflette nella sua struttura, che comprende,
dall’esterno verso il protoplasto: la lamella mediana, la parete primaria e la
parete secondaria. La genesi della parete inizia durante la divisione cellulare e
accompagna il differenziamento della cellula finchè questa è metabolicamente
attiva.
La divisione della cellula vegetale può avvenire in direzione:
- Centripeta: batteri e cianobatteri (scissione), euglena (costrizione), lieviti
(gemmazione); possibilità di formazione di setti incompleti nelle alghe
filamentose; (dall’esterno all’interno).
- Centrifuga: piante più evolute. Compaiono due strutture nuove: lamella
mediana e fragmoplasto; (dall’interno all’esterno). La biogenesi della
parete avviene in tre fasi:
- Formazione della lamella mediana (con funzione cementante e di
continuità plasmatica):
1. Tarda anafase – inizio della telofase (i cromosomi condensati
hanno quasi completato la migrazione verso i poli);
2. A livello del piano equatoriale si organizza il fragmoplasto (=
zona citoplasmatica percorsa da un gran numero di corti
microtubuli disposti secondo una forma a botte);
3. I microtubuli del fragmoplasto orientano e dirigono le
vescicole proveniente dall’apparato del Golgi verso la zona
equatoriale;
4. Le vescicole si fondono tra loro originando il nascente
plasmalemma e il setto di separazione (cell plate);
5. A mano a mano che il setto di separazione di estende, il
fragmoplasto scompare.
N.B. la formazione del setto di separazione avviene in senso
centrifugo: si accresce dal centro verso la periferia fino a
congiungersi con le pareti laterali della cellula madre.
All’estensione del setto si accompagna il dissolvimento del
fragmoplasto in senso centrifugo. Durante la formazione del
setto di separazione, alcuni tubuli del reticolo endoplasmatico
restano intrappolati nel setto stesso dando origine ai
plasmodesmi.
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BOTANICA Il prodotto dei primi eventi di formazione della parete cellulare è la
lamella mediana: assemblaggio del materiale polimerico
trasportato dalle vescicole golgiane. La lamella mediana è:
6. Comune alle due cellule figlie;
7. Formata da sostanze pectiche, acqua e proteine;
8. Ha funzione cementante;
9. Mantiene la continuità plasmatica;
10. Presenta solo accrescimento in superficie durante
l’accrescimento per distensione della parete;
11. Può essere l’unico strato della parete nelle cellule
meristematiche;
12. Si colora con rosso di rutenio.
Le sostanze pectiche sono un insieme di polisaccaridi, composti da
acido galatturonico (zucchero prevalente) e ramnosio, arabinosio e
galattosio (altri zuccheri). Caratteristiche funzionali: formano con
l’acqua soluzioni viscose (gel), gli ioni Ca e Mg permettono il
2+ 2+
legame tra catene diverse = pectati di Ca e Mg.
- Formazione della parete primaria (si forma durante l’accrescimento
embrionale e l’accrescimento per distensione):
1. Si forma contemporaneamente alla lamella mediana;
2. Esternamente alla lamella mediana inizia la deposizione delle
prime microfibrille di cellulosa da parte dei due protoplasti;
3. Inizio della biogenesi della parete primaria da parte di
ciascuna cellula figlia.
La parete primaria caratterizza le cellule che si stanno accrescendo
per distensione. La sua composizione e organizzazione molecolare
devono assecondare l’aumento in volume della cellula sotto la
pressione esercitata dal vacuolo. Allo stesso tempo il suo spessore
deve rimanere costante nonostante venga stirata. La parete
primaria è composta da:
4. Componente fibrillare: piante superiori cellulosa; funghi
chitina; lieviti poliglucani; alghe varie, anche cellulosa.
5. Matrice (prevalente): acqua (60%), sostanze pectiche,
emicellulose, proteine (strutturali e enzimatiche).
Le varie componenti sono disposte secondo una notevole
complessità strutturale. La presenza di cellulosa è importante per
la stabilità cellulare, per l’impossibilità di idrolizzarla. È un
costituente permanente della parete.
La cellulosa è un polimero del β-glucosio: legami β(1,4) glicosidici.
La formazione del legame tra due unità di glucosio richiede la
rotazione di 180° di una molecola rispetto all’altra: catena lineare
di unità di glucosio, stabilizzata da legami idrogeno. Colorazione
con cloroioduro di zinco. La cellulosa è ideale come materiale
fibrillare perché:
È lineare e molto poco estensibile;
Può raggiungere un elevato grado di polimerizzazione (2-
6000 residui)
Le catene di associano tra loro a formare microfibrille
(paracritalline, per cui la parete è birifrangente)
È estremamente stabile = costituente permanente.
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BOTANICA Sintesi della cellulosa:
Sistema enzimatico della cellulososintasi intrinseco nello
spessore del plasmalemma;
Funziona come un sistema di tessitura che recupera dal
citoplasma il glucosio in forma attivata (UDP-glucosio) ed
emette all’esterno le microfibrille di cellulosa;
La deposizione delle microfibrille è guidata dai microtubuli
che decorrono al di sotto de plasmalemma.
Sintesi delle componenti parietali non cellulosiche della matrice:
Emicellulose: gruppo eterogeneo di polisaccaridi complessi a
catena ramificata; comprendono: xiloglucani, xilani,
arabinoxilani. Interagiscono con le microfibrille di cellulosa e
con gli altri polimeri di matrice; provengono dall’apparato di
Golgi e vengono trasportate in vescicole fino al
plasmalemma.
Sostanze pectiche: sostanze polisaccaridiche sintetizzate nel
RER.
Proteine strutturali: contribuiscono alla struttura della parete:
estensine famiglia di proteine insolubili ricche di
idrossiprolina e glicosilate. Sintetizzate nel RE, modificate nel
Golgi, una volta esocitate in parete si legano tra loro
(diventano insolubili).
Proteine enzimatiche: sono legate all’attività biologica della
parete. Perossidasi introducono legami tra unità fenoliche
presenti nei polimeri parietali, sintesi della lignina;
Espansine allentano i legami tra i polimeri per favorire la
distensione;
Transglicosilasi modificano i legami tra gli zuccheri per
favorire la distensione;
Idrolasi;
Ossido-reduttasi.
Crescita della parete primaria e crescita della cellula
La forza che guida l’accrescimento cellulare è la pressione di
turgore: grazie alla modifica dei legami tra i polimeri parietali la
parete primaria può assecondare la crescita per distensione. La
disposizione delle microfibrille definisce come la cellula crescerà
nello spazio (cellule isodiametriche o allungate) concetto di
tessitura: orientamento delle microfibrille rispetto all’asse della
cellula.
Caratteristiche favorevoli alla distensione:
Prevalenza della matrice;
Tessitura dispersa delle microfibrille di cellulosa.
Conseguenze:
Durante la distensione le microfibrille si possono riorientare
(così in strati diversi della parete si avranno orientamenti
diversi delle microfibrille: modelli di crescita multi-net)
Lo spessore può essere mantenuto costante perché
all’apposizione delle microfibrille accompagna
l’incorporazione di materiali di matrice (intussuscepzione)
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