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X X
2 Piruvato
2 Acetil-CoA Lattato
deidrogenasi
Piruvato Lattato
Red il gruppo cheto del Pir a gruppo OH del Lattato e contemporaneamente
FADH G‛°= -25,1 kJ/mole
2 riox il NADH a NAD => rende disponibile nel citoplasma NAD ox; inoltre il
Pir che rimane nel citoplasma mantiene una quota di E: il lattato prodotto
ma in realtà è reversibile a seconda della
viene immeso in circolo, arriva al fegato qui viene trasformato in Glu => l'E
+
[piruvato], [lattato], [NADH] e [NAD ]
che potenzialmente potebbe produrre con il ciclo del TCA non viene persa!
reazione reversibile,
Questa è nonstante il ΔG sia negativo (= -25,1 kJ/
mol); la dirzione dipende dalle conc di NADH, NAD, Pir e Lattato.
Isoenzimi
sono enzimi esistenti in “forme molecolari diverse” (o “isoforme”)
che catalizzano tutti la stessa reazione, ma o hanno localizzazione subcellulare diversa
o sono espressi in modo cellula/tessuto/differenziamento/sviluppo-specifico
Esempio: COO COO
CH OH C O
Lattato deidrogenasi
(LDH) CH CH
3 3
(EC 1.1.1.27) )
+
+ NADH(H
NAD
lattato piruvato
Tetramero costituito da due diverse catene polipeptidiche, denominate H ('heart') e M ('muscle'), che si possono combinate in 5 modi
tetramero costituito da due diverse catene polipeptidiche, denominate
diversi generando 5 diverse isoforme tessuto-specifiche, differentemente distribiute nei vari tessuti e cellule.
Differenze:
H (‘heart‛) e M (‘muscle‛), che si possono combinare in 5 modi diversi generando
1. Diverse catene 5 diverse isoforme tessuto-specifiche:
2. Proprietà cinetiche differenti
3. Maggiore affinità per lattato / piruvato => possono dirigere preferenzialmente la reazione in un senso o nell'altro
Destino del lattato
Eritrocita: isoforma sposta
preferenzialmente l'quilibrio verso
la formazione di lattato, che si libera
dall'eriteocita e arriva all'epatocita,
dove l'isoforma presente sposta la
reazione preferenzialmente in Pir,
utilizzato per produrre Glu e
alimentare la glicolisi Lattato
Piruvato deidrogenasi LDH
Lattato deidrogenasi 4
(isoforma HM )
LDH e LDH 3
4 5
(isoforme HM e M )
3 4 muscolo,
L'isoforma presente nel in cond
ipossiche, trasforma Pir in Lat, che viene
fegato
liberato in circolo => arriva al e viene
convertito in Glu –> CICLO DI CORI.
Lattato deidrogenasi
LDH 5
(isoforma M )
4
Muscolo
(in contrazione)
Destino del lattato [ acidosi lattica]
NB: un'over-produzione di lattato provoca un'acidosi
metabolica in quanto abbassa il pH nell'organismo. Se il latt
dovesse aumentare in circolo e non fosse smaltito dal fetato che
lo converte in glu, può essere usato an da altri tessuti:
Piruvato
Lattato deidrogenasi LDH e LDH
4 5
(isoforme HM e M )
3 4
Lattato deidrogenasi
LDH e LDH
3 4
(isoforme H M e HM ) Muscolo
2 2 3
Lattato (a riposo, dopo
Cellule gliali esercizio fisico)
e astrociti
Glucosio Piruvato Lattato
Lattato deidrogenasi
Cuore Piruvato
LDH
Lattato
Neuroni 5
Lattato deidrogenasi LDH (isoforma M )
1 4
Piruvato (isoforma H )
4
Cellule neuronali hanno un met che
prevalentemente utilizza Glu, ma qualora ci
fosse un eccesso di Latt, sono in grado di
smaltirlo in piccola parte. Il Latt a livello Muscolo: dopo un esercizio fisico il Latt iperprodotto ha
neuronale può essere prodotto dalla glicolisi un'isoforma che riconverte il Latt in Pir => lo usa nel ciclo del
anaerobica di cellule gliali e astrociti; in quest TCA) durante l'esercizio fisico invece si ha la reazione inversa.
caso non viene messo in circolo, ma va ad Dipende dalle conc di Latt e
alimentare il ciclo de TCA Altri destini metabolici del piruvato
Glucosio-6-fosfato
Glicolisi
Ossalacetato Sintesi di Alanina
(9 reazioni)
Piruvato carbossilasi Per transaminazione diretta
2 piruvato Lattato deidrogenasi
Piruvato decarbossilasi in condizioni
+ alcol deidrogenasi 2 lattato
aerobiche Fermentazione lattica
2 etanolo + 2 CO in condizioni anaerobiche e in alcuni
2
Fermentazione alcolica tipi cellulari privi o con pochi
2 acetil-CoA mitocondri
in condizioni aerobiche nel
lievito e in alcuni batteri
(anche flora intestinale) Ciclo TCA Sintesi di acidi grassi
e colesterolo
2 CO + 4 H O
2 2
Cellule animali,
cellule vegetali
e batteri aerobi
La fermentazione alcolica
Regolazione della glicolisi AMP, fruttosio 2,6-bisfosfato
Fosfofruttochinasi 1
Scopo: (PFK-1) ATP, citrato
mantenere l‛omeostasi dell‛ATP DUE REAZ IRREVERSIBILI
in tutte le cellule 1. Tappa limitante della via
Processo glicolitico ha cm scopo diretto quello di produrre E sia in cond metabolica, catalizzata dalla
anaerobiche che aerobiche. fosfofruttochinasi 1 =>
Il flusso metabolico del Glc nella glicolisi è determina la vel del flusso di
regolato dalle seguenti condizioni: Glu
piruvato chinasi
2.
La vel con cui procede questa via metabolica dipende da:
- disponibilità di substrati Entrambi gli enzimi hanno una
regolazione di tipo allosterico e di
+
Glc e NAD tipo covalente (fosforilazione-
defosforilazione da parte di
ormoni)
- concentrazione del Glc-6-P
Si forma a partire dal Glu ad opera dell'EK, di cui è inibitore competitivo: se si
accumula la blocca e non permette un'ulteriore entrata di Glu
- livelli dei metaboliti indicatori Fruttosio 1,6-bisfosfato,
Piruvato chinasi citrato
dello stato energetico (PK) ATP, acetil-CoA,
ADP e soprattutto AMP acidi grassi a lunga catena
2 ADP ATP + AMP
Adenilato
chinasi chinasi (miochinasi).
AMP si forma per azione dell'adenilato In presenza di
questo enzima ubiquitario, 2 molecole di ADP possono essere utilizzate per
formare ATP e AMP: trasferisce un P da una molecola di ADP ad un'altra
molecola di ADP => formazione di ATP e AMP. Se nella cellula manca E,
questo enzima forma un po' di ATP, innalzando però anche i livelli di AMP.
Regolazione della fosfofruttochinasi 1 (PFK-1)
Enzima allosterico formato da 4 protomeri a loro
volta costituiti da più subunità con 6 siti di legame:
- 2 siti, per legare i substrati (ATP e Fru-6-P)
- 4 siti, per legare i modulatori (ATP, AMP, citrato e
Fru-2,6-BP) Diverse isoforme sono sottoposte ad una regolazione diversa =>
regolzaione diversa della stessa via metabolica nei diversi tessuti Insulina
Esistono tre isoforme tessuto-specifiche con Glucagone
proprietà cinetiche e regolatorie specifiche:
M, nel muscolo; L, nel fegato; C, più ubiquitaria
ATP = regolatore allosterico negativo ad alti livelli: a bassi livelli l'ATP funge da substrato
per l'enzima, mentre ad alti livelli va a rallentare la velocità dell'enzima.
Se fossro però presenti AMP e fruttosio 2,6 bifosfato = regolatori allosterici positivi, l'attività
dell'enzima rimarrebbe invariata / la vel diminuirebbe molto meno (=> diminuiscono l'attività
allosterica negativa di ATP perchè sono indicatori di richiesta E). Fruttosio 1,6-bisfosfato
AMP fruttosio 2,6 bifosfato
e –> In loro presenza è richiesto meno fruttosio-1-
modultori allosterici positivi
fosfato per aumentare la vel di reazione =>
Insulina determina un aumento dei livelli di fruttosio 2,6 bifosfato => attivazione della PFK1.
Gluagone invece determina una red dei livelli di fruttosio 2,6 bifosfato => non è più presente l'effettore allsterico positivo => inibizione
Metabolismo del Fru-2,6-BP
dell'enzima.
=> questi ormoni rilasciati dal pancreas non agiscono direttamente sull'enzima, ma su un suo effetore allosterico positivo.
6 2
5
Fosfofruttochinasi 2
(PFK-2) 1
3
4
Fruttosio 6-fosfato Fruttosio 2,6-bisfosfato
Fruttosio 2,6-bisfosfatasi 2
(FBPasi-2)
Pi
Livelli dipendono da quanto sono attivi gli enzimi che lo formano (PFK2) e lo defosforilano (FBPasi2). Questi sono però enzimi che
formano un complesso enzimatico bifunzionale: subunità con sito catalitico ad attività chinasica e una con attività fosfatasica.
Se enzima è fosforilato: inattiva l'attività chinasica e attiva quella fosfatasica
Viceversa se defosforilato: fruttosio6P viene utilizzato per formate fruttosio 2,6bifosfato
fruttosio 2,6 bifosfato
Il (F26BP) è un modulatore allosterico della fosfofruttochinasi-1 (PFK-1) e della fruttosio 1,6-bifosfatasi-1
(FBPasi-1):
• Il legame di F26BP al suo sito allosterico su PFK-1 aumenta l’affinità dell’enzima per il substrato fruttosio 6-fosfato e diminuisce
l’affinità per gli inibitori allosterici ATP e citrato
• Alle concentrazioni fisiologiche del substrato e dei diversi modulatori positivi e negativi, PFK-1 è praticamente inattiva se è assente
F26BP Regolazione dei livelli di Fru-2,6-BP ed effetti sull‛attività della PFK-1
La sua attività è regolata anche a livello ormonale: fosfoprotein
fosfatasi (PPA )
2
Insulina agisce attivando la gosfatasi e defosforila l'enzima bifunzionale => defosforila l'enzima bifunzionale attivando la sua porzione
chinasica, aumentando i livelli di fruttosio 2,6bifosfato => attivazione della PFK1
Glucagone, attraverso una trasduz del segnale, attiva una chinasi che fosforila l'enzima inattivando la funzione chinasica e attivando
quellacfosfatasica => fruttosio 2,6 bifosfato vinee defosforilato, i suoi livelli calano e non si ha più la sua modulazione allosterica
positivac=> via glicolitica rallentata. (Effetto analogo lo ha l'adrenalina). fruttosio 2,6-
Glicolisi e gluconeogenesi subiscono anche una REGOLAZIONE di tipo ORMONALE mediata dalla molecola
bisfosfato, fosfofruttocihnasi fruttosio 1,6-bisfosfatasi.
il più potente effettore allosterico positivo della e negativo della
Questa molecola è prodotta nella reazione catalizzata dalla fosfofruttochinasi di tipo 2 (da non confondere con l’enzima
glicolitico, detto anche fosfofruttochinasi di tipo 1) ed è demolita nella reazione catalizzata dalla fruttosio 2,6- bisfosfatasi
(un’attività enzimatica diversa da quella riconducibile all’enzima che partecipa alla gluconeogenesi).
Queste due attività enzimatiche sono contenute nella stessa molecola. Si tratta quindi di un enzima bifunzionale che, in
enzima
quanto dotato di due siti attivi, catalizza due reazioni opposte; per tale motivo questa molecola è nota anche come
tandem.
Le due attività enzimatiche si escludono mutuamente: infatti la regolazione dell’enzima è tale che quando un sito attivo
funziona l&rsqu