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13.1.2 DISPOSIZIONE SPAZIALE DEI CANALI SEMICIRCOLARI
I canali semicircolari anteriore, posteriore e laterale sono localizzati da entrambi i lati in
posizione ortogonale tra loro; tale disposizione permette di rilevare le accelerazioni angolari
nelle diverse direzioni dello spazio nel modo migliore.
Nel canale laterale è la corrente ampullipeta ad attivare i recettori (prima legge di Ewald),
mentre in quelli verticali è quella ampullifuga (seconda legge di Ewald).
Ogni canale è sensibile alla rotazione che avviene su un piano perpendicolare rispetto al
proprio e poiché i due labirinti sono disposti in modo simmetrico, i sei canali operano in modo
efficace come tre paia di canali complanari.
È importante conoscere anche gli effetti della stimolazione di singoli canali, perché in alcune
condizioni patologiche concrezioni calcaree si inseriscono in singoli canali o sulle loro cupole
e provocano nistagmi oculari con diversi orientamenti spaziali:
- Canale orizzontale: nistagmo orizzontale.
- Canale anteriore: nistagmo verticale con le fasi verticali lente dirette verso l’alto e con una
componente rotatoria controlaterale.
- Canale posteriore: nistagmo verticale con fasi lente verso il basso e rotazione
controlaterale
13.1.3 CANALI SEMICIRCOLARI E RIFLESSI
Le fibre vestibolari che provengono dai
canali semicircolari raggiungono i neuroni
dei nuclei superiore e mediale per i riflessi
vestibolooculari, mentre le fibre che
proiettano ai nuclei vestibolare laterale e
discendente sono implicate nei riflessi del
collo, del tronco e degli arti.
13.2 RECETTORI OTOLITICI
Ciascun organo otolitico consiste in una
dilatazione del labirinto membranoso (3
mm) che contiene delle cellule ciliate
organizzate in un’area ellittica detta
macula. L’utricolo contiene circa 30.000
cellule ciliate, il sacculo 16.000.
13.2.2 ACCELERAZIONI RETTOLINEARI
Le macule sono in grado di rilevare le accelerazioni rettolineari; in particolare segnalano
l’orientamento della forza di gravità rispetto alla posizione del capo e permettono di percepire
la posizione della testa rispetto alla verticale.
I fascetti di ciglia delle cellule capellute otolitiche a livello apicale aderiscono a una lamina
gelatinosa, la membrana otolitica, che ricopre l’intera macula. Essa presenta sulla sua
superficie piccoli granelli solidi, gli otoconi.
Poiché lo strato otoconiale, con massa diversa, è relativamente libero di muoversi rispetto alla
base, dove sono collocate le cellule recettoriali e le inserzioni delle ciglia, accelerazioni
rettolineari applicate al sistema recettoriale determinano spostamenti della massa otoconiale
in direzione opposta a quella dell’accelerazione. Ciò provoca lo spostamento delle stereociglia
rispetto al chinociglio e la stimolazione dei recettori.
La macula dell’utricolo è posta orizzontalmente a livello del piano del canale semicircolare
orizzontale e le ciglia delle sue cellule recettoriali sono verticali, invece la macula del sacculo è
posta verticalmente e le ciglia sono orientate orizzontalmente (sensibili alla forza di gravità in
posizione ortostatica).
La disposizione degli organi otolitici e delle cellule ciliate in esso contentute permette di
rilevare un’accelerazione di qualsiasi direzione. In alcuni casi l’input vestibolare potrebbere
risultare ambiguo, il cervello tuttavia integra le informazioni provenienti dai canali
semicircolari, dagli organi otolitici e dai sistemi visivo e somatosensitivo al fine di interpretare
in modo corretto i movimenti della testa e del corpo.
13.2.3 RECETTORI OTOLITICI E RIFLESSI
Le fibre afferenti dal sacculo e dall’utricolo raggiungono prevalentemente i nuclei vestibolari
laterale e discendente e, da qui, i neuroni di secondo ordine prendono contatto con i
motoneuroni dei muscoli del collo, del tronco e degli arti per i riflessi vestibolospinali. Il
sistema otolitico partecipa inoltre all’avvio e al completamento di risposte riflesse degli occhi
provocate da oscillazioni rettolineari della testa.
[N.B.: Un esempio di riflesso posturale è l’inclinazione del capo sul piano frontale, che comporta attivazione
dei recettori otolitici dell’utricolo della parte del lato inclinato e inibizione dei recettori del lato opposto. Ciò
provoca la contrazione dei muscoli antigravitari dell’arto inferiore ipsilaterali e consente il mantenimento
dell’equilibrio.]
13.3 CONNESSIONI CENTRALI DELL’APPARATO VESTIBOLARE
- NUCLEI VESTIBOLARI
Quando la testa è ferma si registra un’attività di scarica spontanea da parte di entrambi i
nervi vestibolari che risulta essere equivalente; non c’è quindi nessuno squilibrio nelle
frequenze di scarica che indichi al cervello che il capo si sta muovendo.
Quando la testa ruota, il canale orizzontale verso cui la testa si sta volgendo è eccitato
mentre il canale opposto risulta essere inibito e questo ha come risultato un aumento e un
decremento fasico del segnale vestibolare.
Le fibre del nervo vestibolare si portano (ipsilateralmente) dal ganglio di Scarpa ai
quattro nuclei vestibolari, localizzati dorsalmente tra il ponte e il bulbo in
corrispondenza del pavimento del quarto ventricolo. Questi nuclei integrano i segnali
vestibolari con gli input provenienti da midollo spinale, cervelletto e sistema visivo. A loro
volta essi proiettano fibre che raggiungono i nuclei oculomotori, i centri reticolari e
spinali correlati al movimento, le regioni vestibolari del cervelletto (flocculo, nodulo) e il
talamo. Inoltre i nuclei vestibolari sono in connessione tra di loro, si ipsilateralmente che
controlateralmente.
I nuclei vestibolari superiore e mediale ricevono fibre che originano dai canali
semicircolari, inviano efferenze ai nuclei oculomotori e al midollo spinale. I neuroni del
nucleo mediale sono prevalentemente eccitatori, mentre quelli del nucleo superiore sono
principalmente inibitori. Essi sono coinvolti nei riflessi che controllano lo sguardo.
Il nucleo vestibolare laterale (di Deitiers) riceve afferenze provenienti dai canali
semicircolari e dagli organi otolitici e le loro efferenze costituiscono il fascio
vestibolospinale. Esso è responsabile del mantenimento della postura.
Il nucleo vestibolare discendente riceve input dagli organi otolitici e invia fibre al
cervelletto e alla formazione reticolare, oltre che ai nuclei vestibolari controlaterali e al
midollo spinale. Probabile ruolo di integrazione.
- NUCLEI OCULOMOTORI
Durante i movimenti rapidi del capo il riflesso vestibolo-oculare deve agire celermente
per mantenere stabile lo sguardo. Una via disinaptica a livello del tronco encefalico
connette ogni canale semicircolare al muscolo oculare appropriato.
I centri oculomotori per i movimenti verticali e di torsione giacciono a livello della
formazione reticolare mesencefalica. Reti simili per i movimento orizzontali connettono i
canali verticali con i muscoli responsabili dei movimenti compensatori corrispondenti.
Queste vie eccitatorie ed inibitorie del riflesso vestibolooculare collegano ciascuna delle
tre paia di canali semicircolari ai quattro muscoli extraoculari, due per ciascun occhio, la
cui direzione di trazione è circa sullo stesso piano. (mm retti superiore e inferiore e mm
obliqui).
- CERVELLETTO
I riflessi vestibolooculari possono risultare inappropriati, come quando si vuole che lo
sguardo segua i movimenti della testa, per questo essi sono posti sotto il controllo del
cervelletto, che consente una soppressione visiva.
Inoltre essi devono essere continuamente calibrati per mantenere la propria accuratezza
per far fronte a cambiamenti all’interno del sistema motorio o adattarsi a requisiti visivi
differenti (indossare lenti correttive).
Questo può essere raggiunto attraverso un feedback sensitivo che modifica l’output
motorio. Se il riflesso non agisce correttamente, l’immagine si muove sulla retina. Il
comando motorio ai muscoli oculari deve essere modulato fino a che lo sguardo è di
nuovo stabile, il movimento dell’immagine retinica si azzeri, e non vi sia alcun errore.
Lesioni a livello di flocculo e paraflocculo bloccano questa regolazione.
- INTEGRAZIONE CORTICALE
Tutti i nuclei vestibolari inviano fibre ai nuclei ventrale posteriore e ventrale laterale del
talamo, che quindi proiettano a due regioni della corteccia sensitiva primaria: le regioni
vestibolari delle aree 2 e 3a.
Queste aree non ricevono solo input vestibolari, ma anche visivi e somatosensitivi, il che
rende più facile l’integrazione di tutte le informazioni sensitive rilevanti per la percezione
del movimento e dell’orientamento.
13.4 LESIONE DI UN LABIRINTO E PLASTICITÀ VESTIBOLARE
La lesione di un labirinto provoca una serie di effetti motori e posturali dovuti alla riduzione
di scarica tonica dai canali semicircolari e dagli organi otolitici del lato leso.
Immediatamente dopo la lesione compare una serie di sintomi tonici e dinamici a livello
posturale e oculare. I sintomi tonici sono riconducibili a difetti dell’attività tonica dei nuclei
vestibolari, perché riconoscono la propria genesi nello sbilanciamento dell’attività spontanea
del nucleo vestibolare del lato sano rispetto a quello leso. Ciò induce risposte oculari e
posturali tese a orientare tutto il corpo e gli occhi verso il lato leso.
Il nistagmo oculare presenta la deviazione lenta degli occhi verso il lato leso (fasi lente
compensatorie), interrotta da rapidi movimenti in direzione opposta (fasi rapide
anticompensatorie). La testa e il tronco si incurvano verso il lato della lesione e gli arti
controlaterali alla lesione vanno in estensione.
I sintomi dinamici consistono nella riduzione dell’ampiezza delle risposte riflesse degli occhi e
della postura (riflesso vestibolooculare, riflessi vestibolospinali) provocata dalla perdita
funzionale dell’informazione dinamica sensoriale di un labirinto.
Un processo di plasticità neuronale, chiamato compenso vestibolare, conduce in seguito alla
riduzione o scomparsa dei sintomi indotti dallo sbilanciamento. Infatti lo sbilanciamento
tonico della scarica dei neuroni vestibolari dei due lati si attenua e, di conseguenza, il
nistagmo oculare e le deviazioni posturali tendono a ridursi fino a scomparire. I deficit
dinamici invece rimangono alterati per molto più tempo e, anche a distanza di anni dalla
lesione, i riflessi vestibolari non recuperano la normale efficienza (in particolare quelli
sollecitati da stimolazioni molto rapide e intense).
13.5 PERCEZIONE SPAZIALE
le informazioni sensoriali provenienti dal sistema vestibolare raggiungendo la corteccia
somatoestesica I e la corteccia parietale associativa, si combinano col le informazioni
propriocettive e visive, consentendo una percezione globale e tridimensionale della posizione
del corpo. Ciò è di estrema importanza per il mantenimento dell&rsq