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Le Lezioni Pavesi.
Conclusosi nel 1807 il momento forse più alto della sua produzione letteraria,
Foscolo nel 1808 fu nominato professore sulla cattedra d'Eloquenza italiana e latina
all'Università di Pavia. Il gruppo di scritti universitari è molto cospicuo:
-Dell'origine e dell'ufficio della letteratura: questa è l'orazione inaugurale in cui
Foscolo si proponeva di evitare la brevità e la rapidità rigida di alcuni schemi stilistici,
piuttosto di ottenere una calda e avvincente eloquenza. Infatti la lezione presenta un
tono moderato e conciliatorio specialmente quando si riferisce all'uomo di lettere,
indirizzandolo verso la promozione della "civile concordia" senza venir, però, meno
al compito di "snudare", smascherare ogni tipo di abuso deformità di opinioni.
Foscolo, basandosi sul modello dell'Empirismo inglese, osservazione e analisi,
afferma sia la necessità di risalire ai princìpi della letteratura dei fatti e, inoltre, nega
l'esistenza dell'eguaglianza e del diritto naturale, sempre più convinto che l'unica
legge che domina la Natura è la forza.
Fonti di questa orazione abbiamo: Bacon (tutte le opere sono considerato la chiave
universale di gin filosofia), Hobbes (Leviatano), Locke (Saggio sull'intelligenza
umana), Vico (Scienza nuova) che sostanza molti pensieri dell'autore. Ancora, sulla
natura abbiamo: Cuoco, Lomonaco, Salfi, Pagano.
E, così come Lomonaco aveva additato come sempio di vera eloquenza dil filosofo
Socrate, così Foscolo cita le ultime parole pronunciate dal filosofo in punto di morte
per riscattarne la figura di martire laico vittima dell'intolleranza e del fanatismo.
E, così come Saocrate si rivolge agli ateniesi, così il poeta si rivolge agli italiani
incitandoli ed esortandoli alla conoscenza della storia come modello per gli errori da
evitare e le eoliche gesta da compiere.
Seguono due lezioni sulla letteratura, intesa come fenomeno linguisticamente e
storicamente determinato.
-De principi della letteratura: Foscolo esamina una serie di annessioni: la letteratura,
le facoltà naturali, lo studio, i bisogni della società, la verità della letteratura, la lingua
e le potenze letterarie del singolo individuo. Divide, dunque, la storia letteraria in
poeti, storici, e oratori; esamina la situazione delle scienze, le lettere e le arti, la
religione e la politica, la lingue e lo stile.
-Della lingua italiana considerata storicamente e letterariamente: Foscolo offre una
scelta di passi da Dante a Bobbaccio, da Machiavelli a Tasso e da Cesarotti ad
Alfieri.
Seguono tre lezioni sulla morale letteraria, considerata dal punto di vista degli agi
di vita e della soddisfazione d'animo secondo gli insegnamenti di Alfieri in "Del
Principe e delle lettere".
-La letteratura rivolta unicamente al lucro: Egli attacca duramente gli scrittori che
producono opere con il solo scopo di arrcchirsi dunque elogiano e lusingano le
opinioni e le passioni degli opulenti che spesso sono corrotte e non scrivono invece
delle verità presenti nel loro animo sul bene della patria poiché queste non sono