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Appunti di Metodi per il ritrovamento dell’informazione

Dopo la crisi finanziaria globale del 2008 si erano impiantate paure e ossessioni diffuse, pertanto sono stati intensificati gli sforzi per corroborare le attività bancarie ed economiche. 
 I regolatori di tutto il mondo hanno costantemente applicato leggi sempre più rigide sulle attività finanziarie. Tuttavia si è dimostrato come normative più rigide non rendano il mondo finanziario un posto più sicuro, ma al contrario, mettano in luce una mancanza di fiducia che ha ostacolato il commercio internazionale e la crescita economica, specialmente per le economie emergenti. Ciò infatti contrasta con l’obiettivo comune del commercio internazionale che è basato su cooperazione e sinergia, al fine di promuovere valori per i clienti, per il sistema di pagamento e per lo sviluppo della società. 
 È a questo punto che in un momento di massima sfiducia verso le istituzioni bancarie, ha preso piede un sistema che sulla fiducia impernia il suo funzionamento: l’avvento della blockchain.[1] Il primo lavoro su una blockchain crittografata, seppure centralizzata, fu pubblicato nel 1991 da Stuart Haber e W.Scott Stornetta. Con la prospettiva di un futuro in cui qualsiasi documento (testo, audio, foto e video) è in formato digitale su supporti facilmente manomissibili, i due sollevarono il problema del certificare la data di creazione o di modifica di documenti digitali. 
 Haber e Stornetta proposero procedure computazionali per il timestamp digitale dei documenti basato su hash, in modo da eliminare back-date e forward-date anche in caso di un eventuale collusione del servizio di timestamping.[2]
 Nel 1992 i due, affiancati da Dave Bayer, apportarono dei miglioramenti in termini di efficienza al precedente manufatto riducendo lo spazio di archiviazione e le risorse di calcolo necessarie per convalidare un determinato certificato.[3]
 La prima blockchain distribuita fu concettualizzata nell’Ottobre del 2008 per la criptovaluta Bitcoin da colui che prende lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, la cui identità è sempre rimasta nell’ombra, non si sa per certo se sia un lui, una lei o un collettivo. Gli obbiettivi di sviluppo erano quelli di permettere alle persone escluse dall’attuale sistema valutario di poter entrare in possesso di un deposito monetario affidabile e sicuro.[4] Secondo il parere di diversi studiosi la blockchain ha anche il potenziale per risolvere il problema della disuguaglianza sociale e modificare il modo in cui la ricchezza è ripartita.
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