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Appunti di Filosofia e storia delle idee

Esame Filosofia e storia delle idee

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia e storia delle idee tenuto dal professor Giuseppe Cacciatore. Il "Si" e la computabilità dell'agire. L'Esserci è così scaduto a "utilizzabile" del quale ci si prende cura, il vivere diventa un «affare ontico» e la coscienza, da parte sua, è risucchiata nella comprensione comune e anonima del Si. In questo modo, il fare dell'Esserci non è il fare autentico del compimento del proprio essere, ma il produrre una condotta d'affari regolabile. In un tale produrre si perde la possibilità più propria dell'agire, ovvero l'agire come una possibilità che non ha nulla a che fare con ingiunzioni pratiche o con delle massime su cui fondare la possibilità di calcoli precisi, dacché la chiamata non pone l'Esserci davanti a nulla di positivo o di negativo in quanto oggetto del prendersi cura, ma al nulla stesso del fondamento, a quella infondatezza originaria, che è l'orizzonte di ogni possibile significato etico. Heidegger, tuttavia, non si ferma a decostruire la comprensione ordinaria della coscienza, ma anzi ne mostra l'origine non casuale, ma ontologica. E lo fa a partire dall'individuazione del nesso tra l'esistenzialità (il progetto della comprensione), la fatticità (l'esser-gettato nel mondo) e l'esser-decaduto (la quotidianità dispersiva del «si»).
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Esame Filosofia e storia delle idee

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia e storia delle idee tenuto dal professor Giuseppe Cacciatore. La prima stesura della Lettera sull'«umanismo» è lo scritto che Heidegger invia a Jean Beaufret nel 1946 in risposta ad una sua lettera. Lettre à Jean Beaufret è, infatti, il titolo sotto il quale la versione originale della lettera compare, seppur in forma parziale, per la prima volta nella rivista «Fontaine», corredata da un'introduzione di Beaufret dal titolo Heidegger et le problème de la vérité. La prima versione della Lettera fu poi rielaborata da Heidegger e pubblicata in appendice alla nuova edizione del suo saggio sulla dottrina platonica della verità, uscita nella collana fondata da Ernesto Grassi e Wilhelm Szilasi nel 1947. Quest'ultimo dato è importante se si pensa che lo stesso Grassi avrebbe poi scritto un libro dal titolo Heidegger e il problema dell'umanismo, con l'intento di mostrare una linea diversa di umanismo, non ascrivibile alla tradizione "platonizzante" alla quale pensa Heidegger, ma a quella latina che attribuisce alla poesia carattere fondante e che, per ciò stesso, appare più affine al "pensiero della svolta" di quanto lo stesso Heidegger potesse sospettare. Due anni più tardi, nel 1949, la lettera fu ripubblicata singolarmente con il titolo Über den «Humanismus».
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Esame Filosofia e storia delle idee

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filosofia e storia delle idee tenuto dal professor Giuseppe Cacciatore. Critica che alcuni filosofi muovono verso il ritorno dell'umanesimo (inteso non nel suo senso storico-filosofico, ma come ritorno all'essenza fondativa dell'essere umano) all'indomani della drammatica esperienza di antiumanesimo e di barbarie rappresentata dalla seconda guerra mondiale e dall'Olocausto. In particolare si affrontano le rispettive posizioni di Sartre e di Heidegger: Sartre: tentativo di riformulazione di un nuovo umanesimo che, basandosi sulla capacità di autonoma deliberazione e di consapevole impegno nell'azione dell'individuo, si ponga quale critica delle forme di nichilismo e di spersonalizzazione dell'individuo post-moderno; Heidegger: critica dell'umanesimo come valore e analisi della crisi contemporanea dell'uomo indotta dalla tecnica e dal nichilismo.
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