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REGIONE DEL VENTRE
Si estende dalla regione del passaggio delle cinghie alla regione inguinale; lateralmente confina con gli ipocondri e con i fianchi.
Base anatomica: il ventre non ha base ossea ed è costituito da una serie di muscoli superficiali e profondi che formano il pavimento e le pareti laterali della cavità addominale: obliquo esterno, obliquo interno, retto e traverso dell'addome. Lungo la linea mediana decorre un robusto legamento che dà attacco ai muscoli addominali: la linea alba, che dall'estremità caudale dello sterno giunge all'estremità anteriore del pube.
Nelle bovine lattifere sono molto sviluppate le due vene sottocutanee addominali che emergono dal margine anteriore della mammella e si dirigono cranialmente con decorso tortuoso; giunte all'altezza della cartilagine xifoidea dello sterno penetrano nella tunica addominale attraverso due fori detti "fontane del latte". Le fontane del latte un tempo
erano ritenute indice lattifero. Nelle vacche lattifere il ventre deve essere ampio, atto a contenere e digerire i grandi quantitativi di foraggine necessari a sostenere la produzione del latte. Nel toro l'addome deve armonizzarsi con le altre regioni del corpo. Nei bovini da carne il ventre non deve essere troppo voluminoso per evitare di abbassare la resa al macello. Nei cavalli in generale il ventre è meno sviluppato che nei ruminanti. Negli animali da corsa debitamente preparati per affrontare la pista dell'ippodromo il ventre si presenta asciutto e retratto in quanto la linea mediana sale bruscamente alla regione inguinale. Nel cavallo brachimorfo l'addome deve essere ampio ma non rilassato. La forma del ventre è caratteristica e varia a seconda della specie, della razza del sesso, dell'età e delle attitudini funzionali del soggetto. Il ventre viene definito bello quando la sua superficie ventrale disegna, nel piano mediano, una linea lievemente
convessa che sale gradualmente dalla regione del passaggio delle cinghie a quella inguinale, e ai lati si armonizza con le arcate costali e con le regioni dei fianchi ventre cilindrico.
Difetti: Costituisce difetto per tutti i tipi il ventre avvallato al quale corrispondono l'insellatura della linea dorso-lombare e un appiattimento del costato.
Tare: Tra le tare della regione ricordiamo le ernie ombelicali e/o intestinali e l'onfaloflebite: processo infettivo e infiammatorio del cordone ombelicale dovuto a scarsa igiene nel periodo post partum. Dalla vena ombelicale l'infezione può passare al fegato e causare peritonite anche mortale.
ORGANI GENITALI MASCHILI
Caudalmente alla regione del ventre si trovano: il prepuzio, il pene e i testicoli (accolti nello scroto). Il prepuzio è una piega cutanea, posta dopo l'ombelico, che accoglie la parte anteriore del pene. Esternamente presenta peli corti e morbidi, internamente è ricco di ghiandole di tipo sebaceo.
Nel bovino il prepuzio è meno sviluppato di quello del cavallo e il suo orificio è quasi completamente nascosto da un ciuffo di lunghi peli detto pisciolare. Nel cavallo il prepuzio è più sviluppato e in posizione più caudale rispetto al bovino. Il pene è l'organo maschile della copulazione. I testicoli sono accolti in un'apposita sacca formata da una evaginazione di tutti gli strati della parete addominale; la parte cutanea prende il nome di scroto, mentre gli altri strati costituiscono gli invogli del testicolo.
Pregi: è sempre richiesto il normale sviluppo dei testicoli, che devono risultare mobili nei loro involucri.
Difetti: sono difetti gravi: l'anorchidia (mancanza dei testicoli), la criptorchidia (mancanza discesa dei testicoli nella loro sede definitiva) e la monorchidia (assenza di un solo testicolo per la non avvenuta discesa nella sede scrotale).
Si deve ricordare che nel cavallo, al fine di renderlo più docile
E disponibile ai vari servizi, vengono asportati i testicoli (castrazione). Nel bovino questa pratica ha perso di significato. La castrazione viene invece eseguita nei suini maschi destinati ad un peso vivo elevato (150-185 Kg) per evitare che le carni assumano un sapore sgradevole, e anche nelle femmine per evitare la comparsa dei calori (sterilizzazione per asportazione di ovaie e corna uterine). Queste operazioni vengono fatte subito dopo la nascita o allo svezzamento.
Nel cordone testicolare è possibile riscontrare ectasia del plesso venoso pampiniforme, varicocele, tumori (sarcomi e carcinomi) nonché processi infiammatori (orchite).
REGIONE DELLA MAMMELLA
Le mammelle sono formazioni pari, di natura ghiandolare, situate nella parte ventrale del tronco, ai lati della linea mediana e separate dal solco intermammario. Le mammelle sono organi di derivazione ectodermica e si trovano sulla linea mammaria che si estende tra la radice dell'arto scapolare e quella
dell'arto pelvico (dall'ascella all'inguine). Gli abbozzigemmali, che si approfondano nel mesenchima dalla linea mammaria, compaiono e si sviluppano in regioni diverse, a seconda della specie: r.toracica (Primati), r. addominale (cavallo, bovino, pecora e capra) o inambedue le regioni (suini e carnivori). Nel corpo mammario sono sempre evidenti quattro rilievi detti quarti, separati dal solco intermammario sagittale e da un solco trasversale. Ciascun quarto presenta un rilievo, discretamente voluminoso e cilindroide: il capezzolo. Sull'apice del capezzolo si trova un poro lattifero, orifizio esterno del condotto papillare. Il seno lattifero si estende per tutta la lunghezza del capezzolo (cisterna del capezzolo) e alla base di dilata in un'ampia cavità: la cisterna della mammella, alla quale fanno capo i dotti galattofori. Nella vacca, l'irrorazione della mammella è assicurata dalle aa.mammarie, craniale e caudale, che derivano dall'a. pudenda
esterna.Le vene seguono il decorso delle arterie e si raccolgono in due collettriciprincipali: le vv. mammarie craniale e caudale. La maggior parte delsangue refluo della mammella viene raccolto nella v. sottocutaneaaddominale che è ben visibile sulla superficie ventrale dell'addome, a latodella linea mediana, ha andamento serpiginoso decorre in direzionecraniale e, a livello del processo xifoideo dello sterno, attraversa unapposito canale, scavato nel m. retto ventrale dell'addome penetra nellacavità toracica per continuarsi nella v. toracica interna. L'orifiziomuscolare per il passaggio della v. sottocutanea addominale, è palpabiledall'esterno e prende il nome di fontana del latte.L'insieme ghiandolare è avvolto da una fascia di natura fibro-elastica, la fascia mammaria, che si estende al di sotto dellacute come una capsula, per tutta la superficie della mammella e, nel piano mediano, si unisce alla corrispondente dellamammella controlaterale,
anteriore deve essere ben attaccato alla parete addominale e ai legamenti sospensori per garantire una buona stabilità. La mammella ideale ha una superficie liscia e uniforme, senza rughe o pieghe, ed è ben distanziata dal suolo per evitare contaminazioni. La consistenza della mammella deve essere elastica ma non troppo morbida, in modo da consentire una corretta presa della macchina da mungitura. La presenza di noduli o masse dure può indicare la presenza di patologie come tumori o infiammazioni. La colorazione della mammella può variare da rosa a marrone, ma deve essere uniforme e senza alterazioni evidenti.posteriore (attacco al perineo) deve essere alto e largo. La forza del legamentosospensorio mediano è evidenziabile dal solco mediano. I quarti dovrebbero essere in equilibrio volumetrico, simmetrici, che si raccordano in maniera uniforme. La simmetria è importante per la mungitura meccanica, lo svuotamento deve essere contemporaneo. I quarti posteriori dovrebbero fornire il 55-60% del latte della mungitura poiché quelli anteriori hanno minore spazio a disposizione. Il profilo posteriore deve essere sporgente rispetto alla linea della natica, il solco mediano deve essere netto. I capezzoli dovrebbero essere posti su un piano orizzontale, essere cilindrici (5-7 x 2,5-3 cm di diametro) e verticali o al massimo leggermente divaricati a mammella turgida, ben distanziati. Una buona mammella deve essere dotata di una buona rete venosa superficiale (disegno in rilievo esteso e sinuoso) e di pelle fine, morbida e untuosa al tatto, deve essere turgida e distesa prima della
mungitura; con volume ridotto, soffice, spugnosa e elastica alla palpazione dopo. Per valutare la mammella si guardano gli attacchi, il legamento, la profondità, la simmetria dei quarti e i capezzoli. Il controllo dell'attitudine alla mungitura viene fatto su vacche primipare o pluripare tra il 3° e il 180° giorno dal parto su due mungiture consecutive (sera e mattino). Vengono valutati la velocità e l'emissione del latte, la ripartizione quantitativa del latte nei quarti e la quantità del latte di sgocciolatura. La velocità di emissione del latte è della massima importanza: è regolata dall'effetto dell'ossitocina e non dura più di 6-7 minuti.
Difetti: La forma della mammella si giudica osservandola da entrambi i lati e dal retro, tenendo conto della parte anteriore e di quella posteriore. Si ha la mammella a fiasco dove la base d'impianto è molto ridotta; la mammella a bottiglia dove i quarti sono
divisi da solchi molto profondi e ciascuno assume la forma diuna bottiglia; la mammella pendente che è poco sviluppata e constretta base d’impianto; la mammella a quarti atrofici dove l’atrofiapuò riguardare tutti i quarti, ma più spesso quelli anteriori o quelliposteriori con vistose asimmetrie.
Tare la mammella per la sua posizione anatomica e per l’intensa attività funzionale, è esposta a traumi accidentali e amalattie. È relativamente frequente trovare, sulla superficie dellamammella, i segni di contusione e di ferite da agenti traumatici. Nel seno lattifero possono trovarsi dei papillomi, capacidi ostruire completamente il lume del capezzolo. Possono essere presenti delle ragadi o sono anche molto frequenti lemastiti di origine batterica.
La mastite è il problema più grave. Incide da un punto di vista igienico sanitario ed economicamente: riduzione produzione latte, scadimento qualitativo, trasformazione