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FAMIGLIA FLAVIVIRIDAE E TOGAVIRIDAE

Sono famiglie di virus a RNA a singola elica a polarità positiva, rivestiti. Hanno caratteristiche strutturali simili.

I Flaviviridae comprendono i generi Flavivirus, Pestivirus e Hepaciviruus (virus dell'Epatite C).

I Togaviridae includono l'Alphavirus e il Rubivirus.

Alphavirus e Flavivirus sono patogeni per l'uomo e trasmessi tramite punture di artropodi ed ematofagi un tempo "Arbovirus" perché trasmessi dagli artropodi.

Hanno un ampio spettro d'ospite mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e ospiti invertebrati zoonosi.

GENERE DEI FLAVIVIRUS - FLAVIVIRIDAE

Ci sono oltre 90 virus distinti e associati a due manifestazioni patologiche:

  • Encefalite virus di S. Louis, encefalite giapponese, encefalite rissa di primavera-estate, West Nile
  • Febbri emorragiche virus della febbre gialla, dengue, Zika

Patogenesi:

  1. Trasmissione tramite inoculo di saliva di zanzare o zecche
  2. Replicazione a livello...

dei linfonodi

Viremia

Eventuale invasione del SNC

La viremia viene controllata dai macrofagi e compaiono gli anticorpi circolanti

Virus West Nile (Flavivirus)

Isolato in Uganda nel 1937. La principale modalità di trasmissione è tramite la puntura di zanzara di più nelle zone con molte zanzare. In Italia: Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia. Non c'è trasmissione interumana rari casi con trapianto d'organo, trasfusioni e materno-fetale.

Patogenesi

L'infezione può essere:

  • Asintomatica o con febbre lieve 80% dei casi
  • Con febbre elevata, cefalea e vomito 20% dei casi
  • Meningoencefalite meno dell'1% dei soggetti immunocompetenti, sale nelle categorie a rischio

Dopo l'infezione il virus entra in circolo nelle categorie a rischio ci può essere prolungata viremia.

Diagnosi

Attraverso test sierologici e ricerca di RNA su sangue o liquor. Non esistono terapie o vaccini la prevenzione consiste

Nell'evitare l'esposizione alle zanzare.

Virus della febbre gialla (Flavivirus)

L'incubazione è di 3-6 giorni.

Dopo il contatto, la metà dei soggetti è asintomatica, l'altra metà presenta: febbre, cefalea, brividi, mialgie, artralgie, nausea, vomito.

Il 15% dei soggetti subisce danno epatico con ittero pronunciato. Ci possono essere anche fenomeni di coagulazione intravasale disseminata (gravi emorragie gastrointestinali).

Diagnosi

Consiste nella ricerca di RNA virale.

Non esiste terapia. Esiste un vaccino attenuato si somministra a chi si reca nelle aree endemiche.

Il ciclo di trasmissione è chiamato ciclo silvestre possono essere coinvolti anche gli animali della foresta.

Virus Dengue (Flavivirus)

In Italia non è presente in forma autoctona.

La trasmissione avviene attraverso la puntura delle zanzare Aedes.

L'incubazione è di 3-14 giorni nell'80% dei casi i pazienti sono asintomatici, i restanti presentano

febbre indifferenziata (dengue non complicata) o febbre emorragica (dengue grave), con emorragie diffuse nell'organismo con coinvolgimento di fegato, midollo e altri organi.

Diagnosi e terapia
Si effettua ricerca dell'RNA oppure si usa sierologia.
Non sono presenti terapie, né vaccino.

Virus Zika (Flavivirus)
Attualmente la trasmissione è bassa. Non ci sono attualmente casi in Europa, ma comunque sono presenti i vettori (zanzare).

Manifestazioni cliniche
Si ha una forma febbrile simil influenzale autolimitante.
Ci sono casi di sindrome di Guillain-Barré. Un problema grave è la trasmissione in gravidanza danni al prodotto del concepimento: microcefalia, anomalie oculari, rash cutanei e trombocitopenia neonatale.
Non è preoccupante, l'allarme scatta se si è in gravidanza.

Diagnosi
Si effettua ricerca dell'RNA nel siero.
È possibile effettuare diagnosi sierologica con ricerca di IgG o IgM.
Non è presente terapia né vaccino.

vaccino.GENERE DEGLI ALPHAVIRUS – TOGAVIRIDAE Sono tutti virus con serbatoio animale, con varie distribuzioni geografiche danno manifestazionifebbrili, a volte anche esantematiche e encefaliti.

Patogenesi  Sono trasmessi con punture di zanzare presentano il virus nelle ghiandole salivari rilascio almomento della puntura tramite saliva.Hanno un breve periodo di incubazione.La viremia dura qualche giorno e poi va a scemare con la comparsa degli anticorpi neutralizzanti.

SintomiFebbre, cefalea, mialgie, leucopenia, esantema, encefalite.Manifestazioni febbrili e possibile coinvolgimento del sistema nervoso.

VIRUS DELLA ROSOLIA – RUBIVIRUSÈ un virus di dimensioni medie, ha:- Pericapside glicoproteine E1 e E2- Capside icosaedrico, con proteina C- Acido nucleico: ssRNA a polarità positiva È presente un unico tipo antigenico, stabile geneticamente se si supera l’infezione si hannoanticorpi.

Replicazione1. Ingresso di virus nella cellula

tramite endocitosi2. Liberazione del genoma all'interno della cellula3. Traduzione precoce RNA polimerasi RNA dipendente4. Traduzione tardiva proteine strutturali5. Liberazione del virus per gemmazione Patogenesi L'unico serbatoio è l'uomo. Il virus si trasmette per via aerea. C'è un primo evento replicativo a livello della mucosa delle vie aeree superiori breve viremiaprimaria, il virus si diffonde in circolo molto velocemente replicazione a livello dei linfonodiloco-regionali viremia secondaria, il virus raggiunge diversi distretti dell'organismo con manifestazioni che sono: esantema maculo-papulare, febbre, congiuntivite, faringite, artralgie, linfoadenopatie. Il 25% dei pazienti rimane asintomatico. L'infezione genererà immunità permanente sono possibili reinfezioni ma sono ampiamente controllate da una risposta immunitaria già presente e che perdura. È presente un vaccino.obbligatorio.Complicanze della rosoliaPossono subentrare complicanze con interessamento del SNC, che possono essere:
  1. Encefalomielite post-infettiva 1:6000 casi, dopo 1-6 giorni compaiono sintomi che coinvolgono il SNC quali: cefalea, vomito, rigidità nucale, alterazioni EEG. Si ha un' anormale ipersensibilità ritardata verso antigeni della sostanza bianca del SNC si ha risoluzione spontanea senza sequele nell'80% dei casi.
  2. Panencefalite progressiva persistenza del virus in forma asintomatica per anni (in casi di rosolia congenita) anni dopo c'è un progressivo deterioramento neurologico con modifiche comportamentali, declino intellettivo e morte presenza del virus nel liquor e nelle cellule del tessuto cerebrale
Rosolia congenita Trasmissione in gravidanza: - L'infezione della madre in una fase precedente il concepimento non porta ad infezione endouterina gli anticorpi di tipo IgG attraversano la barriera placentare eproteggono - La prima infezione della madre avviene durante la gravidanza il virus può raggiungere con la circolazione il feto durante la fase viremica. L'infezione fetale può avere conseguenze gravi: - Aborto - Morte perinatale - Malformazioni cataratta congenita, difetti cardiaci, sordità Si parla di triade classica della rosolia congenita. I sintomi in realtà possono essere molteplici, con percentuali di comparsa variabili: - Cardiopatie congenite 50% - Sordità 60% - Interessamento dell'occhio 43% - Ittero, meningo-encefalite, basso peso alla nascita La gravità di questa patologia è legata al momento in cui avviene la trasmissione al feto dipende di fatto dal momento dell'organogenesi: 1. Primo trimestre trasmissione elevatissima, 80% morte oppure gravi malformazioni 2. Secondo trimestre trasmissione al 50% cataratta, malformazioni cardiache, sordità 3. Terzo trimestre trasmissione al

25% non ci sono malformazioni, il neonato è sano con anticorpi e possibile epatosplenomegalia

Diagnosi di rosolia

La diagnosi clinica si basa su: esantema e linfoadenopatia.

Si può effettuare una ricerca IgM come marcatore in un'infezione recente.

Si può dimostrare l'aumento del titolo delle IgG, che sono quelle che perdurano.

Si fa ulteriore approfondimento nel caso in cui si tratti di una gravidanza per capire quando sia avvenuta l'infezione test che determina l'avidità delle immunoglobuline nei confronti dell'antigene, che cresce dal momento dell'infezione.

Diagnosi prenatale nel feto

Serve per sapere se un feto è stato infettato:

  • Ricerca IgM su sangue del cordone ombelicale
  • Ricerca RNA virale con test molecolare tramite RT-PCR
  • Isolamento virale da liquido amniotico

Diagnosi neonatale

Alla nascita del neonato ricerca delle IgM per vedere la situazione anticorpale sul sangue del neonato, per identificare

un’eventuale infezione.I POXVIRIDAESono virus a DNA a doppia elica a polarità positiva e negativa.

La struttura è molto complessa sono tra i virioni più grandi esistenti.

Sono la causa, tra le altre cose, del vaiolo.

Sono divisi in diversi generi:

  • Orthopoxvirus includono le specie P. hominis, bovis e simien la patologia sarà ilvaiolo umano, bovino o delle scimmie
  • Parapoxvirus colpisce pecore e uomo causa dermatite contagiosa pustolare
  • Molluscipoxvirus causa il mollusco contagioso nell’uomo
  • Yabapoxvirus scimmia e uomo lesioni papulo-vescicolari

ORTHOPOXVIRUS La struttura presenta una doppia membrana, con un envelope interno e uno più esterno questo è coinvolto da più strati è complesso, poliedrico, con forma a mattone.

Presenta DNA bicatenario e la replicazione avviene nel citoplasma il virus possiede un apparato trascrizionale indipendente RNA polimerasi DNA dipendente

e dei tessuti linfoidi e si replica attivamente nelle cellule infettate. Durante la replicazione, il virus produce proteine strutturali che vengono assemblate per formare nuovi virioni. Questi virioni vengono rilasciati dalle cellule infettate e possono infettare altre cellule ospiti. Manifestazioni cliniche e diagnosi L'infezione da virus può causare una serie di sintomi, tra cui febbre, mal di gola, tosse, stanchezza e rash cutaneo. In alcuni casi, l'infezione può portare a complicazioni come polmonite e encefalite. La diagnosi dell'infezione da virus viene solitamente effettuata attraverso test di laboratorio, come il test PCR per rilevare il materiale genetico del virus o il test sierologico per rilevare gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'infezione. Prevenzione e trattamento Attualmente non esiste un vaccino specifico per l'infezione da virus. La prevenzione si basa principalmente sull'adozione di misure igieniche, come il lavaggio frequente delle mani, l'uso di mascherine e il mantenimento di una distanza di sicurezza dalle persone infette. Il trattamento dell'infezione da virus è principalmente sintomatico e mira a alleviare i sintomi. In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci antivirali per ridurre la gravità e la durata dell'infezione. Conclusioni L'infezione da virus è una patologia virale che può causare una serie di sintomi e complicazioni. La prevenzione attraverso misure igieniche adeguate è fondamentale per limitare la diffusione del virus.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
62 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GretaSq di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Curtoni Antonio.