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DI TRADUZIONE "mi sento libero di raccontare, per semplice gusto fabulatorio, la storia di Adso da Melk" "priva di rapporto coi tempi nostri, intemporalmente estranea alle nostre speranze e alle nostre sicurezze." "essa è storia di libri, non di miserie quotidiane,"

DISSIMULA STRUTTURA NARRAZIONE: sette giornate divise nelle ore liturgiche

"Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li

“precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione.”

PRINCIPALE, SEGNIflNARRAZIONE(francescani) aveva proclamato come verità di fede la povertà di Cristo, che se aveva posseduto qualcosa coi suoi apostoli l’aveva avuto solo come usus facti. Degna risoluzione, intesa a salvaguardare la virtù e la purezza dell’ordine, ma essa spiacque assai al papa”“Giovanni condannò nel 1323 le proposizioni dei francescani con la decretale Cum internon nullos.”

“Guglielmo (..) mosso dall’unico desiderio della verità, e dal sospetto – che sempre gli vidi nutrire – che la verità non fosse quella che gli appariva in quel momento.”

“Tutto è sviato dal proprio cammino. Siano rese grazie a Dio che io a quei tempi acquisii dal mio maestro la voglia di apprendere e il senso della retta via”

“quest’uomo curioso portava seco,

nella sua sacca da viaggio, strumenti che mai avevo visto prima di allora, e che egli definiva come le sue "meravigliose macchine". Le macchine, diceva, sono effetto dell'arte, che è scimmia della natura, e di essa riproducono non le forme ma la stessa operazione. "Non ho ancora compreso come egli potesse aver tanta fiducia nel suo amico di Occam e giurare al tempo stesso sulle parole di Bacone. È pur vero che quelli erano tempi oscuri in cui un uomo saggio doveva pensare cose in contraddizione fra loro." "Il mio maestro, in tutto e per tutto uomo di altissima virtù, indulgeva al vizio della vanità quando si trattava di dar prova del suo acume e, avendone già apprezzato le doti di sottile diplomatico, capii che voleva arrivare alla meta preceduto da una solida fama di uomo sapiente." in realtà, come un investigatore, ha solo usato gli "indizi" "Così le idee, che in precedenza iousando il tag html

per i paragrafi e il tag html
per andare a capo all'interno di un paragrafo, il testo formattato sarebbe il seguente:

usavo per figurarmi un cavallo che non avevo ancora visto, erano puri segni, come erano segni dell'idea di cavallo le impronte sulla neve: e si usano segni e segni di segni solo quando ci fanno difetto le cose.

"può spingere le sue vittime a fare il male in modo tale che la colpa ricada su di un giusto, godendo del fatto che il giusto venga bruciato in luogo del suo succubo. Spesso gli inquisitori, per dar prova di solerzia, strappano a ogni costo una confessione all'accusato, pensando che sia buon inquisitore solo colui che conclude il processo trovando un capro espiatorio..."

"Anche un inquisitore può essere mosso dal diavolo," disse Guglielmo.

→ capro espiatorio (cfr. contemporaneità di Eco)

"l'Abate sapeva qualcosa ma lo aveva appreso sotto il sigillo della confessione"

"Solo il bibliotecario ne ha ricevuto il segreto dal bibliotecario che lo precedette, e lo comunica, ancora in vita."

all'aiuto bibliotecario, in modo che la morte non lo sorprenda privando la comunità di quel sapere. E le labbra di entrambi sono suggellate dal segreto. Solo il bibliotecario, oltre a sapere, ha il diritto di muoversi nel labirinto dei libri, egli solo sa dove trovarli e dove riporli, egli solo è responsabile della loro conservazione."

"solo il bibliotecario sa, dalla collocazione del volume, dal grado della sua inaccessibilità, quale tipo di segreti, di verità o di menzogne il volume custodisca."

"non tutte le verità sono per tutte le orecchie, non tutte le menzogne possono essere riconosciute come tali da un animo pio"

"La biblioteca si difende da sola, insondabile come la verità che ospita, ingannevole come la menzogna che custodisce"

- Questione francescana/PCI: "l'ordine aveva ormai assunto i modi di quelle istituzioni ecclesiastiche per riformare le qualiera

“spesso sono gli inquisitori a creare gli eretici. E non solo nel senso che se li figurano quando non ci sono, ma che reprimono con tanta veemenza la tabe eretica da spingere molti a farsene partecipi, in odio a loro. Davvero, un circolo immaginato dal demonio, che Dio ci salvi.”

“Malachia da Hildesheim. Il volto di costui cercava di atteggiarsi a una espressione di benvenuto, ma non potei trattenermi dal fremere di fronte alla sua singolare fisionomia. Il suo viso era pallido, e benché egli dovesse essere appena alla metà del suo cammino terreno, una rete sottile di rughe lo faceva simile non tanto a quello di un vecchio ma, come mi parve al primo sguardo (e Dio mi perdoni), a quello di una vecchia, per un non so che di muliebre nei suoi occhi profondi e melanconici. La sua bocca era quasi incapace di atteggiarsi al sorriso, e nell’insieme quell’uomo dava l’impressione di affrontare la pena di esistere per un qualche sgradito”

“Siamo nani,” ammise Guglielmo, “ma nani che stanno sulle spalle di quei giganti, e nella nostra pochezza riusciamo talora a vedere più lontano di loro sull’orizzonte.”

“Decadimento di costumi (e non parlo dei tempi miei, in cui ora scrivo, se non che qui a Melk si indulge maggiormente alla birra).”

intervento di Azzotempi del narratore-Eco

Guglielmo: “la scienza non consiste solo nel sapere quello che si deve o si può fare, ma anche nel sapere quello che si potrebbe fare e che magari non si deve fare.”

Jorge: “il riso è cosa assai vicina alla morte e alla corruzione del corpo”

Guglielmo: “Venanzio è morto nell’Edificio, e più probabilmente nella biblioteca”

“Chi ti dice che l’assassino abbia ucciso Venanzio perché odiava Venanzio? Potrebbe averlo ucciso, in luogo di chiunque altro, per lasciare un segno, per significare”

qualcosad’altro.segno rimanda a qualcos’altrole due persone che recentemente sono morte in circostanze misteriose avevano chiestoqualcosa a BerengarioBerengario sospetto principale di Guglielmo per buona parte delromanzoBencio: “Berengario ha parlato loro di qualcosa che sta in biblioteca, ed è là che dovrestecercare”“Cosa voleva dire Berengario con le parole ‘cercare tra gli africani’?”finis Africae“Così gli italiani, e per opera dei loro predicatori, rischiano di tornare alle antichesuperstizioni e non credono più alla resurrezione della carne, hanno solo una gran pauradelle ferite corporali e delle disgrazie, e perciò han più paura di sant’Antonio che diCristo”predicatori diffondono il timore per i santi e non per Cristo“Una volta dalle nostre abbazie si governava il mondo. Oggi lo vedete, l’imperatore ci usaper inviare qui i suoi

"amici a incontrare i suoi nemici"

Aymaro: l'Abate "ha dato la biblioteca in mano agli stranieri e conduce l'abbazia come una cittadella eretta in difesa della biblioteca."

"Anche il monaco è un uomo," sentenziò Aymaro. Poi aggiunse: "Ma qui sono meno uomini che altrove. E quello che ho detto, sia chiaro che non l'ho detto."

"Qui qualcuno non vuole che i monaci decidano da soli dove andare, cosa fare e cosa leggere. E si usano le forze dell'inferno, o dei negromanti amici dell'inferno, per sconvolgere le menti dei curiosi."

Jorge:

- "Le commedie erano scritte dai pagani per muovere gli spettatori al riso, e male facevano. Gesù Nostro Signore non raccontò mai commedie né favole, ma solo limpide parabole che allegoricamente ci istruiscono su come guadagnarci il paradiso, e così sia."

- "Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende"

"l'uomo simile allascimmia."

"Il riso è segno di stoltezza. Chi ride non crede in ciò di cui si ride, ma neppure lo odia. E dunque ridere del male significa non disporsi a combatterlo e ridere del bene significa disconoscere la forza per cui il bene è diffusivo di sé. Per questo la Regola dice che il decimo grado dell'umiltà è quello in cui il monaco non è sempre pronto a ridere, perché sta scritto: 'stultus in risu exaltat vocem suam.'"

Guglielmo: "per minare la falsa autorità di una proposizione assurda che ripugna alla ragione, anche il riso può essere uno strumento giusto."

"Territorio neutro, dunque, l'abbazia, dove i due gruppi avrebbero potuto incontrarsi."

delegati papa e francescani (?)

"La biblioteca è un gran labirinto, segno del labirinto del mondo. Entri e non sai se uscirai. Non bisogna violare le colonne"

d’Ercole..”“La bestia? Ah, l’Anticristo... Egli sta per venire, il millennio è scaduto, lo attendiamo.”“Il millennio non si computa dalla morte di Cristo ma dalla donazione di Costantino. Orasono i mille anni.”Accesso alla biblioteca: “Guglielmo ripeté a bassa voce le parole che aveva udito daAlinardo (quarto teschio a destra, spingi gli occhi). Introdusse le dita nelle occhiaie di quelvolto scarnificato, e subito udimmo come un cigolio roco. L’altare si mosse, girando su unpernio occulto, lasciando intravvedere una apertura buia. Illuminandola col mio lume levato,scorgemmo degli scalini umidi. Decidemmo di scenderli, dopo aver discusso se dovevamorichiuderci il passaggio dietro le nostre spalle. Meglio di no, disse Guglielmo, non sapevamose avremmo poi potuto riaprirlo. E quanto al rischio di essere scoperti, se qualcuno arrivavaa quell’ora a manovrare lo stesso meccanismo, era perché sapeva come entrareche sia importante mantenere la formattazione del testo originale, quindi userò i tag html appropriati per evidenziare le citazioni e le parole in corsivo.

“e nonsarebbe stato arrestato da un passaggio chiuso.”

Guglielmo: “Sono state legioni a domandarsi se Cristo abbia riso. La cosa non mi interessa gran che. Credo…

Dettagli
A.A. 2023-2024
39 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SimoneRomagnoli181204 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Benvenuti Giuliana.